breve di cronaca
Ai Genitori delle alunne e degli alunni del Liceo G.Galilei di Napoli
Docenti Galileo Galilei Napoli - 03-12-2008
Da molto tempo siamo abituati, ad un certo punto dell'anno scolastico, ad assistere al rito della protesta degli studenti delle scuole superiori che si risolve nell'occupazione di alcuni Istituti.
Da molto tempo ripetiamo, sostanzialmente annoiati, spesso arrabbiati, che si tratta solo di un modo di farsi "un po' di vacanza" a spese del regolare andamento del percorso scolastico.
Abbiamo sempre condannato questo "rito" giudicandolo inutile, dannoso, infantile, vuoto...

Anche quest'anno abbiamo assistito alla protesta, ma quest'anno le cose non sono andate nel solito modo. Quest'anno non c'è stato alcun solito rito. Quest'anno c'è stato, e c'è, qualcosa di più e di diverso.

Ognuno di noi adulti - insegnanti, genitori oppure insegnati e genitori allo stesso tempo- avrà fatto o farà le sue considerazioni sulle vicende di questi giorni, ma di certo ci sono dei fatti che non si possono negare:
• la protesta non ha coinvolto solo poche scuole superiori tra loro scollegate
• almeno una parte, piuttosto ampia e varia, di genitori e insegnanti ha condiviso le ragioni, se non i metodi, della protesta
• una parte dei genitori e molti insegnanti hanno partecipato in prima persona alla protesta stessa, nei tempi e nei modi che consideravano opportuni.

Allo stesso tempo, nelle scuole superiori una gran parte degli studenti e delle studentesse, nel Liceo Galilei sicuramente la maggioranza, ha chiesto agli insegnanti di dar loro una mano e lo ha fatto, almeno prima delle occupazioni, chiedendo ai docenti di fare ciò che in fondo nelle scuole si fa ogni giorno: spiegare per far comprendere.
Inutile dire che gli studenti ci hanno chiesto di spiegare loro il contenuto di quei provvedimenti di legge contro cui il mondo della scuola si è spontaneamente mobilitato, a partire dai maestri e dalle maestre.

Noi docenti del Galilei -ma certo non siamo stati i soli- lo abbiamo fatto perché abbiamo creduto che anche quello fosse un modo per "fare scuola" : leggere con i ragazzi il testo di una legge, analizzare gli articoli dei giornali che, finalmente, parlavano della scuola, condurre discussioni di confronto, sono stati comunque momenti educativi, in ogni caso non estranei al progetto di formare quei "cittadini consapevoli" che tutti i Governi invocano.

Ora, superata la forma della protesta intesa come occupazione, si tornerà alla, per così dire, normalità della quotidiana vita scolastica, ma ciò che sta accadendo non può lasciarci indifferenti, la posta in gioco è troppo alta per abbassare la guardia.

Siamo certamente tutti d'accordo sulla necessità di riformare e migliorare la scuola pubblica: ce lo diciamo tutti da anni e da anni ci lamentiamo di tante cose. Forse, però, è arrivato anche il momento di dirci che, se davvero crediamo che la Scuola pubblica sia un bene di tutti, allora tutti siamo chiamati a darle la nostra attenzione e a fare attenzione al modo in cui i nostri politici, tutti i nostri politici, hanno trattato o intendono trattare questo nostro bene comune.

Per questo motivo, cari genitori, gli insegnanti del Licei Galilei saranno ancora pronti, in tempi e forme che non intendono certo incidere sul regolare percorso scolastico, a far sentire la loro voce e a confrontarsi con chiunque abbia a cuore il futuro della scuola.
Noi crediamo, infatti, che siamo tutti chiamati a conoscere, valutare, pensare e prendere posizione su ciò che essa sta diventando e su ciò che desideriamo o crediamo che debba diventare.

Per questo motivo, speriamo di organizzare al più presto un incontro con voi genitori e confidiamo vivamente in una vostra attiva partecipazione.

Grazie

  discussione chiusa  condividi pdf