breve di cronaca
Chi strumentalizza i bambini?
La tua voce - 04-11-2008
Il prof. Bilancia 'replica' al sen.Gasparri su ilMessaggero.it

da ilMessaggero.it

Ore 14,00

La sera del 27 ottobre 2008, nel corso del TG 1 delle ore 20.00, il Sen. Maurizio Gasparri ha espresso la sua personale opinione sulle proteste di studenti, genitori ed insegnanti in relazione ai drastici tagli di risorse per le scuole e le università previsti nei provvedimenti approvati - o in corso di approvazione - da parte del governo.

L'esternazione quotidiana, lungi dall'entrare nel merito delle ragioni della protesta dei cittadini italiani - ancora liberi, si spera, di farsi un'opinione leggendo direttamente gli atti formali attraverso i quali si esprime l'azione di governo - consente però di cogliere il reale atteggiamento della maggioranza di governo sulle questioni relative alla scuola pubblica, alla ricerca ed all'insegnamento universitari, alla cultura in genere.

Più di ogni cosa mi ha colpito l'espressa denuncia nei confronti dei genitori che avrebbero coinvolto i propri figli nelle manifestazioni e, in particolare, nella partecipazione a lezioni tenute presso le università dai docenti delle diverse discipline proprio a vantaggio dei bambini, anche al fine di dare un senso, ludico ed educativo allo stesso tempo, alle pur serissime ragioni della protesta. Ho personalmente sentito pronunciare al Sen. Gasparri almeno queste due espressioni: "strumentalizzazione dei bambini"; "cattivi genitori" in quanto tramite di una esposizione degli stessi bambini "all'insegnamento di non si sa chi presso le aule universitarie". L'una e l'altra espressione mi hanno dapprima indignato - non conosco personalmente il Sen. Gasparri e non ne comprendo la "male educazione", ma forse non è compito mio - ma mi hanno anche poi più seriamente fatto riflettere sul reale scopo degli attuali interventi del governo su scuola e università.

Mi soffermo sul significato politico delle parole del Sen. Gasparri: "strumentalizzare i bambini". All'incirca una ventina di giorni fa, recatomi a scuola per accogliere mia figlia all'uscita dalle lezioni - è una bambina di quasi 7 anni che frequenta la seconda elementare - ho provato a chiederle cosa ci fosse scritto su alcuni striscioni appesi all'esterno del muro di cinta contenenti slogan contro la "riforma Gelmini". Mi ha risposto così: "Sai papà, noi facciamo sei materie" - e me le ha elencate - "e adesso abbiamo due maestre, più la maestra di inglese e quella di religione. Il capo della scuola...sì, insomma, il padrone ha deciso che da ora in poi ci sarà soltanto una maestra per tutte le materie. Allora le maestre e noi bambini abbiano deciso di protestare e diciamo: giù le mani dalla nostra scuola".

Devo confessarvi che mi sono commosso. Soltanto qualche ora prima, infatti, avevo sentito il consueto predicatore televisivo affermare che la riforma Gelmini avrebbe garantito a) l'ampliamento del tempo pieno, b) un migliore futuro ai nostri (sic!) bambini e c) una scuola più efficiente, negando allo stesso tempo la previsione di tagli alle risorse finanziarie. Ho banalmente constatato, infatti, che mia figlia di sei anni e mezzo è più informata dei reali contenuti del progetto Gelmini - che ho personalmente letto - degli stessi parlamentari chiamati a votarlo.

Ascoltate le parole di mia figlia ho acconsentito alla sua richiesta di accompagnarla qualche giorno dopo ad una manifestazione organizzata dalla sua Scuola contro il progetto dei tagli - mi si perdonerà l'utilizzo della maiuscola, ma vorrei ricordare che il termine indica la comunione di famiglie, alunni ed insegnanti come componenti di una "formazione sociale", ai sensi della Costituzione italiana - .

"Strumentalizzare i bambini". La Costituzione affida ai genitori il dovere ed il diritto, oltre che di mantenere, di istruire ed educare i figli (art. 30). Istruire ed educare. Non so, ma di primo acchito mi ritengo più "educato" del Sen. Gasparri, quindi tra me e lui preferisco me come educatore di mia figlia. Aggiungerei inoltre, non so se posso osare, che anche come sensibilità democratica credo di preferirmi al Sen. Gasparri ed all'On. Gelmini - mi si dice che anche lei avrebbe parlato di strumentalizzazione dei bambini - .

Tra l'altro la Costituzione mi affida questa missione come dovere, oltre che come diritto, dunque non riesco a capire. Vedere mia figlia crescere maturando, seppur in nuce, un proprio spirito critico; imparare a distinguere la famiglia dalla scuola ed entrambe dal governo (quello che lei chiamava "il capo della scuola", ma credo che si sia capito, o no?); sapere che si può diffidare delle verità calate dall'alto e criticare le scelte che non si condividono; partecipare ad un'iniziativa, allegra in quanto ludica, civile e spontanea con i propri amici e compagni di scuola; notare che i vigili e gli agenti di polizia che affiancavano i manifestanti avevano la funzione di proteggerli dal traffico e da altre interferenze in quanto era in corso una libera manifestazione pacifica, esercizio di un diritto di libertà garantito dalla Costituzione; cominciare ad apprendere, quindi, il valore del diritto costituzionale nella propria vita quotidiana non significa, signor Gasparri e signora Gelmini, "strumentalizzare i bambini" e, francamente, l'offesa di "cattivo genitore" la rispedisco al mittente.

Non entrerò nel merito del vostro personale ruolo di genitori - non so se abbiate dei figli - non tenterò anche io di spaventare i bambini, ma posso assicurarvi che siete un pessimo esempio di cittadini (diceva il grande Totò, informatevi!) avendo in odio la democrazia.

Non tentate di intimidire i genitori ed i bambini perché protestano contro le scellerate scelte del governo - leggete piuttosto la bellissima ed attualissima lezione di Piero Calamandrei (del 1950) in difesa della scuola pubblica - , minacciando chissà quale intervento in nostra surroga, in quanto asseritamene "cattivi genitori". Se istruire ed educare i nostri figli secondo la nostra cultura civile, la nostra sensibilità democratica, la nostra vocazione culturale, la nostra idea di famiglia, di scuola e di società, la nostra conoscenza della Costituzione italiana e delle leggi dello Stato - ruolo che la stessa Costituzione ci affida come dovere e come diritto - vengono ad essere qualificati dal governo e dalla sua maggioranza come "strumentalizzazione" mi chiedo allora, ma chi dovrebbe istruire ed educare i nostri figli, secondo voi? E' forse in progetto una riduzione del ruolo dei propri genitori e delle proprie famiglie nella vita dei nostri figli? Il governo ha forse intenzione di decidere le loro sorti, la loro educazione e il loro futuro? Nel farlo pensa di consultarli, i genitori, oppure no?

Perdonate la malizia, ma sorge il sospetto che nella cultura di questo governo torni ad affacciarsi la lettura totalitaria dell'"educazione" popolare che da Hitler e Mussolini a Stalin e Pol Pot ha caratterizzato tutti i regimi non democratici. L'idea, cioè, che questa sia un affare di Stato, anzi di governo. Mi perdoni, Sen. Gasparri, ma per quanto affetto io possa provare per lei non desidero proprio che sia lei ad educare ed istruire mia figlia, né una scuola di partito, né la televisione del suo capo. Proprio non lo desidero anzi, non lo voglio e non lo permetterò. Contro un simile progetto di regime, se questo è il presupposto delle sue parole, non esiterei infatti a lottare fino alle estreme conseguenze. Se non mi si riconoscerà più il diritto di educare mia figlia con le parole, sarò infatti costretto a farlo con l'esempio.

Prof. Francesco Bilancia

3 novembre 2008




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