Perlapace
Coordinamento Permanente di Insegnanti contro la guerra - 07-09-2002
La lista perlapace è nata a metà novembre dello scorso anno per iniziativa promossa da docenti del Liceo Socrate di Bari che hanno costituito un
"Coordinamento Permanente di Insegnanti contro la guerra che si prefigge di tenere viva la coscienza di tutti, di combattere la disinformazione e di contribuire a costruire l'educazione alla pace. ..."

La lista è nata quando, in pieno scenario di guerra, la quasi totalità dei discorsi mass-mediali e politici si muovevano con pesante enfasi entro lo schema di Bush "o con noi o contro di noi" e la critica alla guerra sembrava risucchiata da questo schema, entrato nella mente binaria di tanti commentatori, tanto da far apparire dissidenti e voci critiche come biechi
antiamerikani , insensibili alla tragedia dell'11 Settembre, mezzi talibani...

Ricostruire una modalità di giudizio critico, decostruire la rozza e fumettistica propaganda di guerra, diffondere informazioni, raccogliere
documentazione, sviluppare collegamenti ed iniziative di pace e soprattutto porre al centro il problema di una formazione critica, democratica, di "mente ben fatta" (Morin) nella scuola è stato il motivo ispiratore della lista.
Aumenta di tono in questi giorni il suono di tamburi e tromboni che annunciano le azioni di ripresa della guerra, guerra che è entrata come scenario quasi normale nel vocabolario quotidiano e nei possibili modi di inquadrare le tensioni e conflitti mondiali. Guerra che già nelle premesse si dichiarava infinita quasi a voler azzerare le riflessioni dell'umanità dopo
Hiroshima, l'impossibilità di fatto di una guerra totale (Einstein) , la necessità di un tabù della Guerra ( Moravia).
Di particolare importanza è sottolineare come nelle ultime settimane sia emerso un crescente dissenso dell'opinine pubblica americana e mondiale, di
Stati e governanti , della stampa che fa opinione, di organismi e associazioni rispetto alle scelte guerrafondaie di Bush.
Ecco che allora si mostra sempre più il carattere fondamentale del lavoro di inquadratura entro cui inserire e *far vedere* le scelte dei falchi ; lavoro insidioso e potente che è in prima linea nei preparativi della macchina da guerra.
Si riapre pertanto l'urgenza di un lavoro al quale la nostra lista è chiamata a dare risposta, nel suo piccolo, certo, ma con un grande e fondamentale compito sul piano culturale :
quello di contrastare le scelte di guerra approfondendo le basi di una formazione critica ed un'etica solidale che renda immuni dalla propaganda e dalle spinte distruttive in modo che la richiesta di pace non sorga come reazione agli orrori della guerra ma, ancor prima, sia consapevolezza quotidiana da praticare nell'informazione, nel linguaggio, nelle relazioni, nelle scelte, nei consumi...
E' importante lavorare per la pace superando la logica dell'emergenza per non essere travolti, anche noi, da accadimenti che l'ideologia di guerra presenta come necessari e comunque fuori dalla nostra portata.

Anche la semplice testimonianza che "questo" non è vero ha , in questo contesto, enorme importanza .
Ma possiamo fare molto di più; gli scambi e l'esperienza del lavoro in lista, nelle scuole e nel territorio fatto nei mesi passati , con tutti i
limiti certo, ce lo confermano.

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 Adalberto Ricci    - 08-09-2002
Sono un insegnante di lettere in un ITC di Cairo Montenotte, in provincia di Savona, trovo molto interessante e propositivo il vostro articolo proprio mentre poco fa ho ascoltato Blair assicurare a Bush il fedele apporto di aerei britannici per far fuori qualche migliaio di civili iracheni, vorrei sapere qualcosa di più della vostra iniziativa e ricevere quindi materiale di documentazione, vi lascio ovviamente il mio indirizzo di posta elettronica adalricc@libero.it
e vi ringrazio comunque.

 Alessandra tigano    - 08-09-2002
Pienamente in linea con l'intenzione di fondo dell'articolo vi invio la mia email per entrare in contatto con voi e per ricevere documentazione in merito.
In una società complessa come la nostra, ancora una volta, nel nuovo millennio l'unica strada possibile è quella della guerra . E' un dialogo fatto di sangue e violenza, dolore e sofferenza, cotro quello della pace. La guerra, intesa come violenza istutuzionalizzata, è il linguaggio che gli stati capitalistici sanno usare meglio per imporre i loro intenti economici. Si tratta di scegliere tra la filosofia politica e la filosofia del diritto la cui utopia finale è quella di raggiungere la pace sociale...
Alessandra Tigano