Sms: tam tam contro la censura
Giuseppe Aragno - 28-10-2008
Domenica sera. I Tg danno spazio a tutte le possibili stravaganze sul Circo Massimo e c'è un'ampia scelta tra l'immancabile omicidio, l'onnipresente Ratzinger e la conversione di Michele Placido che s'è buttato a destra e recita a soggetto per difendere Pansa e le sua "Resistenza" riveduta e corretta. Berlusconi ha appena smesso di delirare sul consenso bulgaro che continuerebbe a riscuotere, benché non sia chiaro se si ispiri a Videla o Pinochet. Mentre spengo disgustato il televisore, il cellulare ha un sussulto e l'Italia che lotta, cancellata dalla televisione, appare sul minuscolo display:

"Oltre 3000 studenti in piazza a San Gavino. Amministratori provinciali e comunali in veste istituzionale, la Cgil, gruppi politici e gente civile per protestare contro la 133 e la 137... Non è successo nulla... Per contrastare il bavaglio dei mezzi di comunicazione di massa divulga questo sms.

Paolo Castaglia Flc-Cgil Medio Campidano
.

Una breve ricerca su internet conferma la notizia:
truveo.com.

Nonostante le televisioni imbavagliate, le aperte minacce cilene pronunciate, rinnegate e ripetute, nonostante il millantato consenso, l'ostinato silenzio del Quirinale e le dichiarazioni velenose di Cossiga, l'Italia democratica assedia pacificamente il re penosamente nudo e i suoi sconci valletti. E lo sentono, lo capiscono bene dal tremito irrefrenabile che gli corre dalle ginocchia ai polsi, dal pallore che cipria e belletti non vincono, dalla rabbia impotente che più minaccia e più ha paura di se stessa, lo sanno che il meccanismo infernale che hanno messo in piedi per piegare il Paese minaccia d'impazzire e stritolarli. Nell'ombra è un continuo incontrarsi, rincorrersi, rimpallarsi le colpe e le responsabilità. Tra loro c'è chi vagamente ricorda la storia malappresa negli anni sprecati tra i banchi di quella scuola che vorrebbero distruggere: da Crispi a Umberto I, da Mussolini a Tambroni, in vario modo e per vie diverse, qui da noi ci hanno provato in molti. Prima o poi, tutti però sono finiti nel fango.

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 Doriana Goracci    - 28-10-2008
Per studenti dalla Tuscia in protesta: disagi alla viabilità, non alla disinformazione Rai

Di straordinario è che sono usciti...dalle aule, sono in piazza a Viterbo e senza sole. La cronaca della protesta degli studenti viterbesi, è di un giornale online, "di parte", che più di parte non si può ma che non ha potuto fare a meno di registrare e fotografare: una sua "spalla" on line, prontamente titola GLI STUDENTI PROTESTANO CONTRO IL DECRETO GELMINI: IDEE CONFUSE E POCA INFORMAZIONE

Ieri dominava MANIFESTAZIONE STUDENTESCA CONTRO LA LEGGE 133: PREVISTI FORTI DISAGI ALLA VIABILITA' che mi ricorda Altra Stampa Nazionale, che senza dire chi e perchè, consigliava, in altri tempi, percorsi alternativi e disagi alla cittadinanza: Repubblica in testa.

L'indegna opera di disinformazione, continua con il tg Rai 3 del Lazio, appena trasmesso la cui annunciatrice prima dell'eccezionale inviato Fausto Pace, corrispondente del TG3 Regione, premiato a Capranica il 18 ottobre per il giornalismo, dice che ci sono stati disagi per la viabilità, come quelli annunciati ieri. Ma non basta, si chiude il servizio con panoramiche del corteo e con un'intervista ad un bel ragazzotto con le idee chiare, lui si, figlio di mamma, che in incerto italiano dichiara che lui non è andato alla manifestazione, perchè lui non protesta, studia e vuole pensare al futuro...

Ma vediamo "cosa si cerca di far passare"...

Continua ad essere in evidenza la "protesta modello, che dimostra l’attaccamento di studenti e professori alla scuola con l’assessore alla Pubblica istruzione della Provincia, Aldo Fabbrini, che ha fatto visita domenica ai ragazzi del liceo statale classico - linguistico “Mariano Buratti” di Viterbo, che hanno deciso di portare avanti un progetto complementare alle normali lezioni, per dire no alla riforma Gelmini, con il Presidio dell’istituto nelle ore pomeridiane fino alle 19 e ieri, giorno di festa (domenica ndr), con lezioni aggiuntive gratuite e laboratori gestiti dagli studenti. Proprio ieri – continua Fabbrini – sono andato a trovarli e ciò che ho visto è l’esatto contrario del messaggio che qualcuno sta cercando di far passare. Non solo infatti non viene impedito ad alcuno di seguire le normali lezioni, ma ce ne sono di altre in orari in cui di solito chi lavora sta a casa e chi va a scuola si prende una pausa. Insomma, il dissenso stavolta è tutto fuorché la classica scusa per marinare la scuola, Esprimo grande compiacimento per l’iniziativa – conclude Fabbrini – e per l’appoggio dei professori e della preside Agata Severi a questa forma di protesta". Così il testo della Provincia di Viterbo, a cui ha fatto eco la stampa, reiterando il tutto.

Ottima ricetta di Disinformazione, oltretutto a carico dei contribuenti dell'Informazione Pubblica, che vanta Pari Opportunità. Ma fatemi il piacere, andatevi a far marinare...

Doriana Goracci Capranica (Vt)

http://snipurl.com/4rvvf

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http://snipurl.com/4rvv0

http://www.provincia.vt.it

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