Ma la CISL da che parte sta?
Miha - 12-10-2008
Premetto di non avere alcuna tessera sindacale in tasca e di voler cercare semplicemente le soluzioni più logiche per un'istituzione basilare come la scuola. Sono perciò rimasto davvero sconcertato alle affermazioni del segretario generale Bonanni sullo sciopero del 30 e la riforma scolastica.
Ma come può un sindacalista affermare che" in un momento così difficile per l'economia mondiale "è disposto a revocare l'unico sciopero unitario convocato a fronte di scelte pesantissime per i lavoratori della scuola? Chi difende la CISL i lavoratori o i banchieri di New York? I dipendenti escono da questa situazione "cornuti e mazziati" e lui getta ponti d'oro verso chi ha speculato immoralmente per anni?
Questa crisi è una diretta conseguenza della smodata sete di guadagno della società liberista, una dinamica verso la quale non si possono trovare capri espiatori in terroristi barbuti, complottisti trinariciuti o sessantottini luddisti. Gente che ha speculato, e si è arricchita, con strumenti monetari assurdi come gli hedge funds sulle spalle di chi lavorava davvero oggi vorrebbe far pagare il peso dei propri errori a tutti. Ma si è mai chiesto Bonanni come mai al centro di ogni paesino ormai troviamo solo banche stralucide e patinate mentre gli studenti si stivano in scuole più o meno sgarrupate spesso ancora costruite sotto il fascismo?
Tralascio per pietà ogni commento sulle successive affermazioni di Bonanni : "'Siamo per la riforma della scuola di popolo, i lavoratori non possono mandare i figli alle private. Berlusconi ci convochi". Si rilegga quanto scriveva Calamandrei fin dal 1950.

Se il sindacato di ispirazione cattolica ha totalmente rovesciato i valori cristiani è certamente dovuto anche alle posizioni teocon della CEI ma un sindacato dovrebbe anche mostrare che la propria
Missione, ogni tanto, è quella di difendere i più deboli... addirittura partecipando a uno sciopero!!
Mochele Bonicelli

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 Mario Scano    - 13-10-2008
La Cisl è da un pò che non si sa che che parte sta.
Certo non dalla parte dei lavoratori della scuola.
Che il suo Segretario vada a pontificare alla televisione la domenica pomeriggio, anziché partecipare alle assemblee dei lavoratori o prestare attenzione alle loro richieste di attenzione e aiuto, è uno dei brutti segni di questa civiltà in cui il lavoro e chi lavora contano sempre meno, e sempre di più invece le consorterie di denaro e potere.
Speriamo che i lavoratori della CISL, nel mondo della scuola ce ne sono tanti, soprattutto fra i maestri, sappiano far sentire la loro voce. Se non ora quando?

 Maria Grazia Fiore    - 13-10-2008
Dalla stessa parte dove si trovava quando firmò il Patto per l'Italia...

 Giulio Casciere    - 13-10-2008
Ormai la CISL è diventata la "cinghia di Trasmissione" del PDL. In ogni opccasione si dichiara disposta a firmare subito. L'unica cosa è chi gli iscritti alla CISL manifestino il loro disappunto ritirando la tessera. E' questo, credo, l'unico strumento rimasto nelle nostre mani: colpire questa specie di "casta" in ciò che hanno di più sacro la cioè il loro portafolgio.

 Gabriele Uras    - 13-10-2008
La proposta di Bonanni non sembra da buttar via né tanto meno da trattare con gratuita ironia. Bonanni è uomo responsabile, sa che l'arma dello sciopero va usata con intelligenza, e che lo sciopero politico, sopprattutto in questo frangente, può provocare solo danni, al Paese ed ai lavoratori. E' infatti lecito nutrire qualche dubbio sull'efficacia e sulla opportunità di uno sciopero da fare il 30 ottobre, quando probabilmente il Piano del ministro Gelmini avrà già avuto l'imprimatur del Parlamento e sarà legge. In tal caso, si potrebbe strappare al più qualcosina in sede di decretazione attuativa e niente altro, mentre ai guasti della "riforma" si aggiungerebbero quelli della frustrazione del personale, e del logoramento del sindacato.
Bonanni fa bene a giocare la carta del blocco dell'iter di conversione o almeno dell'apertura di un confronto sui suoi contenuti, così smontando una delle accuse che il ministro rivolge di continuo all'opposizione e ai sindacati, quella di non voler discutere, e di saper dire soltanto no a chi vuole finalmente risolvere i problemi di una scuola che non funziona, altro luogo comune da contrastare, col confronto aperto e non con lo sciopero che lo impedirebbe, dando ragione all'accusa.

 Isa Cuoghi    - 14-10-2008
Decisamente rimango sconcertata di fronte ad interventi come quello in difesa di Bonanni e della sua scelta.

Ma come.. siamo di fronte a una definitiva distruzione della scuola pubblica, delle nostre esperienze, del nostro lavoro, senza che nessuno ci abbia mai ascoltati .

Dobbiamo, ancora, sottostare al diktat dei Ministri che per tagliare spese pubbliche pensano alla scuola e non ai privilegi soliti..

Di fronte a Ministri che nascondono provvedimenti in decreti legge che non c'entrano nulla con quello di cui si parla, come ad esempio il taglio delle scuole sottostimate nascosto in un decreto per la sanità.. di fronte a Ministri che per decreto decidono il maestro unico, di fronte a Ministri della Repubblica che hanno ad arte creato un consenso su dichiarazioni come INSEGNANTI INCAPACI - DIPENDENTI PUBBLICI FANNULLONI - INSEGNANTI CHE PERCEPISCONO FIN TROPPO PER UN LAVORO PART TIME, di fronte a decisioni come il taglio dei primi 10 giorni di assenza SOLO ai dipendenti pubblici che si assentano per malattia.. Bonanni non ha altro da fare che dire che sarebbe felice di revocare lo sciopero se il governo lo convocasse per discutere.

Ma discutere di che e con chi ???? con dei Ministri che nascondono provvedimenti , che hanno buttato fango e maldicenze sui docenti, che credono che la scuola sia un covo di comunisti e per questo debba essere annientata ???

Ma ci faccia il piacere Bonanni.. e non ci venda per i soliti trenta denari.. anzi nemmeno per quelli .. ci lasci perdere che è comunque tutto di guadagnato, per noi.

Ma che si vergognino quelli che dicono di rappresentarci e si comportano in questo modo, ma che si vergognino.

In un momento come questo, il prode Bonnani, alla Ministra che , senza scomporsi, come commento a tutti i messaggi inviati al Quirinale ha detto : c'è un'Italia che lavora e una che protesta.. dovrebbe rispondere, se ha a cuore i lavoratori, che c'è piuttosto un'Italia che si arrichisce scandalosamente grazie a delibere e scelte del governo ed un'Italia che si impoverisce di risparmi, stipendio e diritti.

Isa

 Nadia Mortoni    - 15-10-2008
Condivido le riflessioni non certo positive sull'operato della CISL ma fatico a riconoscermi in un qualsiasi sindacato: dove erano quando (nel periodo estivo, è vero...) si lanciavano le basi per il colpo di mano che viene definito riforma??? Penso che lo sciopero del 30 sia un segnale quasi obbligatorio per la categoria (poco coesa e interattiva), ma mi resta il dubbio circa la condivisione che otterrà dal resto dei lavoratori e degli utenti! Credo occorra coinvolgere le famiglie facendo capire loro a cosa andranno incontro con la "riforma": troppi apprezzano il ritorno al passato...