Il diavolo e l'acqua santa
Giuseppe Aragno - 23-09-2008
Non so se il diavolo e l'acqua santa accechino davvero chi è destinato alla rovina. So che a volte, leggendo "il Manifesto", non puoi fare a meno di pensarlo: Gesù, ma allora i preti hanno ragione! Non basta il rischio eutanasia di un giornale nutrito d'indipendenza, lucidamente descritto giorni fa da Giancarlo Aresta? Di suo "il Manifesto" ci mette pure una pericolosa inclinazione al suicidio e, contro la Gelmini, chiama in aiuto il "maestro" Rossi Doria, che a Napoli, per conquistare la poltrona di sindaco, piantò in asso baracca, burattini e ragazzi e tentò la scalata del Palazzo! Ve le immaginate le capriole di Gelmini e Berlusconi?
Prendetela come volete, io ve lo dico: "il Manifesto" non può difendere la scuola dello Stato ricorrendo di volta in volta ai pareri "competenti" di "esperti" come Berlinguer, Rossi Doria e compagnia cantante. Va a finire che, ogni volta che parla di scuola, fa la propaganda a Berlusconi. Rossi Doria, "maestro di strada", la strada l'ha usata come una chance ch'è costata miliardi ma, con tutto il rispetto, se tiri le somme, nella stragrande maggioranza dei casi i ragazzi dei Quartieri Spagnoli erano e sono quelli di sempre. No. "il Manifesto" non può attaccare la Gelmìini ricorrendo ad uno che si difende la maestrina con la piuma rossa; uno che ancora non s'è accorto che sì, è vero, a Napoli solo il 27 % delle donne lavora legalmente, ma il 200% è sfruttato e fa il lavoro nero. Uno che dalla strada è passato al palazzaccio di Viale Trastevere col giravite di Fioroni e se n'è stato religiosamente zitto, quando il papalino ministro dell'Unione toglieva soldi a palate alle scuole pubbliche per passarle al privato. Cattolico, s'intende, apostolico e romano! Uno che, della scuola, dice in politichese: "se fosse intelligente..." e, risciacquato in Arno, t'ha detto che è idiota. No, "il Manifesto" non può ricorrere ad uno che ha trovato la panacea per tutti i mali: "il gruppo con lezioni ad hoc". Non avesse passato troppo tempo all'estero e non si fosse perso tra convegni e palazzi, il "maestro di strada" saprebbe che queste cose si fanno da decenni. La verità è che per strada si diventa scugnizzi. Qualcuno, per favore, recuperi il maestro. In quanto al "Manifesto", a Napoli si dice: "aiutàte ca dio t'aiuta".

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