Depurazioni e indignazione
Francesco Masala - 16-09-2008
Tutti i governi quando c'è l'inflazione dicono che bisogna depurare il tasso d'inflazione da qualcosa, per esempio i prezzi dell'energia. Esattamente come dice Confindustria anche questi giorni, che bisogna depurare l'inflazione totale da quella importata, e, anche se tutto costa di più, qualcuno ancora crede che il tasso d'inflazione è più basso del reale. Mi sembra una cattiva depurazione, perché imbroglia tutti i lavoratori e i pensionati.
Per quanto riguarda i risultati della ricerca PISA-OCSE quasi tutti li prendono per buoni, acriticamente, quando sarebbe necessario un esercizio di depurazione, non ingannevole come l'altro, ma necessario, che serve per interpretare i numeri. Leggo da "Il Manifesto" del 22-10-1006, "...andando a spulciare il voluminoso rapporto dell'Ocse emerge un elemento che andrebbe tenuto a mente: i risultati dei «nostri ragazzi» vengono abbassati dalla performance degli studenti delle scuole private. Chi frequenta le scuole pubbliche, invece, riceve punteggi sostanzialmente in linea con la media dei paesi selezionati..."(1)
Se venissero tolte risorse a un buon ospedale per darle a un cattivo ospedale, con peggiori dirigenti e medici, e questi dati fossero conosciuti, avremmo una sollevazione popolare.
Ma se questo avviene nella scuola, da anni e con tutti i governi, sembra una legge di natura e solo pochi si indignano.
«Davvero non si capisce - osserva Bruno Moretto di Scuola e Costituzione, organizzazione da sempre critica verso la legge di parità - perché mai lo Stato decida di penalizzare il sistema scolastico che offre i risultati migliori, visto che si vogliono razionalizzare i finanziamenti secondo un criterio di efficienza»(2).
Senza togliere risorse alla scuola pubblica i governi potrebbero dare altri, molti, soldi alla scuola privata, se avessero il coraggio e la trasparenza di dire che cambiano la Costituzione e aumentano le tasse per finanziare la scuola privata. E quando la capacità di indignarsi sarà evaporata del tutto, lo faranno senza colpo ferire. Ma l'obiettivo è soprattutto umiliare la scuola pubblica, chi ci lavora, gli studenti e le loro famiglie, senza grandi resistenze, al momento.
Già oggi la CGIL, maggiore sindacato dei lavoratori della scuola, davanti a un piano del governo che taglia un sesto dei posti di lavoro(3), che peggiora le condizioni lavorative dei sopravissuti, ma che soprattutto ridurrà le possibilità di crescita culturale per i figli dei lavoratori per il futuro, non sente il bisogno di indire un'ora di sciopero.
Diceva A.Gide: "La mia vecchiaia avrà inizio quando smetterò di indignarmi" , temo che il popolo italiano stia diventando sempre più vecchio.

(1) http://fuoricontesto.blogspot.com/2006/10/e-le-scuole-private-fanno-fare-brutta.html
(2) http://www.leggepopolare.it/forum/convegno_bo/disastro_nascosto
(3) http://rete28aprile.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=1926&mode=thread&order=0&thold=0


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