Uscite vacanziere, ovvero...
Gianfranco Pignatelli - 01-09-2008
... i diversivi della Gelmini e i tagli di Tremonti

Tra diffamazioni, illazioni e ritrattazioni è finita anche l'estate del ministro Gelmini. Tornando a Roma si è recata in "pellegrinaggio" a Rimini per il meeting di Comunione e Liberazione. Qui, da un decennio, è prassi che il ministro di turno illustri la scuola prossima ventura, o quello che ne resta. Dopo aver assicurato devozione ai ciellini e lauti finanziamenti alla CEI in cambio dello scontato placet, l'indomani, il ministro ha presentato in CdM il ddl con tagli, ritagli e frattaglie di istruzione pubblica, come imposti da Tremonti.

Quest'anno il ddl targato 112/2008 si accanisce sulle primarie col passaggio dai tre insegnanti al tuttologo maestro unico ed il taglio di 60.000 cattedre. A queste vanno sommate le 50.000 soppresse alle secondarie ed i 50.000 ATA in meno per un saldo negativo ammonta a circa 160.000 posti di lavoro eliminati ed un taglio di spesa di 8 miliardi di euro, ovvero un terzo dell'intera manovra finanziaria. E non finisce qui. Saranno soppresse le 4000 scuole statali con meno di 600 alunni mentre quelle residue verranno trasformate in fondazioni, secondo il modello di quelle private confindustriali e confessionali. Una sciagura senza precedenza e con troppe conseguenze.

Per la chiusura delle scuole dei piccoli centri, gli effetti saranno: la ghettizzazione delle comunità sfavorite, la perdita di identità, la lievitazione del disagio sociale e dei costi per la scolarizzazione, l'incremento di elusione e dispersione scolastica o l'induzione, di fatto obbligata, alla sussidiarietà, quale sinonimo del subappalto concesso dallo stato ad istituti religiosi e ai diplomifici. Col ritorno al maestro unico, invece, vi sarà la dequalificazione dell'istruzione di base (la sola eccellenza apprezzata in ambito internazionale), la perdita occupazione con l'inevitabile mobilità professionale coatta dei perdenti cattedra, dalle elementari alle medie e superiori, ed il relativo effetto domino sulla qualità dell'offerta formativa della scuola statale. Ecco alcune delle verità nascoste dietro le insensatezze che hanno caratterizzate le uscite vacanziere del ministro: dal grembiulino agli insegnanti terroni, per finire al voto di condotta. Il dazio elettorale che questa maggioranza dovrà ancora pagare ai beneficiati del ddl 112 non lascia sperare di meglio. Purtroppo.


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