Le mille ragioni del ministro Gelmini
Giuseppe Aragno - 29-08-2008
Se a sentirla parlare, se a leggere ciò che scrive, non le si sono levati contro come un sol uomo, indignati, tutti i cittadini del nord per la pochezza degli argomenti con cui attacca i meridionali, lei ha ragione, Ministro Gelmini.
Se i meridionali suoi colleghi di governo non le hanno chiesto e non le chiedono di lasciare immediatamente la poltrona sulla quale siede, ministro Gelmini, non ci possono essere dubbi, lei ha evidentemente ragioni da vendere.
Se ha potuto e può infierire impunemente su questo nostro sventurato Paese con la cantilena ideologica sul Sessantotto, la ninna nanna della meritocrazia e la lezioncina mandata a memoria sulle miracolse proprietà terapeutiche della valutazione espressa col voto e sull'esperimento del maestro unico, occorre riconoscerlo cavallerescamente: lei, ministro Gelmini, ha onestamente ragione.
Ogni volta che parla, ministro, lei diventa la prova provata delle sue mille ragioni e non ci sono dubbi. Se è giunta a farsi governare da una personalità della sua statura politica e culturale, lei ha perfettamente ragione: la scuola ha irrimediabilmente fallito. La rifondi, perciò, per favore. Trovi il coraggio di farla a sua immagine e somiglianza. Animo. Affondi il bisturi nella piaga, che in Parlamento, lo vede, non ha oppositori e nel Paese la piazza è tranquilla. Vada fino in fondo, e ci creda. Non c'è altra speranza che questa. Lei deve andare avanti: è un imperativo morale. Solo così finalmente anche i sassi avranno i loro buoni motivi per rivoltarsi.

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 Pietro Buscetta    - 29-08-2008
Breve, amaro, vero, ineccepiblie e pienemente condivisibile. L'ha mandata al ministro? Se non lo ha fatto, sarebbe il caso di pensarci, aggiungendo alla sua tutte le firme che si riesca a raccogliere

 Lia Roco    - 31-08-2008
Caro Giuseppe
grazie per la tua ironia. Con leggerezza (quella di cui parla Calvino nelle sue Lezioni americane) hai colto la stupidità straripante di chi ci governa e di chi è governato.
Mi hai fatto sorridere e ne avevo bisogno.

 Giuseppe Donnarumma    - 31-08-2008
Aragno ha perfettamente ragione purtroppo; qui non ci resta che piangere!