Lettera Aperta al Ministro dell' istruzione Maria Stella Gelmini.
Stella Carfora - 25-08-2008
Garantire il diritto allo studio è una legge dello stato italiano.

Gentilissima Ministra, mi rivolgo a Lei, in quanto rappresenta il Ministero dell' istruzione.

il diritto allo studio è garantito nel nostro paese dalla nostra carta costituzionale, tanto che se un genitore disattende questa norma è perseguito penalmente.

Io mi chiedo, e Le Chiedo, se uno stato che disattende a questa norma non garantendo il diritto allo studio, possa essere perseguito penalmente dai genitori che detengono la potestà genitoriale
I genitori delle scuole d'Italia, e specie del sud, sono preoccupati dalle norme che si avvicendano nelle e per la scuola.

Ho sempre creduto che la scuola dovesse essere dopo la famiglia il luogo che accoglie tutti, al di là delle differenze di classi o di appartenenza, che esistono nella società. E noto che da tempo questo si sta perdendo!

Si stanno consolidando le basi che accentuano ancor di più le differenze tra le classi sociali più forti a discapito delle deboli! Non è coi tagli che si risolvono le carenze che ci sono, ma con incentivi e investimenti concreti della scuola pubblica!

Il sud già così fortemente penalizzato ha bisogno di una scuola pubblica che ridia speranze, fiducia e formazione ai nostri ragazzi, penalizzati dalla mancanza di strutture idonee alla socializzazione alla formazione; con le norme che si stanno attuando negli ultimi tempi le famiglie sono preoccupate!

La scuola al sud è considerata, centro di cultura, socializzazione e formazione per molti giovani che non hanno i mezzi per accedere a questi tipi di strutture spesso a pagamento; anche per molte famiglie è considerato centro culturale e di formazione...è il luogo dove i figli possono formarsi ed aspirare anche se con più difficoltà che al nord in un futuro migliore che non sia solo la strada, o l' illegalità. Si parla sempre di formare alla legalità, ma se non sono incentivate le strutture che spesso in alcune zone del sud e anche del nord sono l' unico baluardo della legalità, come la scuola ed altre istituzioni, come possiamo combatterla e far capire ai giovani che solo con la cultura si combattono tutte le forme illegali?
È il dare esempi, dare forza, dare credibilità alla scuola, ai docenti, agli studenti, ai genitori, che permette di combattere tutte le forme di illegalità.
Ma se le norme messe in atto dal vostro governo penalizzano ancor di più il sud togliendo risorse umane ed economiche, ci sarà ancor più illegalità, microcriminalità e disorientamento, sia per le famiglie che per la società.
Anche per i costi che si delineano nella scuola gravano molto sulle famiglie meno agiate, che pur di dare un futuro migliore ai figli affrontano sacrifici enormi per garantire quel diritto allo studio sancito costituzionalmente; e le garantisco caro Ministro che questo pesa enormemente sul bilancio familiare poiché al sud c'è più disoccupazione, le famiglie sono più numerose, e per far studiare i ragazzi i costi si maggiorano. Per non parlare del fatto che già da tempo la differenza tra nord e sud è palese, per mancanza di strutture idonee alla formazione lavorativa, ed anche gli stage in aziende sono riservati a chi può avere maggiori possibilità, e questo genera già diseguaglianze e non garantisce le pari opportunità.
Vi è un altro disagio enorme per le famiglie con bambini o ragazzi disabili: al sud sono inimmaginabili e inconcepibili, si deve sempre lottare per vedere riconosciuto un diritto per attuare l' integrazione scolastica spesso si lotta contro tutto e tutti, cosa che al nord non accade. E, caro ministro, se si tolgono anche i diritti acquisiti, come avere l'insegnante di sostegno, lo sa che è una tragedia umana; questo è inammissibile in un paese civile come l' Italia.

Cosa chiedono i genitori del sud Al Ministro Gelmini?

Chiediamo di garantire il diritto allo studio di tutti.
Chiediamo che tenga conto delle risorse economiche e umane e delle opportunità diverse tra nord e sud. Chiediamo che si ascoltino insieme docenti, studenti, genitori, con le rappresentanze reali delle associazioni dei genitori che operano sul territorio effettivamente: dare dignità alla scuola, è dare dignità e valore ad un paese civile e democratico com'è il nostro!

Chiediamo che la scuola venga riformata non in base a criteri di aziendalizzazione ma tenendo conto che essa ha un alto compito morale civile educativo: forma esseri umani per renderli liberi di pensare e capaci di saper Fare e Essere.

E' per questo che crediamo che la scuola pubblica non può essere di serie A o di serie B, non può andare a due velocità creando ancor di più un divario tra il nord e il sud, tra scuola e scuola, tra territorio e territorio. E, cosa più importante, non può essere annullata la nostra storia culturale, la nostra identità nazionale, non possiamo avere una scuola inglesizzata o peggio americanizzata, noi non siamo loro!

Mi auguro, cara ministra che tenga conto, essendo Lei anche giurista, della nostra Costituzione!

Stella Carfora

Presidente AGE Pompei



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