Il Governo Berlusconi dichiara guerra ai cittadini campani
Lucio Garofalo - 22-05-2008
Il primo Consiglio dei Ministri del quarto governo guidato dal neoduce Berlusconi, insediatosi "simbolicamente" (ossia demagogicamente) nella città di Napoli, ha varato una serie di decreti ministeriali di segno eccezionale, sotto la spinta e la "spada di Damocle" esercitata da alcune contraddizioni che sono state dipinte e raffigurate dalla propaganda di regime come "drammatiche emergenze" di natura sociale, sanitaria e di ordine pubblico, costruite ad arte dai mass-media e dalle forze politiche di governo.

In pratica, è stata annunciata una linea estremamente dura per affrontare in modo drastico e radicale talune questioni problematiche quali lo smaltimento dei rifiuti a Napoli e in Campania, e il tema della "sicurezza", alimentato e gonfiato da un'infame campagna mediatica di stampo xenofobo, se non addirittura razzista, che ha contribuito non poco ad istigare la popolazione italiana ad un sentimento di odio razziale rivolto in particolare contro le comunità Rom ed altri gruppi etnici migranti e presenti nel nostro territorio.

Sul versante dei rifiuti è stato compiuto un vero e proprio "salto di qualità" nella strategia da mettere in campo, ovvero un pauroso balzo strategico-organizzativo che sancirà il passaggio da una gestione repressiva di natura "ordinaria", condotta finora dalle forze di polizia deputate all'opera di repressione interna, ossia quelle istituzioni delegate alla "normale amministrazione" dell'ordine pubblico, ad un'azione gestita direttamente dalle forze armate, come se si trattasse di un'operazione di tipo bellico da attuare all'interno del paese. Infatti, la designazione di Guido Bertolaso, rilanciato alla grande nella veste di capo della Protezione civile nazionale, scelto per affiancare la Presidenza del Consiglio, vale a dire lo stesso Berlusconi, che si assume in tal modo la diretta responsabilità politica del problema, procede proprio nel senso di un'impostazione in chiave militarista della risoluzione della "emergenza rifiuti" in Campania. Inoltre, i siti individuati come discariche per lo smaltimento dell'immondizia saranno dichiarati aree di "interesse strategico nazionale", vale a dire zone strettamente militari, per cui saranno presidiate e sorvegliate direttamente dalle forze armate. In tale contesto sarà applicata come misura "deterrente" una legislazione punitiva alquanto dura, di stampo quasi draconiano, che sarà in qualche modo "adeguata e coerente" rispetto ai provvedimenti annunciati, per cui potranno essere comminate addirittura sanzioni carcerarie molto severe ai danni di eventuali iniziative di lotta intraprese da parte di semplici cittadini che decideranno di manifestare e di opporsi alle scelte adottate dal governo Berlusconi. Il quale si preannuncia come un esecutivo di "lacrime e sangue". In poche parole, le proteste e i dissensi prima legittimi, saranno trattati e perseguiti alla stregua di veri e propri reati penali. Tutto ciò determinerà e significherà una cosa sola: uno stato di guerra civile permanente in Campania. Prepariamoci al peggio...

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 Camillo Pagni    - 26-05-2008
Quanto scrivi sarebbe più significativo con una misichetta in sottofondo: magari una marcetta fascista.
Invece di sprizzare odio e demagogia da propaganda insurrezionalista perchè non ci illumini con ipotesi operative per risolvere quei problemi. Dimenticavo forse non ci sono problemi.
Ciao e buona propaganda per chi vuole farsi indottrinare.