Cittadinanza Attiva - 29-02-2008 |
Comunicato stampa Roma, 29 febbraio 2008 Cittadinanzattiva su tragedia Gravina di Puglia: accertare le responsabilità di chi doveva segnalare luoghi potenzialmente a rischio per la collettività "La mancanza di efficaci dispositivi di protezione e di segnaletica di pericolo in prossimità della cisterna dove è accaduta la tragedia chiama in causa precise responsabilità. Per questo nostri avvocati di Cittadinanzattiva-Giustizia per i diritti sono al lavoro per richiedere alla Amministrazione copia degli atti amministrativi, necessari per valutare eventuali azioni legali". Nelle parole del segretario generale, Teresa Petrangolini, la posizione di Cittadinanzattiva in merito ai tragici fatti di Gravina di Puglia. "Al di là della vicenda personale" continua la Petrangolini, "quanto accaduto ai due bambini ha anche risvolti di carattere generale, in quanto ha portato alla luce una situazione di potenziale pericolo per una pluralità di persone. Anche per questo riteniamo necessario accertare quanto prima eventuali responsabilità in capo a chi doveva garantire la presenza di segnaletica di pericolo, nonché il controllo e la necessaria messa in sicurezza del vecchio casolare teatro della tragedia". Con la campagna "Noi ci guardiamo intorno", Cittadinanzattiva invita i cittadini ad inviare foto ed indicazioni al proprio sito www.cittadinanzattiva.it per segnalare la scarsa sicurezza di luoghi pubblici o comunque accessibili al pubblico. Per tutte le situazioni - documentate - di potenziale pericolo, Cittadinanzattiva procederà, come nel caso di Gravina di Puglia, con la richiesta di accesso agli atti. Cittadinanzattiva onlus |
Ilaria Ricciotti - 29-02-2008 |
Dedicata a Piccole Creature recise Il cuore nel sentir notizie dolorose chiede ragioni al mondo, a padri e a spose, non riesce a capire tanta sofferenza e perché la si persegue con insistenza, perché si mette al mondo piccole creature prospettando loro innumerevoli sventure. Non si accetta che un bimbo debba soffrire diventare un bocciolo e non poter fiorire, ritrovarsi in un buco nero, senza uscita graffiare vecchi muri, per salvare la vita, urlare a squarciagola che si è persa la rotta sfidare l’intenso buio, in una profonda grotta, avere la consapevolezza di essere soli e lontani vedere la morte vicina a sé e toccarla con le mani, poi, dover lasciarsi andare, guardando un fil di luce essere accolti dal proprio angelo che al ciel conduce. Sapere che piccole creature muoiono sul nascere, senza aver incontrato l’Amore, provoca amarezza, rabbia e fa scoppiare il cuore |