breve di cronaca
Il commento di Panini
Cgilscuola - 17-07-2002
Nessun investimento sulle leve strategiche dell'istruzione e della
formazione.
Questa è la sintesi del pessimo DPEF (Documento di Programmazione Economica
e Finanziaria) presentato dal Governo per il 2003.
Privatizzazione e tagli sono ricette inaccettabili per chi, come noi,
considera l'istruzione pubblica un valore per il futuro del Paese.
Si "promettono" futuri investimenti, solo se i conti lo consentiranno, ma
intanto non viene mantenuto l'impegno annunciato, con enfasi e
ripetutamente, dal Governo circa un Piano di Investimenti che, a partire dal
2002, avrebbe dovuto mettere in campo 19.000 miliardi per la scuola.
Le poche certezze che ci sono nel DPEF sono tutte molto negative.
Non c'è alcun impegno a far avere con questo contratto salari europei agli
insegnanti. Mancano le risorse necessarie per coprire l'inflazione
programmata.
Quanto sta accadendo in questi giorni aggrava ulteriormente un quadro di
scelte ostili alla scuola ed ai suoi lavoratori che trova conferma nel DPEF.
Infatti:
- Si tagliano ulteriormente gli organici. Il nuovo anno scolastico partirà
con un diritto negato fin da ora: il diritto allo studio;
- Saranno drasticamente ridotte le immissioni in ruolo. Non solo non si
copriranno tutti i posti liberi, come noi chiediamo, ma se ne faranno molte
meno delle 30.000 previste con un Decreto del 2000;
- Aumenta l'inefficienza, il regolare avvio dell'anno scolastico è rimasto
ben presto un obiettivo del solo sindacato tanto che si parla con sempre
maggiore insistenza di un nuovo Decreto Legge per garantire un'apertura d'
anno oggi ampiamente a rischio a causa delle stesse scelte del Governo;
- Si attribuiranno ulteriori facilitazioni agli istituti privati mediante la
riscrittura di fatto, con un regolamento, della Legge sulla parità.

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