Esami di riparazione
Dire Giovani - 08-10-2007
Ci giungono in Redazione richieste di informazioni su possibili controproposte alla reintroduzione degli esami di riparazione voluta da Fioroni. Nell'aprire volentieri uno spazio di dibattito sul tema, proponiamo di ascoltare la voce degli studenti, indubbiamente parti in causa con dovere di precedenza! - Red

Il no degli studenti

ROMA - Studenti italiani furibondi. La proposta del ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, di reintrodurre gli esami di riparazione nei licei non è andata affatto giù ai giovani italiani che il prossimo 12 ottobre scenderanno in piazza con una grande mobilitazione di protesta.

Decisamente contrarie le associazioni di settore. "Ribadiamo la nostra assoluta contrarietà rispetto alla reintroduzione dell'esame di riparazione. Anzi siamo esterrefatti di aver trovato questa notizia sul sito del ministero senza essere stati prima consultati".

Questo il commento di Irma Caputo, portavoce dell'Unione degli Studenti, all'annuncio del ministero. "Quando si parla di colmare lacune nell'anno - sottolinea la Caputo - non è possibile affrontare una sola prova secca. Bisogna avviare un percorso di recupero. Il ministro, invece, vuole solo irrigidire le misure senza che ci siano le condizioni necessarie per il recupero". Tutto, secondo la portavoce, "è lasciato all'autonomia scolastica, servono fondi altrimenti ognuno deve arrangiarsi come può e se può fare lezioni private bene, altrimenti questo significa escludere chi ha possibilità economiche diverse".

Molte scuole, prosegue la Caputo, "hanno già un debito grosso in merito al funzionamento didattico e amministrativo e quando si taglia sui corsi di recupero non si mette lo studente nelle condizioni di rifarsi del debito". Gli studenti, invece, "sono per la gradualità della prova, non per l'irrigidimento". Inoltre, aggiunge la portavoce, "quando si affrontano decisioni rilevanti è necessario parlare con gli studenti. Ritrovarsi le notizie sul portale senza essere stati consultati, e nonostante avessimo manifestato la nostra contrarietà non è un segnale di distensione, dimostra che c'è poca volontà di concertazione".

Sulla stessa linea d'onda, circa il ripristino delle prove di recupero, anche dalla Rete degli studenti che esprime totale disappunto verso la decisione di Fioroni. "Il sistema debiti/crediti - afferma la portavoce Giulia Tosoni - è certamente perfettibile, innanzitutto investendo ingenti risorse per aprire le scuole al pomeriggio e durante le pause per realizzare i corsi di recupero, punendo le istituzioni scolastiche che pur percependo le risorse necessarie non li realizzano".

Il recupero, secondo la Rete degli Studenti, "deve essere un processo continuativo nel corso dell'anno e incentrato sulle necessità dello studente, che cambiano da individuo a individuo e che certamente non richiedono rigidità nei tempi e nei metodi". Inoltre, aggiunge la Tosoni, "l'ingresso dei privati auspicato da Fioroni apre inquietanti prospettive di lucro sulle difficoltà di migliaia di studenti, introducendo la pericolosa idea che la scuola acquisisca credibilità applicando metodi di selezione ingiusti e sommari".

A raccogliere i commenti, per la stragrande maggioranza negativi, degli studenti italiani sono i blog come ad esempio quello di studenti.it. Sul sito è stato anche attivato un sondaggio attraverso il quale è possibile esprimere il proprio giudizio sul nuovo provvedimento. Il risultato non premia per il momento la proposta del dicastero di viale Trastevere: il 67% dei votanti si mostra infatti contrario al ripristino della "riparazione".

  discussione chiusa  condividi pdf

 Daniela Perugini    - 08-10-2007
Ho chiesto a due delle mie classi la loro opinione, sono ragazzi del triennio di un Liceo Scientifico Tecnologico della provincia di Bologna. La stragrande maggioranza ritiene fallimentare l'attuale sistema della gestione dei debiti, e vede con favore il ritorno agli "esami di settembre". Forse perchè nella mia scuola i corsi di recupero si fanno da sempre con serietà, ma credo molto di più perchè si rendono conto della necessità di una scadenza imposta dall'esterno, che non consenta loro di trascinarsi le lacune in eterno. Un ragazzo che sta ripetendo la quarta ha commentato "Se mi avessero costretto a recuperare subito non mi troverei qui!"

 Carla    - 13-10-2007
Che bello vedere gli studenti protestare! Che occasione di crescita potrà essere il confronto che loro stessi hanno iniziato!
Tuttavia mi preme metterli in guardia su alcuni pericoli.
Molti hanno capito che l'istruzione è un business. Molti, (anche il nostro governo?) stanno lavorando perché la scuola pubblica diventi come quella americana, una scuola che assicura i LIVELLI MINIMI, una scuola per i poveri alla quale si contrappongono le scuole private per l'eccellenza, ma naturalmente per chi se le può permettere! Quindi attenzione, cerchiamo di fare di tutto perché la scuola pubblica sia di qualità ( e non mi riferisco alla qualità EN UNI ISO ... anzi facciamo di tutto per liberarci da queste certificazioni che arricchiscono le agenzie certificatrici e aumentano la burocrazia nelle singole scuole, sottraendo le energie al lavoro più importante, quello dell’insegnate) ; non facciamo l'errore di chiedere quello che già ci vogliono dare: una scuola ridotta ai minimi termini, i cui diplomi sono "carta straccia".
Se la commissione per gli esami di Stato è costituita dal Consiglio della classe da valutare si dirà : la scuola è auto – referenziale, quindi il diploma non vale niente! Se gli studenti sono promossi con debiti e i debiti non vengono colmati, si dirà : gli studenti diplomati sono “dei somari” pertanto il loro diploma non vale nulla! Ecc..
Insomma ragazzi non fate il gioco di chi non ci tiene a che siate tutti colti, capaci e competenti!
In ogni caso auguri!
Carla

 Antonino Lapaglia    - 15-10-2007
Alla ricerca di "maggiore serietà", senza interrogarsi sulle vere cause culturali e sociali del disinteresse giovanile alla scuola, si propone questo vero "ritorno dal passato" degli esami di riparazione. Ma mi piacerebbe che qualcuno dello staff del Ministro (e dei favorevoli) mi spiegassero: cosa si dovrebbe fare di un ragazzo che non supera l'esame "prima della riapertura dell'anno", mettiamo in una materia? Si boccia!? Si bocciava mai qualcuno per una materia a settembre, prima dell'abolizione? Succedeva solo per casi isolati e particolari. E se un ragazzo è più lento degli altri, che facciamo? Gli diamo dodici ore (dico dodici, questo è tutto quello che ci si può permettere con i fondi a disposizione) di recupero, e risolviamo il problema? A quanto pare con una circolare, in un attimo, sono finite la lotta alla dispersione e la scuola che tende all'inserimento!!! Insomma o è farsa, o è tragedia!