A.A.A.Collaboratore scolastico cercasi, fra Milano e hinterland ne mancano 1500.
MILANO - UFFICIALMENTE si chiamano collaboratori scolastici, ma tutti li conosciamo come bidelli. Ed è di bidelli che le scuole milanesi (e non solo) hanno bisogno: in città ne mancano 700, nell'intera provincia circa 1500.
Così, ad anno scolastico ormai avviato, è cominciata la caccia al "collaboratore" e il risultato è che dal 12 settembre, ogni martedì, centinaia di aspiranti bidelli provenienti da ogni parte d'Italia si ritrovano in via Jenner, all'Ufficio per l'impiego, nella speranza di ottenere un incarico annuale. Scadenza: 30 giugno 2008. Posti disponibili: 40-50 per ogni convocazione. Ma perchè? «Le assegnazioni del Provveditorato - spiega Leonardo Donofrio, del sindacato Iuniscuola - si sono concluse a fine agosto e da quel momento la parola è passata alle singole scuole, che si sono trovate di fronte a una serie di normative contraddittorie: da una parte c'è una legge regionale che autorizza gli istituti a reclutare il personale "a termine" con un proprio bando e una propria selezione. Dall'altra c'è il ministro Fioroni che ha ribadito con un decreto ministeriale del 5 settembre che le assunzioni vanno fatte tramite Uffici per l'impiego, ma solo quando le graduatorie provinciali sono esaurite».
«Il problema però - aggiunge - è che le graduatorie provinciali sono ferme al 2000, giacciono nell'archivio del sito del Provveditorato e contengono oltre 5000 nomi, molti dei quali avranno sicuramente trovato altre sistemazioni, per cui le scuole non si sentono di scorrere migliaia di nominativi per trovare un candidato che accetti il posto. Risultato: alcuni istituti si sono impegnati in questa procedura. Molti altri invece hanno rinunciato e si sono rivolti ai Centri per l'impiego, segnalando il numero di posti vacanti ». Da qui le convocazioni per cui ogni martedì, dal 12 settembre a ieri, in via Jenner si sono trovati centinaia di candidati che avevano a disposizione non più di 40-50 posti alla volta. «Meglio sarebbe stato - rileva Donofrio - se l'Ufficio scolastico provinciale avesse invitato le scuole a presentare tutte le richieste entro un unico termine , in modo da consentire ai Centri di effettuare una sola convocazione per assegnare tutti posti disponibili». «Le convocazioni - conclude - proseguiranno nelle prossime settimane, ma non martedì 9. Per quel giorno non sono arrivate richieste dalle scuole, che per ora forse cercano di tenere in servizio i supplenti che già lavoravano l'anno scorso. A questo punto però è chiaro che una soluzione è ormai indispensabile. Il meccanismo di reclutamento va ripensato. Magari con un bando di concorso scuola per scuola in modo che alla selezione partecipino i candidati della zona».
Giorgio Guaiti