breve di cronaca
Alex Zanotelli: "Mi vergogno di essere italiano"
Mosaico di pace - 13-07-2002
"Non mi sarei mai aspettato di ritornare in Italia dopo 12 anni ed essere accolto con una legge come la Bossi-Fini." Comincia così l'editoriale che padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, scrive sul numero di luglio-agosto di "Mosaico di pace" (la rivista promossa da Pax Christi Italia di cui Zanotelli è direttore responsabile) dedicandolo alla nuova legge sull'immigrazione, approvata definitivamente oggi dal Senato.

Una legge che, senza mezzi termini, Zanotelli definisce anti-cristiana.

"Quello che preoccupa di più della Bossi-Fini" scrive Zanotelli "è che mette fra parentesi la persona: quello che interessa è che l’immigrato lavori, non che esista come essere umano con una propria cultura o come cittadino. In questo senso la legge Fini-Bossi avalla una mentalità secondo la quale l’immigrato deve essere una merce da utilizzare. L’immigrato è legalmente riconosciuto fintanto che serve al capitale e poi può essere respinto al mittente."

E ad essere messa tra parentesi non è solo la dimensione personale, ma anche quella sociale mondiale: "Non risolveremo mai il problema delle immigrazioni se non risolveremo la profonda sperequazione economico-finanziaria che regge questo mondo dove il 20% si pappa l’83% delle risorse del pianeta".

Che fare contro questa nuova legge? Scrive Zanotelli: "Penso che come credenti e come uomini non ci rimanga che il rifiuto di una tale legislazione. È un insulto sia alla nostra umanità come alla fede cristiana. Per questo spero che al più presto la chiesa ufficiale italiana possa esprimere il proprio rifiuto sdegnato per questo pezzo di legislazione. Ma soprattutto possa far partire un processo educativo di base per le comunità cristiane che le porti a vedere nell’altro, nell’immigrato, nel diverso, una ricchezza e non un problema. Solo un prolungato impegno educativo alla base che rimetta in discussione l’ideologia della sicurezza, della tolleranza-zero, l’ideologia della nostra superiorità potrà permetterci di sperare che domani come popolo potremo esprimere qualcosa d’altro della legislazione Bossi-Fini."

Infine un appello alla Chiesa italiana: "Vorrei chiedere a questa nostra Chiesa italiana il coraggio di far partire un movimento come il sanctuary movement (il movimento per il diritto di asilo). Questa esperienza nasce negli USA negli anni ’80 per aiutare gli immigrati provenienti dal Salvador, Guatemala, Nicaragua, che, restituiti ai loro governi, avrebbero dovuto affrontare la prigione o la morte. Le comunità ecumeniche di resistenza forti della tradizione biblica del diritto di asilo (santuario) si facevano carico di determinati soggetti a rischio. Se la polizia minacciava di arrestarli, tutta la comunità faceva quadrato attorno ad essi ed iniziava il cammino di difesa in corte. È solo un suggerimento."


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