Lettera al Ministro Fioroni sui tagli al sostegno
Antonio Nocchetti - 24-09-2007
Tutti a scuola Signor ministro Fioroni, davvero sta cominciando l'anno scolastico in Italia? Per chi comincia l'anno scolastico? Sicuramente non per gli alunni disabili. Davvero lei crede che si possa fare iniziare l'anno scolastico in una condizione così drammatica per i figli più indifesi e deboli di questo paese? Di cosa parla il vice ministro Bastico, di cosa vaneggia con il suo suggestivo slogan "non uno di meno"? Forse andrebbe riformulato: Non uno di meno ma 190000 di meno perché di questo si tratta, della indecente condizione in cui si troveranno i bambini disabili alla ripresa delle lezioni.

Complimenti signor ministro, complimenti per aver complicato la vita a milioni di italiani, complimenti per le originali intuizioni che avete inserito in finanziaria elevando il numero di alunni per classe (a questo non aveva osato pensare nemmeno la signora Moratti) e congratulazioni per aver reso sempre più complessa la certificazione della disabilità provando a fare sparire i bambini disabili.

Purtroppo, lo diciamo come genitori, ma lo affermiamo con dignità come cittadini, purtroppo per lei ed i suoi colleghi di governo, i disabili nella scuola ci sono e aumentano di 8000 unità all'anno...quello che si riduce, prima con i governi del cavaliere Berlusconi ed ora con quelli del professore Prodi è tutto quello che rende la presenza dei disabili nella scuola una straordinaria opportunità di crescita per chi gli sta intorno. Ed allora meno risorse per gli organici, finanziamenti indecenti per la formazione e l'aggiornamento di personale specializzato, meno risorse agli enti locali periferici che dovrebbero contribuire alla inclusione, meno risorse alla sanità che potrebbe contribuire a rendere la vita dei nostri figli più lieve.

Avete fallito, avete fallito e state colpevolmente addossando i motivi dei vostri fallimenti a risultati finanziari impossibili da conseguire in un paese nel quale un ministro della giustizia trova logico andare ai gran premi di automobilismo usando o forse abusando di aerei riservati a compiti istituzionali.

Avete fallito quando invocate improbabili pareggi di bilancio in settori che per loro natura non sono da pareggiare! Cosa ha in mente il ministro Padoa Schioppa quando promette investimenti per ogni ministero a saldo zero, come si può pensare che sia a saldo zero un bambino che non vede, che non parla, che non cammina? Signor ministro lei ha su di sé una responsabilità immane, glielo ricordo perché lei ha voluto ricordarlo più di un anno fa evocando la scuola di Don Milani! Che c'entra la "sua" scuola con don Milani? Se lo ricordi, non si può pensare di giocare con la disperazione degli altri mentre siete impegnati a costruire partiti che non hanno nessun radicamento nella gente ma solo nelle vostre "caste" torri d'avorio. Se lo ricordi o saremo noi a ricordarglielo in tutte le sedi.

Purtroppo saremo ancora costretti a ricorrere alla unica certezza che rende il nostro un grande popolo con delle straordinarie radici: la Costituzione repubblicana!

Siamo rammaricati nel dovere ricorrere ancora ai giudizi dei tribunali per vedere riconosciuti per i nostri figli la possibilità di condividere con i loro coetanei più fortunati l'opportunità della vita scolastica. Siamo obbligati a farlo perché, nei loro silenzi e nei loro sorrisi, ce lo chiedono i nostri ragazzi. Arrivederci in tribunale.

Antonio Nocchetti
(presidente associazione tutti a scuola onlus)

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 da Superabile.it    - 21-09-2007
"Cifre senza fondamento": la risposta di Bastico sul caos insegnanti di sostegno.

Dopo la denuncia di associazioni e familiari, preoccupati per un buco di 12mila docenti, il viceministro all'Istruzione Mariangela Bastico chiarisce: "Non sono tagli, sono solo ritardi nelle nomine". Poi rassicura: ''Nessuno studente disabile rimarrà senza insegnante di sostegno".



ROMA - "Che manchino 12.000 insegnanti di sostegno é una cifra senza nessun fondamento. Può esserci stato semmai un ritardo, assolutamente negativo, come a Roma, nella nomina delle supplenze annuali, tra queste ci sono anche quelle degli insegnanti di sostegno". A Mariangela Bastico, viceministro della Pubblica istruzione, preme rassicurare e così getta acqua sull'allarme scattato con l'inizio dell'anno scolastico per l'assenza troppo consistente di docenti di sostegno da parte dei genitori di ragazzi disabili, preoccupati per la situazione che si sta determinando nelle scuole di ogni ordine e grado. "Se poi ci sono delle nomine insufficienti, le stiamo rivalutando e i docenti che mancano saranno aggiunti. Se - sottolinea Bastico - si sono aggiunti nuovi ragazzi disabili e quindi nuove richieste, gli insegnanti verranno concessi: nessun bambino disabile rimarrà senza sostegno, nella misura che è stata definita dalla certificazione, anche se questa è intervenuta dopo che la scuola è iniziata". Riguardo ai possibili ritardi delle nomine, il viceministro di viale Trastevere chiarisce "che, al massimo, nel giro di una settimana possano essere assegnate". E si impegna ad "indicare agli uffici scolastici che venga data la priorità assoluta agli insegnanti di sostegno".

Nega, quindi, Bastico, che ci siano stati tagli degli insegnanti di sostegno da parte del ministero. "Dove ci sono state riduzioni - sottolinea il viceministro -, parlo in particolare di Sicilia, Basilicata e Campania, è dovuto a due ragioni: la prima è che il numero dei ragazzi disabili è calato. In Campania c'erano oltre 800 ragazzi di meno. Cala la popolazione generale scolastica, e di conseguenza quella dei disabili". L'altra ragione è il fatto che in alcune Regioni, come la Campania, "c'era un rapporto docenti di sostegno/disabili molto basso, da 1 a 1,3 all'1 a 1,6, mentre la media nazionale è di 1 a 2. Ci sono, inoltre, numerose regioni che superano il 2 a 2, 2/3, 2 a 4. Un po' di equità ci vuole pure per il sostegno ai disabili". Non è possibile, conclude, "che in alcune realtà ci sia un docente per ogni disabile e in altre rapporti diversi: non è giusto. E' chiaro che punteremo progressivamente ad un parametro medio nazionale".







 da Superando.it    - 24-09-2007
«Semplici» tagli o voglia di ritorno all'insegnamento differenziale?

È questo il dubbio di Francesco Milanese, tutore pubblico dei minori del Friuli Venezia Giulia e di Vladimir Kosic, presidente della Consulta Regionale delle Associazioni dei Disabili, di fronte ai tagli sostanziali degli insegnanti di sostegno e alle recenti dichiarazioni del ministro della Pubblica Istruzione Giusepe Fioroni.


Anche il tutore pubblico dei minori del Friuli Venezia Giulia, Francesco Milanese e il presidente della Consulta Regionale delle Associazioni dei Disabili Vladimir Kosic hanno espresso il proprio sconcerto per le più recenti affermazioni del ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni in merito al taglio sostanziale degli insegnanti di sostegno.
Quest'ultimo - come avevamo riportato su queste colonne - aveva voluto evidenziare l'errore di fondo di «considerare l'insegnante di sostegno, che è un supporto degli insegnanti ordinari, anche come un assistente sociale e un educatore». Tali compiti, aveva precisato il ministro, andrebbero invece «affidati ad altre figure professionali».

«Il ministro - secondo la nota congiunta diramata da Milanese e Kosic - confonde i piani del discorso. La questione, infatti, non riguarda l'assistenza, ma il diritto all'istruzione delle persone disabili. L'attività dell'insegnante di sostegno specializzato è rivolta a tutta la classe nella quale è iscritto il soggetto con disabilità ed egli, insieme agli altri docenti - identifica i bisogni educativi speciali dell'alunno, proponendo e costruendo, attraverso il gruppo operativo, il piano educativo individualizzato».

Ben altri, dunque, che non quello di un semplice «supporto degli insegnanti ordinari», sono i ruoli del docente di sostegno specializzato il quale, continua il comunicato, «ha anche la funzione di facilitatore della comunicazione e della relazione tra docenti, alunno disabile, alunni della classe e altri soggetti che interagiscono nel processo di integrazione: famiglia, personale sanitario, educatori, mediatori, assistenti all'autonomia, tutor della formazione professionale. Ed in in più, oltre ad assumere la contitolarità della sezione e delle classi in cui opera, egli partecipa alla programmazione educativa e didattica e all'elaborazione e verifica delle attività di competenza dei consigli interclasse, di quelli di classe e dei collegi dei docenti».
La conclusione, a questo punto, è quasi logica: «I problemi di organizzazione, funzionamento e stabilità del personale incidono in modo determinante sulla qualità dell'offerta formativa e sulla continuità didattica di tutta la scuola e per questo non è tollerabile che gran parte dei docenti di sostegno siano precari».

Niente confusione tra i ruoli, quindi, ma risposte chiare a domande precise. Infatti, sempre secondo Milanese e Kosic, «invece di chiedere agli Enti Locali di farsi carico di un'azione che non compete loro, il ministro dovrebbe dire semplicemente perché ha confermato i tagli che nei bilanci di previsione ha ereditato dal precedente governo. Confondere l'insegnante di sostegno con il sostegno assistenziale che i Comuni possono fornire alle persone con disabilità per migliorare la qualità di vita interna alla scuola è un grave ritorno al passato e siccome si muove in continuità con quanto il ministro Moratti aveva già messo in atto nella precedente legislatura, c'è da chiedersi se non corrisponda ad una svolta cosciente tesa ad interrompere un cammino faticosamente intrapreso dalle persone con disabilità, dalle loro associazioni e dalle famiglie, per superare le logiche assistenziali e operare verso l'inclusione del disabile nella normale vita sociale, vedendo tutelati e promossi i propri diritti».

«Non sono accettabili - annotano in conclusione il tutore pubblico dei minori e il presidente della Consulta friulana - forme organizzative interne agli istituti che ripropongano nei fatti l'insegnamento differenziale. Una cosa infatti è il progetto formativo individualizzato, quale esito di un percorso educativo appropriato, altra è la riduzione dell'inserimento del minore con disabilità nel contesto scolastico ad una sinecura meramente custodiale».

S. B. da Superando.it

 clab    - 30-09-2007
Sono “SOLO” ritardi nelle nomine!?!
Per chi vive nel "palazzo" un ritardo nelle nomine degli insegnanti di sostegno è una mancanza lieve?
In Piemonte le nomine inizieranno il 9 ottobre!!!
Quasi un mese dopo l'inizio della scuola! Gli insegnanti arriveranno forse un mese e mezzo dopo l'inizio della scuola!
Il diritto allo studio, e non solo quello, negato per un tempo infinito, visto dal punto di vista di un bambino che ha bisogno di aiuto.
Quando poi arriveranno gli insegnanti saranno magari non specializzati, senza formazione e dotati solo della loro buona volontà. Se poi non c'è nemmeno quella e magari l'insegnante prende servizio il primo giorno per poi tornare al paese di origine e mettersi in mutua per mesi ... sono senza parole. Il Ministero però dovrebbe sapere cosa fare.
Dove sono poi finite tutte le dichiarazioni di buona volontà in merito alla necessità di formare adeguatamente gli insegnanti di sostegno e adottare misure affinché rimangano in servizio sul sostegno per un numero di anni sufficiente a garantire il diritto degli allievi di avere l'insegnamento specializzato previsto per legge?
Ancora una cosa: quando il Ministero si deciderà a dare indicazioni chiare in merito al registro? Tante scuole forniscono ancora agli insegnanti di sostegno un registro con il solo nominativo dell'insegnante disabile, invece che un registro uguale a quello dei colleghi con i nominativi di tutti gli allievi della classe. Questo impedisce a molti, compresi i nuovi insegnanti nominati, di comprendere che l'insegnante di sostegno è un insegnante della classe e non un tutor personale. Solo come insegnante della classe può agire per una vera integrazione!