breve di cronaca
Milano, no alle pagelle in lingua madre
Corriere della Sera - 02-07-2002
MILANO - Pagelle in lingua madre per i figli degli immigrati? Contro il «progetto pilota» dell’assessore regionale Gian Carlo Abelli insorge la Lega a costo di mettere in difficoltà la maggioranza di centrodestra del Pirellone. Il capogruppo Davide Boni e il consigliere Giovanmaria Flocchini in un comunicato che gronda sdegno gridano infatti di «autentica beffa» per i lombardi, loro sì vittime a scuola «di una colonizzazione mediterranea che ha cancellato culture, valori e tradizioni locali» e annunciano che il loro partito «farà tutto ciò che rientra nelle sue possibilità per osteggiare l’iniziativa». Abelli (Fi), per nulla intimorito dalla dura polemica dell’alleato, replica con uguale pepe: «Ci sarà un difetto di comunicazione tra i consiglieri regionali della Lega e i loro esponenti di governo se tale progetto, come altre misure per l’integrazione, utilizza un finanziamento del ministero del Welfare (quello di Roberto Maroni, ndr) e dà seguito a un preciso accordo tecnico sottoscritto dallo stesso ministero e dalla Regione». Intanto l’opposizione soffia sul fuoco: Maria Bisogni (Ds): «Alla Lega non basta la legge sull’immigrazione Bossi-Fini...»
La proposta Abelli - un programma computerizzato che traduca nella lingua madre degli immigrati sia i risultati ottenuti dagli alunni nelle varie materie sia le valutazioni finali - rientra in un pacchetto di misure per il superamento delle barriere razziali da 5 milioni di euro. Un «esborso di denaro pubblico» che il carroccio condanna come inutile e dannoso, istituzionalizzando privilegi.
Lingua locale a scuola, altro che lingue d’importazione, protestano Boni e Flocchini rilanciando il «vecchio» cavallo di battaglia lumbard della libera cittadinanza in aula ai dialetti, con i docenti giusti. Abelli però sfoggia il latinorum per invitare «gli amici leghisti» a far tesoro di una massima di Santa Madre Chiesa: «Roma locuta, causa finita». Cioè: quando Roma si pronuncia la disputa è finita. Con la precisazione che «Roma», nel caso, è un ministro del Carroccio. Pagelle in dialetto oppure in arabo o in cinese? Una guerra di Babele. Bella prova per la tenuta della coalizione che guida il Pirellone .

.Andrea Biglia



  discussione chiusa  condividi pdf