Flc Cgil - 23-06-2007 |
Prestiti agevolati erogati dall’Inpdap: prelievo forzato dalle buste paga dei lavoratori Il 10 aprile 2007 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 83, il DM n.45 del 7 marzo 2007, concernente il regolamento di attuazione per l’accesso alle prestazioni creditizie agevolate erogate dall’INPDAP. I dipendenti pubblici iscritti ai fini pensionistici presso l’INPDAP, hanno sul loro stipendio una trattenuta dello 0,35% (Fondo credito) che consente l’accesso alle prestazioni creditizie erogate dall’INPDAP (piccolo prestito, cessione del quinto, mutui ecc). Pertanto, per coloro che già da tempo sono in servizio presso la Pubblica Amministrazione, non ci sono novità sostanziali. Le novità invece riguardano i nuovi assunti, i pensionati e tutti coloro che pur essendo pubblici dipendenti sono iscritti presso enti previdenziali diversi dall’INPDAP. In quest’ultimo caso rientrano una parte consistente di lavoratrici e lavoratori degli enti di ricerca che sono in carico all’INPS. La trattenuta viene effettuata d’ufficio, in misura diversa a seconda se il dipendente è pensionato (in questo caso è dello 0,15%) o è lavoratore attivo (0,35%). Sono esclusi dal contributo i titolari di pensione fino a 600 € lorde mensili. Dal momento in cui viene effettuata la prima trattenuta sulla retribuzione o sulla pensione, decorrono 6 mesi di tempo per recedere da questa iscrizione. Se all’INPDAP non arriva alcuna segnalazione, scatta il meccanismo del tacito assenso e non esiste più la possibilità di recedere. Il D.M. in questione, atto unilaterale del Ministero del Tesoro, è molto discutibile e si presenta come una manovra che ha lo scopo di rastrellare soldi dalle buste paga dei lavoratori. Il sindacato, non appena ne è venuto a conoscenza, ha vivacemente protestato, ma questo è stato emanato ugualmente. Nella giornata di ieri sono state chieste garanzie all’INPDAP perché tutti i soggetti interessati siano messi rapidamente a conoscenza, sapendo che la cosa può essere abbastanza semplice per tutto il personale gestito dall’INPDAP stesso, ma è notevolmente più difficoltoso per tutti coloro che sono in carico a enti previdenziali diversi. In ogni caso sarà cura delle strutture sindacali territoriali attivare una campagna di informazione a tutela dei lavoratori e pensionati interessati che dovranno essere messi nella condizione di poter effettuare una scelta consapevole. Roma, 12 giugno 2007 |
rosa l: - 02-07-2007 |
Solo in questo paese del 16° mondo riescono a farti pagare obbligatoriamente prima di inprestarti i tuoi soldi e ricaricarti pure gli interessi !!! Inoltre altro che credito agevolato....... A questo punto spero che il sistema vada a fondo!!! |
Giovanna Trombacca - 17-08-2007 |
Si chiede sempre tanta pazienza agli utenti, anche quando non riescono a recuperare il formulario (tenuto ben al sicuro) per presentare richiesta di non adesione e recesso al fondo credito, ben previsto dalla legge per i pensionati. E poi, perchè bisogna compilare un formulario e non si può presentare come in tutti i paesi civili in cui ho vissuto (sei) regolare comunicazione? |
Gian Franco - 03-03-2008 |
Dopo una vita di lavoro dove vorresti vivere con serenità, goderti una serena pensione pagato mese dopo mese durante la vita lavorativa, ora invece devi essere accorto, sveglio, bravo con il computer , non dormire altrimenti i ladri entrano persino in casa tua senza che tu ti renda conto, cosi è successo, vi pare che alla mia età abbia tempo per prestiti, finanziamenti, mutui? insomma si mettono le mani nella mia pensione, per prelevare a mia insaputa del denaro al quale mai è poi mai ho concesso tale permesso... inoltre devo io operare per evitare che tale misfatto si compia, voglio vivere in pace gli anni che mi restano, senza dover guardare la mia pensione da un governo ladro anche se per legge,,,, |