Inauditi gli aumenti alla refezione scolastica
Maria Antonia Stefanino - 12-05-2007
Il Consiglio Comunale di Napoli nel suo bilancio ha approvato gli aumenti alla refezione scolastica. Sarebbe fin troppo facile argomentare l'indignazione che si prova a fronte di tali aumenti con la comparazione dei costi e le tutele che la casta dei politici di professione ascrive a sé, ma la cosa in sé è talmente grave che si rischierebbe di banalizzarla con tali pur validi argomenti. La refezione scolastica è stata uno dei pilastri delle articolate risposte date alla scuola di classe, quella dei doppi turni, delle classi differenziali, delle scuole parrocchiali, il primo passo per quelle scuole a tempo pieno, di cui lo strapotere risorgente della chiesa e gli interessi e la miopia di una classe politica e dirigente (a Napoli le due cose coincidono: chi è politico trombato diviene classe dirigente part-time in attesa di tempi migliori) a tutt'oggi frena la diffusione.

Non a caso, nelle nostra città solo due scuole operano a tempo pieno e, delle altre, quasi la totalità effettua i prolungamenti scolastici per 2 o 3 volte a settimana. Sulla scuola cadono a pioggia finanziamenti da ministeri, enti locali, fondi europei finalizzati ad un agire episodico, frammentario, discrezionale ai limiti dell'arbitrio, però rispondenti ad un requisito essenziale: creare attorno al mondo della scuola e al suo interno una infinità di clientes in attesa del finanziamento del corso di danza caraibica e di quello di perle e perline e nel contempo depotenziare fino ad annientarlo, sul modello americano, il ruolo di comunità educante e formatrice di coscienza critica. Ecco perché, a mio avviso, chiedere alle famiglie napoletane con qualche spicciolo di reddito 90 euro all'anno in più per ogni figlio e raddoppiare da 5 a 9 euro mensili, per quelle totalmente indigenti, le tariffe della refezione la dice lunga sulle priorità di questa classe politica, che sembra ormai avere un solo obiettivo: quello di sopravvivere a se stessa.

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 Aurora Garra    - 14-05-2007
Concordo e condivido pienamente l'analisi : dell'incapacità e dell'isolenza della classe politica centrale e decentrata ne abbiamo ampiamente piene le tasche che restano vuote di quanto ci necessita grazie agli oculati interventi dei nostri "rappresentanti" amici. La qualità della refezione scolastica peggiora sempre di più e nelle scuole napoletane si paga più che in altre città anche se il servizio non è adeguato al costo; le famiglie per non subire questa vessatoria dovrebbero rinunciare al tempo pieno? E la privatizzazione? Passa sulle nostre teste attraverso subdole manovre : nella scuola si fa sempre più spazio agli esterni "esperti" per ogni piccola attività , esperienza da proporre; se fosse possibile assistere impunemente ad una settimana in una scuola, ci si renderebbe conto di ciò che sta accadendo: al posto dei collaboratori scolastici ex lsu o cooperative per le pulizie; "apparenti volontari per dare una mano in più" all'interno delle classi a maestri/e, assistenti pseudo materiali, assistenti di discipline interdisciplinari, aiutanti di attività motorie...... una casbah al confronto sembrerebbe più ordinata e coerente. E in tutto questo, i docenti perdono dignità e senso critico perchè viene sminuito il loro ruolo di formatori ed educatori. Perchè tutto questo? Perchè a nessuno importa un bel niente dei ragazzi e del futuro, perchè i legislatori il loro futuro e quello dei figli se lo sono già assicurato. Con scoramento, una docente
Aurora Garra