Fabio Mosca - 04-05-2007 |
E' la tua definizione di Stato a non convincermi: camicia di forza sulla società dilaniata dalla divisione di classe, diceva Lenin in Stato e Rivoluzione... semplicisticamente tu dici "noi". Fai confusione secondo me tra Stato e Società. Sono sempore state due cose molto diverse... Mitizzare lo Stato, come fece Hegel, ha portato alle guerre ed al totalitarismo (come ampiamente dimostrato) . La novità positiva del nostro secolo nella definizione di Stato è nell'aggiunta del "di Diritto", come tentativo di renderlo più umano ed accettabile. Eppure non ci stiamo proprio riuscendo, in tutto il mondo, come dimostra anche l'Occidente (con le sue guerre infinite e la sicumera di imporre il propio modello a tutti, anche agli arabi che dello Stato hanno una visione religiosa vicina al nostro medioevo: il problema è sempre quello di "chi controlla i controllori"... In una parola : nella partecipazione della società alle decisioni importanti |
Annamaria Scalpelli - 04-05-2007 |
Non mi pare proprio che l'articolo, breve, amaro e intelligente, pretenda di dare una definiszione dello Stato come sembra a Fabio Mosca. Forse l'autore dice con parole semplici una verità che Mosca definisce semplicistica: la complessità sociale oggi non è riducibile all'interno delle forme di uno Stato. Esiste un sorta di superlegalità - lo stato di sicurezza nazionale - che tende a sovrapporsi alla legalità dello Stato di diritto, alle libertà individuali e ai diritti sociali alla partecipazione e ad un'equa distribuzione della ricchezza. Mi pare che siamo al dopo Lenin, a Gozzi e Luhmann. Personalmente, poi, nell'articolo leggo - molto ben nascosto - un invito alla rivolta, come se l'autore dicesse: se tutto il popolo governa, non ci sono governanti. Se ci sono governanti, lo Stato ci è nemico e noi siamo nemici dello Stato. Un po' come Bakunin nel suo "Stato e Anarchia". |