Francesco Mele - 18-03-2007 |
Un approfondimento sulla Legge 440/97, dall'emanazione della quale sono passati 10 anni: una legge pensata per sostenere l’autonomia che da lì a poco avrebbe visto la sua nascita ufficiale con il DPR 275/99 Oggi è stata una giornata dedicata ai tagli, (sì è vero, sono un pericoloso estremista e li chiamo ancora tagli) e sono molte le persone con cui ho parlato e le informazioni raccolte o rielaborate. Nelle varie chiacchiere si è parlato spesso di Legge 440/97 che negli intenti doveva finanziare la scuola dell’autonomia per migliorare la qualità dell’offerta formativa. Nella mia ignoranza non ricordavo bene quali fossero le modalità di finanziamento di questa legge; cioè se fosse un finanziamento fisso o variabile negli anni. Mi sono documentato, e allora mi sono reso conto che il dato doveva essere da qualche parte nella mia memoria ma era sfuggito al controllo. Il mio archivio però, che nulla dimentica, mi è venuto in soccorso e così, incrociando i dati di 4 documenti (Dossier di Legambiente 2005 e 2006, Conferenza stampa FLC CGIL-CISL-UIL del 8/9/2006, le tabelle legate alla finanziaria 2007), sono in grado di farvi una ministoria molto breve e sintetica della legge 440/97. Il primo finanziamento del 1997 fu di 100 miliardi di lire (51.645.689,90 euro), passati a 400 miliardi (206.582.759,63 euro) nel ’98, 354 miliardi (182.825.742,12 euro) nel ’99. Successivamente si aggiunsero altri fondi per l’handicap (10.686.000 euro l’anno a partire dal 2000). Nel 2001 – ultimo esercizio finanziario del governo di centrosinistra – il finanziamento fu di 259.155.984 euro (ca 502 miliardi di lire), quintuplicando il finanziamento con cui la legge era nata e riducendo al minimo la quota trattenuta dalle Direzioni Scolastiche Regionali e dall’Amministrazione Centrale (solo il 6,3%). Dal 2002 comincia il declino della legge 440: 237,443 milioni di euro nel 2002 (-8,4% sul 2001), 225,446 milioni di euro nel 2003 (-13% sul 2001), 203,719 milioni di euro nel 2004 (-21,4% sul 2001), 196,901 milioni di euro nel 2005 (-24% sul 2001), 191,986 nel 2006 (-25,9% sul 2001), ultimo esercizio finanziario dell’era Berlusconi. Nello stesso periodo inoltre aumenta la quota trattenuta dall’Amministrazione Centrale e Regionale (rispettivamente +187,84% nel 2002 e +212,62% nel 2005 prendendo come base il 2001). Tutto questo vuol dire che i fondi che arrivano effettivamente alle scuole diminuiscono drasticamente. Succede ad es per il POF (-39,07%), e per l’obbligo formativo, l'educazione degli adulti, la formazione tecnica superiore che nell'insieme subiscono un taglio del 69,95%. Ma poi, finalmente, arrivano le elezioni del 2006 e il governo di centro-sinistra. Le cose cambieranno, ci dicevano, e poi nel programma dell’Unione c’era scritto: “Per rilanciare la scuola sfrutteremo la sua forza principale, quella dell’autonomia…” con “…un serio investimento nell’istruzione.” (pag. 228) e ancora “servono le giuste condizioni culturali e materiali, e devono essere garantiti gli organici funzionali e le risorse indispensabili all’esercizio dell’autonomia” (pag. 229). Detta così sembra una botte di ferro. Non c’è buco che tenga. Forse non si tornerà d’un colpo ai fasti del 2001 ma ci sarà finalmente un segnale di inversione di tendenza. Finanziaria 2007: per ciascuno degli anni 2007, 2008, 2009, la cifra stanziata per la legge 440/97 è di 181 milioni di euro e si raggiunge così con successo un calo del 30,2% rispetto al 2001. Un calo che, tra quelli rispetto all’anno precedente (-5,7%), è secondo solo a quello registrato tra il 2003 e 2004 (-9,6%). PS: questa va nella colonna di destra |
oliver - 21-03-2007 |
Si continua a farneticare di cretinate, non ci sono i fondi tragedia, arrivano i fondi troviamo altri cavilli, diciamola tutta il precedente governo ci aveva sommerso di inutilità l'attuale cerca di riavviare e colmare i buchi non va bene. Per cortesia evitiamo di cavillare col nulla. |