Ripartiamo dai Programmi
Forum insegnanti - 15-03-2007
Lettera aperta al Ministro On. Giuseppe Fioroni e al Viceministro On. Mariangela Bastico

RIPARTIAMO DAI PROGRAMMI

Le Indicazioni Nazionali sono inemendabili, è giunto il momento di archiviarle definitivamente!


Apprendiamo, ancora una volta da canali non ufficiali, la costituzione di una commissione per la revisione delle Indicazioni Nazionali. Da notare che l'utilizzo, non certo casuale, del termine revisione piuttosto che riscrittura, lascia intendere trattarsi di un'operazione meramente emendativa, la quale assume come testo base le Indicazioni Nazionali provvisorie allegate alla Legge 53, piuttosto che i Programmi Ministeriali del '91 (Infanzia) '85 (Elementare) '79 (Media) preesistenti e tuttora vigenti, dal momento che nessuna disposizione formale li ha mai abrogati. In virtù di ciò non sussiste alcuna ragione ostativa dal punto di vista giuridico tale da impedire di considerarli documenti di riferimento sui quali innestare eventuali necessari adeguamenti alle mutate realtà, mentre fondate e legittime motivazioni inducono ad archiviare definitivamente le Indicazioni Nazionali ampiamente criticate dalla comunità scientifica e decisamente respinte dal mondo della scuola reale.

Nel ravvisare la necessità di un confronto vero e serio di metodo e di merito

DENUNCIAMO

un difetto di trasparenza e democraticità nei rapporti tra il Ministero e i diversi soggetti della scuola, che reiteratamente ed intenzionalmente sono stati tenuti all'oscuro di iniziative che direttamente li riguardano; vedi:

Progetto Ascolto (?): mai apparso sul sito nazionale del MPI, del quale ad oggi sono pressochè sconosciute le finalità, i metodi, i contenuti e gli esiti

Nota riservata del ministro alle case editrici, che in quanto tale non ci è dato di conoscere, ma facciamo davvero difficoltà a comprendere la necessità del "sotterfugio"...

...che, tra l'altro, si ripete con la missiva segreta (svelata dal quotidiano il Secolo XIX) in cui il Ministro invita capi dipartimento, direttori regionali e provveditori a non rilasciare dichiarazioni pubbliche su argomenti di carattere politico.

Per ultimo il Decreto Compartimentale n.7 del 22 gennaio 2007 con il quale viene costituita la commissione per la revisione delle Indicazioni Nazionali, introvabile alla data odierna sul sito del MPI.

In merito al succitato decreto

RILEVIAMO

che dalla composizione della commissione restano esclusi gli insegnanti della scuola pubblica statale e gli specialisti delle discipline. Inoltre essa non rispecchia adeguatamente le diverse realtà geografiche.

CHIEDIAMO

- che la commissione che sarà preposta all'elaborazione dei nuovi Programmi sia costituita soprattutto da insegnanti provenienti dai diversi ordini di scuola;
- che l'attività della stessa preveda una vera campagna di ascolto nelle scuole, con il coinvolgimento diretto e attivo di insegnanti, genitori e studenti;
- che il testo su cui lavorare non siano le "Indicazioni" ma i "Programmi" del '91 (Scuola dell'Infanzia), '85 (Scuola Elementare), '79 (Scuola Media)

Attendiamo, vorremmo dire fiduciosi (ma non nascondiamo la nostra preoccupazione di essere per l'ennesima volta delusi) un riscontro a questo nostro appello.

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 Fuoriregistro    - 15-03-2007
Ringraziamo il Forum insegnanti per questa iniziativa-denuncia e, nel diffonderla, più che volentieri la sottoscriviamo. Piacerebbe anche a noi sapere cosa bolle in pentola ogni tanto, ma pare che la trasparenza non sia più una virtù. Soprattutto vorremmo conoscere quali canali privilegiati di incontro e confronto con la base i nuovi saggi prefigurino, sempre che la ricerca pura voglia sporcarsi le mani con la polvere dei problemi quotidiani. Insomma, quali "titoli ed esami" è necessario possedere per poter parlare di scuola?
E dire che siamo nella società della conoscenza, dei sistemi interagenti, del sapere condiviso ... sarà che tra il dire e il fare ci deve stare per forza il mare?

 Giorgio Dellepiane Garabello    - 18-03-2007
State facendo una battaglia di retroguardia.
Guardiamo avanti.
Pensiamo ai bisogni formativi attuali, non a quelli del '79!
E poi perché della riforma Moratti si è rifiutato, per miopìa o peggio, la progettazione del percorso educativo CONDIVISA da scuola-allievo-genitori?
Eppure adesso son tutti lì a strillare che bisogna che «la famiglia faccia il suo dovere»...!
Mah!
Mi sembra che siamo un Bel_Paese rimasto ancora alla fase del "tutto sopporto meno che le riforme fatte da quelli là"!

 oliver    - 21-03-2007
Basta tenersi lontani da pedagogisti vuoti che immaginano la scuola come un terreno di principi e non di applicazione del metodo scientifico per essere certi della riuscita dell'operazione programmi.
La scuola deve recuperare contemporaneamente credibilità anche sul piano dei rapporti che devono intercorrere con gli alunni/e.