Centinaia di genitori ed insegnanti in giro per Bologna, venerdì 9 marzo: nel primo pomeriggio ad accogliere il Ministro, verso sera in assemblea.
Il ministro Fioroni si trovava oggi a Bologna per un simpatico convegno sulla sussidiarietà nell'impresa e nella scuola, con scuole private, ciellini, salesiani, assessori e Bersani.
Per fortuna, ad occuparsi di scuola pubblica statale, c'erano tante mamme, papà, maestre e maestri, con striscioni e cartelli che chiedevano il tempo pieno per tutti coloro che ne fanno richiesta.
Come anche più tardi hanno ribadito nell'affollata assemblea alla Scuola Zamboni, genitori ed insegnanti sono tutt'altro che rassicurati dalle promesse del Ministero, seguite alle catastrofiche comunicazioni dell'Ufficio Scolastico Provinciale dei giorni precedenti, che sembravano porre la parola fine all'esperienza del tempo pieno.
Il Ministro e gli uomini del suo staff hanno dichiarato che l'assegnazione dell'organico di diritto riuscirà a soddisfare le domande di tempo pieno "consolidato", naturalmente solo per quest'anno, visto che non esiste alcuna norma di legge che riconosca il tempo pieno come modello educativo e didattico. A fronte della domanda crescente di tempo pieno (+ 10% con le ultime iscrizioni), sono state fatte promesse (dal ci impegneremo del capo di gabinetto al ma... vedremo c'è anche Palermo... del ministro) giudicate generiche e non attendibili su un incremento di posti nell'organico "di fatto", che è noto essere una specie di lotteria di primavera.
Soprattutto, di fronte alla richiesta precisa di una legge e di regole certe sul modello didattico del tempo pieno, non è prevista nessun tipo di iniziativa da parte del ministero: su questo nemmeno una vaga promessa.
L'assemblea ha rifiutato la divisione tra aventi diritto (magari perché nati nella via giusta) al tempo pieno e gli "ultimi arrivati", che hanno il torto di trovarsi negli istituti dove sono state richieste classi a TP in più.
"Il tempo pieno deve essere garantito per legge a tutti coloro che lo chiedono, con le 40 ore, i due insegnanti per classe e le quattro ore di compresenza."
Nel clima appassionato dell'assemblea è stato deciso che venerdì 16 marzo il popolo del tempo pieno scenderà in piazza per manifestarsi e per manifestare, come ai tempi della Moratti, perché una legge per il tempo pieno non c'è mentre la legge 53 non è stata abrogata.
Ad aprire il corteo sarà proprio la scuola Zamboni, dove i genitori hanno "osato" chiedere una classe a tempo pieno in più.
Letizia - 11-03-2007
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Ricordo ancora tutti gli anni trascorsi nella scuola del tempp pieno! Entusiasmo, partecipazione, collaborazione, progettazione..."INSIEME", avremmo potuto definirla così, Scuola Insieme! Ma già, erano anche gli anni dei viaggi verso scuola, del "viaggio" che permetteva di consolidare i rapporti, di confrontarsi anche su "altro" dalla scuola e... si cresceva umanamente e professionalmente. Da quattro anni sono in sede, praticamente da quando la caduta è diventata una "picchiata" verso... verso cosa? Tutti si lamentano, tutti si sentono mortificati, ma guai a parlare del tempo pieno!!! Vieni dichiarata fuori tempo o sognatrice o... peggio, vieni emarginata. Qui, in sede, l'unica vera aspirazione è andare in pensione al più presto, non c'è altra dimensione... è il luogo di chi non sogna più, non agisce più, va avanti per forza di inerzia. Sembra che la crescita culturale, l'azione per una scuola migliore non abbia più senso!
Dopo questo sfogo, dico: "AVANTI, si, andate avanti... dimostrate che esiste ancora chi crede nella nostra professione, io ci sarò, come tante altre piccole gocce sparse - ma vive! - che sanno credere in una professione che è fondamentale per una nazione! Dimostrate che si DEVE lottare per una SCUOLA VERA! e poi... poi vi dico: "GRAZIE, per avermi ridato un po' di fiducia!" |