Tu cuci io taglio ... oh Casta diva!
A Bitonto, in Puglia, alla fine di questo febbraio, in un piano terra del centro, sono state trovate 25 donne alle macchine cucitrici a fare camice. C'erano, ma non sui libri paga dell'azienda. Due anni prima la Ditta aveva dichiarato che avevano "collaborato". Contemporaneamente anche in una stireria sono state trovate altre donne senza contratto, contributi, tutela.
Cosa c'è di nuovo? Niente. Le banlieus del mondo insegnano, si chiama lavoro nero, sommerso, da sempre.
A Vienna quando si deciderà l'indipendenza del Kosovo, le madri bosniache bruceranno le loro stoffe, così come a Srebrenica le sopravvissute hanno già tagliato gli alberi dedicati ai loro cari uccisi nel '95.
Per avere una "Russia Unita", Putin ha varato leggi che vietano assembramenti con più di due persone per metro quadro, per cui solerti consiglieri sorvegliano che la protesta di piazza non dilaghi illegalmente e che legalmente si vada presto al voto.
L'Unione fa le sue prove generali il 14 marzo a Bari, ci sarà l'incontro Prodi-Putin, le loro mogli, dopo Alberobello, li raggiungeranno ma così non sarà per le signore baresi che non potranno neanche camminare, la zona diventerà Rossa.
Si discusse nel programma dell'Unione di chiudere i Cpt, cancellare la legge 40, creata dal binomio Turco-Napolitano. Si discusse appunto, i Cpt non si chiudono bensì si cambiano e si riformano:si identificheranno gli irregolari, si incentiveranno le espulsioni, saranno premiati, con permessi di soggiorno, quelli che hanno dato garanzie di interporsi bene, ad esempio le badanti, le assistenti famigliari.
Nel cuci e taglia europeo, i governanti nostrani, maestri nel copiare il peggio, possono ispirarsi a Zapatero che ha estromesso dal paniere inflazione le stoffe per abiti e i teli da tappezzeria: al loro posto ha introdotto gli interventi di chirurgia estetica.
Anche l'assessora alle pari opportunità di Roma, la signora Gramaglia, si rinnova andandosene. Parte per l'India a fare cooperazione con la Cgil dove dice che là potrà tentare di costruire la pace e la non violenza, là dove è nato Gandhi. Quì infatti, dove è nato Capitini, sorgono ben altre cooperazioni e laboratori di cuci e taglia.
Donne sostenitrici, irresponsabili e narcise come certi Turigliatto e Rossi, che "si mettono a cavalcare questioni come una base in più o in meno, cento alpini in più o in meno in Afghanistan, piccole scelte nella storia di una grande democrazia" come dice Curzio Maltese.
Per sbarrare il cammino a queste garrule donne dissidenti ed antisociali, ci vorrebbero dei campi di rieducazione forzata o almeno che le stesse cuciano grandi reti per loro stesse, piccoli pesci che hanno offeso il grande squalo.
Donne che non propongono mai alternative praticabili, sono donne infatti contro la guerra e la non violenza.
Lo sferruzzamento delle forbici si fa sempre più febbrile, le operaie in profondo nero e le signore vestite di rosso possono tornare a fare da tappezzeria nella realtà che il potere racconta e declina.
Le donne di Vicenza o della Val di Susa, di Messina o Catanzaro, di Civitacastellana o Scampia, le donne che lottano in Italia, e non sono davvero poche, tentano di comporre una tela ragionata e consapevole , di vivere sulla terra con dignità ma si ritrovano a pregare la luna Casta diva, si ritrovano audaci agitprop nel chiedere al cielo di spargere pace sulla terra.
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Buon 8 marzo, ciao belle ciao, buona resistenza!...
Doriana Goracci dal coordinamento nazionale rsu
Angela Cifariello - 11-03-2007
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Non volevamo, non potevamo, non dovevamo aspettarci troppo dal cambiamento di governo.
Né noi donne, né più in generale gli elettori. Una però poteva dire: prima di tutto penseranno ai problemi della gente. Se a Bitonto, in Puglia, alla fine di questo febbraio, sono state trovate 25 donne alle macchine cucitrici a fare camicie al nero, pazienza, fa parte della vita nostra di oggi. Potevamo sperare però che in Parlamento, prima che marzo cominciasse, qualcuno presentasse una legge che una cosa così la contrastava seriamente: non vi posso prendere tutti, ma se ne acchiappo uno gli costa che se lo ricorda e non gli basteranno avvocati e soldi: lo sfruttamento di esseri umani ti porta in galera e ci rimani molto. Perché? Perché non sei meglio di un lenone e le operaie non sono prostitute. Poi studieremo soluzioni meglio articolate, per ora però dentro.
E invece no: tu cuci e io taglio con qualunque governo.
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Doriana Goracci - 13-03-2007
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Cara Angela, se per caso tu ti rivolgi a me con "E invece no: tu cuci e io taglio con qualunque governo." forse non ci siamo proprio capite e ovviamente non sappiamo nulla una dell'altra.
Io non cucio e non ho cucito niente con questo governo, nè tantomeno ho intenzione di farlo in futuro.
Se mai hai il tempo e la voglia ti rimando ad un articolo molto interessante... le ragazze della rivolta.
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