Suggerimenti per
missione terrestre n° 8
Obiettivo
Vedere l'onda sonora.
Rinforzare la memoria della missione 1, che
è propedeutica alle successive.
Approccio
Percettivo sinestesico.
Connessioni
Questa missione sviluppa alcuni temi della
missione 1, tanto che la si può proporre come sviluppo di quella. La suggeriamo
all'ottavo incontro (dopo alcuni mesi di attività) per rinforzare la memoria di
quella prima esperienza.
Probabilmente i bambini vi chiederanno di
ripetere il riso da ridere;
cercate di avere una manciata di riso con voi, oppure usate un gessetto
frantumato. L’entusiasmo non sarà irrefrenabile come la prima volta, poiché
l’evento avverrà parallelamente nei vari piccoli gruppi e senza l’effetto sorpresa della prima volta.
Numero
di “tamburi sensibili”
Già nella missione 1 avete avuto la
possibilità di accedere alle istruzioni per costruire un tamburo sensibile; ma se in quel caso bastava un unico tamburo (un tamburo sensibile costruito dai
bambini o un normale tamburo commerciale), in questo caso è preferibile avere
più tamburi, in modo che i diversi gruppetti possano lavorare indipendente e
contemporaneamente con i raggi di sole.
Inoltre, tra la missione 1 e la 8, essendo
passati tre o quattro mesi, è probabile che il tamburo eventualmente costruito
all’inizio, essendo un oggetto fragile e labile, sia andato perso o distrutto.
La necessita di ricostruirlo non è un problema: un po’ di ridondanza è positiva
quando si devono sviluppare capacità manipolatorie fini.
1.
Scopi
Nei consigli metodologici della missione 1
ho già spiegato dettagliatamente perché è importante percepire fisicamente che
il suono è energia che si sposta in forma di onde.
2.
Variabili in
ordine all'età
Anche questa è un'esperienza trasversale
alle diverse età.
Gli
esploratori più piccoli
Per evitare qualche problema, è meglio che
l’adulto intervenga in due casi:
a) la manualità più rozza nel costruire i tamburi sensibili che fanno
vibrare il raggio di sole (ma siamo poi
sicuri che i ragazzi grandi se la cavino meglio?) che comunque in genere
funzionano anche quando realizzati rudimentalmente, solo che l’insegnante dovrà
collaudarli ed eventualmente apportare qualche piccola rettifica per migliorare
la tensione della pellicola;
b) l’eventuale necessità di una mediazione
nel caso dell'uso del computer per vedere l’onda (inserire il microfono nella
scheda sonora e avviare il programma di registrazione).
Con
gli esploratori più grandi
Questi ragazzi sono spesso più abili ma non
più creativi del piccolini nella sperimentazione di suoni diversi che generano
sul muro “luci ballerine” diverse tra loro. Sono anche più autonomi con il
computer, ma controllate che non vi lascino l'hard disk pieno di registrazioni
(che occupano molto spazio).
Sulla
competenza informatica dell'insegnante
Molti insegnanti che lavorano con il
computer considerano la parte sonora difficilissima. Questa idea è forse
alimentata dal fatto che quasi tutti lavorano con schede di tipo SoundBlaster
sotto Windows, che non si sa mai come sono configurate. Ma forse il problema
risiede nello stesso mondo sonoro-musicale, considerato particolarmente remoto
e difficile da gran parte degli insegnanti delle elementari; antichi solfeggi
alle Magistrali hanno forse insegnato a sentirsi inadeguati in tutto ciò che ha
a che fare con i suoni.
Se vi riconoscete in questo ritratto:
a) state tranquilli perché questa missione
è esauriente anche senza realizzare la terza parte, quella informatica;
b) provateci in ogni caso, almeno come
esperienza personale;
c) soprattutto cercate di non contagiare i
bambini con i nostri tabù di adulti: per loro giocare con i suoni è facile e
naturale come giocare con i colori o con un pallone.
3. Tempo
Prima della missione vera e propria, la
costruzione del tamburo sensibile
richiede circa mezz’ora-un’ora, e può avvenire il giorno stesso della missione
o qualche giorno prima. Questa variabile può aumentare l’elasticità della
programmazione perché la missione si può
fare solo in un giorno di sole diretto, senza nuvole né foschia. Un raggio
di luce debole rende l’esperienza scialba e insignificante. Ideali sono i
ventosi giorni di sole che allontanano l’inquinamento atmosferico.
Questa missione può essere bruciata in
poche decine di minuti se non si stimola la parte più interessante, che è la
ricerca di vari tipi di effetti dell’onda ballerina. I suoni suggeriti nel fotodiario non sono casuali:
ciascuno produce effetti particolari.
In situazione ottimale, comprendendo gli
spostamenti, la missione dura circa un’ora.
L'indomani è bene ripensare a quello che è
stato scoperto. Infine si scrivono/realizzano le testimonianze e si prepara la busta (per i piccoli) o la e-mail
(per i grandi) da spedire ai Qwrtp.
Cosa
fare prima
Se non vi siete ancora costruiti il tamburo sensibile è necessario che
un gruppo di alunni lo realizzi. Se volete che tutta la classe sia coinvolta
basta costruirne non uno ma quattro o cinque. Naturalmente, questo piccolo
bricolage deve essere fatto dopo la navigazione del CD e prima della
realizzazione della missione;
subito prima o qualche giorno prima, secondo le vostre esigenze.
Le istruzioni sono semplici e il CD è
pensato in modo di permettere l’autogestione della procedura, anche con le età
inferiori.
Se volete, il giorno prima della
costruzione potete chiedere ai ragazzi di portare da casa il materiale
necessario. È anche opportuno risvegliare la memoria della missione 1 (toccare
un suono, riso da ridere).
4. Note tecniche
Per evitare tempi morti è utile aver
stampato in anticipo le copie della relazione di Nico d'Aria.