Slogan contro la riforma
Slogan urlati contro la riforma, bambini portati
in piazza mano nella mano, e la scuola che va alla deriva, come un cormorano
ferito in balia delle onde.
Dopo
anni nei quali si è enfatizzato il valore del dialogo e giustamente lo si è
identificato con il fulcro della laicità, oggi si vuole renderlo impossibile.
E’ questa la deriva della scuola, che non ci si possa confrontare
su ciò che la riforma è e non è, che non si possa costruire, che si debba solo
e a tutti i costi distruggere.
Passo dopo passo la scuola sta precipitando, e non solo perché si
tende ad impedire la riforma sostituendola con nulla, ma anche perché, in nome
di un’idea, si lacerano rapporti, si generano conflitti, si paralizza il
tentativo quotidiano di rispondere alle domande dei bambini, dei ragazzi e dei
giovani.
A questa situazione in cui spadroneggia il dover “essere comunque
contro” c’è una sola risposta, quella di costruire una scuola caratterizzata
dalla libertà dei suoi protagonisti: libertà di proporre percorsi educativi,
libertà di sceglierli, libertà di verificarne la bontà.
E, se si può discutere all’infinito di tempo pieno e di tempo
vuoto, di una cosa non si può discutere, perché è un dato di fatto, ed è che
l’aspetto positivo di questa riforma è che mette famiglie, insegnanti e
studenti nelle condizioni di essere liberi protagonisti del far scuola.
Questa è un’occasione
irripetibile, prendere o lasciare! Se si prende si va verso un tipo di scuola
in cui ognuno possa viverci con la sua identità; se si lascia si conserva la
scuola in cui tutti si debba essere noiosamente uguali, come decide la cultura
dominante.
Abbiategrasso