Finanziaria 2004.

Lo Spi Cgil aderisce alla protesta dei sindaci: ''Sui pensionati l'onere dei tagli''

 

http://www.spi.cgil.it/sitospi/

 

 

Se i sindaci protesteranno in mutande, i pensionati dovrebbero presentarsi nudi davanti alla sede del Governo”. E’ questo il commento di Michele Mangano, segretario nazionale dello Spi Cgil, che, nell’esprimere piena solidarietà alla protesta dei sindaci contro i tagli agli Enti locali, previsti dalla finanziaria 2004, sottolinea come “sui pensionati ricadrà l’onere dei tagli e l’aumento del costo dei servizi sociali”.

Infatti – continua Mangano – saranno i primi a pagare le conseguenze di una politica irresponsabile che porterà per la seconda volta (dopo la finanziaria 2003) alla cancellazione di servizi sociali finora garantiti”. “La promessa dello Spi Cgilconclude Mangano – è che il sindacato dei pensionati della Cgil attiverà una mobilitazione più diffusa tra i cittadini per ricordare al Governo che i diritti universali non sono una merce di scambio. La scelta di una drastica riduzione dei trasferimenti finanziari agli enti locali, se confermata, alimenterà ulteriormente il malessere della popolazione più disagiata.

 

Sempre a proposito della Finanziaria, l'Associazione Ong: ''Si specula ancora sulla vita dei poveri del Sud del mondo''

 

Informata dalla discussione in corso alla Commissione Affari Esteri del Senato riguardo la Legge Finanziaria 2004, l’Associazione delle Ong Italiane denuncia quella che definisce la scandalosa proposta di tagliare del 15% i fondi destinati alla cooperazione internazionale rispetto allo stanziamento per l’anno 2003.


“Con questo taglio si ridurrebbero a 518 milioni di Euro i già esigui fondi per la cooperazione – denuncia Sergio Marelli, presidente dell’Associazione delle ONG Italiane -. Inoltre ancora una volta questo stanziamento è gonfiato dalla contabilizzazione dei 100 milioni per il fondo alla lotta all’AIDS e della cancellazione del debito”.

 

Contemporaneamente è previsto per l’anno 2004 l’istituzione di un Fondo di riserva di 1.200 milioni di euro per provvedere ad eventuali esigenze connesse con la proroga delle missioni internazionali di pace.

 

“Ciò che avevamo evitato con le mobilitazioni di luglio bloccando lo storno di fondi della cooperazione per finanziare la missione in Iraq – aggiunge Sergio Marelliviene riproposto con uno stanziamento 4 volte superiore in questa finanziaria”.


Il Governo, per l’associazione Ong, non mantiene dunque i propri impegni presi nell’incontro a Palazzo Chigi con i rappresentanti delle Ong alla presenza del Sottosegretario Letta e di ben 5 Ministri. “In tale occasione infatti, ci era stato garantito il mantenimento dei fondi destinati all’Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS) a livello di quelli stanziati nel 2003 – ovvero il 0,19% del PIL – giustificando il mancato aumento con la difficile congiuntura economica attualmente in atto”.

“Questa situazione è inammissibile ed inaccettabile - dichiara Marelli -. Eppure la situazione economica internazionale non era certo migliore quando a Monterrey il nostro governo si era impegnato a stanziare nel 2004 lo 0,27 del PIL a favore dell’APS. Ci stanno prendendo in giro, raccontando bugie non solo a noi ma anche ai Partner internazionali. Si tratta di una gravissima marcia indietro, attuata per di più in pieno semestre di Presidenza Italiana dell’Unione Europea”.


“Se vi è una difficile congiuntura economica - continua Marelli - ciò è vero anche per gli altri paesi europei che attraversano lo stesso periodo di difficoltà economiche: eppure alcuni di essi non solo non hanno, come l’Italia, diminuito i fondi destinati alla cooperazione internazionale, ma al contrario le hanno aumentate. Il problema è dunque quello di un’assoluta mancanza di volontà politica ad assumere le responsabilità nei confronti dei destini dell’umanità ”.

L’Associazione delle ONG Italiane chiede dunque a tutti i Parlamentari, di maggioranza e di opposizione, di impedire con tutti i mezzi possibili che a fare le spese di tutto ciò siano ancora una volta i poveri del Sud del mondo.