Strage di Sand Creek

Si son presi il nostro cuore sotto una coperta scura
sotto una luna morta piccola dormivamo senza paura
fu un generale di vent'anni
occhi turchini e giacca uguale
fu un generale di vent'anni
figlio d'un temporale

c'è un dollaro d'argento sul fondo del Sand Creek.

I nostri guerrieri troppo lontani sulla pista del bisonte
e quella musica distante diventò sempre più forte
chiusi gli occhi per tre volte
mi ritrovai ancora lì
chiesi a mio nonno è solo un sogno
mio nonno disse sì

a volte i pesci cantano sul fondo del Sand Creek

Sognai talmente forte che mi uscì il sangue dal naso
il lampo in un orecchio nell'altro il paradiso
le lacrime più piccole
le lacrime più grosse
quando l'albero della neve
fiorì di stelle rosse

ora i bambini dormono nell letto del Sand Creek

Quando il sole alzò la testa tra le spalle della notte
c'erano solo cani e fumo e tende capovolte
tirai una freccia in cielo
per farlo respirare
tirai una freccia al vento
per farlo sanguinare

la terza freccia cercala sul fondo del Sand Creek

Si son presi il nostro cuore sotto una coperta scura
sotto una luna morta piccola dormivamo senza paura
fu un generale di vent'anni
occhi turchini e giacca uguale
fu un generale di vent'anni
figlio d'un temporale

ora i bambini dormono sul fondo del Sand Creek

Fabrizio De André - Massimo Bubola

 

Scuse del Congresso Usa agli indiani

Strage di Sand Creek condannata dopo 136 anni

Le "giacche blu" attaccarono un accampamento massacrando senza pietà 150 Cheyenne e Arapaho, soprattutto donne e bambini

Washington. Uno degli episodi più brutali della storia del West, il massacro di 150 indiani sulla sponda del Sand Creek, ha fatto scattare con 136 anni di ritardo le scuse del Congresso. Sul luogo della strage, avvenuta il 29 novembre 1864 lungo un torrente del Colorado, sarà posta una lapide per ricordare i Cheyenne e Arapaho, in gran parte donne e bambini, massacrati da un migliaio di "giacche blu" del colonnello John Chivington.

Come rievoca una sequenza memorabile del film di Arthur Penn "Piccolo grande uomo", i soldati circondarono all'alba un accampamento pellerossa aprendo improvvisamente il fuoco. Quando il capo Pentola Nera sentì fischiare i primi proiettili alzò una bandiera americana e un vessillo bianco per segnalare agli aggressori che gli indiani non intendevano difendersi. Ma questo concentrò solo un volume ancora maggiore di fuoco sul capo pellerossa.

Il Congresso ha approvato una legge per trasformare in un sito storico il luogo del massacro, 250 km a sud-est di Denver. La legge era stata presentata da Ben Cavallo Notturno Campbell, l'unico senatore pellerossa della storia Usa, discendente delle vittime del massacro.

Nel 1865, le testimonianze della strage portarono il Congresso ad aprire una inchiesta. Ma i colpevoli non furono mai puniti, la strage non venne mai ufficialmente condannata. L'episodio innescò dodici anni di Guerre Indiane sfociate poi nella uccisione di George Custer a Little Big Horn. Una città situata vicino al luogo della carneficina sul Sand Creek reca ancora oggi il nome del colonnello Chivington. Non vi è invece alcuna menzione delle vittime del massacro

Il Secolo XIX -  mercoledì 25 ottobre 2000