WASHINGTON - L'operazione infinita, il nuovo tipo
di guerra segretissima che gli Usa hanno in mente per fermare il
terrorismo non esclude l'arma più letale, quella atomica. Il
segretario alla Difesa americano Donald Rumsfeld, rispondendo a una
domanda in un'intervista televisiva, dice che questa opzione non è
stata esclusa. Grandi mezzi, squadre speciali, lavoro di
intelligence, poche notizie alla stampa e guerra psicologica, si era
detto finora per descrivere a grandi linee quella che dovrebbe
essere l'"Operazione infinita". Ora spunta anche il fattore
nucleare.
Uno scenario inquietante, disegnato proprio nel
momento in cui gli Stati Uniti incassano un risultato importante: la
disponibilità del presidente russo, Vladimir Putin, a concedere agli
Usa il proprio spazio aereo, nell'ambito di azioni antiterrorismo.
Lo riferisce l'edizione online del settimanale americano "Time", che
fa riferimento alla telefonata di ieri tra George W. Bush e lo
stesso Putin.
La macchina da guerra americana, dunque, non si
ferma. E contempla tutte le opzioni, compresa quella nucleare.
Ipotesi che però, come fa notare oggi il senatore John McCain,
repubblicano ed ex pilota nel Vietnam, appare molto improbabile: le
armi atomiche non sono adatte per attacchi contro piccoli gruppi
terroristici. Ma ormai il sasso è lanciato: gli stati Uniti per
eliminare Osama bin Laden e la rete di appoggi che lo sceicco
miliardario conta nel mondo sono pronti a usare qualsiasi
mezzo.
Per gli Usa è prassi non escludere mai, a priori, in
un conflitto, nessuna delle opzioni militari possibili. E, nel
contempo, ricorda Rusmfeld, gli Stati Uniti non hanno mai rinunciato
alla possibilità di portare in una guerra il primo colpo nucleare.
Ma, aggiunge in sostanza il capo del Pentagono, "non è detto che la
dissuasione che funzionava in passato funzioni adesso". "Siamo
pronti a colpire ovunque", conclude, "il terrorismo non è solo un
problema afgano".
(23 settembre 2001) |