Un
giorno, uscendo dal convento, san Francesco incontrò frate Ginepro. Era un
frate semplice e buono e san Francesco gli voleva molto bene. Incontrandolo
gli disse:
"Frate Ginepro, vieni, andiamo a predicare".
"Padre mio" rispose, "sai che ho poca
istruzione. Come potrei parlare alla gente?". Ma poiché san
Francesco insisteva, frate Ginepro acconsentì.
Girarono
per tutta la città, pregando in silenzio per tutti coloro che lavoravano
nelle botteghe e negli orti. Sorrisero ai bambini, specialmente a quelli più
poveri. Scambiarono qualche parola con i più anziani. Accarezzarono i malati.
Aiutarono una donna a portare un pesante recipiente pieno d'acqua. Dopo aver
attraversato più volte tutta la città, san Francesco disse:
"Frate Ginepro, è ora di tornare al convento".
"E
la nostra predica?".
"L'abbiamo fatta… L'abbiamo fatta"
rispose sorridendo il santo.
La predica migliore sei tu.
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C'era una volta
una virgola seccata dalla poca considerazione in cui tutti la tenevano.
Perfino i bambini della scuola elementare si facevano beffe di lei.
Che cos'è una virgola, dopo tutto? Nei giornali nessuno la usa più. La
buttano, a casaccio.
Un giorno la virgola si ribellò. Il
Presidente scrisse un breve messaggio dopo il lungo colloquio con il
Presidente avversario:
"Pace
impossibile, lanciare i missili"
e lo passò frettolosamente al Generale delle sue armate.
In quel momento la piccola, trascurata virgola mise in atto il suo piano e si
spostò. Si spostò solo di una parola, appena un piccolo saltino. Quello che
lesse il Generale
fu:
"Pace,
impossibile lanciare i missili".
La pace
comincia dalle piccole cose.
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C'era una volta
un sovrano potente. Sapeva che il numero dei giorni che gli restavano da
vivere diminuiva inesorabilmente. Che cosa sarebbe diventato il suo bell'
impero, quando sarebbe stato costretto ad abbandonarlo con tutti i nemici che
lo circondavano da ogni lato? Che avrebbe potuto fare il giovane principe,
quel figlio troppo giovane e inesperto che il sovrano aveva avuto, ahimè, in
tarda età? Dove poteva rifugiarsi? Chi lo avrebbe protetto? Questi pensieri
tormentavano il vecchio re, tanto che un giorno disse al principe:
"Figlio mio, io non regnerò più per molto tempo e ignoro ciò che
accadrà dopo la mia morte. Ci sono molti nemici intorno al trono. Ho tanta
paura per l'impero che ho costruito e anche per te. Morirei tranquillo se
sapessi che hai un rifugio sicuro che ti protegga in caso di pericolo. Per
questo ti consiglio di andare per il regno e di costruire fortezze in tutti
gli angoli possibili, per tutti i confini del paese".
Obbediente, il giovane si mise
immediatamente in cammino. Percorse tutto il Paese, per monti e valli, e dove
trovava il posto conveniente, faceva costruire grandi fortezze solide e
imponenti. Le fortezze sorsero nelle profondità delle foreste, nelle valli
più nascoste, sulla sommità delle colline, nei deserti, in riva ai fiumi e
sui fianchi delle montagne. Questo costò molto denaro, ma il principe non
badava a spese: erano in gioco la sua vita e il suo trono. Dopo un certo
tempo, il giovane ritornò nel palazzo del re suo padre. Stanco, dimagrito, ma
soddisfatto d'aver portato a termine il compito, corse a presentarsi al
padre.
"Ebbene, figlio mio, com'è andata? Hai fatto ciò che io ti avevo
detto?"gli domandò il re.
"Si, padre", rispose il principe. "In tutto il paese
si innalzano fortezze imprendibili: nei deserti, sulle montagne, nel profondo
delle foreste".
Ma il vecchio re, il più potente che la storia abbia mai conosciuto, invece
di congratularsi con il figlio per tutti i suoi sforzi, scuoteva la testa
come in preda ad un forte dispiacere.
"Non è questo, figlio mio, che avevo in mente io. Devi tornare
indietro e ricominciare", disse. "Le fortezze che tu hai costruito
non ti proteggeranno assolutamente in caso di pericolo: tu sarai da solo e
non per quei muri e quelle pietre potrai sfuggire alle imboscate e alle
trappole dei tuoi nemici. Tu devi costruirti dei rifugi nel cuore delle
persone oneste e buone. Devi cercare queste persone, e guadagnarti la loro
amicizia: soltanto allora saprai dove rifugiarti nei momenti difficili. Là
dove un uomo ha un amico sincero, là trova un tetto sotto cui ripararsi".
Il principe si rimise in cammino. Non più
per i deserti, i dirupi, le foreste selvagge, ma per andare verso la gente,
tra loro, per costruire dei rifugi come immaginava suo padre, il vecchio re
pieno di saggezza. E questo richiese molti più sforzi e fatiche. Ma il
principe non li rimpianse mai. Perché, quando dopo un certo tempo il vecchio
sovrano si spense e lasciò questo mondo, il principe non aveva più nessun nemico.
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