Ecco il mio intervento precedente al quale il prof. Bertagna ha dato la risposta scritta sotto.

CARO PROF. BERTAGNA,
COME MOLTE MIE COLLEGHE, HO CERCATO DI "ENTRARE" NELL'OTTICA DELLA RIFORMA SENZA PREGIUDIZI STERILI ED HO TENTATO DI VEDERNE I LATI POSITIVI PIU' CHE QUELLI NEGATIVI. TUTTAVIA, NONOSTANTE LA MIA BUONA VOLONTA', MI SONO INVISCHIATA TRA DOCUMENTI CORPOSI, MONTAGNE DI CARTA STAMPATA, SUPERBOLLETTE DA PAGARE PER I COLLEGAMENTI AD INTERNET (SENZA SPERANZA DI ALCUN RIMBORSO!) E L'AMARA SENSAZIONE DI ESSERE COMUNQUE LONTANA DALL'AVER CAPITO IL SENSO DI QUESTA RIFORMA.
I MIEI 29 ANNI DI INSEGNAMENTO MI HANNO ALLENATA AD UNA CERTA "FLESSIBILITA' PROFESSIONALE", GRAZIE AI RUOLI CHE HO VIA VIA RICOPERTO: INS. DI ATTIVITA' INTEGRATIVE, DI SOSTEGNO, FUNZIONE OBIETTIVO, ECC. MA, NONOSTANTE CIO', NON RIESCO A CAPIRE QUALE TIPO DI ORGANIZZAZIONE DEVE DARSI UNA SCUOLA CHE VOGLIA OFFRIRE A TUTTI GLI ALUNNI LA POSSIBILITA' DI RAGGIUNGERE GLI STESSI TRAGUARDI SIGNIFICATIVI. AL CONTRARIO, CREDO CHE L'IMPIANTO DELLA RIFORMA STABILISCA SIN DA SUBITO PERCORSI DIFFERENZIATI E NON UNIFORMI PER GLI SCOLARI CHE FREQUENTERANNO LE SCUOLE ITALIANE DA SETTEMBRE, CON POCA O NESSUNA POSSIBILITA' DI MODIFICA DEL PERCORSO.
MARIELLA MASSIMINO

Risposta del Prof.Bertagna

GENTILE COLLEGA,
ENTRARE NELLA RIFORMA SENZA PREGIUDIZI È GIÀ DI PER SÉ LA MIGLIORE MODALITÀ PER INCOMINCIARE IL LAVORO. PER ESSERLE DI AIUTO, VORREI CAPIRE MEGLIO IN CHE SENSO LEI RITIENE CHE SIANO STABILITI DALL’INIZIO PERCORSI DIFFERENZIATI PER GLI ALLIEVI, CON POCA O NESSUNA POSSIBILITÀ DI MODIFICA IN ITINERE. PARLANDO DI PERCORSI, RITENGO SI POSSANO ESAMINARE DUE ASPETTI:
LA STRADA: UNA VIAØ OBBLIGATA, GIÀ TRACCIATA, CHE, AL PARI DI BINARI FERROVIARI, NON AMMETTE MODIFICA. IL TRENO MILANO-ROMA FA UN PERCORSO IN UN DATO TEMPO, CON CERTE FERMATE, UGUALE PER TUTTI I PASSEGGERI;
LA META: UNA DESTINAZIONE, UN PUNTOØ DI ARRIVO, CHE TUTTI DEVONO RAGGIUNGERE MA CHE CIASCUNO RAGGIUNGERÀ NEL MODO PER LUI PIÙ ADATTO. SI TRATTA DI ARRIVARE A ROMA PARTENDO DA MILANO, MA POTRÒ SCEGLIERE IL MEZZO CHE PREFERISCO, RISPETTARE I MIEI TEMPI PERSONALI, FERMANDOMI QUANDO È NECESSARIO.
IL SENSO DELLA RIFORMA È SIMILE AL SECONDO ESEMPIO: NON CI SONO PROGRAMMI DA SVOLGERE UGUALI PER TUTTI, IN TEMPI PIÙ O MENO STANDARDIZZATI, COL RISULTATO CHE CHI HA GIÀ CAPITO ED IMPARATO UNA DATA COSA SI ANNOIA, ED ANCHE DEMOTIVA, NELL’ATTESA CHE L’ARGOMENTO VENGA RIPETUTO PER CHI È ANCORA IN DIFFICOLTÀ. I NUOVI DOCUMENTI HANNO UN SIGNIFICATO DIVERSO: È DATO IL PUNTO DI ARRIVO, IL PROFILO, CHE DEFINISCE LE COMPETENZE CHE CI ATTENDIAMO IN UN RAGAZZO DI 14 ANNI, E SONO DATI GLI “STRUMENTI” PER RAGGIUNGERLO, GLI OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO DELLE INDICAZIONI, MA È MASSIMA LA POSSIBILITÀ DI ADATTARE IL LAVORO AGLI ALUNNI REALI, AI LORO TEMPI, ALLE LORO CAPACITÀ, A QUELLE COMPETENZE CHE GIÀ POSSEGGONO. FORSE IL PROBLEMA PUÒ ESSERE L’OPPOSTO DI QUELLO CHE LEI TEME: RIUSCIRE A PERSONALIZZARE I PERCORSI COME RISULTATO DI UNA PROGETTAZIONE CHE PARTA REALMENTE DALLE CAPACITÀ DEGLI ALUNNI, LE VALORIZZI E LE TRASFORMI IN COMPETENZE SPENDIBILI IN OGNI DIFFERENTE CONTESTO DI VITA.