ULIVO, CONSIGLI PER PERDERE
di Curzio Maltese
 
(dal Venerdì n°842 del 07.05.2004)

 

 

E' partita la campagna elettorale e i sondaggi che continuano a segnalare Forza Italia in caduta libera non fanno dormire sonni tranquilli ad alcuni dirigenti del centrosinistra. Non bisogna però disperare. Anche se mancano poche settimane, l'Ulivo può ancora rimettere in sella Berlusconi, come in passato. Ecco alcuni infallibili consigli per perdere le elezioni europee. Importante anzitutto che l'Ulivo, in particolare la lista Prodi, riesca ancora a dividersi sul ritiro delle truppe italiane dall'Iraq. Gli elettori sono stufi di una guerra stupida e dannosa. Milioni di voti potrebbero spostarsi all'ultimo momento sullo schieramento pacifista, come nelle elezioni tedesche e spagnole. Si può evitare questa sciagura? Sì, basta rimanere divisi, presentare tre o quattro mozioni alla volta, smettere soprattutto di imitare Zapatero. Altrimenti si rischia di fare la stesa fine, governare il paese. Ammetto che su questo punto i leader dell'Ulivo hanno poco da imparare. Sono bravissimi a dividersi. Ma occorre ricordare che in questo modo non si ottiene soltanto l'ovvio risultato di allontanare milioni di voti contrari alla guerra. No, si riesce anche a comunicare di essere quanto mai inadatti a governare. I classici due piccioni con una fava. Anche così, è vero, rimane il rischio che la somma dei voto del centro sinistra superi il 50 per cento, in virtù del risultato di Rifondazione, Verdi, Di Pietro, Cossutta e di quanti altri a sinistra possono sfruttare cinicamente la scarsa disponibilità del popolo italiano a morire per la patria altrui e per il principale valore dell'Occidente, il petrolio (pure schizzato oltre i 30 dollari a barile).

Che fare? Un'altra buona mossa per perdere è di impostare la campagna elettorale sull'agenda di Berlusconi, parlando soltanto di opere pubbliche e di tagli fiscali. Non esiste un altro sistema per restituire all'elettorato, che ormai non ci crede più, la fiducia nelle promesse da Pinocchio del governo. A furia di sentirne parlare anche dall'opposizione, lo scettico elettore finirà per credere che il ponte di Messina e i tagli fiscali si faranno davvero. In generale è importante accreditare la leggenda che Berlusconi, con tutti i suoi difetti, sia un fattore di modernità per il paese. Si tratta di una colossale idiozia, d'accordo. Mezzo mondo ha capito che la destra italiana è la spia principale dell'arretratezza e del declino del paese su tutti i fronti, politica economica e ricerca scientifica, diritti civili e diritti dei lavoratori, politica estera e interna, scuola e informazione. Ma c'è chi a sinistra è convinto che a imitare la destra si faccia la figura dei riformisti, invece che degli imbecilli. Sono loro la vera palla al piede, altro che i girotondi e i newglobal. E' quindi decisivo seguirne i quotidiani consigli e magari ritoccare lo slogan: "Divisi per perdere".