riaffermando la convinta adesione ai principi
e ai fini della Carta delle Nazioni Unite e della Costituzione Italiana che
escludono la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie
internazionali e che impegnano il nostro paese e tutte le sue istituzioni ad
operare per la pace e la giustizia nel mondo;
allarmato per il rischio che la comunità internazionale si ritrovi
presto coinvolta in una nuova drammatica guerra annunciata dal governo degli
Stati Uniti contro l’Iraq;
fortemente preoccupato per la decisione degli Stati Uniti di
abbandonare la dottrina della legittima difesa per adottare la dottrina della
“guerra preventiva” in base alla quale la guerra all’Iraq non sarebbe che la
prima di una serie di azioni militari unilaterali contro tutti i paesi
sospettati di minacciare gli Stati Uniti;
convinto che una strategia così destabilizzante mette fine al tabù
della guerra e infligge un durissimo colpo al diritto, alla pace e alla
sicurezza nel mondo;
sottolineando come la guerra comporti sempre maggiori perdite di vite
umane e di beni materiali, calpesti ogni diritto umano, produca immani
sofferenze a popolazioni inermi, provochi la distruzione indiscriminata e
sovente deliberata di monumenti di inestimabile valore per la storia e
l'identità civile e religiosa dei popoli coinvolti nella guerra;
consapevole del fatto che una nuova guerra di queste proporzioni
rappresenterebbe un pericolo anche per noi e per i nostri interessi, per
l’Italia e per l’Europa, ci esporrebbe al rischio di violenze e azioni
terroristiche, accrescerebbe i sentimenti di odio contro gli americani e i
loro alleati allargando il fossato che separa l’occidente e il mondo
islamico, allontanerebbe ancora di più la possibilità di mettere fine al
conflitto arabo-israeliano e di costruire una pace giusta e duratura in Medio
Oriente che è la vera priorità dell’Onu e dell’Europa, indebolirebbe i
cosidetti regimi arabi moderati e bloccherebbe ogni possibile evoluzione
democratica di quei paesi;
ritenendo che il regime di Saddam Hussein –come tutti quelli che nel
mondo si rendono responsabili di gravi violazioni dei diritti umani e del
diritto internazionale- vada contrastato dalle Nazioni Unite e dall’intera
comunità internazionale con i numerosi strumenti del diritto, della legalità
e della giustizia penale internazionale già oggi disponibili;
esprimendo piena soddisfazione per il successo diplomatico ottenuto
dalle Nazioni Unite che ha portato il governo iracheno ad accettare la
ripresa incondizionata delle ispezioni sul proprio territorio;
sottolineando l’urgenza di rafforzare e democratizzare l’Organizzazione
delle Nazioni Unite (unica casa comune di tutti i popoli del mondo) e tutte
le altre istituzioni internazionali, attraverso le quali occorre finalmente
mettere in funzione un sistema di sicurezza collettiva dotato di tutte le
risorse necessarie;
ribadendo la necessità di operare per la costruzione di un'Europa che
sia strumento di pace e di giustizia nel mondo;
richiamando i principi contenuti nell’art. … dello Statuto _________ (indicare
l’articolo del proprio Statuto dove sono richiamati i principi di pace);
richiamando il solenne impegno di pace pronunciato ad Assisi lo scorso
24 gennaio dal Papa, Giovanni Paolo II, e dai capi di tutte le religioni:
“Mai più violenza. Mai più guerra. Mai più terrorismo”;
chiede al Parlamento e al Governo italiano, all'Europa, all'Onu e a tutti
i responsabili della politica nazionale e internazionale di:
1.
1.
svolgere una
incessante opera di mediazione, dialogo e persuasione tesa ad evitare lo
scoppio di una nuova disastrosa guerra, senza cedere alla logica
dell'ultimatum;
negare ogni forma di assenso e di coinvolgimento militare nell'organizzazione
di un possibile attacco armato contro l'Iraq;
2.
2.
esercitare ogni forma
di pressione politica sul governo iracheno affinchè non ponga ulteriori
ostacoli alla missione degli ispettori dell'Onu impegnata a promuovere e a
verificare il disarmo dell'Iraq;
mettere fine all'embargo che da dodici anni colpisce mortalmente la
popolazione irachena;
3.
3.
mettere fine
all’occupazione israeliana dei territori palestinesi, assumere tutte le
misure di pressione e sanzione diplomatica ed economica necessarie per
fermare l’escalation della violenza, assicurare la protezione delle
popolazioni civili e riavviare il processo di pace (due popoli, due Stati);
4.
4.
promuovere la
giustizia penale internazionale accelerando l’insediamento della Corte Penale
Internazionale;
5.
5.
convocare,
nell'ambito delle Nazioni Unite, una Conferenza e un negoziato per
l'eliminazione di tutte le armi di distruzione di massa a partire dal Medio
Oriente e dal Mediterraneo;
6.
6.
affrontare i
conflitti e le gravi tensioni che si concentrano in particolar modo nel
Mediterraneo con una progettualità lungimirante e una coerente iniziativa
politica, economica e culturale;
7.
7.
dare all'Organizzazione
delle Nazioni Unite, debitamente democratizzata, gli strumenti necessari per
garantire, senza distinzioni, il pieno rispetto di tutte le risoluzioni
approvate nel rispetto della Carta e del Diritto internazionale dei diritti
umani.
(seconda parte)
Inoltre, il Consiglio _________________ di _____________________
manifestando il proprio impegno a partecipare attivamente, in base al
principio di sussidiarietà, alla costruzione di un ordine mondiale più
giusto, pacifico, solidale e democratico;
riaffermando solennemente la sua disponibilità a collaborare con le
scuole e le organizzazioni della società civile per la diffusione e lo
sviluppo della cultura dei diritti umani, della pace e della solidarietà
decide di
1.
1.
dichiarare il Comune
di ……………………………....: “CITTA’ PER LA PACE”; di darne massima diffusione tra la
cittadinanza, le istituzioni dello Stato e gli organismi internazionali e di
aderire al Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace secondo le
modalità previste dallo Statuto;
2.
2.
partecipare alla 7a
Assemblea Nazionale degli Enti Locali e delle Regioni per la Pace, intitolata
“Città: strumenti di pace. L’impegno dei Comuni, delle Province e delle
Regioni per un mondo migliore,” che si terrà a Napoli, presso Castel Dell’Ovo,
il 24 e 25 ottobre 2002;
3.
3.
costituire un
apposito “Ufficio per la pace” con il compito di promuovere, con quanti si
renderanno disponibili, la cultura della pace e dei diritti umani mediante
iniziative culturali, di ricerca, di educazione e di informazione che tendano
a fare del territorio comunale una terra di pace;
- di istituire un apposito
capitolo di Bilancio denominato “Interventi per la promozione di una
cultura della pace”;
- invitare i Comuni della provincia di ……………….. (indicare
la provincia di appartenenza) ad assumere un analogo atto e
contribuire alla costituzione di un Coordinamento provinciale degli Enti
Locali per la pace.
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