Repubblica, 27 agosto

'L' ombra di Al Qaeda sulle carrette dei clandestini'
Pisanu: Infiltrazioni eversive nei cortei sindacali d' autunno

Il ministro dell' Interno: 'Il pericolo viene da gruppi anarco-insurrezionalisti e marxisti-leninisti'



ROMA - Manifestazioni di piazza a rischio infiltrazione da parte di gruppi eversivi. In una lunga intervista al settimanale "l' Espresso" il ministro dell' Interno Giuseppe Pisanu rinnova l' allarme terrorismo sia sul fronte interno che su quello internazionale e lo fa alla vigilia dei rinnovi contrattuali e di un autunno che potrebbe portare in piazza circa sei milioni di persone. Da qualche mese, nei suoi interventi alla Camera, Pisanu avverte sulla possibilità che le manifestazioni di piazza e gli scioperi siano strumentalizzati da gruppi organizzati e sigle della galassia eversiva. Adesso la sua analisi si fa ancora più esplicita e dettagliata. Il terrorismo interno, spiega il ministro, «preoccupa ancora anche se le sue capacità offensive sono state notevolmente ridotte». Infatti, «proprio con l' entrata in crisi delle nuove Br stanno emergendo altri gruppi terroristici, anarco-insurezzionalisti e marxisti-leninisti, che hanno già firmato una lunga serie di attentati». Due esempi su tutti: gli Npr in Sardegna e le Cor (cellule di offensiva rivoluzionaria) che, nonostante gli arresti, hanno messo a segno 22 attentati minori in pochi mesi e sempre lungo l' asse tosco-lazionale. Per Pisanu abbiamo davanti «sigle eterogenee che però tendono ad unirsi e ad agire unitariamente». Gli anarco-insurrezionalisti sono «la più pericolosa e aggregante formazione eversiva interna». Seguono i marxisti-leninisti, la «pletora degli antagonisti estremi» e quella realtà «fluida e magmatica operaista che non va confusa col terrorismo e che si colloca comunque al di fuori del sindacato e produce forti spinte verso la radicalizzazione delle controversie sindacali». Ecco perché il ministro non si sorprenderebbe se nel prossimo autunno «anarco-insurrezionalisti, marxisti-leninisti, settori dell' autonomia operaia e del sindacalismo di base si rovesciassero sulle manifestazioni sindacali con il proposito più o meno concordato di deviarle dal loro naturale alveo democratico». L' analisi di Pisanu apre un fronte di polemica anche con i sindacati di destra (Ugl) che ricordano al ministro come «il sindacato sia da sempre vittima del terrorismo». E addirittura con il Movimento dei consumatori: «Non si può mescolare il rischio terrorismo con il legittimo diritto a scendere in piazza» dice il segretario Alessandro Miano, «il ministro vuole solo dissuadere le persone che vogliono manifestare per difendere i propri diritti». Netta la critica del Verde Paolo Cento: «Pisanu sbaglia a criminalizzare i movimenti e le piazze. Non ci riuscirà e anche questo autunno le piazze saranno sempre più occasione di lotta politica e resistenza sociale». Dopo il fronte interno, il ministro analizza l' allarme terrorismo sul fronte internazionale. C' è l' ombra di Al Qaeda «sulle carrette degli immigrati clandestini» e il rischio attentati è legato alle cellule dormienti che «potrebbero attivarsi improvvisamente e decidere di colpire autonomamente». Non ci sono segnalazioni specifiche ma «il Vaticano non è un obiettivo plausibile». Di fronte ad una minaccia così globale, è necessario «unificare sotto un' unica cabina di regia le agenzie di intelligence» per evitare sprechi e doppioni e avere uno strumento «agile, efficiente, unitario e compatto». (c.fus.)