Secondo un gruppo di parlamentari per gli atti del
ministro possibile nullità
Interrogazione in Parlamento sulle firme della Moratti
Tutti gli atti firmati finora dal ministro Moratti potrebbero essere dichiarati
nulli. Lo sostengono i 29 parlamentari che a questo proposito hanno presentato
una interrogazione al ministro dell'Istruzione. A loro parere la nullità
sarebbe possibile perchè il ministro ha firmato i provvedimenti utilizzando il
cognome del marito, Moratti, e non il proprio, Brichetto Arnaboldi. A sostegno
delle loro affermazioni citano l'art. 143 bis del Codice civile che recita:
"La moglie aggiunge al proprio cognome quello del marito e lo conserva
durante lo stato vedovile, fino a che passi a nuove nozze". Fanno
riferimento, inoltre, al terzo comma dell'Art. 89 del DPR 396 del 2000 in
merito al mutamento del cognome: "In nessun caso può essere richiesta
l'attribuzione di cognomi di importanza storica o comunque tali da indurre in
errore circa l'appartenenza del richiedente a famiglie illustri o
particolarmente note nel luogo in cui si trova l'atto di nascita del
richiedente o nel luogo di sua residenza" così che - osservano i
parlamentari - rimane escluso, anche in caso la signora Brichetto Arnaboldi
abbia avanzato la richiesta di cambio di cognome, che possa aver ottenuto
l'attribuzione del cognome Moratti in quanto sicuramente particolarmente noto.
In base alle leggi italiane "a cui certamente un ministro come un
qualsiasi altro cittadino deve attenersi", gli atti devono essere firmati
- concludono quindi i firmatari dell'interrogazione - con l'indicazione del
proprio nome e cognome, e per una donna sposata ciò si ottiene aggiungendo al
proprio cognome quello del marito, ma mai sostituendo al proprio cognome
quello, casomai particolarmente noto del marito.
"Pur non volendo sindacare la considerazione che il ministro ha del
proprio cognome di nascita o della propria condizione di moglie", poichè
il comportamento del ministro potrebbe costituire una violazione di legge, i
parlamentari chiedono se non sia il caso di sanare la situazione di
irregolarità "firmando tutti gli atti emessi dal ministro dell'Istruzione
con il vero nome e cognome del ministro e provvedendo a pubblicare nuovamente
gli atti soggetti a pubblicazione".
18 marzo 04