Polemiche sulla situazione della casa
circondariale veronese di Montorio, dopo i casi di tubercolosi accertati.
''Inadeguato l'impianto idrico perché tarato su una capienza di gran lunga
inferiore a quella reale''
Il
carcere di Verona nella bufera...
Alle prese con problemi sanitari e di
sovrafollamento. Nei giorni scorsi erano stati scoperti fra i detenuti un caso
conclamato di tubercolosi e due sospetti. Sottoposti al test della tubercolina
tutti gli ospiti della struttura, 250 detenuti erano risultati positivi e nei
giorni scorsi questi sono stati sottoposti tutti alle radiografie. “Adesso ci
sono due casi dubbi e dieci radiografie da ripetere - afferma l’on. Tiziana
Valpiana, di Rifondazione Comunista, che ha visitato per quattro ore la
struttura – ma i problemi maggiori sono
quelli igienici. Non ho mai visto nulla del genere in dieci anni di visite
nelle carceri”. Come molte altre strutture anche la casa circondariale
veronese è sovraffollata: 665 detenuti maschi, 63 femmine e 29 semiliberi:
quasi 760 detenuti (il 60 per cento stranieri) invece dei 260 previsti,
praticamente tre persone in celle che sono state costruite per contenerne solo
una. E la direzione ventila già la possibilità di aggiungere un ospite in
ciascuna. I turni delle pulizie, effettuate dagli stessi detenuti, sono state
ridotte, per tagli al bilancio, dalle sei ore e mezza di un anno fa all’ora e
mezza di adesso, che a settembre diventerà mezz’ora a testa. E poi, sempre come
racconta l’onorevole di Rifondazione, docce con la muffa sui muri, piastrelle
scrostate, cavi elettrici “volanti”, corsi ricreativi sospesi e personale della
polizia penitenziaria insufficiente, con un organico sottostimato di almeno 100
unità. “Quelli che hanno fatto gli straordinari per portare i detenuti a fare
gli esami in ospedale – commenta l’on. Valpiana – non vedranno una lira in più,
hanno fatto del volontariato, come i medici d’altronde, che non vedono uno
stipendio da dicembre”.
Qui nei giorni di gran caldo si è arrivati
anche alla razionalizzazione dell’acqua. “Succede dopo le attività sportive –
spiega Luca Di Mola, rappresentate provinciale Cgil della polizia penitenziaria
–: se troppi detenuti fanno la doccia contemporaneamente e quindi viene
superato il limite massimo di gettito previsto dall’azienda municipalizzata,
entra in funzione un meccanismo automatico che blocca il flusso e lo ripristina
solo dopo alcune ore. Con quest’afa è un problema serio per la salute ma anche
per l’igiene. L’impianto idrico è inadeguato perché tarato su una capienza di
gran lunga inferiore a quella reale”.
Nato come carcere di massima sicurezza e inaugurato solo nel ‘93, quella
di Montorio è una struttura entrata negli anni scorso anche nell’inchiesta per
le “carceri d’oro”.
(28/07/2004)
Morire di carcere: dossier 2002-2003 |
||||
Anno |
Suicidi |
Tentati suicidi |
Decessi
"naturali" |
Auto lesioni |
1992 |
47 |
531 |
89 |
4.385 |
1993 |
61 |
670 |
111 |
5.441 |
1994 |
51 |
639 |
86 |
4.893 |
1995 |
50 |
868 |
79 |
4.763 |
1996 |
46 |
709 |
78 |
4.634 |
1997 |
55 |
773 |
67 |
5.706 |
1998 |
51 |
933 |
78 |
6.342 |
1999 |
53 |
920 |
83 |
6.536 |
2000 |
61 |
892 |
96 |
6.788 |
2001 |
70 |
852 |
109 |
6.352 |
2002* |
53 |
- |
113 |
- |
2003** |
39 |
- |
- |
- |
(*) Per il 2002 non esistono dati ufficiali del Ministero della
Giustizia; quelli disponibili sono stati elaborati dai sindacati di Polizia
penitenziaria e dall'Associazionismo.
(**) Il dato sui suicidi, riferito ai primi 8 mesi del 2003, è stato elaborato
dall'Osapp (sindacato autonomo della Polizia penitenziaria). Secondo la stessa
fonte, tra il 2002 e i primi mesi del 2003 i tentati suicidi e gli
autolesionismi sono aumentati del 50%.
Fonte: Elaborazione Centro di Documentazione Due Palazzi 2003, su dati
D.A.P. - Ministero della Giustizia