Parola di Bertagna

 

 

Ineffabile ci sembra la risposta che, nel pieno dell’infuriare della polemica su Darwin, che abbiamo trovato raccolta nel sito in nota, il professor Bertagna dà alla domanda di una giornalista:

 

Ma davvero la Moratti ha decretato la fine del darwinismo?

 

Neanche per idea”, dice il professor Giuseppe Bertagna, a capo del gruppo di lavoro che per conto del ministro ha formulato la riforma dell’insegnamento. “Non è vero che in classe nessuno studierà più Darwin”.

 

 Però qualcosa sta cambiando.

 

 Si tratta di andare al di là dei risibili schemini che i libri di testo hanno spacciato come verità acquisita per decenni, quelli con la scimmia che si trasforma in essere umano, per capirci. Un falso. Per anni abbiamo assistito alla pretesa di contrabbandare come scientifiche cose che non lo sono”.

 

 Bertagna ricorda che l’insegnamento obbligatorio si estende su dodici anni, “vogliamo che i giovani si abituino alla complessità della scienza in modo progressivo, attraverso due cicli di studi ben distinti. Nei primi tre anni, certi argomenti si affrontano come fossero una delle possibili narrazioni mitologiche sulle origini della vita e dell’uomo. Insomma qualcosa che abbia attinenza con la fantasia.
Nei successivi nove anni, interviene l’apprendimento di secondo livello: i ragazzi incontrano prima i fatti da vicino, entrano in laboratorio, che sono anche la natura e gli oggetti circostanti. A quel punto si comincia ragionare sui fondamenti della scienza
”.


Che vuol dire?

 

 Vuol dire che accanto alla conoscenza della teoria dell’evoluzione ci sarà posto per la critica della sua degradazione, l’evoluzionismo

 

Da http://web.falco.mi.it/indice/000115C9-80000001/0020DDBD-005B90AD-0020DF25