Emanuela - ultimi interventi
Emanuela Cerutti - 08-06-2013
Il tempo della scuola batte l'ora della pausa e i portoni si chiudono in vista di un'estate che non siamo neppure certi arrivi. Di molte altre cose non siamo certi. Le certezze si annacquano, gli orientamenti si perdono e alle migliori previsioni si contrappone sempre un difetto di pressione, o di volontà, o di cuore. Poi però entriamo in classe, per l'ultima volta dopo un anno che sempre è riuscito a essere complicato, e guardiamo, guardo i miei studenti, che con i loro mille accenti mi chiedono: allora basta?.
Di nuovo non sono certa di aver capito bene. La reazione è banale:
- E non siete stufi? Finalmente in vacanza... E lì succede il miracolo.
Emanuela Cerutti - 15-12-2012
Mariangela non sa se ridere o piangere.
- Resto di certo fino a Natale.
Terza fascia, posizione non ottimale nella classifica precaria, è arrivata a novembre in una scuola impensata, e le è piaciuta.
Ripete:
- Potessi non me ne andrei.
Ma è sufficientemente realista per non farsi illusioni.
- Fino all'avente diritto. Poi usciranno le benedette graduatorie definitive e sarà quel che sarà.
Emanuela Cerutti - 05-10-2012
Non è finita la giornata e non finiranno qui i racconti della protesta.
Troppo facile sarebbe incasellarla nel fervore incosciente e che non porta a nulla di giovani che, ancora, il peso delle responsabilità non lo portano.
Bisogna ripulirla dai facili pregiudizi e raggiugerne il cuore.
Ormai - posso dire da che mondo è mondo? - c'è chi decide e chi non è d'accordo. La differenza è che chi decide fa e chi non è d'accordo subisce, anche quando il campanello di casa porta la scritta "Repubblica democratica".
Emanuela Cerutti - 26-09-2012
Il concorso ... rappresenta ''una grande opportunità'' per i docenti.
Ne è convinto il ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, secondo cui ''le persone con grande saggezza parteciperanno, perchè è data loro la possibilità, indipendentemente dalla loro posizione in graduatoria, di accelerare il loro percorso e di entrare in ruolo prima di altri".

Emanuela Cerutti - 14-05-2012
Chi ritiene che i trascorsi di maestro di strada possano costituire elementi di credito e impegno per la funzione di Sottosegretario asll'Istruzione insegue, probabilmente, lo stesso romantico sogno di chi immagina che un ministro per l'integrazione cresciuto nell'ideale evangelico possa davvero cambiare le regole del gioco in cui è entrato.
Sogno lecito, ma ingenuo, probabilmente, e il risveglio qualche volta è brusco.
Emanuela Cerutti - 04-05-2012
Rubo una canzone che mi fa arrabbiare. Perchè sono donna e perchè so che non sempre le cose che ci circondano sono esattamente quelle che appaiono. E perchè, all'improvviso, mi è venuta in mente un'altra realtà, di genere femminile e di numero collettivo, che potrebbe starci con il testo. All'improvviso non è corretto, però: qualche giorno fa un genitore, straniero e ben integrato, riferendomi di episodi di bullismo locale in una classe di scuola media superaffollata, mi chiede se la scuola italiana è sempre stata così. Ecco, tutto si tiene. Domande e risposte si affollano come gli studenti tra i banchi e faticano a mettersi d'accordo. Però si muovono e cambiano interlocutore.
Emanuela Cerutti - 28-01-2012
Inizialmente mi è parso strano: la proposta di abolizione del valore legale del titolo di studio avviene a poca distanza dall'introduzione di una nuova certificazione, che ha compiuto il suo primo anno di vita proprio in questo mese di gennaio 2012.
Mi riferisco al "Livello A2 di conoscenza della Lingua italiana", necessario agli stranieri che fanno richiesta di permesso di lungo periodo, secondo la normativa europea. Ne abbiamo trattato su queste pagine e non mi dilungo.
Mi soffermo invece sull'apparente contraddizione. Da un lato il mercato del lavoro si apre a forme di reclutamento liberalizzate, nelle quali conta di più il contenitore del contenuto e il prestigio dell'ente certificatore garantisce meglio di quanto possa la dichiarata competenza del laureato.
Dall'altra la stessa competenza mantiene invece il suo valore tout court e se il titolo non c'è il foglio di carta è messo in attesa.
Emanuela Cerutti - 09-12-2011
Fa davvero impressione leggere il richiamo valutativo del prof. Profumo al ritorno dalle prove di accertamento linguistico indette dal Mae gli scorsi giorni.
Non entro in nessun altro tipo di merito, perché la questione degli insegnanti all'estero è annosa e conflittuale. Non mi soffermo sui ritardi enormi di tali prove, e neppure sull'intenzione direi piuttosto chiara di limitare fortemente il pubblico anche all'estero. Non cito nemmeno la nuova legge che, infilata nell'ultimo milleproroghe, ha modificato quasi di soppiatto la durata dei mandati, creando situazioni di evidente disequità.
Resto alla valutazione, quella finalizzata al miglioramento della scuola e organizzata per "prove".
Prove ripulite da rischi soggettivi, "strutturate e standardizzate" che, tra l'altro, permettano un trasparente e, appunto, oggettivo confronto.
Bene. E' la seconda volta in pochi mesi che i nostri apparati "valutativi" utilizzano questo sistema.
Emanuela Cerutti - 11-11-2011
Retrovie.
Laddove le notizie arrivano impure, mediate, attraversate dal telefono senza fili del gossip, dello scoop, dei "salotti" buoni.
Nelle retrovie, ragazze e ragazze, ma anche donne e uomini, attendono.
Di capire.
Più o meno come la bella piemontese, vacca di alto lignaggio, attende il suo inevitabile carnefice.
Lo sapete voi cosa succede, voi, abitanti dell'urbe? Succede che la stalla si zittisce, i gatti si accoccolano e i cani da guardia guardano impotenti.
Lui arriva, fa il suo lavoro e voi, domani, voi mangerete: ottime costate non troppo al sangue.
"Mors tua vita mea": così è sempre stato. Il motore, dio volesse immobile, non ha mai smesso di agitare i suoi ingranaggi.
Emanuela Cerutti - 22-09-2011
C'è da chiedersi cosa davvero bolla in pentola.
La notizia è disarmante: aboliamo gli asili statali per tornare al privato.
Durante un recente convegno pidiellino il consigliere regionale veneto Serragiotto non abbassa fino in fondo la mannaia, ma di una cosa è certo: il privato farà risparmiare.
Sul "chi" mi pare si possa aprire un confronto.
Le famiglie? Attualmente le scuole materne private chiedono quote d'iscrizione e gestione più alte delle pubbliche e, generalmente, proporzionali al servizio offerto, alla numerosità della classe, all'orario. Generalmente le famiglie spendono meno nel pubblico.
Le scuole private? Le scuole private lamentano da tempo la fatica del vivere quotidiano e chiedono insistentemente contributi statali in nome della parità. Se aumenteranno gli iscritti e il servizio dovrà essere realmente potenziato forse più del risparmio crescerà la spesa.
Lo Stato, ossia le scuole pubbliche? Lapalissiano: se un "datore di lavoro" toglie lavoro certamente ci guadagna. A scapito, ovviamente, degli insegnanti, cioè dei lavoratori pubblici dipendenti. A meno che non debba riversare quel risparmio su altro settore analogo.
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