L - anno scolastico 2012-2013
Pierangelo - 29-08-2013
Caciocavallo non è un formaggio di latte equino, ma deve il suo nome al fatto che viene lasciato a stagionare a cavallo di una sbarra, appeso in coppia con un altro. In questo post però si parla di scuola e di quando un insegnante deve anche ringraziare la sua buona stella, perché non è andato proprio in sovrannumero, ma deve soltanto completare in un'altra scuola il proprio orario di cattedra, perché c'è stata una contrazione. Quindi fa la fine del caciocavallo, un po' qui e un po' là, doppie riunioni, ambienti diversi, capi e colleghi differenti.
Gianfranco Pignatelli - 28-08-2013
Insegno storia dell'arte. Ma non solo. Ai miei alunni ricordo sempre di essere innanzitutto un educatore. Prospetto l'arte passata sottolineando gli agganci col presente e gli spunti edificanti. Un esempio? A Firenze, nella chiesa del Carmine, c'è la Cappella Brancacci, dedicata a Felice, imprenditore, come si direbbe oggi, prestato alla politica. Felice Brancacci, in pieno umanesimo, si autocelebra identificandosi in s. Pietro. Il ciclo figurativo, magistralmente dipinto da Masaccio, è ispirato agli Atti degli apostoli e alla attualità politica dell'epoca. Tra i tanti episodi, uno, il Tributo della moneta, vede Cristo col suo seguito avvicinato da un gabelliere che richiede la tassa necessaria per poter accedere alla città della quale si scorge la porta.
Severo Laleo - 26-08-2013
Nel vecchio scaffale bianco avorio, inizio novecento, mastodontico, dove per forza hai da collocare i libri in doppia fila, ogni volta devi scegliere, e con buona motivazione, quali libri avere in vista.
E senza un disegno preciso ti capita di vedere in bella mostra avvicendarsi romanzi, saggi di politica, guide per viaggi, fascicoli di fogli di appunti, e qualche titolo tra i classici, anche questi secondo una rotazione casuale.
Eppure in questa girandola di libri, hai dei punti di riferimento sicuri, stabili, sicché, quando attraversi la stanza, il tuo sguardo individua subito i colori delle copertine inamovibili. E ti par di essere padrone del tuo pensiero.
Il mio colore è un verde non brillante, direi umile, ma fermo, di semplice brossura. Edizioni Cittadella. Assisi. Tre volumi in quattro tomi, con un titolo di altri tempi, temi di continua attualità, in serrate argomentazioni.
E' un trattato di Teologia Morale...
Gabriele Attilio Turci - 25-08-2013
Con questo grido, i più vecchi di noi, ricorderanno come si sollecitavano pendolari, studenti, assonnati ed esausti fruitori dei treni che in lungo e in largo collegavano, assolutamente con maggiore frequenza, le periferie delle province alle città metropolitane.
Non assomigliava ad un ordine, ma ad un bonario stimolo a fare presto, a mettersi in carica e in moto per il lavoro del giorno, quasi una seconda sveglia mattutina. E la sera poi, l'esortazione diventava la premessa per la cena che attendeva e il ricapitolo della giornata.
Oggi, perlomeno per chi vive del lavoro della scuola e nella scuola, "Carrozza" richiama, oltre che al ministro, la situazione stessa dell'organizzazione scolastica. Quasi un "nomina sunt omina", la comparsa della dottoressa Carrozza come ministro non ha eccitato, a suo tempo, gli animi di nessuno, probabilmente essendosi perduta da tempo, ogni speranza di rinnovamento e di visione centrale della scuola e della formazione culturale, da parte della classe politica italiana.
Ma appunto "nomen omen": la scuola che brancola e arranca da decenni, percorsa da riforme che si accavallano e si contraddicono, ha messo "a cassetta" un vetturino con qualche lustrino, ha aggiunto qualche informatica balestra ancora cigolante che però fa tanto "trendy".
Claudia Fanti - 15-08-2013
Sto pensando al fatto che mi piacerebbe come insegnante che la classe dirigente in generale pensasse al dramma pedagogico della scuola, e non parlo delle singole classi, mi riferisco proprio alla riflessione filosofica, base essenziale della pedagogia, la quale mi pare oggi inesistente sia alla sorgente delle leggi sia dei decreti che da tempo hanno letteralmente scompaginato le categorie su cui si basava l'azione di un adulto che per lavoro si relaziona ogni giorno con le generazioni che intanto si avvicendano dentro le aule. Lo sviluppo di personalità giovani mi pare avvenire dentro un contesto alquanto degradato. Prevalgono negli ultimi anni tecnicismi, attenzione a griglie e schemi all'interno dei quali devono rientrare competenze, abilità, scelta di soluzioni contingenti anziché quell'ampio respiro che non molto tempo fa avevano trovato la pedagogia conversazionale, l'ascolto, lo sguardo riflessivo sulle cose e sulle coscienze di ognuno.
Sonia Cartosciello - 02-08-2013
La condizione di precario non è solo una limitazione dei diritti costituzionali di ogni cittadino della nostra Repubblica, ma è, piuttosto, una condizione di vita, e la cosa è tanto più grave e inaccettabile in una società progredita che dovrebbe fondare la sua essenza sull'istruzione di tutti e per tutti e che, dunque, avrebbe l'obbligo di considerare gli insegnanti una preziosa risorsa a cui attingere e non, un peso che sembrerebbe aggravare il già affollatissimo quanto travagliato mondo del lavoro.
Lucio Garofalo - 23-07-2013
Se vogliamo discutere seriamente della natura umana, il discorso si fa lungo e complesso. Cercherò di essere breve, sempre che ciò sia possibile. Anzitutto, non si possono esprimere giudizi di valore morale, come il termine "egoista", su un animale.

Sarebbe come dire che il leone è cattivo perché uccide le sue prede. Il leone, come gli altri predatori, segue solo il suo istinto di sopravvivenza. Anche l'istinto dell'uomo è un istinto animale. La specie Homo, infatti, nasce come predatori di savana riuniti in branchi, discendendo a loro volta da piccole scimmie antropomorfe che si cibavano di frutta e vivevano prevalentemente sugli alberi. I nostri denti (si pensi ai canini, che sono omologhi alle zanne delle belve e servono ad afferrare e strappare la carne: iniziano a spuntare già all'età di due anni), i nostri tessuti nervosi e muscolari, le nostra ossa, tutta la nostra anatomia indica chiaramente una struttura corporea da animali predatori.
Salvo Bascone - 17-07-2013
In un paese a conformismo avanzato come il nostro dove impera il "così fan tutti", dove l'atavico "si fa ma non si dice" (retaggio borghese-cattolico) è stato da tempo sostituito dal più opportunistico "si pensa ma non si dice", colpisce l'articolo a firma L.F. (Lucio Ficara) sulla Tecnica della scuola di qualche settimana fa intitolato "Carichi di lavoro differenti per stipendi uguali".
Nell'articolo (8/7/2013), in sostanza, il buon Ficara si pone una domanda "Perché gli stipendi dei docenti non devono tenere conto dei carichi di lavoro obbligatori ed oggettivi che alcuni docenti svolgono, mentre altri sono esentati?" e qui mi sarei aspettato una successiva ondata di commenti pro o contro. Macché, silenzio. Come da copione.
In verità l'argomento non è proprio nuovo ma appartiene, per l'appunto, più alla sfera del "si pensa ma non si dice".
Carla Giulia - 05-07-2013
INVALSI, Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema: un istituto che tempo fa volevano chiudere in quanto ENTE INUTILE...
Avevano ragione? Forse sì ; vai:

"Invalsi, spunta il concorso interno sospetto. Dopo tre anni si rifà, ma vincono gli stessi".
Carla Giulia - 30-06-2013
Gli studenti di una 4° liceo (2012/13) mi hanno chiesto: prof. il prossimo anno come sarà l'esame? Faremo i test Invalsi?
Risposta: ragazzi, voi frequentate un liceo del vecchio ordinamento; frequentate un corso di studi che terminerà con voi; l'esame dovrà essere coerente con il lavoro che avete svolto.
Probabilmente gli studenti che attualmente frequentano la classe terza della riforma Gelmini, sosterranno un esame coerente con la riforma e quasi sicuramente affronteranno un test Invalsi.
E invece NO, leggo oggi che già dal prossimo anno l'esame di Stato prevederà i test Invalsi (così titolano i quotidiani, spero che siano imprecisi).
Non ci si crede. Ci voleva un ministro di sinistra per pensare questa sciocchezza; è come se ragazzi allenati per saltare in alto fossero costretti a sostenere gare di nuoto.
Severo Laleo - 26-06-2013
L'ex ministro Antonio Martino, uno dei fondatori di Forza Italia, ha così straparlato (e noi sottolineiamo) dopo la sentenza di condanna di S. Berlusconi:

"Così non si può più andare avanti. Non penso che serva la piazza, bisogna trovare un accordo politico tra le forze della maggioranza per togliere la licenza di uccidere a quei mascalzoni che sono diventati magistrati grazie a un concorso pubblico e che sono stipendiati, usando i nostri soldi, per fare solo i propri interessi. Ora è il momento di riformare la magistratura, è folle pensare ancora che i giudici possano essere autonomi".

Una dichiarazione incredibile.
Dezia Tallarico - 22-06-2013
Quando si parla di alfabetizzazione nella scuola, si parla di una problematica complessa.
La scarsa formazione della maggior parte del personale docente influisce negativamente sul rendimento di un numero sempre maggiore di allievi non italofoni e sui loro risultati scolastici.
In molti casi queste situazioni portano ad un abbandono dei banchi scolastici subito dopo il termine della scuola dell'obbligo.
Negli istituti si cerca di organizzare dei brevi corsi di alfabetizzazione in ore extrascolastiche ma spesso i risultati non sono all'altezza delle aspettative e delle necessità.
Molti allievi restano dunque silenziosi e in attesa del suono della campana in fondo alle aule.
Gli stessi vengono spesso marchiati come svogliati.
Eppure le scuole investono fondi per l'alfabetizzazione di questi allievi.
Dove sta l'inghippo,allora?
Gianfranco Pignatelli - 22-06-2013
Ci risiamo: chiusa la scuola, finalmente si parla di scuola. O meglio, si straparla di scuola e di scuole. È un po' come nel calcio. Fermato il calcio giocato, tutto sudore e passione, subentra quello dei palloni gonfiati da chiacchiere e sogni del calciomercato. Così chiusa la scuola tutta passione e applicazione la partita istruzione passa dalle aule scolastiche a quelle parlamentari. Qui, in campo, i "palloni gonfiati" non mancano e neppure le chiacchiere e i sogni. C'è chi straparla della scuola da rilanciare e rinnovare e chi delle scuole da consolidare e rimodernare, chi si fa paladino dei contenuti e chi dei contenitori. Procedendo nel solco dell'avrei voluto ma non posso e del tanto rumore per niente.

Francesco Masala - 21-06-2013
Negli anni ho constatato che la durata dell'attenzione in classe è sempre più quella del tempo di un sms o di un tweet o solo del "mi piace" o "non mi piace".
Nei film western in certi paesetti o in certi saloon non si poteva entrare con la pistola, si lasciava allo sceriffo e si ritirava alla partenza.
Perché non dotare tutte le scuole di armadietti personali dove lasciare, studenti, docenti e non docenti, le armi (di distrazione di massa: telefonini e qualsiasi altro apparecchio elettronico) all'ingresso e ritirarle all'uscita?
All'inizio sembrerà strano, visto che tenere un telefonino (ormai computer a tutti gli effetti) in borsa, spento, sembra più doloroso di un'amputazione senza anestesia.
Claudia Fanti - 16-06-2013
Quello che scriverò è molto triste ma semplicemente vero e la verità non deve avvilire. Anzi, dovrebbe far rialzare la testa e pretendere risposte dal ministero.

Allora, dove eravamo rimasti?
Non ricordo ormai neanche più dove è finita la "mia" scuola elementare. Non c'è più. Ce l'hanno sottratta, volutamente bruciata.
Cova sotto le ceneri però. Eccome. Noi ci incontriamo, noi parliamo di "loro", dei ministri degli anni '90 e 2000! di quelli che non ci hanno impiegato nemmeno un minuto a portarcela via.

Svuotata per mezzo di tagli e taglietti, tipo certe torture che non si possono raccontare tanto fanno male, piccole torture centellinate, ma inesorabili.
Laura Alberico - 15-06-2013
Da quando ho conosciuto questo sito ho avuto la netta sensazione di non essere sola, che lo scrivere sulla scuola e della scuola non sia legiferare e ottenere consensi obbligati , che il senso comune della condivisione rimanga ancora una risorsa da cui attingere la volontà e il desiderio di cambiamento, in un mare di incertezze e di impotenza istituzionale. Le tre scimmiette a lato della testata sono la parodia di una realtà che "non vede", "non sente" e "non parla", realtà che si lascia confinare nello spazio dell'indifferenza, quella "malattia" che colpisce chi vuole, nonostante tutto, accettare senza ribellarsi e far finta che tutto vada bene.
Francesco Mele - 14-06-2013
Questo il video girato come attività curriculare integrativa da due seconde della mia scuola, la 2O e la 2H ...
Come vedrete parla del terremoto dello scorso anno ...
Nel vederlo mi sono molto emozionato, anche perchè sapevo che è tutto fatto da loro, dal progetto, alla sceneggiatura, alle riprese, al montaggio, alla scelta delle musiche, al testo della canzone rap ...
Mi emoziono ancora mentre scrivo ...
BRAVE RAGAZZE!!! BRAVI RAGAZZI!!!
Emanuela Cerutti - 08-06-2013
Il tempo della scuola batte l'ora della pausa e i portoni si chiudono in vista di un'estate che non siamo neppure certi arrivi. Di molte altre cose non siamo certi. Le certezze si annacquano, gli orientamenti si perdono e alle migliori previsioni si contrappone sempre un difetto di pressione, o di volontà, o di cuore. Poi però entriamo in classe, per l'ultima volta dopo un anno che sempre è riuscito a essere complicato, e guardiamo, guardo i miei studenti, che con i loro mille accenti mi chiedono: allora basta?.
Di nuovo non sono certa di aver capito bene. La reazione è banale:
- E non siete stufi? Finalmente in vacanza... E lì succede il miracolo.
Gian Paolo Trevisani - 30-05-2013
La mancata pubblicazione da parte del Ministero dell'Istruzione delle commissione che gestiranno gli Esami di Stato sono un segnale anche troppo evidente della considerazione non solo professionale (vedi stipendi), ma soprattutto umana di chi governa ...
Severo Laleo - 29-05-2013
Sì, all'amore. Nelle scuole è arrivato, per fortuna, direi,
nonostante un'ampia confusione di ruoli e di competenze,
ogni tipo di educazione: all'ambiente, alla cittadinanza, alla sana alimentazione,
alla sicurezza stradale, alla legalità, alla lotta
al bullismo, alla pace, alla dimensione
europea ... ma mai un'educazione all'amore.
E troppo spesso, forse, si è preferita un'educazione sessuale fine a sé stessa,
senza ampliare il discorso ai diritti di ciascuna persona nella relazione
affettiva d'amore.
Lorenzo Picunio - 18-05-2013
Un'edilizia scolastica che non solo è inadeguata agli standard di sicurezza, ma che anche è al di sotto del minimo di decoro richiesto dalla società di oggi (e questo non solo per i tagli, ma anche per la mannaia del "patto di stabilità" che impedisce a Province e Comuni di spendere anche i soldi che hanno in cassa).
Laura Alberico - 17-05-2013
Società, individuo, ambiente, parole che il tempo lega in una morsa stringente che toglie il respiro. C'è un tempo malato che lascia i segni dell'impotenza e dell'immobilismo di fronte alla necessità di reagire e di guardare oltre il presente. Violenza ed emarginazione, solitudine di gesti estremi, granì di un rosario che recita il dramma di verità e disamore, compagne del dolore incompreso.
Associazione Scuola Viva - Forlì - 11-05-2013
In queste settimane si somministrano agli studenti, in tutti gli ordini di scuola, i test standardizzati denominati Prove Invalsi, dal nome dell'istituto che le elabora.
Come Associazione di insegnanti, genitori, studenti esprimiamo la nostra netta contrarietà nei confronti di queste prove, dovuta in particolare all'uso che se ne fa o che se ne intende fare.
Esse riguardano solo una piccola parte degli apprendimenti dei ragazzi, mentre ne restano esclusi molti altri che, almeno per quanto riguarda la sfera delle competenze linguistiche, sono anche di livello superiore.
Francesco Masala - 11-05-2013
Qualche giorno fa Giorgio Israel scriveva così al ministro:
"...Il primo augurio che le si deve quindi fare è che riesca a esercitare pienamente la sua funzione di ministro, e a non farsi ridurre al ruolo di "re Travicello" dal prepotere di una burocrazia e di una dirigenza che ha sempre detto, neanche sottovoce, che "i ministri passano e noi restiamo"; e da enti cui è stato dato un ruolo smisurato e fuori controllo come l'Anvur, l'Invalsi e l'Indire.
Severo Laleo - 08-05-2013
Andreotti e Ambrosoli sono la storia d'Italia.
L'Italia di Andreotti. L'Italia di tutti noi, clienti senza memoria,
e sempre alla ricerca di un uomo della Provvidenza,
capace di guidare e distribuire i giochi della Politica.
Da Mussolini a Grillo, da Bossi a Berlusconi,
e, forse, a un nuovo capo, scalpitante, in un lato, a sinistra,
di una panchina, a bordo campo.
L'Italia, per dirla ancora con Piero Gobetti,
dove tutti "hanno bene animo di schiavi".
E dove i potenti non smettono mai di essere potenti.
Dovunque siano collocati: a destra, al centro, a sinistra.
Perché è mancata, e ancora manca, la regola fondamentale
della democrazia reale: il limite di durata nelle cariche istituzionali, a qualsiasi livello, centrale e periferico.
Gianluca Gabrielli - 07-05-2013
Car* amic*,
tra il 2008 e il 2010 in tutta Italia si sono succedute contestazioni pacifiche di massa contro i tagli e le controriforme della scuola targate Gelmini. A Bologna il 7 giugno 2010 tra le altre iniziative è stato calato uno striscione dalla torre degli Asinelli che diceva "No ai tagli" mentre ai piedi della stessa veniva esposto un altro striscione con scritto "Difendiamo la Scuola Pubblica".
Piero Calamandrei - 04-05-2013
così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora, il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica, intendiamoci).
Claudia Fanti - 27-04-2013
Ancora una volta sosterrò che nulla può portare alla guerra contro la dispersione se non un'attenzione totale ai soggetti, a una reale personalizzazione fatta di gesti, parole e collaborazione in relazione e in apprendimento, e non di piani scritti e poi lasciati morti sulla carta. Ma la personalizzazione va pensata tenendo in massima considerazione il soggetto dentro la collettività nella quale vive. Infatti non ha senso nella scuola fingere che le relazioni fra pari siano ininfluenti all'apprendimento e alla costruzione della propria personalità.
Laura Alberico - 25-04-2013
L'anniversario della liberazione mi fa riflettere sul suo intrinseco significato e su come lo stesso sia diventato un simbolo, per molti, privo di valore. . Nel corso degli anni le ricorrenze storiche sono guardate con occhi miopi in nome della ...
Mauro Boarelli - 24-04-2013
A Bologna, alla fine di maggio, i cittadini saranno chiamati a votare per un referendum consultivo sulla scuola dell'infanzia. Dovranno esprimersi sul finanziamento di un milione di euro all'anno alle scuole private da parte del Comune, scegliendo tra il suo mantenimento o la sua abolizione.
Si tratta di una scadenza che non riguarda solo Bologna, e non riguarda solo la scuola dell'infanzia. Se ci allontaniamo per un momento dall'oggetto del referendum possiamo comprenderne meglio la portata.
Il finanziamento pubblico alla scuola privata ha il suo teorico più illustre nell'economista statunitense Milton Friedman, il principale esponente della "scuola di Chicago", le cui strategie economiche liberiste hanno influenzato le politiche di Margaret Thatcher e Ronald Reagan (e anche di Pinochet).
Friedman non si preoccupa di analizzare i rischi che la proliferazione di scuole private può provocare in termini di limitazione e condizionamento della conoscenza, né di valutare cosa comporti la riduzione delle scuole pubbliche dal punto di vista della costruzione della cittadinanza, anzi, fugge letteralmente di fronte al problema.
Lorenzo Picunio - 12-04-2013
Poniamo il problema dell'assegnazione di un numero sufficiente di classi prime a tempo pieno nella scuola primaria nel prossimo anno scolastico 2013-2014. Consideriamo il fatto che la richiesta è generalizzata nei grandi centri e molto ampia anche in quelli minori.

Il "lodo Gelmini-Berlusconi" prevedeva che ogni famiglia che ne faceva richiesta avrebbe avuto diritto al tempo pieno. Ma oggi sembra che la riduzione delle risorse impedirà di mantenere questa promessa.
Flavia Gasperetti - 11-04-2013
Gentile e prestigiosa Associazione Alumni NoiSapienza e così l'altrettanto gentile e prestigiosa Fondazione Roma Sapienza,

Vi ringrazio del vostro invito a prendere parte alla "Giornata del Laureato" da voi promossa, recapitatomi oggi per email. In esso mi si prega di RSPV la mia eventuale intenzione a partecipare e quindi vi scrivo per comunicarvi che, purtroppo, non mi sarà possibile essere con voi il 12 Aprile prossimo venturo ed è con sgomento che lo dico, perché non poter assistere con i propri occhi ad una manifestazione così battezzata, che col pensiero ci riporta a quelle di epoche passate quali la "Giornata del Balilla" o la "Befana Fascista", va chiaramente ad esclusivo detrimento di chi se la perde.

Ma abbiate pazienza, tenterò di spiegare qui le ragioni del mio diniego.
Lucio Garofalo - 04-04-2013
Nella mia carriera professionale ho incontrato soprattutto due generi di capi d'istituto.
La prima categoria, forse la più diffusa nel mondo della scuola, è quella del preside "hitleriano", o dispotico, che gestisce l'istituzione in modo autocratico e verticistico, scambiando l'autonomia scolastica per una tirannide individuale e considerando i rapporti interpersonali in termini di supremazia e subordinazione.
La seconda tipologia, forse la più pericolosa, è quella del dirigente affarista e demagogo, che spesso si sovrappone e coincide con il tipo assolutista. Tale soggetto concepisce la scuola come una sorta di proprietà privata, la sfrutta per scopi di lucro e prestigio personale, per cui la gestisce in modo da trasformarla nel più breve tempo possibile in un progettificio scolastico.
Coordinamento Nazionale Bibliotecari Scolastici - 22-03-2013
Il Ministro Profumo ha firmato il decreto sul passaggio dei docenti utilizzati in altri compiti nel ruolo Ata.

Sinceramente dopo quasi nove mesi, potevano partorire un ... prodotto migliore, se non nella sostanza, almeno nella forma! Sfruttando con maggiore efficienza i propri uffici legali che presto dovranno fronteggiare i contenziosi

Non stiamo qui a valutare (e pure si dovrebbe!) l'opportunità di impacchettare il decreto nelle stesse ore in cui si svolgono le consultazioni per un nuovo Governo: le smanie di efficienza dei "Tecnici" sulla pelle degli ultimi ci sono ben note.

Ci soffermiamo soltanto ad esaminare gli aspetti burocratici alla luce di quanto già avevamo denunciato in questi mesi, evidenziando i punti critici di un decreto che, per il rispetto della persona, non avrebbe mai dovuto essere scritto né pensato. ... Avrebbe semmai richiesto un basilare STUDIO, nelle commissioni parlamentari e nelle stanze ministeriali, e un confronto NEGOZIALE vero; invece, a distanza di nove mesi, è lo stesso frettoloso decreto frutto dei tagli ciechi della spending review .
Claudia Fanti - 18-03-2013
Siamo abituati da tanto tempo, troppo, a non venir considerati dal ministero nelle scelte che coinvolgono il nostro lavoro, noi e i nostri alunni, per cui non ci dovremmo stupire più di tanto.

Eppure l'argomento della valutazione non ci può esimere dal commentare, almeno dal commentare. Se non altro, si ha modo di esprimere la contrarietà, la preoccupazione, fors'anche l'avversione per il regolamento sulla valutazione di sistema appena approvato.

Mentre come docenti d'aula (la cui opera è sempre meno nominata e valorizzata dai vari documenti ministeriali, come fosse di irrisoria importanza per i livelli di apprendimento e di tenuta del sistema) ci rendiamo conto di quanto sia preziosa la nostra azione puntuale, attenta alle discipline che insegniamo e contemporaneamente alle dinamiche relazionali delle classi su cui lavoriamo e ai singoli con le loro evoluzioni, la loro crescita fisica, psichica ed emozionale, chi ci governa rema esattamente in direzione opposta producendo materiali documentali poco chiari, complessi, forieri di altre alchimie gerarchiche dentro la scuola.
Lorenzo Picunio - 11-03-2013
Questo l'obiettivo dell'Unione Europea.

In scuole dove non si chiamano i supplenti, dove i tagli hanno abolito ogni forma di contemporaneità fra gli insegnanti, dove le classi sono sempre più numerose, dove i soffitti crollano perchè non si spende per l'edilizia scolastica, dove i computer si rompono e non ci sono i soldi per aggiustarli.
E ancora, qualcuno ipotizza tagli al sostegno per gli alunni disabili, la cosa più odiosa che può essere imposta a chi è più debole.
Luca Perissin - 11-03-2013
Cari colleghi,

riparte la "macchina carrozzone mangiasoldi" dell'Invalsi alla ricerca di Osservatori da affiancare agli insegnanti somministratori che siano preparati, che si rendano disponibili ad un corso di preparazione, ma soprattutto "che condividano gli scopi della rilevazione".
Operazione questa che prevederà un rimborso lordo all'Osservatore di circa 200 euro omnicomprensivo per ciascuna giornata di somministrazione ( 600 euro circa in tutto ).
Pur non condividendo l'impianto dell'intero Invalsi, pur ritenendo uno spreco di soldi pubblici per mandare avanti il solito burocratico carrozzone all'italiana che si avvale di incarichi esterni, di numerose strutture amministrative e di commissioni varie, pur non accettando l'impianto docimologico delle prove ( e, tuttavia, riconoscendo la necessità di valutare il sistema scolastico italiano), mi sembra corretto che chi viene incaricato di svolgere un lavoro "aggiuntivo" venga retribuito.
Sonia Cartosciello - 07-03-2013
Brucia Città della Scienza e quel rogo si estende fino ad arrivare al nostro cuore.
Bruciano le speranze di assistere, sia pure lentamente e a fatica, alla ripresa di una città magnifica quanto martoriata dalla presenza invasiva e devastante della criminalità organizzata. Un angolo di mondo pieno di luci ed ombre, una terra affascinante quanto piena di amare antinomie.
Brucia "un'occasione eccellente" in cui la cultura e le scienze non sono appannaggio di pochi ma patrimonio di tutti.
Nonostante le notevoli criticità economiche del polo scientifico partenopeo, esso ha continuato a rappresentare il fiore all'occhiello dell'intera comunità, ha continuato a richiamare gente comune, ricercatori, docenti, studenti da ogni parte di Italia. Ha continuato a rappresentare un cono di luce sulla ricerca, un' opportunità di "produrre" cultura e di veicolarla attraverso modalità ed esperienze affascinanti, ludiche, alternative, particolarmente preziose in un momento di particolare emergenza educativa.
Claudia Fanti - 22-02-2013
Supplenza prima ora, terza elementare. (Vengo utilizzata, come tutti, in una delle compresenze con la collega che dovrebbero servire ai recuperi di un alunno in difficoltà. Ormai nessuna di noi ci fa più caso.)
Non conosco per nulla le bambine e i bambini della terza. Entrano alla spicciolata. Capisco subito che ieri hanno ricevuto le schede di valutazione del primo quadrimestre dai loro discorsi assolutamente spontanei: non si accorgono quasi della mia presenza e con lo zaino ancora in spalla iniziano a sciorinare dei numeri...
Mauro Boarelli - 15-02-2013
La campagna per la scuola pubblica Non vi voteremo! se... è in pieno svolgimento. Si rivolge ai candidati al Parlamento e ai candidati alla guida del governo. Non lo fa con una petizione generica, ma con domande precise e circostanziate su alcuni nodi cruciali. Sono domande "pragmatiche", molte si riferiscono a impegni da prendere a breve termine, tutte implicano l'indicazione di precise azioni politiche. E' una campagna di cittadine e cittadini che chiedono precise responsabilità nei confronti della scuola pubblica e proclamano ad alta voce il rifiuto della delega in bianco.
Claudia Fanti - 12-02-2013
Una delle materie più bistrattate e strapazzate dai programmi, pardon, Indicazioni Nazionali, è la Storia nel primo ciclo di istruzione. Sono sicura che tra gli estensori del documento qualcuno avrebbe compiuto scelte diverse, ma si è trovato in minoranza. Tuttavia in questo campo tanto importante per la formazione dei cittadini e delle cittadine, non dovrebbe contare la contrapposizione minoranza/maggioranza in un gruppo ristretto, bensì sarebbe auspicabile un'indagine a tappeto nelle scuole. Vogliamo riparlarne?
Francesco Masala - 08-02-2013
Durante il primo governo Blair venne proposta una riforma universitaria (aumento delle tasse per gli studenti e le loro famiglie). Un deputato laburista votò contro spiegando la sua contrarietà a qualsiasi aumento di tasse per gli studenti ( e le loro famiglie) con il fatto che lui, di famiglia operaia e quindi povera, aveva potuto studiare perché non esistevano tasse. Esiste qualche partito politico italiano che considera la scuola e l'università qualcosa da non far pagare agli studenti (e alle loro famiglie), ma da porre a carico della fiscalità generale? O almeno esiste qualche politico che pensa che studiare possa e debba essere gratuito?
Claudia Fanti - 05-02-2013
Leggo tanti contributi in rete, a volte mi piacciono molto. Ce ne sono di varia tipologia e ognuno accentra il proprio interesse su qualche ambito di rilevanza per la scuola: dagli ambienti fisici ai problemi organizzativi, alle risorse che occorrerebbero per essere al passo con l'Europa...altri denunciano situazioni di emergenza, altri ancora rilevano i fallimenti delle politiche...mi piacciono, mi entusiasmano anche, ma...la scuola si fa, si fa ogni mattina e nel caso della scuola a tempo pieno, anche ogni pomeriggio. E allora? Be', io voglio scrivere nero su bianco che la scuola non si pensa a tavolino, perché leggendo i programmi elettorali e i commenti di autorevoli opinionisti, ho l'impressione che questo fare quotidiano non sia nella testa di coloro i quali ne scrivono, magari colti, dotti, appassionati, ma lontani, sempre più lontani. Il lavoro di una insegnante è il qui e l'adesso, non è il domani, non è il futuro . E' qui.
Laura Alberico - 04-02-2013
La scuola rappresenta l'anello debole di questo sistema. Ci sono state e ci sono ancora tante idee di rinnovamento ma nessuna di queste e' riuscita a fare quel salto di qualità' che le consentirebbe di promuovere e incentivare un cambiamento radicale della sua organizzazione. Troppo e' ancora affidato alla volontà' di tanti che credono che l'istruzione non sia un vuoto contenitore di parole ma un percorso necessario per investire nel futuro, per modellare un processo di "sostenibilità'" ambientale in cui gli strumenti da gestire diventano patrimonio dell'intera collettività'.
Lorenzo Picunio - 02-02-2013
Manca completamente la scuola nei programmi elettorali dei partiti per queste elezioni, e questo è un fatto molto grave.
Genitori, insegnanti, operatori scolastici e studenti sanno che c'è in tutta Italia una situazione drammatica dell'edilizia scolastica, che i costi dell'istruzione aumentano in misura enorme, che l'offerta formativa delle scuole viene limitata dai tagli imposti dal governo (oltre che da quelli che dal governo ricadono a cascata sugli enti locali), che - in concreto - si hanno classi sempre più numerose e minor numero di ore di lezione.
Carlotta Cini - 30-01-2013
Il problema, gravissimo, del mancato contributo ai tirocinanti del TFA (il Tirocinio Formativo Attivo, ex SISS) in Toscana sta davvero diventando un'assurdità.
Siamo di fronte al non riconoscimento di un diritto fondamentale sancito dalla Costituzione, quello allo studio e alla formazione. Infatti in Piemonte, diversamente da quanto avviene in Toscana, per il TFA la borsa di studio è riconosciuta: la formazione di docenti, d'altronde, è una risorsa importante per il Paese.
E' vero che in Toscana la tassa di immatricolazione è leggermente più bassa rispetto a quella di altre regioni, ma si tratta di ben poco rispetto all'aiuto che un tirocinante riceverebbe con una borsa di studio.
Severo Laleo - 30-01-2013
E' bastata una stupidaggine, un'idea cioè senza un serio costrutto, e senza un fine chiaro, chissà da chi costruita nell'area Monti, per aprire in campagna elettorale il fronte della scuola.
Senza questa stupidaggine, di restringere a un solo mese le ferie degli insegnanti con chiusura degli edifici, oggi di scuola non si parlerebbe.
Grazie quindi alla proposta stupidaggine, da Brunetta, sempre tempestivo, definita proposta giusta, di scuola ora si può parlare.
Bersani, in verità, dal suo punto di vista, utilizza la stupidaggine per dare subito qualche sensata riposta, in questi termini: "Prima di parlare di allungare o accorciare vacanze estive, teniamo le scuole aperte tutto il giorno per attività didattiche.
Le scuole devono stare in piedi. Per questo allentare Patto Stabilità sui Comuni per un grande piano di piccole opere locali...
il primo giorno di governo ci mettiamo coi comuni, facciamo una deroga al patto di stabilità, e facciamo manutenzione straordinaria delle scuole, così diamo anche un po' di lavoro in giro".
Lucio Garofalo - 28-01-2013
Al di là delle disfunzioni e delle problematiche che investono le componenti interne al mondo della scuola, ossia le varie categorie professionali impegnate nell'educazione dei giovani (dirigenti, docenti, personale amministrativo ed ausiliario), uno degli aspetti più detestabili della vita lavorativa nella scuola è costituito dall'eccessiva ingerenza esercitata con arroganza e supponenza dai genitori sul terreno dell'autonomia didattica, una prerogativa che compete, per definizione e vocazione istituzionale, agli insegnanti.
Giocondo Talamonti - 24-01-2013
La "Giornata della Memoria" vuole essere un invito ai giovani a riflettere su una delle pagine più buie della storia dell'umanità e nello stesso tempo serve per far prendere coscienza ai giovani della realtà triste e disperata dei lager nazisti nei quali si è consumato il più vile oltraggio alla dignità dell'uomo ed ai valori di libertà e giustizia.

I temi della tolleranza e della comprensione nel contesto di ogni moderna democrazia non possono rinunciare alla memoria di eventi drammatici, quali quelli legati alla discriminazione razziale nazista; anzi, riproporli nella loro crudezza alla sensibilità dei giovani di oggi vuole essere un monito ad evitare altri errori e trasmettere valori della vita e della fraternità nelle differenze etniche ed ideologiche.
Claudia Fanti - 19-01-2013
Tutto è ormai virtuale, dalla politica nazionale a quella locale. Gli annunci di risoluzioni epocali, la politica delle belle parole sull'utilità della buona formazione, il longlife learning, la lotta che si dovrebbe fare agli abbandoni e alla dispersione sono appunto annunci e belle parole. La politica vorrebbe forse dematerializzare per non doversi più occupare di quisquilie come i bambini, le maestre, le loro scuole sgarrupate? La scuola sempre più femminilizzata è forse vittima pure essa del femminicidio?
Presidenti Consigli Istituto provincia Bologna - 18-01-2013
Lei si candida al Parlamento della Repubblica Italiana, Repubblica che nel suo atto Costitutivo, all'art.3, assegna alla scuola il compito di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana.
Ebbene, negli ultimi anni, tali ostacoli non solo non sono stati rimossi, ma anzi sono accresciuti.
Si è smesso di pensare alla scuola come al luogo di formazione primario per garantire uguaglianza di opportunità e mobilità sociale, come risorsa ed investimento sul futuro.
Francesco Mele - 03-01-2013
Mi chiedevo come farvi i miei auguri per il 2013, un anno a cui basta davvero poco per essere migliore di quello che l'ha preceduto ...
Nella situazione che stiamo vivendo, come persone, come cittadini, come lavoratori, non sono molti i "segnali" che ci facciano essere ottimisti e ci consentano aspettative positive nei confronti del futuro, prossimo e di più lungo respiro ...
In queste riflessioni di fine anno, quando il momento dei bilanci, più che in passato, ha il carattere dell'amarezza e della delusione, mi sono imbattuto in parole, semplici e pesanti allo stesso tempo, banali e fondanti insieme, parole dette da un uomo umile e grande, un fratello e un padre, parole che sembrano venire dal passato, eppure, invece, appartengono al presente di ognuno di noi, le parole di cui vorremmo fosse colorato il futuro dei nostri figli ...
Claudia Fanti - 28-12-2012
Caro ministro, che ancora non sei tale, ricordati di Alice e sappi pensare in grande, un grande che non è fatto di grandi cose costose, ma di libertà di azione, di sperimentazione, di autonomia reale delle singole scuole affinché esse crescano e, liberando la propria inventiva e originalità, producano mirabilia. Caro ministro, lascia che la scuola vada oltre il regime dell'azienda, pensala al di sopra, pensala un po' folle, per nulla irregimentata, dalle fiducia, abbi coraggio. Sii diverso da ogni altro ministro della storia, pensala in grande, non fare che essa divenga un carnaio di centinaia e centinaia di persone gerarchizzate, dispiega la tua fiducia, sii grande e fai volare lo spirito di iniziativa di tanti e tante che vogliono misurarsi con idee di organizzazioni e gestioni inimmaginate, serviti dei docenti che ancora vivono ai margini della scuola con l'angoscia del precariato, non umiliare la loro professionalità giovane e compressa, gioca anche tu a fare Alice.
Ida Oliva - 26-12-2012
Condivido con voi l'augurio che ho fatto ad una delle due scuole dove insegno quest'anno. il preside ci ha fatto gli auguri scritti e invitato noi tutti a rispondere qualora avessimo voluto. Poiché questa è una delle poche scuole dove mi sono trovata davvero bene per tanti motivi allora ho sentito di dire loro grazie e ho accolto la richiesta del dirigente rispondendo come segue. La condivido con voi, perché ci dia forza che ancora del bene c'è nella scuola.

Al preside
ai miei colleghi
al personale della segreteria
ai collaboratori tutti

Non so da dove iniziare, ma qualcuno un giorno mi disse: l'importante è farlo, anche in modo maldestro ma farlo. Allora lo faccio e dico subito GRAZIE. Grazie di essere miei colleghi e amici, grazie per il fatto di trattarmi alla pari, grazie di farmi sentire in famiglia.

Lorenzo Picunio - 22-12-2012
Scuola pubblica contro commercio indiscriminato delle armi. Scuola pubblica contro la facile etichetta di "autistico" appiccicata all'autore della strage.

Scuola pubblica come garanzia dei diritti di tutti, anche dei bambini; come sede naturale ...
Claudia Fanti - 17-12-2012
Caspita, che analisi meticolosa e rigorosa!
L'articolo di oggi, 16 dicembre, sul Corriere della Sera, indigna ancor più di ogni corbelleria che ci è stata propinata negli ultimi anni sia dal potere politico, sia da quello "tecnico", sia dai vari cocchieri obbligati a diramare, sostenere, formare secondo i diktat di persone lontane anni luce dalla scuola, quindi non certo abilitate a decidere di organizzazione, metodi, didattica e pedagogia.
Chissà se a qualcuno interessa ancora, oltre alla politica spicciola e alle enormi difficoltà contingenti, indignarsi dinanzi ad articoli e analisi del tipo qui proposto! Un vero schiaffo all'intelligenza di tutti coloro che insegnano nella scuola primaria.
Emanuela Cerutti - 15-12-2012
Mariangela non sa se ridere o piangere.
- Resto di certo fino a Natale.
Terza fascia, posizione non ottimale nella classifica precaria, è arrivata a novembre in una scuola impensata, e le è piaciuta.
Ripete:
- Potessi non me ne andrei.
Ma è sufficientemente realista per non farsi illusioni.
- Fino all'avente diritto. Poi usciranno le benedette graduatorie definitive e sarà quel che sarà.
Gianfranco Pignatelli - 08-12-2012
"Pozzuoli ribolle, e non di solfatara". Così, giorni fa scrivevo a una mia ex alunna di Nola. Da oltre due settimane si alternano scioperi, manifestazioni, occupazioni, assemblee, collegi straordinari e didattica alternativa. Insomma, tutto quello che si fa in una scuola viva che sa guardare fuori dai propri cancelli. Per mio conto - le riferivo - sto "lavorando" comunque. Gli alunni, anche di classi non mie, mi cercano per le loro assemblee, per aggiornarli sugli iter legislativi in materia scolastica e per altro ancora. È magnifico. Mi fanno sentire di casa benché sia l'ultimo arrivato in questa scuola.
Coordinamento Nazionale Bibliotecari Scolastici - 30-11-2012
Come docenti-documentalisti ci sentiamo di dover esprimere la nostra opinione sulle "Pillole del sapere": abbiamo visionato in molti i video circolanti, proviamo quindi ad abbozzare una valutazione "in proprio" sulla loro "fattura". La valutazione è rivolta principalmente ai possibili costi di produzione, visto che da Report si evidenziavano costi FARAONICI , rispetto a quella che è, nei fatti, la produzione realizzata ...
Claudia Fanti - 30-11-2012
Dopo anni e anni di lavoro in mezzo all'infanzia, con le immagini negli occhi delle violenze di ogni tipo che essi subiscono nel mondo, mi sono giurata che non mi fiderò mai e mai più (qualche volta l'ho fatto ed è stato un fallimento!) dei venditori di fumo, degli annunci, delle promesse, di programmi altisonanti, di dichiarazioni d'amore verso l'infanzia e il rinnovamento. Negli ultimi vent'anni soltanto peggioramento di dotazioni, di risorse, sprezzo dimostrato in mille modi nei confronti del nostro immane lavoro.
Carla Giulia - 27-11-2012
Con il batticuore, ma ho voluto riascoltare il presidente del Consiglio Monti a "Che tempo che fa" di domenica scorsa , per capire se avevo compreso bene quello che aveva detto.
Ebbene, purtroppo sì, avevo compreso.
Ho compreso che Monti ...
Severo Laleo - 23-11-2012
Un ragazzo di 15 anni, Andrea, liceale, si toglie la vita, forse (solo sua è la verità) perché non riesce a sostenere il peso grave di insulti volgari, continui e aggressivi, da parte dei suoi coetanei, perché non riesce ad arginare la corrente di una derisione avvolgente, stringente in un angolo buio, anche da parte dei suoi compagni (è difficile scrivere, qui, questa parola: "compagni") di scuola.
"Schiacciato dalla calunnia - ripete ora dal dolore affranto il suo nonno -
era troppo sensibile, non ha resistito". Voglio bene ad Andrea.
Assemblea genitori ed insegnanti delle scuole di Bologna - 21-11-2012
Gentile Segretario,
ci permettiamo di disturbarla in occasione della chiusura bolognese delle primarie perché ameremmo moltissimo ricevere da lei una risposta sincera alle domande che le rivolgiamo nella lettera in allegato.
Grazie comunque per l'attenzione.
Coordinamento Nazionale Bibliotecari Scolastici - 21-11-2012
Abbiamo letto il testo della Legge di stabilità 2013 così come approvato
dalla Commissione Bilancio, in particolare l'Art 3 comma 41.
A noi sembra che ci siano margini perché il MIUR e gli altri Ministeri interessati facciano presente al Parlamento e al Governo l'inapplicabilità dell'art. 14 -commi 13 e 15- della Legge n. 135 del 14 agosto 2012 e individuino altre aree di risparmio per permettere ai docenti inidonei di rimanere nei posti e con la qualifica attualmente occupati.
Secondo noi è ancora possibile reperire la "modesta" cifra di 95 milioni di euro necessaria per il 2013 ...
Francesco Masala - 20-11-2012
Passata la paura per le 24 ore, ma durerà poco, ci sono le elezioni e poi si concorderà con i sindacati che firmeranno i contratti (se ancora si firmeranno), sindacati che saranno sempre più la cinghia di trasmissione di tutte le nefandezze.
Si tenga presente che una (piccola) parte degli indignati della proposta delle 24 ore sono quelli che già ora ne fanno più di 18, ma in cambio di qualche soldo, come prevede il CCNL, (fino a 24 ore, che coincidenza, non serve un numerologo per notarla), firmato da qualche sindacato di cui non voglio ricordare il nome (direbbe Cervantes), e la loro paura (di quei colleghi) è quella di perdere quei pochi maledetti soldi.
Flavio Cucco - 15-11-2012
Continuano le prese di posizione dei colleghi di Educazione Fisica contro il mancato finanziamento dell'attività sportiva scolastica: dopo Roma, Genova,Viterbo, Treviso...... ecco Gorizia, Parma, Venezia e tutte dichiarano l'adesione alla protesta sindacale con la sospensione di tutte le attività professionali non obbligatorie, compresa la partecipazione alle fasi territoriali e nazionali dei Giochi Sportivi Studenteschi, nonché di tutte le altre manifestazioni sportive collaterali (tornei interni d'istituto e interscolastici) ...

Valerio Valentini - 14-11-2012
Ho visto un meraviglioso striscione tra i tanti che stanno sfilando in queste ore nelle piazze italiane, e nelle videogallery dei quotidiani online. Lo reggevano cinque o sei ragazzi, di 16 o 17 anni. Liceali, con ogni probabilità. Dietro lo striscione, una lunghissima fila di studenti. Su quel lenzuolo bianco, con lettere un po' sbilenche e non molto allineate, c'era scritto uno di quegli slogan che spesso vengono utilizzati durante manifestazioni o cortei, né più bello né più brutto di molti altri simili. Ma che, nonostante l'abuso tipico di ogni slogan, nel momento in cui l'ho visto, mi è sembrato, appunto, meraviglioso: "Non ci avrete mai come volete voi".
Lorenzo Picunio - 10-11-2012
E' stato uno dei principali argomenti della campagna elettorale americana. E anche in Europa ci sono stati governi di orientamenti diversi che hanno deciso di salvare la scuola e l'università dalle varie "spending review".
Obiettivo di Lisbona: 80% di diplomati nel 2020, cioè a partire dalla classe 2002, che oggi è in quinta elementare.
Francesco Masala - 06-11-2012
I cinesi compongono l'ideogramma del termine crisi attraverso la combinazione di due parole: pericolo e opportunità (alcuni dicono che non è esattamente così, ma prendiamola per buona).
Almeno da Berlinguer (Luigi) stiamo giocando in difesa e perdiamo quasi tutte le partite, qualcuna la pareggiamo, i successi sono fatti di rigori parati, non più di gol segnati e partite vinte.
La proposta delle 24 ore, come racconta Rossi Doria, è solo un assaggio, per preparare il terreno, comprare qualche sindacato, manovrare l'opinione pubblica, e poi lo faranno.
Questo è il pericolo, passo all'opportunità.
Gianfranco Pignatelli - 05-11-2012
Così è morto Carmine Cerbera. Una prima volta ci ha pensato la tagliola della Gelmini e di Profumo. La seconda volta la lama del suo coltello di casa. Lo hanno trovato disperato e dissanguato. Nelle pagine di cronaca Carmine Cerbera è stato definito un precario. Come se precario fosse un nome, una professione e non una condizione. Condizione che fa il paio con la disperazione, quella alla quale teste vuote e cuori aridi condannano centinaia di migliaia di docenti.
Marcella Raiola - 05-11-2012
L'abbiamo portata tutti, piegata in borsa; solo Giuseppe l'aveva indossata già, sotto la camicia blu scuro. Siamo titubanti; discutiamo ancora, in auto, ancora imbambolati e con gli occhi gonfi per le due notti quasi insonni trascorse a scacciare il lampo di quella maledetta lama con cui Carmine si è reciso la vita. Ho fatto confezionare un fascio di fiori bianchi. "Era un ragazzo? ", mi ha chiesto, con pietosa premura, il fioraio. No... Non era più un ragazzo; era un uomo, ma lo Stato pretendeva che continuasse a giocare allo studente, anche se aveva quasi 50 anni. Si sa: chi studia come Carmine ha fatto, conseguendo un'ulteriore laurea poco prima di essere assalito dal dèmone dello sconforto senza rimedio, va punito per il suo "snobismo", va tenuto fuori dal giro di quel lavoro intellettuale che deve risultare penoso, patetico, vile, inutile, quel lavoro che non deve dare pane, che mette in testa ai giovani idee strane, Storia, Bellezza, Giustizia, Diritto, idee che devono sparire, che fanno perdere tempo, che non sono "produttive"...
Claudia Pepe - 03-11-2012
Oggi, ragazzi, non ci siete. Tutti e due siete ad incontrare la vostra vita, siete presi con un futuro da costruire e un bagaglio in più: una mamma che non smette di lottare. Tante volte mi chiedo se è giusto che mi vediate sempre così: assurdamente giovane e caparbia. Tante volte troppo arrabbiata per essere una madre di due splendidi ragazzi. Non sono qui per chiedervi scusa ma per spiegarvi perché avete una mamma così diversa, una mamma che qualche volta pensa più alla scuola che a stirare bene le camicie o a rattoppare un buco nei vostri jeans o a infornare torte di mele. Essere precaria non è da tutti, ci vuole forza, ci vuole carattere, ci vuole il cuore gonfio di passione e di memoria.
Claudia Fanti - 02-11-2012
Non basta soffermarsi su ciò che si "vede" nelle relazioni e nei comportamenti di superficie quotidiani del mondo giovanile, non basta. Non si può come educatori-insegnanti non lottare in modo esplicito, nero su bianco, contro schede, test, analisi formali del testo, grammatica in pillole esplicite, accumulo di informazioni. E non lo si deve fare soprattutto nella scuola primaria: qui si dà il la al modo di rapportarsi al sapere e alla ricerca personale.
Antonietta Brillante - 30-10-2012
Il demagogismo non mi attira, né mi attraggono le pulsioni anti-casta. Eppure, signor Ministro mi sento di dirLe che Lei, come molti uomini e donne che hanno responsabilità politiche, siete, parafrasando il titolo di un bel libro di Marco Belpoliti, "senza vergogna": ed è ora, invece, che la vergogna venga riscoperta come virtù civile, e diventi il fondamento di un'etica pubblica, per un Paese, la cui stragrande maggioranza di cittadini e di non-cittadini non merita di essere rappresentata e guidata da una classe politica e "tecnica", ammesso che questa parola abbia un senso, weberianamente miope, non lungimirante, sostanzialmente incapace di pensare all'interesse pubblico e di agire per esso.
Prof. delle medie Il Guercino - 30-10-2012
Più ore di cattedra per gli insegnanti non significa miglior qualità della scuola, ma più classi per ogni insegnante. Più classi vuol dire calo della qualità dell'istruzione. Maggior carico di lavoro significa meno approfondimento ed attenzione per tutti, meno energie per il recupero degli svantaggiati.
Le ore di lezione sono solo la punta di un grande iceberg. E per far sì che quelle ore di lezione portino frutto, occorre fare molte altre cose, al di fuori di quelle ore passate in classe.

Arrivare in classe ed insegnare significa aver preparato prima la lezione. Arrivare in classe e distribuire il testo della verifica significa averla preparata prima e correggerla poi. Decidere quale voto dare ad un alunno significa valutare dal punto in cui è partito e il punto in cui è arrivato.
Aggiornamenti, progetti, riunioni, confronto tra colleghi della classe, colloqui con i genitori. Questo tempo è tempo di lavoro. Gli insegnanti non svolgono solo il lavoro in classe, ma anche prima di entrare in classe, e anche dopo esserne usciti.
Gian Paolo Trevisani - 29-10-2012
A che cosa serve la scuola in generale, a che cosa serve la nostra scuola così come è concepita dalle diverse parti sociali del nostro paese (ognuno la pensa in maniera anche molto diversa dall'altro). Qual è il suo ruolo sociale, politico, economico. A che cosa servono e che cosa fanno i vari operatori scolastici: in particolare il personale docente e il personale amministrativo; si va da un'alta considerazione a una pessima considerazione. L'investimento economico fatto nelle scuole dà un tornaconto? I cittadini che escono dalla scuola sono preparati in maniera adeguata? E così via, le domande possono essere altre centinaia. Ciò che non emerge quasi mai nella discussione sulla scuola è il ruolo del dirigente scolastico. Proviamo a farci anche in questo caso alcune domande: serve? a cosa serve?
Lorenzo Picunio - 26-10-2012
Niente investimenti per l'istruzione, nessun aiuto alla qualificazione culturale e professionale dei docenti, niente investimenti per un'edilizia scolastica che fa acqua da ogni parte. Niente risorse per l'università e la ricerca, nemmeno per la ricerca in campo ambientale che pure è un'urgenza di oggi. Sembra la scelta di chi vuole distruggere scuola ed università pubblica.
Opponiamoci a questa barbarie ...
Carla Giulia - 24-10-2012
Lunedì pomeriggio a scuola, da due settimane è così, prima i Consigli di classe, poi i genitori che devono votare i propri rappresentanti e finalmente lunedì per concordare la programmazione annuale delle classi (dalla 1° alla 3°) della riforma Gelmini.
Sono stanca e anche un po' arrabbiata, sono abituata a settimane di lavoro da mattina a sera, ma qualcosa è cambiato: il ministro Profumo "pensa" che noi insegnanti di liceo lavoriamo 18 ore a settimana, e allora ...
Alessandro Grussu - 24-10-2012
Dott. Porro, chi Le scrive è un docente di una scuola superiore italiana. Mi sento di contraddire quanto da Lei affermato nel Suo intervento "I politici e le 18 ore dei prof": la proposta governativa da Lei approvata non è una buona proposta, anzi una pessima proposta, e intendo dimostrarglielo dialetticamente, cioè mostrando l'inconsistenza delle tesi che Lei avanza.
Spiace vedere che un individuo come Lei, persona della quale non condivido affatto le posizioni politiche, ma della quale non posso non riconoscere l'intelligenza e l'acume, si lasci ingabbiare dai più vuoti e triti luoghi comuni sulla scuola e sugli insegnanti italiani, e basi il proprio giudizio su una conoscenza distorta e superficiale della questione. Insisto: entri nelle scuole, parli con i docenti, venga a vedere cosa facciamo e come viviamo il nostro ambiente di lavoro e il nostro rapporto con gli alunni. Mi auguro che ciò serva a fare breccia nel muro delle sue granitiche convinzioni.
Gabriella Chirizzi - 20-10-2012
Un patente disprezzo per il quotidiano lavoro dei Docenti spinge la nostra classe politica e dirigenziale persino ad stabilire, senza nessuna consultazione né trattativa ed in spregio al CCNL, un aumento secco di sei ore di insegnamento settimanale a parità di retribuzione, un'ipotesi assurda che non tiene assolutamente conto né di quello che significa insegnare, né della fatica intellettuale che questo comporta, sia in termini di preparazione di lezioni che di lavoro con gli studenti. Se tale scriteriata idea è stata partorita in base ad una logica puramente ragionieristica, ciò significa che essa ha come scopo solo lo smantellamento della scuola statale. Il tutto sembra rientrare nella tecnica tutta politica di depauperare i lavoratori e di togliere ai giovani finanche la speranza di trovare lavoro. Mentre si confermano gigantesche spese militari e privilegi per le caste di potere, non vi sono patrimoniali eque e non viene risolto il problema dei cento miliardi annui di evasione fiscale.
Claudia Fanti - 19-10-2012
Ciò che indispone, stupefà, quasi annichilisce è la totale mancanza di conoscenza dei bambini e delle bambine da parte di tutti coloro che annunciano, decretano, legiferano in nome del bene del bambino.

E' tanto difficile "far vedere" all'esterno il lavoro dei nostri alunni e il nostro, eppure mi preme il farlo prima di "finire", perché ritengo sia un dovere irrinunciabile di chi crede nella professione. E non parlo di bambini/e speciali, ben educati, corretti ...e nutriti. Parlo di bambini/e veri che già hanno sulle spalle esili il peso delle dfficoltà di un mondo che pare aver dimenticato loro, le loro famiglie e le estreme difficoltà in cui versano. Un mondo che non protegge la scuola, che la tormenta e la impoverisce ogni giorno di più...sia economicamente, sia contenutisticamente.

E' il mondo degli adulti esperti, professorali, scandalizzati dagli errori e dalle lacune di chi faticosamente si applica nella quotidianità per tirar su cittadini liberi e indipendenti.
Masala Francesco - 17-10-2012
Non aspetto altro che 36 ore a scuola: 18 massimo, senza deroghe, di lezione, le altre in uno studio, da dividere fra 2-3 colleghi, una scrivania e un computer per ciascuno, riscaldamento d'inverno e climatazzatore d'estate, un telefono, accesso a internet, un bagno con la carta igienica e scottex per asciugare le mani, uno stipendio decente (europeo?), fra le altre cose.

Da domani sono pronto ...

... ma ...
Carla Giulia - 15-10-2012
Mi dice una collega che questa mattina (15 ottobre ) ha sentito il ministro Profumo alla radio elogiare gli insegnanti e dichiarare che è sua intenzione, proprio per la grande considerazione in cui li tiene, di organizzare corsi di formazione ecc...
Poche parole ma chiare a chi, come me, lavora da tanti, tanti anni nella scuola!
Queste parole dicono ...
Claudia Fanti - 14-10-2012
Ciò che mi ha sempre stupito è come sia possibile che quando si fanno riforme, tagli, si emanano disposizioni, non si tenga conto del substrato in cui precipitano. Substrato che è la tipologia di cultura scolastica diffusa tra gli insegnanti, le loro competenze in materia di curricoli, le loro tradizioni, le loro modalità di esistere dentro gli orari, le programmazioni, le progettazioni, i loro rapporti fra ordini di scuola.

Si procede a colpi di spugna, la storia dell'Italia scolastica, dei suoi Programmi, delle sue tradizioni in ogni ordine di scuola, università compresa... via tutto! Ho visto spazzar via intere esperienze preziose... via!

Non ho mai capito, e qualcuno in gamba prima o poi dovrà pur spiegarmelo, come mai invece di fare ristrutturazioni epocali per mezzo di Indicazioni Nazionali, verticalizzazioni sulla carta e curricoli in verticale, concorsi epocali, aumento di ore frontali, Sistemi nazionali di valutazione... non si pensi a piccole cose che vivificherebbero il sistema nella sua globalità.

Giuseppe Vollono - 14-10-2012
Nelle ultime dichiarazioni ai giornali e in incontri pubblici il ministro Profumo sostiene: "Si potranno differenziare gli stipendi: più bassi per chi vuole lavorare solo la mattina, retribuzione piena per chi accetta l'aumento delle ore".
E' evidente l'intenzione quindi del Governo di varare una rivoluzione epocale della scuola italiana senza un euro di investimento. E qui il cerchio sembra chiudersi. Con una doppia penalizzazione per i docenti. Se il cinico disegno andrà in porto, i docenti che si ritroveranno per 24 ore a settimana in classe continueranno infatti a mantenere il magro stipendio attuale (già tra i più bassi dell'area OCSE), mentre quelli che rimarranno a 18 ore si ritroveranno di fatto in una posizione di part time. Questi ultima, in pratica, continueranno a fare quello che hanno fatto sino ad oggi, ma con un perdita secca di alcune centinaia di euro mensili in busta paga. Insomma, nel predire che si va verso un docente medio italiano tra i meno pagati d'Europa e però costretto a rimanere in classe (con in media 25 alunni) per più tempo di tutti gli altri Paesi europei, non ci siamo sbagliati.
Lara Giunta - 06-10-2012
Nelle piazze italiane, durante le manifestazioni vengono schierati in assetto antisommossa Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza. Nessuno di questi corpi ha sulle proprie divise segni identificativi che li renda riconoscibili.
In caso di abusi il poliziotto non è riconoscibile e quindi non è perseguibile: resta così sempre impunito.
Chiediamo l'immediata introduzione dei numeri identificativi per le forze dell'ordine in assetto antisommossa.
Laura Alberico - 06-10-2012
Rabbia e indignazione per i mali della società cosiddetta "civile". Politica e istituzioni non più sull'orlo dell'abisso ma crollati ormai sotto menzogne, coperture, connivenze e imbrogli. Tutto questo alla luce del sole, un sole malato come le coscienze che dovrebbero rappresentare e dar voce alle esigenze, alle necessità spesso urgenti per i diritti negati. Cosa si può insegnare ai giovani?
Emanuela Cerutti - 05-10-2012
Non è finita la giornata e non finiranno qui i racconti della protesta.
Troppo facile sarebbe incasellarla nel fervore incosciente e che non porta a nulla di giovani che, ancora, il peso delle responsabilità non lo portano.
Bisogna ripulirla dai facili pregiudizi e raggiugerne il cuore.
Ormai - posso dire da che mondo è mondo? - c'è chi decide e chi non è d'accordo. La differenza è che chi decide fa e chi non è d'accordo subisce, anche quando il campanello di casa porta la scritta "Repubblica democratica".
Ermenegildo Caccese e altri - 05-10-2012
Ma di che cosa sta parlando, signor sottosegretario? Non conosce i provvedimenti e le leggi che il governo di cui egli stesso fa parte sta realizzando, e gli effetti devastanti che questi hanno su scuola ed università? Di che parla? Forse pensa che la sua - mai autentica - 'integrità' di maestro di strada possa realizzarsi con delle dichiarazioni generiche di intento, che non verranno mai attuate? Basta: finisca di prenderci in giro, il maestro di strada, torni alla bella tavola imbandita a saziarsi, con le risorse che il governo di cui fa parte sta sottraendo al sostegno a scuola, università e sostegno alle categorie a rischio. Basta: non sa, l'ex maestro di strada, ora sottosegretario, che non può raggirarci? Perché non se ne sta zitto?
Lorenzo Picunio - 04-10-2012
Un numero adeguato di posti di sostegno nella scuola pubblica italiana, una continuità didattica degli insegnanti di sostegno nelle scuole, la garanzia dell'effettiva integrazione degli alunni con disabilità nella scuola italiana, dalla scuola dell'infanzia alla superiore.
Claudia Fanti - 29-09-2012
E' lecito pensare a un reclutamento che successivamente valorizzi i percorsi universitari e i tirocini rendendoli tutti abilitanti per i giovani che hanno studiato e aspirano all'insegnamento? Qualcuno mi può spiegare che senso ha tutto ciò che sta invece avvenendo? Tra l'altro i concorsi hanno più volte dato prova della loro assoluta inaffidabilità e del fatto che inducono il candidato a farsi pecora più che professionista libero e indipendente in previsione di una giusta e costituzionale libertà d'insegnamento.
Lorenzo Picunio - 28-09-2012
L'edilizia scolastica italiana ha bisogno di molti aiuti, essendo che la maggioranza degli edifici scolastici ha superato i cinquant'anni.
Ogni giorno le cronache locali, in giro per il paese, registrano cadute di soffitti e calcinacci, perdite d'acqua, infiltrazioni.
A volte è messa in pericolo anche la sicurezza degli studenti, un tema sul quale pure si sono fatte meritorie campagne e migliaia di corsi d'aggiornamento per il personale.
Anche il sovraffollamento di molte classi mette in discussione la sicurezza delle scuole.
Ilaria Donatio - 27-09-2012
Ma guarda un po' se la cosa più sensata, quasi banale, ma al tempo stesso politica, la doveva dire un ministro tecnico come Francesco Profumo, titolare del Dicastero all'Istruzione del governo Monti: "Il nostro Paese è sempre più multietnico, e nelle nostre scuole ci sono studenti che provengono da culture, religioni e paesi diversi. Bisogna perciò cambiare modo di fare scuola". Perché oggi la scuola è "più aperta, più multietnica, capace di correlarsi al mondo". E dunque c'è la "necessità di una revisione dei programmi, non solo di religione, ma anche di geografia, in questo senso, in questa direzione".
Emanuela Cerutti - 26-09-2012
Il concorso ... rappresenta ''una grande opportunità'' per i docenti.
Ne è convinto il ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, secondo cui ''le persone con grande saggezza parteciperanno, perchè è data loro la possibilità, indipendentemente dalla loro posizione in graduatoria, di accelerare il loro percorso e di entrare in ruolo prima di altri".

Collettivo Autorganizzato Università - 25-09-2012
Ormai siamo ad uno stadio avanzato: "non c'è trucco, non c'è inganno", ma non c'è nemmeno un illusionista. La notizia scovata qualche giorno fa su Il Tempo è paradigmatica nella sua autentica brutalità. La FIAT lancia, con la collaborazione del Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca, il progetto "FIAT likes U": "Fiat mette a disposizione un servizio di car sharing gratuito e accessibile online; 8 borse di studio da 5.000 euro per tesi di laurea legate al mondo automotive e 8 stage retribuiti in azienda, oltre a promozioni speciali per gli universitari che acquisteranno una vettura Fiat a tassi super agevolati per i laureati con lode".
Marco Palone - 24-09-2012
Segue il testo di una lettera a Napolitano, redatto da un gruppo di insegnanti che espongono non tanto il loro problema, ma quello più generale dello smantellamento delle istituzione italiane all'estero, sotto i colpi di una politica di rispamio miope, che taglia anche le possibilità di sviluppo e crescita.
Laboratorio ora alternativa - 21-09-2012
La narrazione tratta un tema di educazione civica, la Dichiarazione dei Diritti dell'Infanzia, in maniera originale: come "regole per essere felici". Dal punto di vista didattico, tutti i bambini "hanno contribuito in egual misura", secondo quanto riferisce la docente, e i materiali grafici e audio sono di loro originale e autonoma produzione. La docente ha provveduto a mettere in sequenza gli argomenti e ad aggiungere musiche e qualche foto. I bambini hanno sperimentato i benefici del dialogo e della collaborazione tra loro. Dal punto di vista comunicativo la narrazione si presenta fresca e ritmata, con un'alternanza di immagini e foto nella comunicazione visiva e vivaci scambi di battute negli audio. Le voci dei bambini, nella loro spontaneità, lasciano emergere l'entusiasmo con cui hanno lavorato al progetto.
Claudia Fanti - 20-09-2012
Non ho più parole per descrivere e raccontare la lontananza che si è instaurata negli anni tra scuola reale e immaginario collettivo su ciò che la scuola è nella quotidianità...Vorremmo soltanto essere lasciate in pace a lavorare con il niente che abbiamo e che là, al quartier generale, si mettessero in testa, in quelle teste dure, che ormai è da tempo immemore che stiamo tappando le falle di un sistema dimenticato dalla politica e dai governi, quando si tratta di investire nella scuola e rispettare i lavoratori della conoscenza per il ruolo vitale che hanno nel Paese, un sistema ricordato invece quando si tratta di "rimpicciolire", "tagliare", ridimensionare. E vorrei ricordare, a scanso di equivoci e recriminatorie da parte di chi snocciola numeri sulle scuole europee, che la scuola italiana integra, include, accoglie, prende, ingloba...e perciò non va superficialmente confrontata ad altre ben diverse scuole per qualità e rispetto della dignità umana.
Guido Lapillo - 19-09-2012
Scontata la pervenuta solidarietà del Direttore Generale Usr Lombardia agli idonei del concorso DS, così come si può ritenere di rito il rammarico per non aver potuto siglare con gli stessi gli agognati contratti e spedirli a dirigere le scuole lombarde. Glisso sulla previsione che "questi docenti possano diventare risorse effettive di sviluppo qualitativo della scuola della Lombardia", anche perché il Direttore farebbe meglio aspettare e vederli all'opera, prima di azzardare ardite previsioni. Poi ci sono i soliti richiami alla correttezza procedurale dei lavori della commissione e la certezza che la giustizia non mancherà di riconoscere tale correttezza, nonché valutare gli effetti benefici che lo sblocco delle nomine avrà sulla scuola lombarda.
Suggerirei al Direttore Usr Lombardia di considerare qualche altro aspetto di questa martoriata procedura concorsuale...
Claudia Fanti - 18-09-2012
La questione del concorso e dei precari dovrebbe muovere ogni coscienza che si dica democratica e civile. Non ci sono giri di parole, analisi storiche, giustificazioni di alcun tipo per sostenere che questo concorso annunciato debba essere bandito. Non ci possono essere né se né ma. Spero ancora che il ministro Francesco Profumo si renda conto della disfatta politica, umana e professionale, a cui vanno incontro lui, i suoi sottosegretari e molti silenti dirigenti e docenti di ruolo.
Lorenzo Picunio - 17-09-2012
Le spese militari sono ancora la metà di quelle per l'istruzione (grazie anche a idee ignobili, come le portaerei e i costosissimi e inutili caccia F 35): un dato inqualificabile, nel momento in cui è chiaro a tutti come l'istruzione è il futuro di tutti noi, è la prospettiva dei nostri giovani in un'Europa che si potrà innovare solo alzando il livello della cultura e della preparaziuone delle persone.
Paolo Giugliano e Alfonso Marino - 17-09-2012
Le condizioni storiche e ambientali di molte aree del Meridione evidenziano difficoltà e problematiche non risolte. L'evasione scolastica con il suo collegamento al lavoro illegale e alla manovalanza per la camorra, rappresenta un disagio evidente e diffuso. Un problema che deve veder impegnate in prima istanza le istituzioni pubbliche, le imprese, le parrocchie. Una prima possibile iniziativa è conoscere il fenomeno. La rilevazione non basta, ma è un primo passo. Il problema di fondo è che "il banco" per molti ragazzi è una sofferenza, dunque la scuola è lontana, altrove. Il problema sono i programmi, i contenuti, ma anche le modalità ed il luogo in cui la lezione si svolge. È necessaria una riflessione profonda. Nella stessa città, il programma di studi dovrebbe essere adattato alla diversa realtà di provenienza che i ragazzi rappresentano: far comunicare le differenze, facile a dirsi, facili a farsi, ma questa è la sfida.

Coordinamento nazionale - 14-09-2012
Per dire:

SI' al rilancio della democrazia scolastica per un'effettiva libertà di insegnamento; NO alla proposta di legge 953 ex Aprea e al decreto sul Servizio Nazionale di Valutazione, che - rafforzando i poteri manageriali del dirigente e quelli del ministero - contrasta con i principi di autonomia degli Organi di democrazia scolastica
Unione Sindacale Italiana - 13-09-2012
La proposta rivolta ai docenti precari di Mantova è stata quella di conciliare in base all'art. 135 del Contratto, rinunciando agli effetti della sentenza pur di ricevere la supplenza. Sembra pertanto che i docenti coinvolti avrebbero sottoscritto la conciliazione, rinunciando al giudicato della sentenza per avere in cambio una supplenza.
Claudia Pepe - 12-09-2012
... di professione insegnante. Quasi perfetto se non fosse per quel sostantivo: insegnante. Sì perchè io sono insegnante precaria.
Precaria nei tempi, nella didattica, nella retribuzione, nella socialità. Negli ultimi giorni delle mie vacanze, trascorse a casa perché, come lei ben saprà, il mio stipendio cessa a Giugno, è deflagrato nel mio futuro e nei miei travagliati sonni il suo Eureka: l'annuncio del suo innovativo concorso. Allora ho incominciato a leggere e ascoltare ...
Claudia Fanti - 11-09-2012
Su tanti annunci ministeriali, come su quello della valutazione di sistema si può soprassedere, tanto esprimersi non serve a nulla. Ma sulla vicenda del concorso e dei precari non è possibile astenersi dal commentare. Credo sia un dovere e credo che uno stato civile non possa trattare come sudditi privi di valore tante persone che hanno lavorato, studiato, superato corsi, conseguito idoneità, abilitazioni, master... e fatto molteplici e complicate esperienze sul campo tanto da poter insegnare e rivelare a qualunque ministro le vere problematiche della scuola. Sarebbe un bene ascoltare qualche consiglio da loro su vari ambiti, anzichè fingere che non esistano o fingere che il loro numero sia ridotto a poche migliaia di unità, quando si sa che superano il centinaio di migliaia!
Carla Giulia - 10-09-2012
Aula di informatica gremita di insegnanti vocianti.
Dopo un'ora di spiegazioni tecniche (?), uno dei docenti - allievi fa presente che il programma in questione presenta opzioni che danno per scontate scelte che il Collegio dei Docenti non ha mai effettuato.
Il docente - insegnante risponde : "non ho capito" !
Questo è il punto!
Molti insegnanti non sanno più cosa vuol dire confrontarsi in sede di Collegio dei docenti per prendere decisioni, fare scelte insieme.
Gli organi collegiali sono stati svuotati di significato e il Collegio dei Docenti è diventato il luogo dove il Dirigente informa gli insegnanti di scelte fatte da altri.
L'Università che vogliamo - 06-09-2012
Ieri, 05/09/2012, presso la sede dell'Istituto Superiore "Bonomi Mazzolari" di Mantova, si sono tenute le convocazioni per le assegnazioni delle nomine dei precari per i contratti a tempo determinato.
Durante la mattinata si è verificato un fatto grave: il provveditore di Mantova dottoressa Bianchessi ha letto una circolare del Direttore Generale dell'USR Lombardia Colosio che diceva che "non potranno essere stipulati con i ricorrenti nuovi contratti a tempo determinato stante che il carattere illecito dei contratti vieta all'amministrazione di avvalersi nuovamente di quel lavoratore per il futuro".
Con questo atto intimidatorio vengono lasciati senza lavoro 150 precari, abilitati ed inseriti a pieno titolo nelle graduatorie ad esaurimento, che hanno prestato servizio nella scuola pubblica per anni, svolgendo il proprio lavoro con professionalità e passione, nonostante la difficoltà di vivere in una costante situazione di incertezza.
Precari uniti contro i tagli - 05-09-2012
C'è chi torna sfinito dal presidio dei Precari Uniti Contro i Tagli al MIUR, ma la lotta non è terminata. I docenti precari non si sono dati per vinti. Per provare a bloccare il bando per l'assunzione di insegnanti, molti dei quali chiamati a rimettersi in prova per l'ennesima volta dopo anni trascorsi in cattedra, hanno lasciato altri compagni che hanno dato il cambio per la notte. La stanchezza è tanta, la pioggia ininterrotta li ha ridotti allo stremo delle forze, ma la rabbia e la voglia di lottare affinché la scuola non venga distrutta è più forte di ogni altra cosa. Per questo la loro protesta continuerà...NO PASARAN!
Per tutta la giornata, in viale Trastevere, davanti al Ministero dell'Istruzione, la manifestazione di protesta dei docenti ha chiesto un incontro col Ministro che non l'ha tenuta in alcuna considerazione.