D - anno scolastico 2008-2009
Mario De Luca - 31-08-2009
Alle OOSS regionali e nazionali ...

Il sindacato lo paghiamo, le RSU le eleggiamo. Ma fanno veramente i nostri interessi?

Scusate l'intemperanza, ma prima che finisca l'anno scolastico, troppo forte è la tentazione di farvi sapere alcune "perle" che i vostri affiliati (RSU e rappresentanti provinciali) hanno regalato alla mia scuola.
Doriana Goracci - 25-08-2009
Ehi ci stai a farti una risata? Un certo vespaio, tra l'allibito e l'indignato, in questi giorni è spuntato col gioco Rimbalza il clandestino, ideato da Fabio Betti e supportato dalla Lega Nord e risate, risate... Ehi ma ci state o no a giocare?

Tante volte vi fosse sfuggito, non solo in Rete come adesso ma nelle case, in privato, negli uffici italiani e del mondo, girano da anni certi giochini, apparentemente molto più innocui, come quello delle Nazioni di Wildgun, giochi da ragazzi...
Un avvio del gioco indica i "passaggi": "Fonda il tuo villaggio nel bel mezzo della prateria solitaria. Espandi i tuoi villaggi e trasformali in basi fortificate ed invulnerabili. Esplora le zone circostanti, scopri artefatti nascosti e sfrutta nuove regioni per ampliare così la tua area di potere.
Claudio Magris sul Corsera - 08-08-2009
... nel Veneto, Dante, Leopardi, Manzoni, Svevo, Verga devono essere assolutamente sostitui­ti dalla conoscenza approfondita del Moro­so de la nona di Giacinto Gallina e questo vale per ogni regione, provincia, comune, frazione e rione. Anche la scienza deve esse­re insegnata secondo questo criterio; l'ope­ra di Galileo, doverosamente obbligatoria nei programmi in vigore in Toscana, deve essere esclusa da quelli vigenti in Lombar­dia e in Sicilia. Tutt'al più la sua fisica po­trebbe costituire materia di studio anche in altre regioni, ma debitamente tradotta; ad esempio, a Udine, nel friulano dei miei avi. Le ronde, costituite notoriamente da pro­fondi studiosi di storia locale, potrebbero essere adibite al controllo e alla requisizio­ne dei libri indebitamente presenti in una provincia, ad esempio eventuali esemplari del Cantico delle creature di San Francesco illecitamente infiltrati in una biblioteca sco­lastica di Alessandria o di Caserta...
Vincenzo Andraous - 07-08-2009
Nonè più sufficiente prendere in giro una legge, addirittura è lecito ribaltare la logica, la cultura, la stessa responsabilità di ognuno.
Sì, perché se colpa c'è, se qualcuno ha infranto una regola, quello è il cane, l'essere vivente che non vuole essere poliglotta nonostante il terzo millennio, certamente l'ingiusto non è l'uomo, l'essere umano, il buon cristiano.
Quanto accaduto a quel bambino in quel paese della cintura catanese, è terribile, non è semplice farsene una ragione accettabile, non è facile essere sereni di fronte a uno scempio così devastante, gli occhi rimangono bassi, fanno fatica a risollevarsi, sfuggono la realtà della carne fatta a pezzi, degli anni giovani impattati alla fine scellerata.
Vincenzo Andraous - 03-08-2009
Il campo di calcetto è illuminato, l'area di rigore intasata, i ragazzi protesi al goal, nella gioia di una serata trascorsa a dare calci a un pallone.
Nella frazione di uno sparo la vita non è più in gioco, neppure è scivolata in corner, se n'è andata out per sempre.
Un uomo è steso scompostamente sull'erba, immobile come la morte obbliga a stare, tutt'intorno ragazzi ribaltati a terra, tra urla di dolore e il sangue che riempie gli occhi, inonda i polmoni, nell'incredulità che non consente di pensare, di agire, di tentare uno scarto salva vita.
Cosimo De Nitto - 03-08-2009
Che la scuola italiana abbia dei problemi lo sanno tutti. Che i problemi della scuola italiana siano in modo progressivo ed esponenziale aggravati dalla rozzezza di queste destre ruspanti che ci governano è sotto gli occhi di tutti. Credo, infatti, che non ci sia paese al mondo in cui una pesantissima sottrazione di risorse, a cominciare da quelle umane, venga contrabbandata per investimento ai fini di un miglioramento qualitativo del servizio. E' come se un cuoco pretendesse di fare alta cucina buttando via parte consistende degli ingredienti a disposizione per preparare i piatti. La dimostrazione di questo teorema è impossibile se non sotto sonno ipnotico con relativa rinuncia alla ragione, oppure con la totale sostituzione della realtà ad opera di una distorta rappresentazione della stessa.
Doriana Goracci - 02-08-2009
Ci sono molti modi per ricordare certe Giornate, anche
viverle pienamente, pensando ancora che l´aria e l´acqua e la terra è nostra, come una piazza dove non ci rappresenta nessuno e voltiamo le spalle, non alla memoria ma al presente , prendendo un´altra strada,
scelta da noi.
AID Associazione Italiana Dislessia - Direttivo Nazionale - 31-07-2009
Periodicamente ricompaiono sulla stampa e sui media lettere che affrontano il problema di disturbi specifici di apprendimento (DSA) nella scuola italiana, con toni quasi di crociata. Tali lettere sono spesso condizionate da posizioni pregiudiziali (es., non tocchiamo i bambini sottoponendoli a esami "psichiatrici" che producono etichette pericolose), posizioni basate purtroppo ancora sull'ignoranza e sul pregiudizio e talvolta anche sulla malafede. Sostanzialmente tali lettere tendono a negare la realtà della dislessia, riesumando la categoria degli "asini della classe" oppure riferendo la causa a eventuali "cattivi insegnanti". Questi "negazionisti" non si rendono conto di difendere una visione del mondo ampiamente superata dai progressi scientifici e di voler perpetuare una situazione di grave discriminazione e di sofferenza nei confronti delle persone che soffrono di dislessia.
La dislessia e gli altri DSA non sono una moda né un'invenzione degli psichiatri per invadere le scuole e non sono nemmeno la conseguenza di un cattivo insegnamento.
Doriana Goracci - 26-07-2009
Nel 1992 a Rio de Janeiro si svolse il primo Summit della Terra. Una poco più che bambina, aveva 12 anni, Severn Suzuki parlò con chiarezza di fronte ad una platea spettacolare, rinfrescatevi con questo video: Severn Suzuki la ragazzina che zitti il mondo per 6 minuti

Fu straordinario, come lo è oggi, vederla ragionare di fronte a tanti potenti così. Oggi, Severn Cullis-Suzuki, è una donna, attivista che lotta per gli stessi identici diritti, quelli della Terra infuocata da notizie sempre più uguali, che spengono i fuochi di chi si dibatte e lotta.
Doriana Goracci - 17-07-2009
Natalia è un nome italiano e cattolico. Di Natalie ne ho trovate a decine su Wikipedia illustri: giornaliste pattinatrici artiste showgirl ballerine...italiane e straniere, di lei, Natalia Estemirova neanche l'ombra, tantomeno avrei dovuto conoscerla io. Ne conosco l'origine oggi, perchè è stata ammazzata, come tante donne qualunque, dimenticate. Ma ci sono autorevoli articoli in rete di donne e uomini che seguono passo passo certo attivismo, quello che si dice sia fatto in nome dei diritti umani e che leggono in pochi, molto pochi.
Claudia Fanti - 16-07-2009
Appello donne Fp Cgil - Fiom Cgil - Innalzamento età pensionabile nel lavoro pubblico


Per la prima volta, con una straordinaria solerzia, il Governo accoglie i rilievi e risponde alle sanzioni dell'Unione Europea sull'uguaglianza tra donne e ...
Doriana Goracci - 15-07-2009
Ho cominciato e potrei continuare all'infinito, perchè non si sa come farla finita con queste notizie "estive" che ci parlano di afa, di gran caldo, dell'accanimento terapeutico delle nostre esistenze.
Come non convenire che fa bene chi parte per le "vacanze" o per sempre?
Game Over? Paccato che non sia un videogioco questa unica vita che ci è data, anche se lei, rosso che corre...e poi le cose che non dici...che non racconti...ma ma non non ...corri corri, per cambiare la fine o l'inizio.
Corrado Mauceri - 14-07-2009
Sono stati discussi oggi i ricorsi al TAR del Lazio contro i provvedimenti adottati dalla Gelmini in attuazione dei Decreti legge che hanno previsto i tagli per la scuola statale; è risultato chiaro che la Gelmini ha tagliato gli organici e stravolto ...
Giocondo Talamonti - 11-07-2009
E' triste dover constatare che uno dei binomi più scontati in fatto di divulgazione ed interazione, scuola e sport, non abbia mai trovato nel tempo la sua consacrazione. E non da ieri; da cento anni. Da quando, nel 1909, la legge "Daneo" stabilì l'obbligatorietà dell'educazione fisica in ogni scuola pubblica, primaria o media, maschile e femminile. Quella legge fissava in mezz'ora al giorno l'attività fisica nelle scuole primarie e in tre ore settimanali nelle medie.
A ricordarlo recentemente è stato il Presidente del CONI, Petrucci, invitando il Ministro per l'Istruzione, Gelmini, a rompere definitivamente gli indugi, superare gli ostacoli e dare avvio ad una sinergia che vede solo l'Italia attestata su posizioni che non competono ad un paese moderno.
Gruppo docenti di Chimica e Tecnologie Chimiche - 10-07-2009
I nuovi regolamenti approvati dal Governo il 28/5/09 e il 12/6/09, come resi noti dai siti sindacali, se non modificati in seconda lettura, porterebbero gli studenti in uscita da quasi tutti i licei ed istituti tecnici e professionali ad una preparazione scientifica generalista e superficiale.
Temiamo che si tratti di una tanto grave quanto miope mancanza di considerazione per la Chimica e di quanto una sua non adeguata conoscenza possa segnare negativamente il futuro degli studenti e del Paese, che non vogliamo che negli anni a venire scivoli sempre di più sulla china della arretratezza culturale in campo scientifico e tecnologico.
Prendendo comunque atto con sollievo della disponibilità da parte del Ministro (manifestata il 10/6/09 ai Sindacati) ad accogliere proposte di modifiche migliorative di dette bozze, proponiamo...
Gennaro Tedesco - 08-07-2009
Se solo si potesse far capire alla gente che la lingua è come le formule matematiche: queste costituiscono un mondo per se stesse, giocano soltanto con se stesse, non esprimono null'altro che la loro meravigliosa natura e proprio per questo sono così espressive, appunto per questo si rispecchia in loro lo strano gioco di relazioni delle cose. Solo per la loro libertà esse sono membra della natura e solo nei loro liberi movimenti si esterna l'anima del mondo rendendole un tenero metro e tracciato delle cose. Così è anche per la lingua: chi ha un senso fine della sua diteggiatura, della sua cadenza, del suo spirito musicale, chi percepisce in sè il tenero agire della sua intima natura, e muove in armonia la propria lingua o mano, questi sarà burlato dalla lingua stessa e deriso dagli uomini come Cassandra dai Troiani.
Corrado Mauceri - 08-07-2009
Tutti i provvedimenti finora adottati dalla Ministra Gelmini e dagli Uffici periferici in attuazione dell'art. 64 DL n. 112/08 e dell'art. 4 DL n. 137/08 sono illegittimi. La Ministra ed i suoi uffici però procedono come se tutto fosse regolare e, purtroppo, nella più generale rassegnazione.
Tutti lamentano la gravità e l'illegittimità dei provvedimenti adottati dalla Gelmini, ma a tutt'oggi non si riesce a bloccarli né a promuovere un'azione unitaria per manifestare concretamente tale dissenso politico. Un tentativo promosso in tal senso nei giorni scorsi dall'Ass. Per la Scuola della Repubblica non è riuscito a concretizzarsi.
Quali iniziative si potrebbero concretamente prendere?
Stante l'illegittimità degli atti ministeriali, ci si può muovere anche a livello legale; ma è assolutamente prioritaria l'iniziativa politica unitaria. Bisogna ribadire ancora una volta che senza dubbio le iniziative legali devono essere promosse perchè possono aprire varchi e falle nell'operato del Ministero, ma bisogna avere la consapevolezza che se non c'è una forte iniziativa politica, l'azione legale non è sufficiente.
Un Governo, disinvolto e spregiudicato come questo, pronto a legiferare a colpi di decreti legge e voti di fiducia e con un'opposizione parlamentare innocua non può essere affrontato soltanto sul terreno legale; si è già visto con il termine per l'adozione dei regolamenti; l'art. 64 aveva previsto il termine di dodici mesi, il Governo non ha rispettato il termine; con un decreto legge ha dichiarato di essere nei termini!
Federazione Anarchica Torinese - 06-07-2009
L'approvazione in via definitiva del pacchetto-sicurezza, diventato ufficialmente legge dello stato, sancisce la svolta autoritaria del paese che assume connotati chiaramente fascisti. Si tratta di una serie di norme che servono a criminalizzare precise categorie di persone: gli immigrati, i senza casa, gli oppositori.
L'introduzione del reato di clandestinità porta a compimento un processo di discriminazione degli immigrati che va avanti da più di dieci anni e che si fonda su norme varate nel tempo da governi di centrosinistra e centrodestra (leggi Turco-Napolitano e Bossi-Fini) che hanno reso impossibile la vita di migliaia di immigrati con il ricatto della clandestinità, con il legame tra contratto di lavoro e permesso di soggiorno, con i respingimenti, le deportazioni e la reclusione nei centri di permanenza temporanea.
Vincenzo Andraous - 06-07-2009
In una sala giochi ho incontrato degli adolescenti, si spintonano, si scherniscono, si fanno coraggio l'un l'altro.
Ho chiesto loro come reagire di fronte a tre coetanei che violentano e massacrano una compagna di scuola.
Mi guardano da iracondi inguaribili, vorrebbero mettermi alla porta senza tanti complimenti, forse invitati a maggior cautela dalla mia stazza fisica, ritornano alla calma piatta che li contraddistingue, poi il più scafato, quello più avanti di un dente rotto rispetto agli altri, risponde che "SONO COSE CHE POSSONO ACCADERE", forse era una che non si faceva gli affari suoi, che non faceva parte del gruppo.........
Doriana Goracci - 04-07-2009
"E mo' cantammo sta nova canzone,
tutta la ggente se l'à dda 'mparà".
Al grido di: "Terremotate il G8! La vostra crisi siamo noi!" si chiedeva a Berlino per il 4 Luglio, "sostegno per la mobilitazione in Italia, facendo appello alla costruzione, attraverso mobilitazioni internazionali, di una lotta transnazionale alle "architetture securitarie", non importa se queste vengano ordite dalla Nato, dal G8 o dall' UE".
Dieci anni dopo Seattle, il gruppo "Diggers 2.0" invita alla "solidarietá dalle macerie del capitalismo".
Corrado Mauceri - 04-07-2009
IL Governo con un decreto ad personam e la Corte Costituzionale non salvano i provvedimenti illegittimi della Gelmini ( Nota di Corrado Mauceri )


1 - Le illegittimità della Gelmini

In occasione dell'incontro nazionale delle Organizzazioni politiche, sindacali ed associative e dei coordinamenti genitori-insegnanti svoltosi il 25 giugno a Roma per iniziativa dell'Associazione "Per la Scuola della Repubblica" era stato rilevato:

a) il Governo era decaduto dalla delega ad adottare entro dodici mesi i regolamenti attuativi dell'art. 64 che prevedeva i tagli alla scuola statale.
Claudia Fanti - 23-06-2009
Ho letto, ieri sera, un bellissimo articolo della Dirigente Christine Cavallari (in "La rivista dell'Istruzione" n°3-2009 (ed. Maggioli), a proposito del libro "Ehi, Prof!" di F. Mc Court (ed. Adelphi), e di alcuni altri testi, quello di Shon, "Il professionista riflessivo"(ed. Dedalo), l'ultimo intervento di P. Ferri, "Nativi digitali, una razza in via di apparizione", al convegno 2009 "Da Socrate a Google".

Gli argomenti trattati dalla Dirigente sono quelli che attendono risposte da sempre: come si diventa insegnanti, chi è il "bravo" insegnante, quali i talenti, quale sia il ruolo della pedagogia in relazione alla filosofia, quanta ne occorra per costruire una scuola aperta.
Così ho ripercorso mentalmente le tappe della mia professione di maestra e ci ho visto quelle della scuola e della vita di una bambina nelle aule delle elementari degli anni '60, un'alunna timidissima e desiderosa di far bene a tutti i costi, con le scalette dei voti ben in testa, con una mamma maestra che le raccontava il primo dopoguerra della professione.
Doriana Goracci - 18-06-2009
Noi non facciamo più solo le pulizie, ma ci occupiamo anche di macchinari sofisticati, supportiamo la segreteria, trasportiamo documentazione e denaro per conto della scuola. Ci occupiamo dell'incolumità degli alunni, del loro primo soccorso (facciamo corsi di pronto soccorso e sulla sicurezza con i vigili del fuoco), della loro igiene. Abbiamo 32 giorni di ferie l'anno per 945 euro minimi al mese. Siamo in servizio durante le vacanze di Natale, di Pasqua e di Carnevale, a luglio e ad agosto. Apriamo le scuole alle 7 del mattino e, in alcuni casi, le chiudiamo anche oltre la mezzanotte.
Francesco Di Lorenzo - 17-06-2009
Ma veramente qualcuno riesce a credere che con le bocciature, come ha detto il ministro Gelmini, la scuola sia diventata di colpo seria?
Ha usato veramente parole disgustose. Ha detto che è finita l'era del buonismo e del sei politico come ha ...
Gennaro Tedesco - 13-06-2009
Le spinte della globalizzazione e la controspinta del localismo, la politica non solo educativa europea e nazionale, l'estensione e il consolidamento del processo di autonomia scolastica, la crisi non solo economica mondiale, hanno contribuito alla nascita e alla formazione di una vera e propria ipostatizzazione delle prassi scolastiche che, in qualche modo, in virtù di un processo tutto interno alle istituzioni scolastiche, si è trasformata in un nuovo genere di ideologia .
I numerosi interventi riformatori succedutisi quasi ininterrottamente e spasmodicamente negli ultimi anni e abbattutisi dall'esterno pesantemente sulle teste dei docenti mal pagati, in evidente crisi d'identità e senza validi, moderni e duraturi piani di aggiornamento all'altezza della sfida planetaria della complessità non solo epistemologica e percepiti dagli stessi come estrinseci e non intrinseci al loro sistema di appartenenza, la virulenza e la radicalità dei sommovimenti culturali ed educativi, l'irruenza ideologica dei genitori, assecondata demagogicamente da una classe dirigente che della Scuola, apparato debole, ha fatto merce e moneta di scambio, che ha scambiato la didattica e la formazione come qualcosa di facilmente "erogabile", "standardizzabile" e alla portata di tutti, la mancanza di investimenti e i tagli in tutti i settori della conoscenza, dalla formazione alla ricerca, la totale e assoluta alterità dei nuovi linguaggi e nuovi immaginari delle ultime generazioni di adolescenti e giovani, probabilmente con la non voluta "complicità" delle varie e cangianti gestioni ministeriali, hanno introdotto nel nostro sistema formativo, sia nella scuola vera e propria che nei pochi e in via di estinzione ricercatori e formatori addetti all'aggiornamento, una tendenza sempre più sottile e subdola alla burocratizzazione e soprattutto alla specializzazione non solo del corpo docente ma anche degli stessi dirigenti e degli stessi formatori. Tale fenomeno è in piena maturazione e non sempre viene percepito e tanto meno colto nelle sue stravolgenti dinamiche.
Gennaro Tedesco - 06-06-2009
Non sappiamo come evolverà la crisi che ci sta di fronte. Ma vorrei provare a delineare qualche suo aspetto.
Naturalmente il punto di partenza non può che essere la crisi economica.
Ancora, al momento in cui scrivo, molti, soprattutto in Italia, non si rendono conto della profonda intensità e della imprevedibile durata della crisi.
Ma l'attuale crisi, che stiamo attraversando e di cui non intravediamo neanche l'ombra e la penombra dell'uscita, non è solo un problema finanziario ed economico, pur fondamentale e rilevante, è anche un problema politico. E sugli aspetti politici della crisi soprattutto in Italia e in Europa il silenzio sembra quasi totale.
Come quotidianamente chi scrive ha modo di constatare, numerosi italiani reagiscono alla crisi, ignorandola e persistendo nel loro alto tenore di vita come se tutto fosse come prima.
E' iniziata la fuga dalla responsabilità e dalla libertà...

Vincenzo Andraous - 03-06-2009
Saggi e profani insistono a dire che la televisione trasforma gli adolescenti in barbari. Penso invece che la televisione o meglio, le televisioni, non scopriamo l'acqua calda, contengono messaggi sub-liminali ormai ben noti, input "estremi" per raccogliere guadagni...e poco contano i limiti imposti dalle regole, o il bon-ton richiesto dal vivere civile.
Giocondo Talamonti - 02-06-2009
In una recente intervista radiofonica, il Premier, parlando di Roma, ha espresso giudizi trancianti a proposito della pulizia urbana e ha paragonato la situazione igienica della capitale a quella delle città africane. Il Sindaco Alemanno si è piccato, sentendosi ferito nell'orgoglio di ritenersi uno dei maggiori esperti in fatto di pulizie, suscitando la conseguente, scontata, banale, monotona, ripetitiva, insistente smentita del Presidente del Consiglio: non è Alemanno la causa dell'immondizia cittadina, ma le amministrazioni di sinistra che lo hanno preceduto.
Doriana Goracci - 27-05-2009
Il bagno nessun turista si sogna di farlo a Sarroch, si va nelle vicine Pula e Domus de Maria. Sarroch ha un nuraghe Sa domu 'e s' Orcu e le Tombe dei Giganti e si trova presso la costa occidentale del Golfo degli Angeli. Non ci saranno seppelliti 3 morti sul lavoro in
quella tomba, non erano dei giganti dell'economia produttiva, nè tantomeno degli angeli.
73° Circolo Didattico Napoli - 23-05-2009
Nel silenzio delle istituzioni politico-amministrative per le sorti della nostra scuola, ormai chiusa dall'8 aprile 2009, e dispersa sul territorio dal 23 aprile 2009, la Procura della Repubblica, a seguito dell'ispezione di polizia giudiziaria effettuata in data 4 maggio 2009, nella quale ha rilevato palesi violazioni al D.lgs 81/2008 (Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro), in data 13 maggio 2009, ha emesso provvedimento di contravvenzione nei confronti dell'arch. Maurizio Perna, nella sua qualità di Dirigente del Servizio di Manutenzione urbana della X Municipalità, per il quale egli è tenuto ad eliminare le numerose irregolarità rilevate al plesso scolastico Madonna Assunta e contestate, entro e non oltre il 1° settembre 2009, nonché a pagare un'ammenda prevista per le suddette contravvenzioni.
Gennaro Tedesco - 22-05-2009
La diversità che ti trasforma perché questo e non altro, secondo lo scrivente, dovrebbe essere il senso correttamente inteso di una educazione interculturale è assente. E questa trasformazione identitaria, che è reciproca nel momento dell' "impatto" con l'altro, dovrebbe essere al centro del discorso educativo e soprattutto della pratica educativa. Credo che i docenti, oltre agli allievi e più degli allievi, dovrebbero essere obbligati, prima di svolgere il loro ruolo strategico di educatori, ad andare e fare esperienza in Terre assai lontane. E il racconto del loro viaggio di autoformazione e di trasformazione dovrebbe essere il "capitale" e l'eredità che essi portano in dote ai nostri allievi per spingerli a loro volta ad andare per le infinite vie del vasto mondo per tornare arricchiti e trasformati nel cuore e nella mente, più ibridati e contaminati dall'altro, per porsi al servizio di una comunità divenuta sempre più cosmopolita proprio grazie alla loro acquisita e dialettica alterità .
Cosimo De Nitto - 21-05-2009
A cosa servono la scuola, la cultura, il merito, la fatica di costruirsi conoscenze e competenze giorno dopo giorno per anni?
A che serve raccontare favole sul merito da parte di un governo il cui capo è editore e riscossore dei benefici economici e politici di trasmissioni spazzatura come queste?
Come si fa da parte dei poveri insegnanti a convincere queste ragazzine a scommettere sulle conoscenze e competenze che si formano a scuola con anni e anni di duro impegno, e che un canto della Divina Commedia vale più di mezzo centimetro di girovita?
Rolando Dondarini - 19-05-2009
I membri del Consiglio del Dipartimento di Discipline Storiche, in conformità con l'articolo 3 della Costituzione della Repubblica Italiana e in coerenza col Codice Etico dell'Università di Bologna ritengono di dover respingere con fermezza affermazioni e strategie che pretendano di chiudere la comunità nazionale in una presunta e fallace uniformità e richiamano i responsabili dei dicasteri che sovrintendono alla ricerca, all'istruzione, alla sanità e al welfare a non applicare le discriminazioni che simili atteggiamenti pregiudiziali potrebbero indurre.

Dichiarano inoltre che la complessa questione dell'immigrazione non può autorizzare in alcun modo le intenzioni espresse dal capo del governo e sostenute dalla sua maggioranza di puntare ad un paese non multietnico, dato che ciò obbligatoriamente presuppone un'inaccettabile presunzione di un'unicità e purezza etnica da conservare.
Amedeo Tosi - 16-05-2009
Cari amici della Pace, del Disarmo e del Buonsenso,
la nostra (di ognuno di noi!) CAMPAGNA DI INDIGNAZIONE NAZIONALE prosegue senza sosta: negli ultimi 7 giorni 1500 persone hanno sottoscritto l'appello lanciato un mese fa. Ora siamo in 6300!

Ma... non siamo solo noi! A livello nazionale oltre 70 associazioni, aderenti alla «Rete Italiana per il Disarmo» e alla «Campagna Sbilanciamoci!» si stanno mobilitando in queste ore per chiedere lo stop alla produzione degli aerei cacciabombardieri F-35 e la destinazione degli oltre 13 miliardi di euro, stanziati per il loro acquisto, per affrontare la crisi economica e contribuire alla ricostruzione dell'Abruzzo. Associazioni che dal 30 maggio al 6 giugno 2009 organizzeranno iniziative in tutta Italia.
Claudia Fanti - 13-05-2009
Lei presa di mira da chiunque si affacci al muro della politica; Lei stanca e forte insieme; Lei osservata, analizzata, denudata, sezionata da bisturi di diverso colore, provenienza, a scadenza fissa, sempre squassata da garbugli di manzoniana memoria in una intricata trama musicale dissonante che di rossiniano ha nulla, tanto è stonata e imbrogliata.

Lei si arrabatta, accelera e poi rallenta...stanca, sfinita da un niente di proposte legislative, dimagrisce, si asciuga, si fa scheletro di contenuti...scarnificata.
Marcia di Barbiana - 11-05-2009
COMUNE DI VICCHIO

Anche quest'anno, domenica 17 maggio, insieme in salita verso la scuola di Barbiana, per manifestare il nostro impegno, rafforzare i legami che ci uniscono, nutrire la nostra speranza.

Continuare a marciare in salita per una ...
Giocondo Talamonti - 04-05-2009
Franceschini è una brava persona. Ma se sbandiera il ritorno all'ovile del Cavaliere come una vittoria della sinistra, allora rischia di apparire ingenuo. La partecipazione berlusconiana alle celebrazioni del 25 aprile non è stata un omaggio alle pressioni del segretario PD.
Che il Premier sia in mala fede lo dimostra la non richiesta dichiarazione: "non sapevo della proposta ddl sull'equiparazione partigiani-repubblichini". E' così spudoratamente falsa, così lontana dalla verità che meraviglia non essere stata neppure vagamente percepita da Franceschini come anticipatrice di nefaste conseguenze.
Giocondo Talamonti - 01-05-2009
"Ciarpame senza pudore", ha sbottato Veronica Lario a proposito della corsa che veline, letteronze e meteorine hanno ingaggiato per un seggio alle europee.
Intanto, il ministro alla Salute, Sacconi, dice che possiamo star tranquilli: l'influenza suina non ci sfiorerà (ahò, che culo che c'abbiamo: siamo immuni da crisi finanziarie e da porcelli infetti), perché abbiamo difese invalicabili per i maiali esteri.
Fabrizio Dacrema, Gianni Gandola - 30-04-2009
La scuola italiana, la primaria in particolare, è oggi paragonabile ad una persona che, precipitando dal cinquantesimo piano, arrivata al venticinquesimo può ancora affermare "fin qui tutto bene. O quasi".
Lo schianto, infatti, non è ancora avvenuto.
Fin qui è andata bene la mobilitazione realizzata conto la manovra Tremonti-Gelmini, ma l'urto è ormai preannunciato dai Regolamenti approvati e dal decreto organici. Se lo schianto avverrà poi sarà molto difficile rimettere assieme i cocci. Se a settembre l'organizzazione didattica della scuola primaria sarà smantellata per mancanza di risorse, la forza della mobilitazione fin qui espressa potrebbe ripiegarsi, quando non ritorcersi su se stessa. Non è difficile prevedere i rischi di divisioni, reazione adattive, tentativi di arrangiarsi: una sorta di disarticolato "si salvi chi può" dal quale sarebbe decisamente difficile ripartire con una mobilitazione che ricostituisca l'ampio fronte di insegnanti, genitori, studenti, enti locali e forze sociali che fini ad oggi è stata la chiave del successo delle azioni per la difesa e lo sviluppo di una buona scuola pubblica.
Quest'ultima ha raccolto il risultato più eclatante al momento delle iscrizioni bocciando clamorosamente la controriforma Gelmini. Risulta infatti che soltanto l'1% delle famiglie ha scelto il modello a 24 ore/maestro unico, asse portante della filosofia Tremonti-Gelmini.
Da lì si deve quindi ripartire per ricostruire alleanze attorno ad una piattaforma credibile e ottenere risultati concreti prima dell'inizio dell'anno scolastico.
Vincenzo Andraous - 29-04-2009
Il pianeta adulto c'è, esiste, è presente quando deve castigare le intemperanze del bullo, un po' meno per chiarire con la stessa determinazione, un altro concetto, altrettanto importante, quello della propria capacità a esserci nei momenti del dialogo e del confronto che fanno abituare alla fatica, per pensare la violenza come uno strumento di eliminazione e non di superamento di un problema.
Per cercare di disarcionare la disattenzione degli adulti a casa, a scuola distanti dai banchi presi a calci, e distinguere tra comportamenti prevaricanti inaccettabili, e atteggiamenti competitivi esilaranti, c'è urgenza di confidare nelle capacità professionali e umane di chi conduce e allena alla palestra della vita i più giovani.
Vittorio Delmoro - 27-04-2009
Questo nuovo ministro dell'istruzione non perde occasione per dimostrare tutta la propria inadeguatezza di fronte alle questioni educative; del resto è un avvocato (per quanto laureatosi in Calabria) e dunque più avvezzo a districarsi tra colpevoli e innocenti, che non tra persone in formazione e formatori.

L'ultima, di qualche giorno fa, ha voluto dirla al meeting degli insegnanti di religione promosso dalla CEI (Conferenza Episcopale Italiana).
Vittorio Delmoro - 24-04-2009
Nell'attuale situazione di debolezza in cui navigano sia il movimento che l'opposizione ufficiale, ho una proposta da attuare se non in tutte, in molte occasioni pubbliche.

Berlusconi ha detto che quest'anno, per fare uno strappo alla (sua) regola e non regalare il 25 aprile ad una sola parte politica, celebrerà l'anniversario della Liberazione in un qualche posto d'Italia che svelerà solo all'ultimo.

Questo riserbo è motivato dalla volontà di prevenire l'eventuale organizzazione di qualche contestazione massiccia e, allo stesso tempo, di organizzare lui le proprie truppe per il necessario consenso; di modo che se vi saranno fischi, potranno essere coperti dagli applausi dei suoi e dargli pure modo di esecrare dal palco le solite contestazioni settarie e comuniste ed elogiare l'unanimismo delle opposizioni blande.

Allora io propongo che chi può vada lì ad applaudire Berlusconi a più non posso...
Giocondo Talamonti - 24-04-2009
Provo la scomoda sensazione di non stare più con i piedi per terra; di vivere in sospensione forzata, di sentirmi fluttuante in una realtà virtuale. Non ci capisco più niente: l'economia tracolla, avanza la fame nel mondo, milioni di persone perdono per sempre il lavoro, aumentano i focolai di guerra nei quattro angoli della Terra, cerco notizie per saperne di più, accendo la TV e mi accorgo che tutto va bene.
Anche il terremoto in Abruzzo va a gonfie vele. Non mi stupirei se qualche inviato molto speciale si facesse scappare l'affermazione che trattasi del miglior terremoto del dopoguerra.
Nadia - 24-04-2009
Lo scorso 2 aprile il parlamento europeo ha approvato una risoluzione che sancisce l'equiparazione di nazismo, fascismo e comunismo. Questa risoluzione si basa sul revisionismo storico più sfacciato, spiana la strada ad un uso sempre più indiscriminato del "reato di opinione", estromettendo dal dibattito storico-politico ed imbavagliando chiunque esprima parere contrario alla Verità di Stato che è stata costruita. A pochi giorni dall'anniversario della Liberazione ci sembra fondamentale ricordare chi fu vittima e chi invece carnefice e quali realmente furono le forze capaci di liberare l'Italia e l'Europa dal nazifascismo.
Di seguito una nostra riflessione in merito alla risoluzione...
Cosimo De Nitto - 21-04-2009
(Lettera inviata ai curatori della puntata di Report "Come tu m'insegni")

Mi dispiace, ma la puntata di report dedicata alla scuola e andata in onda domenica 19 aprile 2009 non è stata all'altezza come altre volte.

Troppo superficiale, imprecisa, lacunosa.

Ha avuto la pretesa di dirla tutta sulla scuola, col risultato di aver giustapposto uno zibaldone di "fatti" eclatanti, già processati e digeriti dai media.
Quando il singolo fatto è riportato per destare stupore, scandalo, risentimento, forte impatto emotivo ottiene l'effetto opposto a quello atteso, se è quello di una buona lettura che sia anche ermeneutica della realtà che si va ad esaminare. Non parliamo poi della possibilità di concorrere alla risoluzione del problema. Anche il giornalismo d'inchiesta e denuncia non può sottrarsi a queste "regole".
Claudia Fanti - 21-04-2009
...E vorrei invece parlare di scuola.
Sì, perché in realtà non se ne sa nulla.
Va benissimo denunciare ad alta voce cosa non funziona nel sistema azienda scuola, tuttavia è appunto questa la questione, la solita, la scuola non è un'azienda.
Le persone sono la scuola.
Supponiamo di riunirci tutti, insegnanti e bambini, in un pollaio fra le cacche dei volatili, cosa succederebbe?
Ecco, ci sarebbero quelli che gridano "che schifo!" e sarebbe comprensibile; ci sarebbero quelli pronti a distribuire mascherine anti batteri, e andrebbe bene...ok anche per le mascherine; ci sarebbero gli indignati che resterebbero silenziosi e urlerebbero che lì non si può lavorare...e chi non li comprenderebbe?

Riccardo Scaglioni - 19-04-2009
Come mettere d'accordo maggioranza e opposizione; come ragionare insieme tra politici, insegnanti, docenti universitari e della scuola, genitori e studenti. Questo è avvenuto venerdì pomeriggio al Liceo Montanari di Verona alla tavola rotonda "Insegnanti che sappiano insegnare", organizzato dall'ANFIS (Associazione Nazionale dei Formatori Insegnanti Supervisori) e dalla SSIS Veneto (Scuola di Specializzazione interateneo per l'Insegnamento Secondario).
Aldo Ettore Quagliozzi - 18-04-2009
" Con il tipo di capitalismo ereditato dalla seconda guerra mondiale non andiamo lontano. Un capitalismo senza un quadro etico è nemico del genere umano. Bisogna chiedere scusa a Marx: aveva visto giusto. " Dichiarazione del Cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco di Baviera, al quotidiano " La Stampa " del 26 ottobre dell'anno 2008.

Avevo appena finito di leggere l'articolo di Federico Rampini " Se i mercati cancellano l' etica " sul quotidiano " la Repubblica " che la radio, quasi sempre accesa in casa nostra per via della tragedia d'Abruzzo, che orecchiavo sbadatamente nel mentre scorrevo la scrittura dell'illustre opinionista, dava la notizia di un'azione militare di " Sendero luminoso " in uno dei paesi più problematici del sud dell'America, il Perù. Chi si ricordava più di " Sendero luminoso "?
Andrea Tornago - 17-04-2009
C'è qualcosa di insopportabile nel morire in bicicletta, in uno dei rari istanti di libertà e di fragilità strappati alla fatica e alle delusioni del mondo. Investiti da un'auto, come è accaduto il lunedì di Pasquetta a Franco Volpi, professore ordinario di filosofia all'Università di Padova.

www.repubblica.it

C'è qualcosa di insostenibile in questo morire nudi, colti e puniti nell'attimo della fuga, della libertà, dello svestimento: questo lasciarsi alle spalle la casa per la strada uscendo senza documenti, per una volta soli, e per questo a lungo senza nome e senza riconoscimento dopo l'impatto.
Vittorio Delmoro - 16-04-2009
Da qualche tempo non riesco più a guardare i notiziari, né a leggere le pagine di giornale sulla nuova tragedia del terremoto abruzzese; me n'ero accorto già dall'ultima guerra di Gaza : pagine e pagine con corredo di fotografie che saltavo a più pari, accontentandomi solo dei titoli.

Non ce la faccio più.

Eppure molti anni fa mi cibavo di queste notizie, crescevo con queste informazioni; un po' come quel terrorista della RAF che - ho letto - teneva sempre nel portafoglio una foto d'un internato dei lager, per alimentare la sua rabbia.

Tutta la mia formazione politica s'è alimentata dell'indignazione per l'una o l'altra delle tante ingiustizie di cui si aveva notizia, dal Vietnam alla Palestina, dallo sfruttamento alla catena di montaggio ai morti sul lavoro.

Aldo Ettore Quagliozzi - 15-04-2009
"Al civico 11 di via D'Annunzio ho visto delle lesioni sui muri. Ho chiesto spiegazioni e mi hanno risposto che la situazione era sotto controllo. Nicola, caro viceministro, è stato ucciso dall'imprudenza delle istituzioni". Lettera a Guido Bertolaso di Sergio Bianchi, padre di Nicola, 22 anni, studente morto nel terremoto.

"Chaplinesque ". Di grazia, cos'è? Si ha traccia del neologismo leggendo lo splendido volume di Edmondo Berselli "Venerati maestri" edito, per i tipi Mondadori, nell'anno del signore 2006. Controllare alla pagina 168, ultimo periodare dell'illustre Autore. Una scrittura tagliente assai, che taglia in profondità. Un particolare: il volume ha per sottotitolo "Operetta immorale sugli intelligenti d'Italia". Si evincerebbe tutto già dal sottotitolo. Intelligenti pauca. Basterebbe per non andare oltre.
Vincenzo Andraous - 08-04-2009
Quale carcere e quale interesse collettivo privilegiare: le risposte che sapremo fornire, risulteranno la conferma di una malattia inguaribile, oppure l'intuizione necessaria per tentare la cura più appropriata.
L'ampiezza del reato, l'intensità della condanna, non consentono oltre di trincerarsi dietro l'enigma insoluto di un carcere vessato e umiliato a una sorta di terra di nessuno, ma proprio attraverso questa autoipnosi collettiva, ripartire, investendo sulle risorse degli uomini, riformulando un percorso condiviso di nuove opportunità, riconciliazione e riscatto.
Aldo Ettore Quagliozzi - 08-04-2009
...mentre continuava il diluvio mediatico di immagini senza utilità alcuna, mi ponevo la questione dove fosse il limite proprio di una corretta informazione e dove questo limite sforasse nel più indecente terreno dell'intrattenimento. Ecco il punto: quale il limite dell'informazione corretta? E dove essa diviene strumento perverso di intrattenimento e di subliminale asservimento emotivo? Nei filmati del benemerito Istituto Luce è probabile che venisse preservato e continuasse ad essere contenuto in essi quel " pathos " proprio di ogni creazione che coinvolga il vedere ed il sentire degli esseri umani. Il famoso " pathos " della classicità. Così come avviene ogni qual volta si accede ad un luogo deputato alle rappresentazioni....
Vittorio Delmoro - 04-04-2009
Quando tra il 68 e il 75 ci siamo ribellati, quando abbiamo dato a quella nostra generazione un'impronta imperitura, lo abbiamo fatto raccogliendo una bandiera il cui colore e il cui significato stava sbiadendo, dopo 25 anni, quella dei Partigiani che avevano restituito la libertà a tutti gli italiani.
Nel nostro piccolo, allora, nel 68, anche noi abbiamo riaperto spazi di libertà e di diritti per gli italiani, soprattutto per le classi che si definivano proletarie.
Sono trascorsi altri 30 anni e mi sembra che quegli spazi e quei diritti stiano di nuovo sbiadendo, occupati da una vincente cultura dell'io che, come ha detto Shell Shapiro dal palco, oscura quella del noi.
Doriana Goracci - 04-04-2009
Era il 12 Febbraio 2009. La questione dei nomadi a Roma sbarca sul social network Facebook: l'assessore capitolino alle Politiche sociali, Sveva Belviso, è infatti fondatrice del gruppo 'Segnala i micro insediamenti abusivi'. Nella descrizione si legge: "L'amministrazione comunale sta ultimando le operazioni relative al piano cittadino sui nomadi e a tal proposito, affinché questa operazione sia più efficace, vi invito a segnalarmi l'eventuale presenza di micro insediamenti abusivi così da poterli includere nel più ampio piano di riordino".
Finirà anche che, da questa parte delle Alpi, non basterà più sfoderare un sorriso a tutto denti per negare l'esistenza della catastrofe? Basterà il ritorno dei Miserabili in quel di Francia per impedire, al tonto di turno, di proclamare che converrebbe mangiare le brioches al posto del pane per saziarsi? Spero tanto nel ritorno della Storia grande. Ma come sempre, dovranno essere gli altri ad intrecciarne la trama con l'ordito.
Cosimo De Nitto - 01-04-2009
Innanzitutto voglio plaudire all'iniziativa del PD del 1 aprile "Una scuola di qualità", incontro con associazioni di studenti, insegnanti, genitori, presidi. Era ora che si cominciasse a fare politica, che non fosse solo quella delle dichiarazioni, delle interpellanze parlamentari, delle citazioni e dei riferimenti alla scuola nei pastoni dei discorsi che affrontavano tutti i problemi del Paese.
Questa iniziativa indica la strada giusta che, tuttavia, dovrà vedere sviluppi ulteriori e politicamente ben più significativi e pesanti.
In questi mesi si è svolto, e si sta svolgendo, uno scontro durissimo nel paese sulla scuola e, a partire da questa, nel resto della nostra realtà sociale.
Cosimo De Nitto - 30-03-2009
Quanto la Gelmini ha tuonato dal palco del Congresso fondativo del Pdl è un attentato al comune senso del pudore per quanto segue:

1) Se per 40 anni la scuola fosse stata sotto l'oppressione o anche solo l'egemonia della sinistra Berlusconi non avrebbe vinto le elezioni.

2) Della scuola tutto si può dire tranne che sia un comparto molto sindacalizzato; l'UGL sarà d'accordo con la Gelmini che la sindacalizzazione è un pericolo?


Claudia Fanti - 30-03-2009
Resoconto stenografico di una improbabile immensa convention del centrosinistra...
Piacerebbe alla Ministra Gelmini e ai "suoi" Italiani? Si sentirebbero rispettati? Dormirebbero sonni democraticamente tranquilli?
Vincenzo Andraous - 27-03-2009
C'è una grande difficoltà ad ammettere questa forma di disagio, e perfino una non troppo velata presunzione a negarne la presenza in casa propria.
Che ciò non si verifichi in tutti gli istituti scolastici è chiaramente una cosa buona, ma svolgere un intervento educativo, una forma diretta di prevenzione, per conoscerne i lati oscuri, quelli meno avvistabili persino da chi è deputato a ben vedere e meglio leggere una eventuale forma di disagio nei giovani, ritengo sia altrettanto buona cosa da svolgere tutti insieme.
Movimemto Cooperazione Educativa - 26-03-2009
La coscienza degli educatori ha qualcosa da obiettare.

In maniera strisciante e palese, sta avanzando a grandi passi un clima di intolleranze e di esclusione nei confronti degli stranieri nel nostro Paese. E' un clima ostile che ormai non si limita ad esprimere una paura infantile e immotivata (lo stesso Ministero degli Interni dice che i reati ascritti agli stranieri sono in diminuzione) , ma cerca operativamente l'espulsione del "corpo estraneo".
Vietato l'accesso al sistema sanitario, fuori dai confini municipali, via dai campi, spariscano i clochard e senza fissa dimora...
Non si vuuole colpire alcuna infrazione alla legge: si vuole colpire una condizione di vita: basta stabilire un nuovo reato, inesistente, la clandestinità ed estenderlo a tutti i campi della vita pubblica e sociale, ed ecco che si avvia un circuito perverso che va a negare i diritti primari dovuti a ciascun essere umano.
Lo afferma la nostra Costituzione. Lo afferma l'Onu. Lo vogliamo dire insieme ancora una volta.
Il diritto alla cura e all'istruzione non possono essere negati a chi non è cittadino.
Cosimo De Nitto - 25-03-2009
E' possibile che ancora dobbiamo ripeterci che conoscere una disciplina non implica automaticamente e naturalmente essere in grado di insegnarla al meglio? Lo sanno tutti e soprattutto i docenti. Non è una bella cosa trovarsi davanti una classe e avere in dotazione solo il "cosa" insegnare (i "contenuti" disciplinari) mentre per il "come" (didattica) si cerca di ripescare nella memoria il modello dei propri vecchi docenti per fare come loro hanno fatto. Il "cosa" e il "come" dell'insegnamento e dell'apprendimento non possono essere considerati separatamente, né tanto meno messi l'uno contro l'altro. Servono i saperi disciplinari, le scienze della formazione, le "sensate esperienze" sul campo. Le esperienze non saranno "sensate" solo per il genio personale dell'insegnante, che elabora in magnifica ed ispirata solitudine, ma grazie ad un processo di formazione continua in servizio in cui al contempo si approfondiscono i saperi disciplinari e si affina la didattica, il "cosa" e il "come". Non dimenticando il "chi", l'alunno.
Benedetta Cosmi, Roberto Maragliano - 24-03-2009
La scuola e l'università vogliono i bravi o i Don Abbondio? "Ripetere i giudizi del Sapegno con la faccia d'uno che i testi se li è letti sull'originale. Li confronta tra loro e li giudica. I professori si contentano che si ripeta quello che dice lui": c'è bisogno di dirlo? Sì, è la (famigerata) Lettera a una professoressa della Scuola di Barbiana, del 1967. Sono passati tanti anni, ma sempre lì siamo. Una scuola come questa (e come quella) non serve a niente, peggio: annienta. Eppure è anche quella scuola lì, quell'idea di scuola che si vuole salvare quando si grida all'invadenza dell'e-learning e delle "nuove tecnologie". E allora, si cambi registro!
Docenti e ATA - Mottola - 23-03-2009
I docenti e il personale ATA riuniti in assemblea il giorno 10 Marzo 2009, hanno discusso in merito alle conseguenze della legge Gelmini sull'organizzazione scolastica e hanno considerato che la stessa non rappresenta un passo in avanti in termini di efficienza a favore dei bisogni educativi degli utenti, bensì una semplice opera di tagli di risorse che si abbattono sui docenti e sul personale ATA e che impoveriscono l'offerta formativa per gli alunni.

Per questo motivo dicono ...
Claudia Fanti - 19-03-2009
Sarà dura ma, come tutti i despoti, alla fine parecchi di loro saranno fagocitati da se stessi e dalla loro sicumera. Brunetta tronfio del suo "successo" con le percentuali di assenze in calo non si rende conto del rancore che suscita nel personale, ...
Vincenzo Andraous - 14-03-2009
Non c'è giorno che non venga scandito da un assalto umano disumanizzato, perpetrato nei riguardi delle donne, nei confronti di un bambino, di una giovanissima.
Il branco è nell'ombra, predisposto a un'opera demolitrice, a violare la realtà dell'altro, sconvolgendone l'equilibrio e compromettendone il benessere, un'azione infame nel più profondo del termine, dove non c'è lessico che tenga per definirne il raccapriccio.
Ciò che deve scuotere le coscienze è l'infamia che non consente giustificazioni, né ansia da contagio, ma promuove una linea comportamentale priva di black-out ideologici: infatti con le ideologie stendiamo ipocrisie e false aspettative, non cogliamo le urgenze né le insopprimibili necessità-priorità, a riconferma che donne, bambini e anziani non si toccano, non si debbono toccare, non bisogna permettere che ciò accada.
Doriana Goracci - 14-03-2009
Il Ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, in conferenza stampa a palazzo Chigi dice: "Nel curriculum di una persona, di un giovane in particolare, peserà nel dopo crisi anche la sua capacità di essersi messo in gioco, di aver accettato anche un lavoro manuale, umile.Conterà nel suo curriculum se è stato disponibile a svolgere un lavoro anche semplice con il quale ha imparato ad essere responsabile di una mansione, a raggiungere un risultato. Certo se è laureato in scienza della comunicazione non è che abbia molto appeal".
Danilo Sbarriti - 14-03-2009
Io vorrei una scuola senza promossi o bocciati... Una scuola lumaca, paziente, affettuosa, sorridente, gentile, leggera.

Io vorrei delle aule allegre, colorate...Vorrei poter far entrare la luce, quando c'e', per giocare al maestro e ai discepoli, in cui ciascuno a turno fa il maestro e il discepolo. E quando non c'e', spegnere la luce artificiale dei neon e dormire, io sulla cattedra e loro sui banchi.

Io vorrei una scuola senza domande di cui conosci gia' la risposta e tante domande a cui non sai rispondere.
Vincenzo Andraous - 06-03-2009
Ricordo un paese del nord, un campo sportivo, tanti ragazzini rincorrere un pallone, scalciare e gridare.
A scuola, in classe, per la strada, le solite voci, sempre quelle, come i volti e le mani additare, "ecco arriva il terrone, eccolo è arrivato".
Un giorno dopo l'altro, dalle elementari, alle medie, a rimbombare nella testa quella parola "terrone".
Uno sgambetto, un goal annullato, un dribbling di troppo, e quel ragazzino per terra, sempre sotto, schiacciato dal peso e dalle manate dei compagni, finchè un giorno accadde qualcosa di imprevisto: "il terrone" fece una scoperta inaspettata, un incontro che mutò la sua esistenza, tracciò la sua storia e purtroppo quella di tante altre persone.
Aldo Ettore Quagliozzi - 06-03-2009
Rientrano dalle finestre spalancate i fronzoli di una scuola che è stata - il grembiulino, il cinque in condotta per il quale si cerca ora una soluzione indolore visto il suo dilagare - ma si continua, all'esterno della scuola, per le vie cittadine sui grandi cartelloni pubblicitari, nelle pubblicazioni quotidiane o settimanali più diffuse e patinate, nei programmi d'intrattenimento o di falsa informazione delle televisioni pubbliche e commerciali. Risulta allora evidente come una politica nuova per la scuola nel bel paese risulterà perdente, se non irrealizzabile, fintantoché essa sarà affidata a forze politico-sociali che non avranno cura a creare argini possenti allo straripare oggigiorno incontenibile dei modelli e delle figure create all'interno del mondo virtuale dei moderni mezzi di comunicazione di massa. Inutile sarà reintrodurre nella scuola "esteriorità" appartenute ad altre epoche e pseudo-soluzioni organizzative e burocratiche. Una politica per la scuola dovrebbe mirare innanzitutto a ricreare l'identità in essa smarrita e non invece ad introdurre in essa modelli che dovrebbero appartenere ad altri ambiti della vita sociale del bel paese. Una politica per la scuola dovrebbe porsi come obiettivo primario ed irrinunciabile la ricerca di quell'identità che non c'è e che eviterebbe ai suoi frastornati protagonisti di porsi "all'inseguimento degli unici maestri che oggi contano: le star"
Dirigente Ipsia Terni - 05-03-2009
La donna è un riferimento ricchissimo in ogni cultura, la sua creatività e sensibilità non meritano apprezzamenti e attenzioni concentrati in un solo giorno dell'anno.
I principi che stanno alla base della parità, dell' uguaglianza, del reciproco rispetto sono valori irrinunciabili in una democrazia compiuta.
Tutto ciò dovrebbe essere ovvio, ma, purtroppo, le cronache quotidiane di violenza alle donne ci ricordano che la strada da percorrere per una completa parità fra i sessi è ancora lunga e irta di difficoltà.
Cosimo De Nitto - 03-03-2009
I votacci non hanno cambiato la scuola, non hanno cambiato gli studenti con le loro difficoltà, non hanno cambiato il modo di funzionare dell'istituzione, non l'hanno migliorata, non hanno cambiato il modo di insegnare né quello di apprendere.
Di tutti i problemi molto seri e profondi che sono sul tappeto e che attendono risorse, progettualità, iniziative mirate e qualificate, strategie di breve e lungo periodo, il ministro ha preso la scorciatoia più facile e lucrabile dal punto di vista politico, perché agisce sull'immagine che gli permette di entrare in sintonia con la parte più moralista, superficiale, bacchettona ed ignorante dell'opinione pubblica. Una scorciatoia che lungi dal portare alla soluzione, anche minimale, delle grandi questioni all'ordine del giorno del nostro sistema formativo, opera solo in superficie, sulle forme con cui si rappresentano gli esiti del lavoro scolastico, sollecitando i consensi di chi pensa che per ripristinare la credibilità, l'autorevolezza e l'autorità professionale e personale del docente basta brandire il voto come arma di dissuasione/distruzione di massa, e attraverso di esso ridare finalmente serietà alla scuola ed educazione e formazione agli studenti di oggi.
Vincenzo Andraous - 28-02-2009
Voce grossa, minacce, multe e ammende, per barboni e clochard, per pezzetti di umanità dislocata qua e là, a margine delle coscienze.
Fronte comune contro queste presenze inaccettabili, nelle città, come nelle periferie, come a voler scacciare un'immagine che fa paura, semplicemente perché quella fine non vogliamo neppure che ci sia messa di fronte, come uno spaccato di qualcosa poco bello che ci passa da tempo vicino, al punto da farci infastidire e sobbalzare.
"Marginalizzati e solitudinalizzati", termini ufoidi per definire una nuova classe di intoccabili, "cose" da tenere lontano, ben recintate nella nostra indifferenza e timore di averci a che fare.
Queste persone ( perché di persone si tratta ), rimangono concentrate dove il buio le nasconde agli occhi innocenti, in liste ben redatte per meglio distribuirne le strategie dell'incuranza, uomini e donne che ogni giorno trasudano la propria sofferenza nella malattia dell'inconciliabilità, in una diaspora esistenziale che esprime la resa di uno spicchio non indifferente di umanità.
Forum delle associazioni disciplinari della scuola - 24-02-2009
Il Forum delle associazioni disciplinari della scuola, dopo un approfondito esame delle iniziative legislative e degli orientamenti del Governo e della maggioranza parlamentare in materia di Istruzione , esprime preoccupazione per i provvedimenti attuati o annunciati, tanto nel loro merito, quanto nel metodo.
Sul piano del metodo, il Forum lamenta anzitutto la scelta del Governo e del Ministro di provvedere mediante decretazione d'urgenza su una materia che richiede invece la più ampia condivisione nel Paese e, in particolare, il coinvolgimento dei suoi principali attori (studenti, famiglie, docenti e personale non docente) e delle loro associazioni, oltre agli organismi di consultazione e rappresentanza previsti dalla legge.
Nel merito, il Forum lamenta la scelta del Governo di procedere al riordino di una materia composita, quale il diritto/dovere all'istruzione sancito dagli articoli 33 e 34 della Costituzione della Repubblica Italiana, mediante strumenti legislativi dettati principalmente da ragioni di contenimento della spesa pubblica e in assenza di un disegno strategico capace di considerare il ruolo della Scuola nella società basata sulla conoscenza e dettato da solidi princìpi epistemologici e pedagogici.
Umberto Bardella - 23-02-2009
Ad essere sinceri, era un pò di tempo che eravamo curiosi di sapere come la COVIP (anagramma di Commissione per la Vigilanza sui fondi Pensione) avrebbe parlato della crisi, dopo che la stessa era passata rapidamente dalla vigilanza ad una sfacciata propaganda della bontà dei fondi, quasi fossero l'anticipo del paradiso in terra.
Abbiamo dovuto aspettare un bel pò, il 21 di novembre - ma la COVIP, evidentemente pentita del ritardo, ha promesso a partire dal 2009 una relazione ogni tre mesi.
Comunque, l'attacco della relazione COVIP ("La crisi del sistema finanziario internazionale ha avuto evidenti ripercussioni sui rendimenti dei fondi pensione italiani") è sommesso, quasi pentito; e tale rimane per tutto il testo presentato. Nessun riflesso, comunque, del tono entusiasta delle altre relazioni. Ma entriamo nel merito. In primo luogo, ci ha fatto evidentemente piacere che anche lei si sia accorta di un problema che noi avevamo segnalato fin dall'inizio: il problema di chi, volente o nolente, deve andare in pensione in periodi come questo, quando la somma da incassare è inferiore al capitale che ognuno ha versato.
Andiamo avanti.
Aldo Ettore Quagliozzi - 20-02-2009
Passa anche attraverso questo annoso, infruttuoso discutere del dilemma l'anomalia del bel paese. All'inizio degli anni settanta del secolo ventesimo feci il mio ingresso nel mondo della scuola come docente incaricato. In quel tempo la stabilizzazione dei docenti veniva affidata a corsi speciali di formazione - i famigerati corsi abilitanti - e all'emanazione di leggi allo scopo varate dal parlamento del bel paese. Non che non si sentisse la necessità di stabilizzare e garantire le numerosissime figure del mondo della scuola. Personalmente mi impegnai ed appoggiai anche sindacalmente le organizzazioni confederali che allora si batterono, vittoriosamente, per l'ambito traguardo di stabilizzare il personale tutto della scuola. Ma qui affiora l'anomalia del bel paese.
Alessandro Cavalli in Nuvole - 19-02-2009
... il più giovane (anzi, la più giovane) ministro dell'istruzione nella storia del paese ha rotto la disattenzione e riportato la scuola sulle prima pagine dei giornali. Le questioni sollevate dalla Gelmini erano ben note ed erano state accuratamente individuate ed elencate nel Quaderno bianco sulla scuola, un prezioso documento prodotto dai ministeri dell'economia e dell'istruzione del precedente governo di centro sinistra. Tra queste questioni, il costo eccessivo della scuola (soprattutto primaria, ma anche secondaria) rispetto agli altri paesi avanzati, sicuramente "fuori misura" soprattutto tenendo conto degli scarsi risultati messi in evidenza dalla ricerche Ocse sulle competenze e gli apprendimenti degli studenti. Cara e inefficace, la nostra scuola: non si può negare che il problema esiste. Una seconda questione: il numero assai consistente di docenti di sostegno per gli alunni diversamente abili. Una terza questione: la formazione iniziale degli insegnanti.
L'elenco potrebbe continuare, ma fermiamoci qui, perché per la tesi che voglio sostenere queste tre questioni sono ampiamente sufficienti.
Vincenzo Andraous - 18-02-2009
Un indiano bruciato vivo, un altro clochard dopo quello di Rimini, un'altra persona al macero che non faceva male a nessuno, ma rendeva inqualificabile l'arredo urbano.
Perdiamo tempo a domandarci se è xenofobia, razzismo, o più semplicemente è il risultato di una disconnessione mentale e emozionale, e allora dalle università alle scuole secondarie non è più sufficiente arrancare sul compito dell'istruzione pura, ma bisogna affiancare un'azione educativa influente per autorevolezza, che trasmetta l'importanza del legame tra un individuo e l'altro, anche quello solo apparentemente diverso, o spesso, unicamente meno fortunato.
Cosimo De Nitto - 17-02-2009
Quando, come nel caso della valutazione e delle sue forme di rappresentazione e comunicazione sociale, sono in ballo problemi di alto spessore pedagogico e didattico, non si può seguire una linea di condotta da parte del Ministro che procede per annunci televisivi e interviste, seguono leggi approvate, ma che ancora non hanno completato l'iter previsto, seguono circolari-ultimo-momento diverse e fondate su leggi non ancora leggi, regolamenti non ancora regolamenti, con una tempistica che getta tutto il corpo scolastico nella confusione più totale e lo consegna al fai da te e alla "speriamo che me la cavo".
La valutazione non può essere data in pasto ai salotti televisivi e alle agenzie di stampa per essere trasformata in slogan tanto superficiali quanto devianti, buoni solo per propaganda e spot politici. La logica della spettacolarizzazione non si addice a una materia come questa, che, invece, per essere capita e non annoiare sua maestà lo spettatore viene banalizzata in un cumulo di luoghi comuni ulteriormente banalizzati da presentatori show man, che pretendono, con la loro incompetenza, di farla capire (!?) a un non ben identificato pubblico. Si comprende così perché in questi salotti non vengono chiamati gli esperti. Essi alzano il livello culturale e scientifico ma contraddicono il format dello spettacolo e col loro linguaggio fanno abbassare lo share che si alimenta di banalità e di rissa, cosce lunghe e insulti, emozioni e scandali, casi limite assurdi e paradossali, curiosità morbose e quant'altro.
Claudia Fanti - 16-02-2009
Caro Ministero,
sappiamo bene la stima in cui ci tenete, la considerazione in cui tenete la ricerca, la pedagogia, la psicologia dell'età evolutiva, ecc...

Sappiamo altrettanto bene che per avvalorare le vostre scelte di alto profilo avete pubblicato sul sito www.pubblica.istruzione.it ,
alla finestra COME CAMBIA LA SCUOLA GUIDA ALLA RIFORMA, una analisi comparata dei sistemi valutativi europei. Grazie.

Eppure in molte/i non siamo d'accordo. Permetteteci di dissentire e di tenere in grande considerazione tutte quelle maestre e quei maestri che tentano in qualche modo di sfondare il muro del silenzio, anche contro l'omertà di altre/i maestre/i, le/i quali prendono su qualsiasi cosa pur di continuare "in pace" il loro lavoro quotidiano. Infatti c'è fra loro chi è convinto della validità dei voti, ma ce ne sono moltissime/i che non lo sono e che applicano alla lettera le circolari perché si sentono brave/i cittadine/i quando ubbidiscono anche a cose che non stanno né in cielo né in terra; ce ne sono che cambiano idea al cambio del vento: hanno adottato dapprima i giudizi espressi in lettere, poi quelli espressi in giudizi sintetici, poi il portfolio e infine repentinamente hanno abbracciato i voti e sarebbero disposte/i a tornare alle lettere con la stessa velocità, senza colpo ferire.
Vittorio Delmoro - 14-02-2009
Alla Dirigente Scolastica dell'Istituto Comprensivo 8 di Bologna
Dott.ssa Ivana Summa


Questo mio messaggio, signora dirigente, è motivato dalla lettura di alcune sue dichiarazioni (virgolettate) sulla cronaca locale di Repubblica del 13 febbraio.
La questione finita sulle pagine dei giornali e - mi dicono, perché non guardo certe reti TV - rimbalzata anche in televisione si riferisce alle valutazioni espresse sul documento di valutazione quadrimestrale degli alunni dagli insegnanti di una scuola del suo istituto, la Longhena, che hanno ritenuto di scrivere 10 in tutte le discipline.

La stampa informa che la decisione degli insegnanti sarebbe motivata da una reazione ad un suo Ordine di Servizio che si oppone ad una delibera assunta dal Collegio Docenti che aveva scelto di utilizzare, almeno in questo primo quadrimestre, i giudizi in usa da tempo, invece che i voti.
Aldo Ettore Quagliozzi - 12-02-2009
... mentre il paese si svuota o perde progressivamente, per insuperabili limiti naturali, le coscienze più alte e più nobili, gli intelletti più fulgidi e vivi, lasciando libero il campo alla cachistocrazia più sfacciata ed illiberale che si possa immaginare; mentre il paese rimane sempre più orfano di guide illuminate e di prestigio universalmente riconosciuto, occorre ricercare e sollecitare il concorso dialettico e fattivo di tutti, in tutte le forme democratiche possibili, affinché la barra di navigazione della " nave sanza nocchiero in gran tempesta " non conduca il capitano di vascello, la sua stralunata ciurma di comando ed il suo numerosissimo seguito ad arenarsi, sospinti dai marosi di questi agitatissimi tempi, ad arenarsi dicevo verso approdi malsicuri assai per la salute di tutti ed inesplorati.
Giocondo Talamonti - 11-02-2009
Immaginate che al ristorante vi servano un'aragosta bollita cosparsa di marmellata alle visciole, dadolini di spek e parmigiano grattugiato. Il tutto accompagnato da gassosa d'annata.
Prima di dare libero sfogo alle sensazioni che si inseguono sulla scala del disgusto, vi chiedete se, per caso, siete finiti in un laboratorio di nouvelle cuisine alla Vissani, ma poi, verificato che il vostro è un cuoco di provincia, cominciate a trarre, tra un conato e l'altro, le vostre deduzioni, azzardando qualche ipotesi:
a. Il cuoco ha voluto strafare; è convinto di avere i mezzi tecnici per amalgamare gli ingredienti;
b. Il cuoco non aveva altro in cucina; non disponeva neppure d'un manuale, per cui ha usato quello che era rimasto nel frigo;
c. Il cuoco è un presuntuoso, si crede un Artusi, ignora i consigli dell'aiuto-cuoco, se ne infischia delle ricette e pensa che il cliente sia sempre di bocca buona...
Aldo Ettore Quagliozzi - 11-02-2009
Eluana non è morta ora. Non mi serve, da laico e da non credente, una simile affermazione. Non mi serve. Non toglie e non aggiunge nulla. Non mi conforta e non mi conferma, da non credente, nelle mie sempre pericolanti convinzioni ed " idealità ". Non ho al momento voglia di sbalordire alcuno, di scandalizzare " evangelicamente " da laico. Scrivo a " caldo " della notizia. Eluana non è morta ora. E non mi serve un'affermazione ben costruita che sbalordisce assai; non mi serve per creare un'icona nuova verso la quale genuflettersi o inviare pensieri di circostanza.
Claudia Fanti - 07-02-2009
E' vero che bisognerebbe prendere le cose con filosofia, col gusto dell'ironia, ma qui c'è poco da scherzare.
In un mondo di persone che lottano per vivere, per sopravvivere, per sbarcare il lunario, non si può più sopportare la sicumera dei politici dell'area governativa e, purtroppo, anche le scelte moderate, dell'opposizione parlamentare.

Qui, a forza di controllare le emozioni e i vissuti personali, si finisce con l'accettare l'inaccettabile in ogni settore della vita sociale. L'ultima è la questione dei medici che dovrebbero svelare i nomi dei clandestini che si rivolgono loro. E' un tale orrore che chiama la coscienza a ribellarsi, a urlare un basta grande come il Monte Bianco.

Grave, inaudito, orribile, degno del Paese più retrivo e spietato...
Aldo Ettore Quagliozzi - 07-02-2009
Come è possibile porsi a difensori di una vita che non abbia una consapevolezza del proprio essere, del proprio stato, di una vita che non abbia nulla di vita di relazione con gli altri e con la propria individuale storia? Quei difensori della vita, di una vita ripeto ridotta allo stadio biologico, dovrebbero, a rigor di logica, erigersi coerentemente a difensori di tutte le forme di vita biologica; tralasciando le forme microscopiche per la loro intrinseca non visibilità nel mondo reale dei sensi ed andando su su per la scala della complessità biologica, dovrebbero erigersi a strenui difensori dei platelminti, così come dei celenterati, e degli artropodi, e dei molluschi, per non dire del resto dei vertebrati se non dei rimanenti mammiferi. Niente di tutto ciò.
DS Giocondo Talamonti - 05-02-2009
"cherchez l'argent..."

L'accorpamento scolastico è una faccenda di destra o di sinistra? Di destra, verrebbe da dire; ma a Terni s'è dannata la sinistra a farlo. Perché?
Salvare posti di lavoro è un obbiettivo primario di destra o di sinistra? Di sinistra verrebbe da dire; ma a Terni s'è affannata la destra a farlo. Perché?
Decidere interventi amministrativi senza consultare le rappresentanze scolastiche, territoriali e sociali, anzi fingere di farlo, prendendo per i fondelli un'intera città e giurare che sono altri a non avere il senso delle istituzioni è un atteggiamento di destra o di sinistra? Di estrema destra, verrebbe da dire; ma a Terni l'ha fatto la sinistra. Perché?
Aldo Ettore Quagliozzi - 05-02-2009
Quando il mondo si risolve nella sua rappresentazione, codificata dalla politica e dai media (questi ultimi proni all'interesse, quando non alla semplice curiosità del pubblico), chi vi assiste non ha voce in nessuno degli avvenimenti rappresentati. Questo non aver voce fa di ciascuno di noi un semplice spettatore che, pur avendo accesso a tutti gli avvenimenti del mondo, lo ha a quella distanza dove qualunque cosa accada lo lascia inviolato, per l'assenza di un reale contatto con i fatti, riassorbiti interamente nella rappresentazione mediatica.
Scuola della Repubblica - 04-02-2009
Come è stato comunicato la Conferenza Unificata ha dato un parere negativo sullo schema di regolamento per la scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione.

Il parere, come è noto, non è vincolante; è comunque un parere autorevole che può essere efficacemente utilizzato nella contestazione dei provvedimenti attuativi delle geggi Gelmini; purtroppo però ancora non si conosce il testo.

Ora lo schema di regolamento dovrà essere esaminato dal Consiglio di Stato per il prescritto parere; dopo il Consiglio dei Ministri dovrà approvare il testo definitivo che dovrà essere emanato dal Presidente della Repubblica e pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Fino a quando il regolamento non sarà pubblicato nella G.U. è ovvio che lo schema predisposto dal Consiglio dei Ministri non ha alcuna efficacia giuridica; di conseguenza la CM n. 4/09 emanata dal Ministro per le iscrizioni per l'a.s. 2009/2010 , allo stato attuale, non ha alcuna efficacia perchè si basa su atti allo stato inesistenti.
Vincenzo Andraous - 31-01-2009
Bullismo in percentuale accettabile, sento dire da qualche tempo, trasgressione da ragazzi, devianza che non è ancora diventata un dato esponenziale, insomma si tratta di una violenza addomesticabile, è tutto sotto controllo, come se la scuola innanzitutto e la famiglia in coda, avessero deciso di stendere un velo su questo argomento.
Bullismo che non è più riconducibile al solo disagio relazionale che assale gli adolescenti e pure qualche adulto idiota, ormai bisogna parlare di una vera e propria contrapposizione culturale: una parte non troppo marginale dei nostri giovani ha deciso di intraprendere un tragitto di vita senza servirsi degli strumenti salvavita che la prudenza e la pazienza impongono, l'esperienza che il mondo adulto gli mette a disposizione.
Claudia Fanti - 26-01-2009
Il valutatore insegnante può tentare di cambiare strada anche rispetto alle scelte di valutazione del legislatore, se queste non prevedono attenzione alle persone imparanti. Se ne trova una o più che rendono la classe e gli alunni e le alunne forti, pronti ad autocorreggersi, sereni nell'atto di apprendere, felici di condividere gioie e dolori nell'atto della conoscenza è un insegnante insegnante. Se poi le famiglie lo/la seguono, cambiano esse stesse modalità nel sistema dei premi e delle punizioni e dei giudizi anche in casa, se si aprono ad abbracciare i figli e le figlie per come sono, molto più facilmente ne avranno un ritorno positivo a 360 gradi.
Edoardo - 22-01-2009
Ai miei studenti, nel giorno della memoria farò vedere Private di Saverio Costanzo.
Questo per sottolineare che la memoria del passato deve servire ad evitare la ripetizione degli stessi errori nel presente, altrimenti è solo vuota retorica propagandistica, e, nel momento in cui viene usata come tale, deve (se siamo coscienze pensanti) metterci in allarme. Spiegherò quali parallelismi esistono tra gli atti discriminatori dei nazisti nei confronti degli ebrei e quelli degli israeliani nei confronti dei palestinesi...
Vincenzo Andraous - 19-01-2009
Quando la trasgressione diventa così feroce e sorda da divenire violenza e quindi devianza, si corre il rischio di banalizzare ogni cosa, anche le persone, le vittime, gli stessi aggressori, affermando che le ragioni sono evidenti e riconducibili a fattori noti.
Eppure nei tanti fatti di cronaca violenta che attraversano il paese, nelle tragedie e nelle ruvidità della realtà che ci scuote, c'è la pretesa di una spiegazione, che vada oltre le solite pantomime elargite a piene mani ...


C'è un grande e impellente bisogno di onestà intellettuale, di risposte condivise, per non assoggettarsi a trame più teatrali che sociali delle urgenze del paese, ai nostri figli è richiesto di esser ben preparati e formati per poter occupare i nostri scranni di buoni educatori, eppure la morale ricorrente è quella del piedistallo inamovibile, perché non c'è tempo da " buttare via" quello che rimane è asservito al raggiungimento di un benessere finanziario oramai sprovvisto di deroghe ...
Francesco Di Lorenzo - 17-01-2009
Ho un sentore, che ormai dovrebbe essere un convincimento, ma che mi trova comunque sempre spiazzato. Sono io che non mi adeguo. Alla scuola elementare di mio figlio, la maestra che già si sente unica, ha rispolverato Giosuè Carducci. Addio Pampini Bugiardi, il libro del 72' in cui si segnalava la realtà edulcorata presentata dai libri di testo e non corrispondente alla complessità e conflittualità di quei difficili anni '70. Figuratevi adesso.
Gianni Gandola, Federico Niccoli - 17-01-2009
Ritroviamo tutti l'entusiasmo del bel tempo che fu (in fondo, paradossalmente, la Moratti prima e la Gelmini poi ci hanno fatto l'enorme piacere di farci incontrare nuovamente migliaia di genitori ed insegnanti "di lotta e di governo") ed identifichiamoci nei piloti pazzi del "Comma 22" ("chi è pazzo può chiedere di essere esentato dalle missioni di guerra, ma chi chiede di essere esentato non è pazzo").
Torniamo ad essere quei pazzi-non pazzi che hanno rivoluzionato, a suo tempo, la vecchia scuola ossificata ed inventiamoci un modello più forte di Tempo pieno, in grado di resistere agli attacchi del "futuro ricco di passato" del modello Tremonti-Gelmini.
Agostino Del Buono - 14-01-2009
Un nuovo anno per la Scuola italiana. Un anno decisivo per la riforma delle "superiori". Intanto i docenti, preoccupati per il loro futuro avanzano proposte di riconversione universitaria. Ma sarà veramente così oppure si ricorrerà a licenziamenti o a trasferimenti in altri dicasteri? Vi presentiamo un intervento da parte del presidente nazionale dell'ASSODOLAB, prof. Agostino Del Buono, che puntualizza la situazione venutasi a creare con la riforma Gelmini.

Claudia, Ilaria... - 13-01-2009

Non sapevi
Di dolore
Non sapevi
Di male
Sapevi di buono
Sapevi di pane
Fragrante
D'intelligenza
Di vita.
Claudia Fanti - 13-01-2009
E ancora ha vinto la semplificazione sulla complessità.
Per chi ha sperato in un ravvedimento, ecco la beffa della pazzia dell'ultimo governo. La scuola elementare degli anni 80-2000 è definitivamente affondata come una barca senza valore, come un inutile fardello gettato al fiume del tempo che corre in senso contrario alla modernità. Che bella visione che si apre alla scuola del futuro: una scuola piccola piccola, meschinella, in cui ognuno/a sarà sempre più solo/a a coltivare il proprio orticello, dagli adulti ai bambini, dalle famiglie mononucleari a quelle allargate, dagli stranieri ai bimbi con disabilità, dalle direzioni didattiche ai bidelli sempre più in calo...

I Programmi dell'85 morti e sepolti, le miscelate Indicazioni Moratti - Fioroni confermate ipocritamente, ma annullate di fatto nella pratica quotidiana...meno ore per tutto e per tutti, meno tempo scuola di qualità, bensì tempi scolastici a richiesta (per poco)...quasi quelli di un centro estivo, ma senza il lusso dei divertimenti dello stesso, il quale almeno offre ai più piccoli proposte alternative alla sola istruzione-addestramento.

Grazie Ministro, grazie davvero...
Vittorio Delmoro - 09-01-2009
Leggo la seguente notizia sulla cronaca locale del Resto del Carlino :

Pesaro - 8 gennaio 2009

UCCISA DA UN'EMORRAGIA IMPROVVISA

Isabella, incinta di sette mesi
muore al funerale di uno zio
...

Al figlio di 7 anni, Daniele, il suo papà ha detto subito tutto: ''Non potevamo non dirglielo - spiega il padre - lui sa che la mamma continuerà a proteggerci e che la vita deve continuare. Il mio bambino è andato a scuola anche oggi perché è l'unico modo per superare questi momenti tremendi''.

...


Vincenzo Andraous - 08-01-2009
L'anno nuovo è alle porte, cosi la promessa di sostituire alla parola sopravvivenza la parola esistenza, ma nel frattempo un altro detenuto si è tolto la vita.
Certo è che del carcere tutti sappiamo tutto, ma a pochi importa qualcosa davvero.
Questo vale anche per chi in carcere muore, per chi in galera sopravvive e per chi ci lavora, perché ognuno parla, agisce, dimentica, per ideologia, per appartenenza, di conseguenza ognuno mira al proprio interesse personale, al rafforzamento della propria casta, al male minore da scegliere.
Giocondo Talamonti - 03-01-2009
L'equipe della trasmissione "Ulisse", il 17.12.2008, ha effettuato un servizio sul Centro Territoriale per l'Educazione Permanente dell'Ipsia (operante anche presso la Casa circondariale di Terni ), allo scopo di analizzare, nel contesto della lotta all'analfabetismo, le motivazioni che inducono gli adulti a tornare sui banchi di scuola. La trasmissione andrà in onda sul Canale televisivo nazionale "RAI 3" nel marzo 2009. La Prof.ssa Vincenza Depretis ha curato la giornata del gruppo incaricato delle riprese.
Vittorio Delmoro - 26-12-2008
Dopo lo sciopero generale del 12 dicembre mi pare che Retescuole abbia invitato a ritornare al chiuso delle scuole, per giocare lì la prossima partita degli organici e delle iscrizioni che vi sono legate.
In effetti il Verbale uscito dall'incontro tra governo e sindacati dell'11 dicembre sembrava aver aperto qualche spiraglio, consegnando di fatto la riforma alle scelte dei genitori e ci eravamo un po' tranquillizzati, visto che la passata esperienza morattiana aveva visto un compatto fronte genitoriale schierato per l'opzione massima loro offerta.
Giocondo Talamonti - 20-12-2008
Quella che fino a poco tempo fa sembrava essere la semplice difesa di un'idea, oggi si rivela pura ostinazione all'eutanasia.
L'IPSIA deve morire, scomparire dalla storia della città, senza troppi sentimentalismi e senza che una Fenice, neppure spennacchiata, si profili all'orizzonte delle sue ceneri.
Che avrà mai fatto l'Istituto e il Dirigente che lo gestisce di tanto grave da meritare l'esecuzione capitale, la fucilazione, la ghigliottina, la sedia elettrica e l'iniezione letale?
La colpa inconfessabile, qui confessata, sta tutta nei numeri: 400 alunni, invece di 500. E poco importa che l'IPSIA svolga attività didattiche nella Comunità-Incontro di Amelia, o nella Casa Circondariale di Terni, o svolga corsi pomeridiani per l'educazione permanente degli adulti per, almeno, il doppio degli iscritti ai corsi mattutini.
A poco serve che cammini di pari passo con le aziende del territorio e le aiuti nella crescita.
L'IPSIA deve sparire.
Doriana Goracci - 20-12-2008
E' accaduto qualcosa di nuovo che può farci fermare un momento? Le notizie - si sa - quelle vere, vanno a a finire nei cassonetti, come la carta dei regali scartati, dopo il 25 dicembre. Per carità, due ragalini, robbette da niente...ma come si fa a non fare nulla? E' quello che mi chiedo anche io. E stiamo fermi, come tanti alberi di natale.
Sul mulo e l'asinello, ci camminano altri, anzi alcuni vanno a piedi.
Per chi avesse voglia di continuare a leggere e trovare qualcosa di nuovo, niente di eccitante premetto, consiglio di leggere e guardare Baruda.
Ha delle foto splendide, perchè l' autrice, giovane e reale, è una piccola donna di quelle dure, tenera quando le pare e fotografa e scrive...
Dedalus - 13-12-2008
Così ha sentenziato Mariastella Gelmini in una intervista a La Stampa "Voglio essere chiara subito: il maestro unico resta. Chiaro? Anzi: resta "solo" il maestro unico. Il modulo dei tre docenti su due classi è morto e sepolto per sempre".
Ora, è evidente il tentativo da parte del fronte governativo di nascondere lo stato di difficoltà in cui si è venuto a trovare dopo le ingenti manifestazioni di dissenso e di protesta di genitori, insegnanti e studenti. Alcuni parziali passi indietro sono stati fatti. Congelata la situazione sulle superiori. Ammessa, almeno a parole, l'assegnazione di due insegnanti per ogni classe di tempo pieno. Confermato il tempo di 40 ore nella scuola dell'infanzia. E via dicendo. Ma a queste parziali e non ancora ben definite aperture il ministro Gelmini ha voluto far seguire alcune precisazioni, ribadendo alcuni punti fermi.
Movimento per la Cooperazione Educativa - 11-12-2008
Da tempo nelle nostre scuole abbiamo segnalato l'aumento di fenomeni di vulnerabilità sociale, ovvero del rischio che, a causa dei fenomeni di impoverimento e migrazione molti soggetti, che vivono "dentro il recinto del benessere e della conoscenza", rischiano di perdere i livelli di qualità della vita di cui hanno goduto e sono spinti ai margini della società; in questo modo perdono il ritmo e la motivazione alla partecipazione sociale allo studio e provano senso di fallimento, mancanza di futuro.
Oggi alla crisi economica vediamo aggiungersi azioni che ci inquietano.
Quale disegno vi può essere dietro atti come il tentativo di prendere le impronte ai minori Rom; di schedare i clochard, di sottoporre i ragazzi stranieri a test d'ingresso per inviarli a classi separate?
Noi educatori del Movimento di Cooperazione educativa vediamo una unica volontà: innalzare muri per la difesa a oltranza del privilegio di alcuni e impedire l'accesso ad altri. Vediamo la volontà di negare l'art. 2 della Costituzione che ci chiama tutti non solo al diritto, ma anche al dovere della solidarietà.
Francesco Di Lorenzo - 10-12-2008
È veramente inammissibile trattare così i giovani. Ci si lamenta sempre, da sempre, che non si interessano, che sono apatici, che non hanno valori, che sono ignoranti (detto, fateci caso, da signoroni e professori di un'ignoranza abissale) e chi più ne ha più ne metta. Storia antica, tanto antica da destare stupore per l'ignoranza di chi ancora continua a proporla. Ma tant'è, è questo che ci meritiamo e dobbiamo tenercelo.
Damiano Cavallin - 09-12-2008
La legge 133 approvata dal parlamento il 6 Agosto 2008 prevede, come noto, la cancellazione di tutte le sperimentazioni attualmente vigenti nelle scuole superiori e la loro riconduzione ad un numero limitato di piani di studio uniformi a livello nazionale. In questo contesto il "Liceo Socio-psico-pedagogico" e il "Liceo delle Scienze sociali" scompariranno, assorbiti dal nuovo "Liceo delle Scienze umane". Osservando le bozze dei quadri orari predisposti dal governo, ispirati al curricolo già previsto dalla Riforma Moratti (L. 53/03), emerge con chiarezza una fortissima penalizzazione proprio di questo indirizzo, la cui natura viene decisamente compromessa.
Premesso che il "Liceo socio-psico-pedagogico" ha un monteore complessivo notevole e che una sua riduzione potrebbe essere effettivamente utile e proficua per gli studenti, riteniamo tuttavia che non sia possibile cancellare improvvisamente un indirizzo che, dal 1992 ad oggi, ha dimostrato concretamente la sua validità formativa.
Nello specifico, il piano di studi previsto dal nuovo "Liceo delle scienze umane" ci sembra inadeguato per diverse ragioni...
Manuela Rinaldi - 04-12-2008
Sono un' insegnante precaria, lavoro in una Scuola Primaria come maestra di sostegno, l' anno prossimo sarò disoccupata .

Oggi mentre ero seduta accanto al bambino di cui mi occupo è entrata in classe la nostra responsabile di plesso per annunciarci il via libera al Piano Attuativo cioè l' insieme dei decreti che regolano la messa in opera della riforma Gelmini.

Conservo una copia dell' Unità datata venerdì 31 ottobre 2008, sul bordo in alto della prima pagina, con un pennarello rosso lo stesso giorno scrissi: c' ero anch'io .
Cosimo De Nitto - 02-12-2008
La buriana
Un grande vento di tempesta si è abbattuto questa estate sulla nostra scuola. Una buriana che, in brevissimo tempo, per esattezza nove minuti e mezzo con il cronometro di Tremonti, ha spazzato via, o per lo meno si illude di farlo, decenni di lavoro, studi, ricerche, sperimentazioni che il mondo della scuola ha svolto, spesso con fatica, contraddizioni, disomogeneità territoriali, di ordine di scuola. La stessa nozione di "scuola italiana" solo approssimativamente rende conto di diversità spesso profonde tra una scuola e un'altra. Anche sub categorie territoriali come scuola del nord, del centro, del sud sono estremamente approssimative, così come lo sono quelle relative agli ordini di scuola come primaria, secondaria di 1° e 2°. Non parliamo poi delle statistiche che, da cosa seria quali sono, a condizione che vengano usate con discrezione scientifica, utilizzate al contrario come strumento di certezza assoluta, definitiva, inoppugnabile finiscono per ottundere, recintare, chiudere, giudicare dove, al contrario, dovrebbero invece dare avvio ed aprire alla conoscenza, spingendo verso il discernimento e la distinzione, anziché verso la facile, superficiale e rozza sintesi, finendo inesorabilmente con il rievocare la vecchia, e mai passata di moda, storiella del "pollo a testa" per gli Italiani.
Elisa Di Guida - 29-11-2008
La scuola apprende e trema. La notizia giunge dal Collegio arcivescovile Bentivoglio di Tradate, nel varesotto, ed avrà conseguenze sulla scuola tutta. Protagonisti un manipolo di insegnanti, i soliti. Quei fannulloni, ignoranti, immeritatamente benestanti e, magari, pure terroni ne hanno combinata un'altra delle loro. Hanno bocciato, per la terza volta, all'esame di maturità Bossi junior. Lo hanno respinto nonostante il Tar avesse intimato loro la ripetizione della prova già fallita a luglio. Lo hanno bocciato nonostante la ministra Gelmini avesse inviato un ispettore a garanzia del candidato unico.
Riccardo Princi - 29-11-2008
L'indubbia volontà di mitigare il provvedimento per quanto riguarda la riduzione del tempo scuola, ha indotto tutti i sindacati concertativi, eccezion fatta per la FLC-CGIL, a emettere sconcertanti comunicati, se non di esultanza, quantomeno di plauso per il testo licenziato. Alcuni sono "abbastanza soddisfatti", per altri "siamo in presenza di una buona base per la discussione", per altri ancora "tale orientamento induce ad un cauto ottimismo" e infine si parla di "soluzioni ragionevoli".
Ma ammesso che questi pareri portino effettivamente ad una minor riduzione del tempo scuola, resta il fatto che i tagli, in misura più o meno accentuata, ci saranno comunque e, cosa più importante, resta il macigno degli 8 miliardi di euro in meno destinati alla scuola, come previsto nella finanziaria triennale.
Uno studente autoconvocato - 28-11-2008
Cosa sta succedendo in questi giorni funesti?
La crisi sta mettendo in ginocchio il paese, serve liquidità da poter immettere sul mercato dell'economia reale, bisogna che si taglino le spese superflue - i famosi "sprechi" - e tutta la trafila della 133.

Ok, sembra un discorso sensato, però c'è un passaggio che mi lascia perplesso: il momento in cui si è cominciato a pensare all'Università come a uno spreco.

Non mi si venga a dire che la situazione degli atenei migliorerà, che si fanno dei tagli mirati alla razionalizzazione delle risorse: i tagli sono a pioggia, più che interventi mirati sembrano un attacco al napalm.
Docenti Liceo Classico Pansini Napoli - 27-11-2008
Ministro, sono d´accordo con i tagli perché a chi lavora nella scuola bisogna pagarlo meglio e chi non serve a nulla bisogna che lo si mandi via.

Signor Ministro, vorrei sapere perché non taglia i docenti di Religione: essa è una materia facoltativa. Perché calcolare l´organico sulla base degli iscritti e non degli avvalentesi?

Signor Ministro, perché i vescovi possono nominare i docenti di religione e questi diventano di ruolo senz´altro merito?

Signor Ministro, se tagliamo i rami secchi (insegnamento di religione), fatto a 30 ore l´orario annuale di ogni ordine e grado, il risparmio sarebbe di 1/30 del budget del ministero. Se calcoliamo che alle scuole elementari le ore sono due, il risparmio è ancora più vistoso.
Claudia Fanti - 25-11-2008
Concretezza invisibile eppure tangibile nei risultati

Parlare di pedagogia è parlare di concreto più di quanto non sembri a prima vista. Incentivare la ricerca è qualcosa di estremamente rivoluzionario, di estremamente utile per cambiare un mondo che diventa stretto e angusto quando ricorre alla semplificazione, all'elusione o addirittura all'esclusione della differenza e delle differenze. Non dobbiamo vergognarci di esprimere l'invisibile, di desiderare l'utopia, di andare oltre i crolli delle pareti responsabili della morte di un giovane ragazzo vittima della sottovalutazione semplificatoria dei decisori politici di ogni epoca, i quali sempre pontificano, sempre dibattono, sempre offrono soluzioni inadeguate e al risparmio sul e per il benessere della gente comune e "piccola". Non dobbiamo vergognarci di fare della pedagogia la forza propellente per noi e per i nostri alunni/e affinché divengano essi stessi capaci di migliorare le dinamiche sociali e di superare barriere di qualsiasi tipo, prima fra tutte quella che nega valore alla vita umana per darne ai consumi più di quanto essi meritino.
Insegnanti seconda lingua comunitaria - 25-11-2008
Non intendiamo accettare uno scenario che dà come pressoché certo e ineluttabile l'asservimento delle diverse lingue e culture (comprese quelle nazionali) al monopolio esclusivo di una lingua - l'inglese - la quale, per questo stesso processo, risulterebbe, da una parte, la lingua dominante e dall'altra, l'espressione di una cultura necessariamente impoverita e semplificata: al contrario, riteniamo indispensabile educare i giovani alla pluralità linguistica e culturale, in un'ottica di apertura, in grado, contemporaneamente, di valorizzare l'insieme del patrimonio storico, culturale e linguistico del nostro continente e di accogliere la ricchezza che viene dai grandi spostamenti di popolazioni che interessano la realtà contemporanea.
E' solo dal confronto tra e con modelli culturali diversi, e non dalla loro omologazione, che la scuola può concorrere a formare persone che, consapevoli della propria identità e appartenenza, sappiano riconoscere e apprezzare il dialogo con "l'altro da sé", diventando con ciò cittadini in una società sempre più vasta e multietnica, dove fondamentali devono essere i valori del rispetto e della tolleranza reciproca.
Redazione - 24-11-2008
Sono precari della scuola, lavoratori della formazione, ma potrebbero appartenere ad una delle mille categorie messe sotto attacco da un governo incapace di capire il Paese e di dare risposte concrete alle esigenze reali della gente. Un governo che appare ogni giorno di più il braccio armato dei poteri forti e lo strumento consapevole di una cieca reazione di classe.
Damiano Cavallin - 22-11-2008
COME POSSONO I DOCENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI
EPRIMERE IL LORO DISSENSO RISPETTO ALLA L.133?


La legge 133, essendo associata alla finanziaria, è modificabile dal parlamento fino a Dicembre. Alcuni parlamentari della stessa maggioranza hanno chiesto di rivederla, almeno in parte. Se intendiamo fare pressione affinché ciò avvenga è necessario trovare nuove strategie, diverse dallo sciopero tradizionale, che ha perso, ormai, gran parte della sua efficacia.
Tra le modalità di protesta innovative, già attivate in molti istituti superiori, ricordiamo...

Cosimo De Nitto - 22-11-2008
"Il cosiddetto decreto Gelmini non contiene nessuna riduzione di spesa, nessuna previsione di licenziamento . Si è addirittura parlato di 83 mila licenziamenti : sono ipotesi che non esistono. C'è solo il fatto che avere due maestri incide meno sulla possibilità di formazione dei bambini . Si torna quindi al maestro unico, anzi, al maestro prevalente , liberando l'altro maestro, che potrà applicarsi a quello che una volta si chiamava doposcuola e che ora chiamiamo tempo pieno , richiesto di quasi tutte le famiglie".
Così ha dichiarato quel burlone del Presidente del Consiglio, ma non si è accorto che il naso gli cresceva, o forse era geloso del naso lungo della sua ministra Gelmini e allora è entrato in competizione con lei su " chi la spara più grossa ".
Vittorio Delmoro - 21-11-2008
Signor Ministro,

questa è la seconda lettera che le scrivo nel giro di poche settimane; evidentemente lei non legge la posta, immagino perché voglia dedicare tutto il suo tempo a mansioni ben più importanti.
Ma come si fa a non reagire di fronte alle sue scellerate dichiarazioni, che produce a getto continuo da ogni tribuna?
Ultimamente ha detto che gli insegnanti italiani percepiscono uno stipendio troppo alto rispetto al loro orario di lavoro che si configura come un part-time e ieri ha avuto la spudoratezza di dire che i fannulloni stanno soprattutto a sinistra.
Ora si dà il caso che io sia insegnante e pure di sinistra, per cui mi sento tirato direttamente in ballo e allora voglio fornirle - se avrà la compiacenza di leggerle - alcune informazioni di carattere personale.
Gianni Gandola, Federico Niccoli - 21-11-2008
In articoli precedenti relativi alla scuola primaria abbiamo ripetutamente sottolineato la differenza sostanziale fra un "tempo scuola di 40 ore" e il modello pedagogico del tempo pieno (*). Sul piano degli organici docenti - per chiarire nuovamente con un esempio - per garantire le 40 ore di scuola su quattro classi bastano sei o sette insegnanti che, con le ore degli insegnanti specialisti di religione e di inglese, possono ricoprire l'intero orario settimanale. Il Tempo Pieno invece, dalla sua legge fondativa in avanti (art.1 della L.820 del 1971 ripreso dall'art.8 comma 2 della legge 148/1990 poi art.130 del Testo unico n.297/1994, quindi dall'art.1 della legge 25 ottobre 2007, n.176) ha sempre comportato, come presupposto, il doppio organico su ogni classe. Non solo due insegnanti, ma due insegnanti "contitolari", con pari dignità quindi, entrambi corresponsabili delle attività e della gestione del gruppo alunni assegnato.
Vittorio Delmoro - 18-11-2008
LETTERA APERTA

Signor Presidente,

l'ho sentita in TV (e letta sui giornali) che di fronte alla grave crisi che ci sta investendo bisogna fare sacrifici e mi sono chiesto: sta parlando a me?

Sono abituato a vivere di sacrifici fin dalla nascita, nonostante abbia avuto un'esistenza senz'altro migliore dei miei genitori grazie ai loro ancor più dolorosi sacrifici e ho cercato di educare i miei figli ad una vita sobria seppur dignitosa.

A cosa dovrei dunque rinunciare, signor Presidente?

Forse però non stava parlando a me...
Claudia Fanti - 17-11-2008
Se Gelmini non capisce la società che si ribella, a parte quella che le fa quadrato intorno nelle aule di convegni di partito, possiamo noi permetterci di non capire lei e tutti quei giornalisti e intelligentoni che vorrebbero istruirci sul "buon senso" della sua riforma?

Ebbene anche noi non capiamo l'accanimento terapeutico quando la giustificazione dello stesso si vorrebbe basare su teorie pedagogiche non ben identificate. Lo capiamo soltanto se parla dell'esigenza di tagliare. E qui sta il punto! Non accettiamo che si tagli la scuola statale. Se dà fastidio questa nostra testarda difesa della parte positiva dell'esistente, ce ne dispiace, ma la cosa non ci allarma. Se quell'esistente vale la pena, noi lo difendiamo, così come Pirani, Panebianco, Ricolfi, Sartori, Citati, Israel e altri saggi si ostinano a offendere con il loro potere culturale elitario. Zzzzzzzzzzzzz, che zanzaroni! Che gonfiori fastidiosi sulla nostra pelle segnata da anni di continue riforme e controriforme!
Comitati docenti, studenti e genitori di Empoli - 17-11-2008
I docenti sono disponibili al cambiamento e ritengono necessaria una organica riforma della Scuola e dell'Università, così come ritengono giusto razionalizzare le risorse, rendere il sistema scolastico italiano più in grado di rispondere ai bisogni formativi delle nuove generazioni. Ma una vera riforma della Scuola richiede complessi processi di elaborazione e soprattutto investimenti e risorse. A quel punto è possibile tagliare ciò che risulta improduttivo e inadeguato..
L'intera manovra, invece, fatta essenzialmente di tagli, non deriva da una riflessione sui processi formativi/didattici/educativi della scuola, ma rappresenta il frutto delle misure inserite nel capitolo della Legge Finanziaria estiva (art. 64 Legge n° 133/2008) denominato "Contenimento della spesa per il Pubblico Impiego". Nel senso che prima si è deciso di reperire risorse incidendo sull'Istruzione, poi si sono scelti gli ambiti in cui intervenire.
Cosimo De Nitto - 14-11-2008
In questo modo non si va da nessuna parte e si mette in sofferenza la democrazia e il sistema di regole su cui si regge. Ne sono perfettamente consapevoli le centinaia di migliaia tra studenti e lavoratori dell'università e ricerca che oggi, con i loro cortei gioiosi e critici, hanno dato vita a una bella pagina della democrazia, chiedendo al governo di mostrarsi forte, tornando indietro sui suoi passi per intraprendere un nuovo percorso virtuoso, rinunciando all'immagine che vuol dare di sé come tosto- coraggioso- duro- conlepalle.
Corrado Mauceri - 14-11-2008
In primo luogo bisogna raccogliere tutte le dichiarazioni con le quali la Gelmini ha assicurato che non ci sarebbe stata la soppressione del tempo pieno.
In secondo luogo avviare subito una campagna per il tempo pieno ed a gennaio in occasione delle preiscrizioni presentare le domande per il tempo pieno.
A fronte del probabile rifiuto avviare una vertenza nazionale sul tempo pieno sia a livello parlamentare, sia promuovendo assemblee sul tempo pieno sia eventualmente con vertenze giudiziarie, però meglio studiate e coordinate a livello nazionale da un collegio di difesa.
Doriana Goracci - 14-11-2008
Se l'Onda, non diventerà un moto artificiale di acque, mosso dai motori dei partiti e dei loro consociati ma sarà consapevole del passato e del presente, in lotta per il proprio futuro auto organizzato, forse un po' più di studenti e giovani di questo vecchio Paese, capirà cosa è successo a Genova e cosa ci facevano 8 signori della guerra e la stampa del mondo, in quell'estate infame. A qualunque età si fossero assaggiate una ad una, come grani di rosario, quelle giornate, si sarebbero fatti i conti con l'apertura della stagione della Caccia per gli uni e della Raccolta di consensi dall'altra, concepite al tavolino del potere di allora e di oggi, e si sarebbe rimasti per un bel pezzo rintronati dall'assenza di legalità, allo stato puro.
Gianni Gandola, Federico Niccoli - 12-11-2008
Che la cosiddetta "riforma Gelmini" in realtà non sia una riforma è stato riconosciuto da più parti, di diverso orientamento. Non solo dalla Cgil e dall'opposizione politica ma persino da Emma Marcegaglia che - come ha scritto su Repubblica Eugenio Scalfari - di certo bolscevica non è, fino a Famiglia Cristiana o al Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale (Azione cattolica). Tutti quanti a sottolineare il fatto che si tratta di un puro e semplice taglio di spesa.
Ma, al di là del contenuto, quello che colpisce - e che indispone - è il metodo seguito per arrivare all'approvazione del decreto 137 ed alla sua conversione in legge.
Vittorio Delmoro - 11-11-2008
Il paginone di Repubblica di lunedì 10 novembre giunge (inatteso) in un momento clou della lotta del popolo della scuola : dopo la più grande protesta culminata il 30 ottobre con quasi due milioni scesi in piazza in cento città d'Italia (1 milione solo a Roma), dopo i primi passi indietro del governo e prima delle nuove forme di protesta con in vista uno sciopero generale di tutte le categorie.

Naturalmente mi sono precipitato a leggere : chissà quali verità avrà scoperto il nostro beneamato Pirani, dopo che la riforma gelminiana è stata studiata e rivoltata da ogni parte fino all'ultimo comma!

La lettura del paginone si è rivelata a tratti esilarante, se non fosse invece preoccupante.
Cosimo De Nitto - 11-11-2008
Quello che si sta perpetrando a danno della scuola della Repubblica è un misfatto senza precedenti e la CHIESA non può rimanere in silenzio. La mancanza di ascolto da parte del governo di tutte le istanze sociali, istituzionali, professionali, scientifiche, la mancanza di rispetto anche nei confronti dei propri parlamentari, oltre che dell'opposizione, mortificati da decreti e voti di fiducia, l'arroganza degli atti e delle parole, da quando in qua sono diventate virtù cristiane? Il silenzio fa venire cattivi pensieri. Il silenzio è parente di complicità.
In queste settimane che hanno visto centinaia e centinaia di migliaia di giovani, insegnanti, genitori per le strade a reclamare il loro diritto allo studio, alla conoscenza, al lavoro, al futuro, la CHIESA si è occupata d'altro, ha parlato d'altro, come se niente accadesse nel corpo profondo della nostra società. Tante persone che guardano al suo magistero hanno atteso invano una parola che non è venuta. Peccato che quando poi è venuta, è stata quella sbagliata e deludente di Monsignor Diego Coletti responsabile scuola della conferenza episcopale italiana che ha sentenziato : "il problema dei risparmi è certamente sul tavolo ed è ineccepibile....è inutile se non addirittura dannoso intervenire agitando le piazze".

Nada - 10-11-2008
Forse il prossimo anno dovrò sopravvivere come collaboratrice scolastica precaria e studentessa seralista
... personalmente non penso che l'argomento "gelmini" non abbia
attinenza con la parola pace
... l'istruzione è una parte fondamentale nella conoscenza e quindi nella
scelta dei percorsi da fare di una società
... prendiamo lo studio del diritto, storia, scienze, arte...
... se non diamo la conoscenza ai giovani, il sapere possibilmente
obiettivo, avremo una società ignorante, manipolabile
... la parola pace per me non è a sè stante, fa parte del quotidiano, tanto più dell'educazione scolastica
...il 4 novembre sono stati 90 anni dalla fine della prima guerra mondiale: vi ripropongo ciò che ho scritto tempo fa...
Riccardo Princi - 08-11-2008
Il Ministro Brunetta ha inviato all'ARAN (Agenzia Negoziale per il Pubblico impiego), l'atto di indirizzo per il rinnovo del contratto del personale della scuola, quindi nei prossimi giorni si dovrebbero aprire le trattative tra l'ARAN e le organizzazioni sindacali di comparto.
Il rinnovo è relativo al biennio economico 2008-2009, per cui le trattative si apriranno almeno con 10 mesi di ritardo rispetto alla scadenza del contratto precedente (31 dicembre 2007).
Possiamo tranquillamente affermare, che questo è uno dei peggiori atti di indirizzo mai varati, che oltre a prevedere lo stanziamento di risorse ridicole, calcolate sull'inflazione programmata e che consentiranno di recuperare non più del 30% della perdita di potere d'acquisto conseguente all'inflazione reale, introduce anche allarmanti ipotesi di introduzione di meccanismi di premialità.

Cosimo De Nitto - 07-11-2008
Il governo, convinto dalla insurrezione delle Regioni, degli EE.LL. e dalla straordinaria ONDA che percorre ogni giorno il Paese da nord a sud e da sud a nord, cioè, della serie solo con le buone maniere questo governo ascolta, sembra voglia ritirare questo art. 3 col quale, fra l'altro, va a modificare ciò che è contenuto nella Legge 133 emanata appena un mese prima.
Che pasticcioni! Anche una persona inesperta di procedure parlamentari non avrebbe combinato tutto questo casino, come dicono i ragazzi oggi.
Elisa Di Guida - 06-11-2008
Se l'informazione non mistifica la realtà, non esalta il governo ed i suoi componenti ma si limita a riferire fatti concreti, meglio adottare il modello Berlusconi. Basta etichettarla come disinformazione e propaganda della sinistra. Anzi no. Meglio oscurarla o censurla.

Così, la quotidiana rassegna stampa del Ministero dell'istruzione è di colpo "dimagrita": da 20-30 pagine a 10 ed anche meno. Il sito trascura i giornali indipendenti e privilegia quelli dipendenti dalla destra o dalla famiglia. Nella rubrica delle lettere sgrana un rosario di improbabili missive di "devoti" della Gelmini o fustigatori dei prof sobillatori. Per contro, l'ultimo Espresso e la Repubblica di ieri risultano censurati.
Dino Donofrio - 06-11-2008
Sono 1.247 le Istituzioni Scolastiche del Mezzogiorno (BASILICATA-CALABRIA-CAMPANIA -PUGLIA-SICILIA) individuate dal MIUR per la revisione del piano regionale di dimensionamento della rete scolastica .
I plessi o punti di erogazione del servizio scolastico con meno o pari a 50 alunni nei piccoli comuni rappresentano un'istituzione importante anche nelle provincie del Mezzogiorno
A fronte degli Istituti Scolastici che non raggiungono i 500 iscritti (o 300 se situati in zona di montagna) sono molti quelli dove eventuali accorpamenti porterebbero a successivi sdoppiamenti senza alcun risparmio effettivo.
Redazione - 05-11-2008
Riportiamo qui stralci di un dibattito iniziato in un tamtam della scorsa settimana, per rilanciare la discussione sul tema e soprattutto non perdere nuovi spunti alla discussione.
Danilo Sbarriti - 04-11-2008
Proposta di mozione

CONSIDERATO che

Con il D.l. 2008/137 del 1/10/2008 divenuto Legge 2008/133 con approvazione definitiva al Senato il 29/10/2008, non viene annullato il D.P.R. 275/199 ....

Con il D.l. 2008/137 del 1/10/2008 divenuto Legge 2008/133 con approvazione definitiva al Senato il 29/10/2008, non vengono abrogate le esperienze di "Tempo Modulare" e "Tempo Pieno" adottate nel nostro P.O.F. fino ad oggi

La Regione Toscana ha fatto ricorso alla corte di cassazione contro la Legge 2008/133

Ad oggi mancano dei precisi regolamenti attuativi alla legge 2008/133 che permettano alle automie scolastiche qualunque eventuale cambiamento per il P.O.F. 2009/2010 rispetto a quello 2008/2009
Dedalus - 04-11-2008
Le manifestazioni di massa che si sono tenute nei giorni scorsi in tante città d'Italia costituiscono un fatto politico di grande rilevanza. Si è trattata della mobilitazione più vasta del mondo della scuola della storia della Repubblica. Una mobilitazione che ha riguardato, per la prima volta, tutti i settori del nostro sistema di istruzione, dalla scuola dell'infanzia all'università, come mai era successo. Non nel tanto vituperato '68, non negli anni della pantera e nemmeno in quelli dell'epoca Moratti. Manifestazioni che hanno coinvolto insegnanti, personale della scuola, studenti, genitori.
Il governo finora ha dato prova di non voler ascoltare, reagendo in maniera scomposta e limitandosi ad accusare la sinistra di dire falsità, senza minimamente cercare di capire quanto sta succedendo. Ha pensato di stravolgere alcuni aspetti fondamentali del nostro sistema educativo, a partire dalla scuola primaria, con l'obiettivo prioritario di ridurre la spesa per l'istruzione (questa la motivazione di fondo della "riforma" Gelmini, come è stato riconosciuto da parti diverse, dalla Marcegaglia a Famiglia Cristiana) senza mettere in conto la reazione che un simile modo di procedere, per decreti legge e voti di fiducia, avrebbe sollevato.
E così si è visto il risultato, l'effetto della "riforma Gelmini" che riforma non è. Una riforma della scuola degna di questo nome segue infatti ben altri percorsi, ha altri presupposti culturali e pedagogici, necessita di condivisione e consenso per avere davvero successo.
Claudia Fanti - 03-11-2008
Abbiamo avuto sportelli per tutto, perché non fare uno "sportello" di attiva e "serena informazione" costante?
Un' ultima nota. Avrete letto sicuramente l'articolo che qui sotto incollo. Il Cavaliere cerca di fermare l'onda dopo che ha invaso le piazze. Riflettiamo sul significato che può avere tale "pausa di riflessione" governativa. Intanto la scuola dei "piccoli" ha già la sua bella legge! Permettetemi di dire "le donne, le maestre e le mamme, ancora una volta, soprattutto le donne, hanno la loro bella legge che non le rispetta e spetta ancora una volta a loro contribuire al risanamento economico (circa 8 miliardi di euro) delle tasche altrui!
Corrado Mauceri - 01-11-2008
La Costituzione assegna alla scuola una funzione istituzionale fondamentale e cioè la formazione democratica delle nuove generazioni; per questa ragione la scuola deve essere una scuola per sua natura pluralista e governata con la partecipazione democratica di tutte le sue componenti.
La scuola della Costituzione non può quindi essere la scuola del partito al potere formare le nuove generazioni come durante il regime fascista; la scuola statale, secondo la Costituzione, deve garantire la libertà di insegnamento e quindi deve essere di tutti e per tutti. Scuola statale, non governativa.
Vittorio Delmoro - 01-11-2008
Sì, il popolo della scuola è sceso dal nord, salito dal sud, convogliato da est e persino dal poco ovest a Roma per mostrarsi non tanto al ministro Gelmini o alla compagine di governo che la appoggia, a cominciare dal suo capo, quanto per dimostrare al popolo italiano tutto quale sia la consistenza di quella minoranza di facinorosi di cui vanno blaterando sui media.
Danilo Sbarriti - 31-10-2008
Vi domando se non sia il momento di chiedere uno

SCIOPERO GENERALE UNITARIO DI TUTTE LE CATEGORIE AL FIANCO DEGLI STUDENTI

Al fianco di tutte quelle ragazze e ragazzi che ci stanno dando ogni giorno un esempio ed un insegnamento di democrazia, chiediamolo tutti insieme, ai nostri compagni di lavoro, alle nostre rappresentanze Sindacali.
Diletta Basini - 30-10-2008
Questo è un mio sfogo che io ipoteticamente rivolgo al Ministro Istruzione

Onorevole Ministro,
Le scrivo la presente lettera per denunciarLe il furto del mio futuro. Sicuramente starà sorridendo di questa mia affermazione, ma come Lei sa il futuro non è un bene materiale, concreto di cui possa denunciare il furto alle autorità competenti; il futuro è un'immagine, un pensiero, un progetto che cresce nella mente giorno dopo giorno, dunque non esiste in questo particolare momento storico, di conseguenza posso rivolgermi solo a chi sta compiendo il furto, cioè Lei (ma non penso che sia l'unica a cui mi dovrei rivolgere...).
Le spiego perchè La ritengo "colpevole".
Io ho vent'anni e da qualche anno mi frulla nella testa un'idea balzana: fare l'insegnante, precisamente la professoressa di italiano e di storia perchè penso di sentire dentro quella che si chiama vocazione, a cui Lei nei suoi discorsi fa spesso rifermento.
Gli insegnanti del liceo-ginnasio statale Caro - 29-10-2008
Confermiamo, oltre ogni singola appartenenza politica e sindacale, il nostro unanime e forte dissenso rispetto alle direttive portanti del Piano programmatico, poiché siamo certi che un indiscriminato taglio delle risorse non può rappresentare una risposta adeguata alle urgenti necessità di modernizzazione e riqualificazione del sistema scolastico e poiché siamo onestamente orientati ad offrire un serio e adeguato servizio agli alunni e alle loro famiglie.
Crediamo che la scuola sia lo strumento con il quale uno stato civile ha il dovere di garantire a tutti i suoi cittadini il diritto all'istruzione e non un settore improduttivo su cui operare indiscriminati tagli di spesa, senza alcun riguardo per la qualità dell'insegnamento.
Cosimo De Nitto - 29-10-2008
Costituendo la mozione votata alla Camera un vincolo formale per il Governo, mi chiedo: può il ministro ritenere praticamente carta straccia la stessa mozione che il governo e le forze di maggioranza e lei stessa hanno solennemente votato? E lei, la ministra, può fare quello che le pare e piace, tanto che a distanza di appena 18 giorni smentisce tutto e dice di voler fare altrimenti (niente classi separate, solo corsi magari pomeridiani di rinforzo linguistico), degradando, si fa per dire, la questione a mero problema didattico di cui, sa bene, non è competente il governo, ma i docenti e le scuole?

Con buona pace dell'on Cota che ci rimette la sua faccia, che ha prestato in diverse trasmissioni televisive, rimediando anche cattive figure, per compiacere il suo popolo (così si dice oggi) che altrimenti si chiederà cosa sta a fare la Lega nel governo, se almeno nelle questioni degli "stranieri" non ci mette il becco e fa sentire la sua voce.
Claudia Fanti - 28-10-2008
Ebbene tutto è accaduto in un battibaleno. Un colpo di bacchetta, e la scuola elementare - primaria si avvia verso la sua scomparsa. Al suo posto, come per magia, nascerà uno scenario di dealfabetizzazione senza precedenti. L'invisibile ragione della pedagogia ha lasciato il posto alle ragioni dei ragionieri.

Il mondo avrebbe avuto bisogno anche dell'Italia per far fronte alle sfide della globalizzazione o no? Lo si credeva. Sì, si pensava a un'immensa scuola moderna nella quale bambine e bambini, senza o con i grembiulini, sarebbero stati i primi a far sognare un futuro affollato di cittadine e cittadini consapevoli, preparati, pronti alla creazione di qualcosa che ancora non c'era: l'inclusione, la solidarietà, gli scambi di ricerca fra popoli, l'innalzamento planetario del sapere.
Docenti dell'ITC Caruso - 28-10-2008
I docenti dell'Istituto Tecnico Commerciale Caruso di Napoli esprimono un netto dissenso per gli interventi normativi emanati e proposti nel settore scuola ed istruzione di ogni ordine e grado.
Provvedimenti che non scaturiscono da un serio esame dei bisogni della società e dei giovani di oggi ma hanno solo lo scopo di ridurre la spesa nel settore nevralgico dell'istruzione di circa 8 miliardi di euro.
Essi ritengono che una riforma seria ed efficace dovrebbe comportare il coinvolgimento attivo di chi nella scuola vive e opera quotidianamente e con passione: studenti, personale ATA, docenti e dirigenti.
Basta con pseudoriforme a costi zero: vogliamo una scuola rispettata come organo istituzionale di uno stato democratico, adeguatamente finanziata e democraticamente amministrata. Cominciamo con investire più risorse nella scuola statale, offrendo periodicamente la possibilità di un vero aggiornamento professionale e migliorando le strutture scolastiche.
Doriana Goracci - 27-10-2008
in una terza elementare di Viterbo, una maestra, con delle difficoltà personali, ha picchiato un bambino romeno, di otto anni, da pochi mesi in Italia, con personali difficoltà di capire e parlare l'italiano. I testimoni e "delatori" sono i suoi stessi compagni, che vedendolo finire contro un muro e cadere a terra, si sono spaventati e l'hanno raccontato, a casa.

Le pagine dei Media, con ben altra diffusione, parlano di Frottole e Frottolieri, Malvagi e Governatori , nonchè di "facinorosi" studenti e loro agitprop: "il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri.... " così il saggio picconatore, nonno Cossiga.
Lavoratori del Pacinotti - 27-10-2008
Il progetto Tremonti-Gelmini prevede una politica costituita esclusivamente da pesantissimi tagli che colpiscono la Scuola pubblica di ogni ordine e grado.
Ciò avviene in controtendenza con quanto si verifica negli altri Paesi avanzati ed emergenti.
Emblematico l'intervento sulla Scuola elementare, ritenuta il fiore all'occhiello dell'intero sistema scolastico e vista come modello da imitare a livello internazionale.
Di fronte a questo attacco indiscriminato alla scuola pubblica in tutta Italia sono in atto proteste sempre più estese che coinvolgono tutte le componenti della vita della scuola e dell'università: docenti, alunni, personale ATA, rettori, ricercatori, famiglie....
Riteniamo di dover prendere posizione aderendo a questo movimento di protesta...
Cosimo De Nitto - 25-10-2008
Ero in tutte altre faccende affaccendato la sera del 21 ottobre scorso. Sapendo che, nonostante la pensione, continuo ad appassionarmi ai problemi della scuola, mio unico e immenso amore professionale, sono stato chiamato: corri, corri a vedere; una trasmissione sulla scuola.
Gad Lerner conduceva la puntata dell'Infedele dal titolo "Scuola e stranieri: un muro tra i banchi?".
Doriana Goracci - 24-10-2008
Il tappeto rosso, disteso a terra, per far passare VIP, dignitari, reali, celebrità, a Roma, al Festival del Cinema, è stato calpestato per pochi istanti, per poco pochissimo, dai meravigliosi facinorosi...
Nel mentre, la Stella Maria, della Gelmini Pubblica Istruzione, ha "ricevuto" e "comunicato" agli studenti che il decreto resta: gli altri erano fuori. Da giorni sono nelle piazze italiane, a gridare, a sentire lezioni del Libero Sapere, ad improvvisare cortei, organizzati da loro stessi: sanno quanto la precarietà non libera e nobilita nessuno. Nelle piazze degli Affari, ci sono facce sconvolte, da Tapis Roulant, che ti buttano a picco gli indici delle borse e fanno emergere la Paura, il Gran Buco, il Deficit, la Recessione, il Rosso.
Doriana Goracci - 24-10-2008
La Maria Stella dialoga, come le borse, con cifre leggere da sù a giù, quasi fossero manganelli Gelmini. I titoli dei giornali che ho potuto scorrere sono lontani dalla realtà: parola di Silvio, a Pechino. Ascoltatevi, lo dice anche Giorgio, il nonno Napolitano. Non è mai troppo tardi...anche se Epifani, non osa neanche pensare e Veltroni, finalmente se pò fà la sua giornata, fuori dall'Ombra: il 25 ottobre. I sempreverdi non temono cadute, di foglie e di stile.
Cosimo De Nitto - 24-10-2008
Io mi sentirei di accampare solo una piccola osservazione: se sono 44 gatto-comunisti, se i sondaggi (ah!, i sondaggi come sono comodi ed utili, si potrebbe governare anche senza elezioni, senza confronto con fastidiose minoranze e riserve indiane, basterebbero solo i sondaggi in combinato disposto con l'auditel televisivo) dicono, affermano, sanciscono, minacciano, legiferano accordandogli il 70, 80, 100, anche 120% dei consensi, perché mai mandare la polizia?
No, falso! Mai detto che faremo intervenire la polizia "Polizia negli atenei? Mai detto. Sono i giornali che, come al solito, travisano la realtà".
Ma dai Cavaliere! Tra poco dovremo allungare l'Italia per contenere il tuo naso! Ci fai il ponte che ci congiunge alla Libia, altro che sullo stretto.
Cosimo De Nitto - 23-10-2008
Rapide note ispirate dalla patetica figura fatta dall'On. Cota della Lega Nord nel corso della trasmissione L'Infedele di Gad Lerner. Cota è l'autore dell'emendamento che prevede la formazione di classi speciali per i bambini stranieri.
Non le chiamo, come dovrei per esigenza di precisione, di "inserimento" perché mi sembra poco credibile che la Lega Nord si interessi e preoccupi dell'accoglienza e dell'integrazione dei cuccioli degli stranieri.
Vittorio Delmoro - 21-10-2008
Caro segretario,

se le notizie che leggo sulla stampa sono vere, ti pongo una questione che ha bisogno di essere risolta nel più breve tempo possibile.

Leggo infatti che Cinzia Gelmini, sorella del Ministro Mariastella Gelmini, contrariamente a quanto dichiarato (dalla stampa stessa) non intende scioperare il prossimo 30 ottobre.

Ora, che Cinzia Gelmini si trovi in una situazione oggettivamente imbarazzante è facile da capire; che intenda sottrarsi al gioco mediatico che vorrebbe mettere le due sorelle una contro l'altra è un sentimento apprezzabile; che voglia bene alla sua ingombrante sorella e tenga alla famiglia in cui vive è un fatto strettamente privato che non mi interessa; ma che da iscritta alla FLC abbia deciso di non scioperare, be' questo mi interessa e pure tanto!
Kenny Dalglish - 21-10-2008
Si narra che in Russia all'epoca della rivoluzione fallita del 1905 migliaia di contadini, che abitavano non lontano dalla residenza dello zar, cominciarono a nutrire seri propositi di rivolta...

Questa storia viene in mente in questi giorni quando si ha notizia di una fiumana di fax e di mail diretti al presidente della repubblica Giorgio Napolitano con la richiesta di non apporre la firma alle leggi Gelmini una volta uscite dal Senato.

Francesco Di Lorenzo - 18-10-2008
Intanto bisognerebbe finirla con il raccontare in giro che i ragazzi di oggi non sono più quelli di una volta. Con questo intendendo dire che sono cambiati in peggio, che non hanno valori, che non si interessano a niente e tutto il rosario di stronzate che si sente in giro. Lo si dice, questo, come se non fosse una impressionante ed integrale stupidità. È talmente chiaro che non sono quelli di una volta che il solo dirlo dovrebbe generare l'orticaria, se solo fossimo in grado di capire ciò che diciamo, ma ancora di più, se capissimo ciò che andiamo vivendo.
Vittorio Delmoro - 18-10-2008
...per l'ordine del giorno votato a maggioranza alla Camera.


Qualche sera fa abbiamo saputo dai telegiornali che un nuovo provvedimento sulla scuola è stato approvato alla Camera; si tratta delle classe-ponte inventate per accogliere gli studenti che non sanno l'italiano, cioè gli stranieri.

Il provvedimento che - dicono - non è affatto una misura razzista, serve a non introdurre selvaggiamente in classi normali alunni appena giunti in Italia e che dunque non conoscono l'Italiano; una misura che serve - dicono - ad aiutare quegli alunni e a non far perdere troppo tempo ad insegnanti e classi normali.

Il concetto utilitaristico è stato confermato il giorno dopo dal ministro Gelmini.

Non voglio parlare di apartheid, né di razzismo, né di classi differenziali; voglio invece prendere per sincere le dichiarazioni di chi ha approvato il provvedimento.

Facciamo il caso di Siham (nome di fantasia), una bimba giunta in Italia da pochi giorni, che non conosce una parola di italiano e che, data l'età, si iscrive alla prima elementare.
Aldo Ettore Quagliozzi - 15-10-2008
A proposito di grembiulini, voto di condotta e quant'altro.

Pesco dai miei ricordi di scuola. Ricordi dell'insegnante-educatore che sono stato. Più educatore che insegnante, come ho cercato di essere. E ricordo di una mattinata di primavera inoltrata, di già abbastanza calda se non caldissima. E con la sensazione di stanchezza o di malavoglia di fare di fine d'anno che si coglieva e si coglie all'interno delle classi nella fase ultima dell'anno scolastico.
Coordinamento organi territoriali - 14-10-2008
Il 4 settembre è stata emessa la Circolare Ministeriale 71/08 che ha fornito istruzioni in merito alle sole Elezioni degli organi collegiali a livello di istituzione scolastica stavolta senza l'ormai usuale rinvio alla CM 192/00.
Questa, come pure la circolare del '99, disponeva genericamente in merito alle "elezioni degli organi collegiali della scuola" e le precedenti alle "elezioni scolastiche". Ma ora la precisazione "a livello di istituzione scolastica" si riempie di pregnante significato perché depurata anche nei contenuti da ogni seppure indiretto riferimento alla territorialità.
L'effetto di quest'ultima circolare è semplicemente devastante nel suo silenzio.
Infatti essa sottace e dimentica gli organi collegiali territoriali, pur nella consapevolezza della vigenza di una norma e ciò nonostante totalmente indifferente ad essa.
Giocondo Talamonti - 14-10-2008
La chiamano sperimentazione culturale o performativa, ma in realtà è provocazione a tutto campo, per vedere fino a quanto lo spettatore sia gretto, oppure abile ad intessere grovigli verbali per giustificare quella che spesso è solo un'offesa all'intelligenza.
Il suo campo d'applicazione si estende alla pittura, alla scultura, al teatro....
Claudia Fanti - 12-10-2008
E ci vogliono convincere che si va avanti...!

BAMBINITA' E MAESTRONE (scritto il 30/04/03)

Certo qui è tutto più facile, più tranquillo e ce ne stiamo pacifici a lasciar che tutto scorra. Anzi, ci sembra quasi senza senso il recriminare su riforme e decreti di probabile applicazione mentre altrove infuriano i combattimenti e le lotte per la sopravvivenza.

D'altra parte qui si vede la morte in faccia generalmente per cause naturali, quando proprio il diavolo non ci mette lo zampino, quindi perché non sorridere filosoficamente e prendere le cose con calma?...
Doriana Goracci - 11-10-2008
"Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli, ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura.
Allora che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di stato in scuole di partito?"
Francesco Di Lorenzo - 03-10-2008
Dobbiamo imparare di nuovo ( ma è eterno refrain) che cos' il riformismo. Allora, il riformismo è " la reale capacità di intercettare le aspirazione degli elettori e dei ceti sociali più dinamici e orientati alla modernizzazione del paese". E nella scuola, in breve, il riformismo significa ritornare al maestro unico, perché la sua abolizione fu dettata ( quando fu fatta) esclusivamente da ragioni sindacali.
Questo ci dicono i grandi intellettuali che fanno opinione sui giornali nazionali.
E allora via.
Gianni Gandola, Federico Niccoli - 03-10-2008
Ricordate Letizia Moratti quando, ministro del MIUR, nei dibattiti televisivi si sforzava di mandare un messaggio rassicurante alle famiglie e all'opinione pubblica dicendo che non era vero che la sua riforma aboliva il tempo pieno? State tranquilli - diceva la Moratti- tutto "rimane come prima", il tempo pieno a 40 ore resta. Ora, ministro la Gelmini, si sta un po' ripetendo lo stesso copione. Con una differenza di fondo. Mentre la riforma Moratti introduceva diversi modelli orari più l'insegnante prevalente e/o tutor ma non intaccava l'assetto di base della scuola primaria (i moduli, il gruppo docente), ora invece si stravolge definitivamente tutto l'impianto didattico-organizzativo con il ritorno al maestro unico. Un insegnante una classe, secondo la filosofia di Tremonti, che è di fatto il vero ministro dell'istruzione.
Claudia Fanti - 03-10-2008
La tipologia del gioco, chiamiamolo "tradizionale", necessita di tempi lunghi, nei quali i bambini coinvolti possano diventare protagonisti nella rielaborazione, nell'assoggettarsi o decidere regole condivise, nel condividere sbagli e trionfi, nel rispettarsi tenendo conto della specificità del momento ludico scelto assieme, nel provare e riprovare per riuscire a diventare padroni delle proprie performance...
Togliere ai due ordini di scuola, come vorrebbero imporre i provvedimenti dell'attuale Ministro, tempo e insegnanti che riflettono insieme sulle strategie d'attacco contro la mancanza di spazi e ore del quotidiano vivere dei bambini, è qualcosa che si pagherà alquanto cara nel futuro....
I genitori dell'assemblea permanente XXI Aprile, Bologna - 30-09-2008
Abbiamo assaporato che cosa vuole dire una buona scuola, al passo con i tempi, una scuola in cui i nostri figli vanno volentieri e che apre loro la mente, che insegna loro a confrontarsi su tutto, a comprendere e rispettare le diversità, ad essere attivi, propositivi, critici, una scuola in cui c'è il tempo per essere guardati ed ascoltati.

Vogliamo che anche chi verrà dopo abbia queste opportunità.

E capiamo anche che se "lassù" intendono riformare la scuola in questo modo, a suon di decreti di fine stagione nel nome dei tagli e del risparmio, l'intero futuro scolastico dei nostri figli è a rischio.
Gianni Amodeo - 29-09-2008
Ok, Ok, la Ministra della pubblica Istruzione è arrivata improvvisamente nella scuola dove insegno.
Stranamente non sono rimasto sorpreso. Stavo in laboratorio con la mia quarta a programmare il lavoro da fare durante quest'anno scolastico, quando arriva un collega che mi dice che c'è la Gelmini in aula magna. Incredulo, lascio per un momento la classe al mio collega, in buone mani, e vedo una graziosa signora che discorre più che amabilmente, con varie persone, che, mi è stato accennato, stavano lì per una riunione inerente un progetto, uno dei tanti. Anche qualche altro collega era presente, ma tutti con l'aria annoiata e leggermente infastidita. A nessuno è venuta la voglia di cantarcele.
Cosimo De Nitto - 27-09-2008
"Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse. E il mondo appare diverso da quassù! Non vi ho convinti? Venite a vedere voi stessi. Coraggio! E' proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un'altra prospettiva!".

Quanta intelligente sapienza, è in queste parole che pronuncia Robin Williams nel film "L'attimo fuggente".
Quanta verità scientifica, pedagogica e didattica.
Quanta educazione umana e sociale alla diversità, alla pluralità dei punti di vista e al loro riconoscimento e accoglienza.
In questo principio c'è tutta la bellezza e la fatica dell'insegnare oggi, e dell'apprendere direi anche.
Gruppo di Firenze - 27-09-2008
Gentile Ministro,

il comma 3 del D.L. 1 settembre 2008 stabilisce: "Sono ammessi alla classe successiva, ovvero all'esame di Stato a conclusione del ciclo, gli studenti che hanno ottenuto un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline". Verrebbe così esteso alla scuola primaria e alla secondaria di 1° grado un criterio già vigente nella secondaria di 2° grado. In quest'ultima, però, tale criterio è stato integrato da norme relative al recupero delle carenze, che prevedono corsi di recupero estivi (pare con buoni risultati) e una verifica a settembre, il cui esito è decisivo per l'ammissione alla classe successiva.
Collegio Docenti IC Arta e Paullaro - 25-09-2008
Il Collegio dei Docenti dell'Istituto comprensivo di Arta e Paularo, durante la riunione del 16/09/2008, letto il Decreto Legge n. 137 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 1 Settembre 2008 n. 204, esprime all'unanimità il proprio parere contrario alla decisione di introdurre la figura del maestro unico nella Scuola primaria, segmento educativo il cui operato riscuote generalmente fiducia e consenso da parte delle famiglie ed è valutato positivamente dagli studi nazionali ed internazionali di rilevazione delle competenze.
Claudia Fanti - 24-09-2008
Leggo e rileggo di notte, quando il buio cala sulle nostre fatiche, articoli e dichiarazioni di diversi soggetti che, a vario titolo, scrivono di scuola. Non ci ritrovo mai la sofferenza e l'entusiasmo per la vita: esercizio di retorica sì, i "ve lo avevo detto" anche, i numeri dei tagli, tanti...
Ci trovo:
notizie come quella di un sindacalista che lascia ora;
notizie di scioperi quasi niente, se non fosse per i Cobas.
Ma sofferenza ed entusiasmo niente...

Eppure è sofferenza quella che brilla nella scuola che, ancora per poco, con entusiasmo, c'è.
Quella, nelle aule stipate, in cui i banchi sembrano fagocitare il numero strabordante delle bimbe e dei bimbi che le affollano ignari delle decisioni dei grandi, con le loro maestre mortificate, ma entusiaste del proprio compito.

CIDI Forlì - 20-09-2008
"Un documentario che a passi di colomba ci parla di cose immense": di bambine e bambini, della scuola di base, di chi la "abita" lavorando insieme...
Cosimo De Nitto - 20-09-2008
Mi scusi, ministro, ma secondo lei come sono i bambini di oggi? (La ministra pare un po' perplessa). Lo sa che la definizione del bambino, il modo in cui la società se lo rappresenta, i suoi bisogni formativi, sociali sono determinanti ai fini della costruzione dei Programmi di studio e quindi determinanti per il modello, anche organizzativo, di scuola? La ministra risponde sì, certo che lo sa. Bene, allora mi dica: come definivano il bambino i Programmi Ermini del '55? (la ministra perde la sua apparente sicurezza, qualche macchia rossa prende a tingerle il visino, il panico comincia ad assalirla vieppiù (sono ricascato negli arcaismi). Volendo aiutarla, le suggerisco: "fanciullo, tutto intuizione, fantasia, sentimento".
Francesco Di Lorenzo - 20-09-2008
Come può venire in mente ad una qualsiasi persona che abbia a cuore i problemi della scuola italiana di mettere gli insegnanti gli uni contro gli altri, giocando su concetti pseudo-geografici senza senso, senza storia, senza costrutto. Facendo finta o non conoscendo gli umori profondi che si agitano intorno. ( Ma forse, è impossibile conoscere alcuni umori quando si è il prodotto degli stessi).
Intanto c'è in un angolo un insegnante che ride, ride da solo.
Andrea Serra - 18-09-2008
La scuola è una nave
do io la rotta,
risolvo i problemi
col voto in condotta.
Sono o non sono
il Ministro Gelmini,
forza, indossate
i grembiulini.
Pasquale D'Avolio - 18-09-2008
"Quarant'anni da smantellare" questo il titolo del Corriere della Sera all'intervento del ministro Gelmini di fine agosto. Sono i miei quarant'anni, ho pensato subito: infatti ho iniziato proprio 40 anni fa e a maggio ho deciso di porre fine alla attività di "operatore scolastico" (20 da docente e 20 da Preside) andando pensione.
Mi sono "smantellato" da solo, prima che lo facessero altri.
Non c'è amarezza né rassegnazione in quello che dico: infatti da settembre sono diventato un "pensionato dello Stato", ma non mi considero affatto "in quiescenza".
Mi si perdonerà questo intervento sul filo dell'autobiografia, che non è solo la mia ma di quanti in questi 40 anni non si sono limitati a svolgere onestamente e diligentemente il lavoro nella scuola, ma hanno "preteso" di cambiare, innovando, il nostro sistema scolastico (e non solo), anche sull'onda di quel movimento, che prendendo le mosse dal '68, portò alla grande stagione delle riforme negli anni 70: una scuola di massa e di qualità, una scuola "aperta" al futuro, "democratica" nel senso vero della parola, che superasse le angustie crociane gentiliane che ci portavamo dietro da decenni.
Direttivo Nazionale C.I.P - Comitati Insegnanti Precari - 15-09-2008
Nel metodo, si è fatto ricorso ad un linciaggio senza precedenti. La scuola è stata assimilata ad uno "stipendificio", secondo la Gelmini; gli insegnanti, a detta di Sacconi, scelgono la scuola "perché è sempre meglio che lavorare". Oppure sono classificati come "fannulloni" da Brunetta. Per gli altri sono vecchi, ignoranti e incapaci, specie se "terroni". È proprio questa la maniera scelta dagli amministratori della scuola statale per preparare nel modo più sereno e proficuo l'imminente avvio del nuovo anno scolastico.
Francesco Di Lorenzo - 15-09-2008
C'è sulla vicenda che appassiona o annoia, a seconda dei casi, della cosiddetta commissione Attali romana, e sulle vicissitudini del presidente Amato, che va avanti tra precisazioni e 'stizze' sulla sua partecipazione o meno (a quanto si legge sui giornali), qualcosa che non convince perché non detto o non spiegato bene.
Giocondo Talamonti - 13-09-2008
Sulle ali dell'euforia per i discreti risultati raggiunti, gli atleti italiani vincitori di premi in denaro sono riusciti ad ottenere la defiscalizzazione delle somme.
Esempio pessimo, non tanto per gli osservatori ed opinioni pubbliche straniere, quanto per i lavoratori italiani che, con il medesimo impegno, capacità, volontà e destrezza, sono riusciti a meritare un riconoscimento analogo, seppure millesimale, dalle loro aziende, spogliato e denudato degli oneri a favore del fisco.

Il Ministro Brunetta si trova in grande difficoltà: somme detassate o tassate?
A chi fa il suo dovere la scelta importa poco...

Cosimo De Nitto - 13-09-2008
Il duetto Tremonti-Gelmini fa un ragionamento semplice-semplice. Noi (loro) vogliamo cambiare la scuola, perché così non si può andare avanti. Il Paese non sopporta una spesa così alta. Il nocciolo della faccenda è questo. E' un problema di bilancio. La scuola è un ente più o meno inutile, talvolta dannoso ("rovina" i giovani), e costoso. Bisogna tagliare. Cosa, dove? Il 97% della spesa se ne va in stipendi, infatti non ci sono investimenti, con buona pace dell'Europa. Allora bisogna far fuori una parte consistente del "personale" scolastico. Non si pronuncia la parola docenti, perché è controproducente. Bene, dice Tremonti alla Gelmini, pensa tu, paga un po' di consulenti se non sei capace, basta che trovi delle ragioni "pedagogiche", che giustifichino questa decisione.
La Gelmini cosa fa? Pesca nel peggiore armamentario del conservatorismo e cosa trova? Ordine, gerarchia, autorità, voto di condotta, divisa per tutti, merito, voti all'elementare, e, perché no, magari anche alla scuola dell'infanzia e al nido.
Sono quisquilie e pinzellacchere, direbbe Totò, l'invenzione più efficace è il maestro unico o tutor di gruppi di livello. Quello sì che risolve i problemi di Tremonti, anche se fa fare un rovinoso passo indietro alla scuola italiana. A coloro che si oppongono lanciano l'anatema che sono conservatori e non vogliono cambiare; essi sì, Tremonti e Gelmini, sono i veri innovatori, e via dicendo...
Giocondo Talamonti - 12-09-2008
La bufala dei tremila soldati con cui il governo ha sbandierato la soluzione del problema sicurezza in Italia, si è materializzata non appena c'è stato bisogno della presenza di almeno uno di loro per contrastare l'orda di lanzichenecchi travestiti da tifosi napoletani.
La parte più avvilente della spedizione non sono stati i danni provocati al loro passaggio, ma l'assenza non fisica delle forze dell'ordine, ridotte a semplici spettatrici del vandalismo gratuito dei delinquenti.
Dedalus - 12-09-2008
E' fuori di dubbio che la destra al governo sta facendo il suo mestiere, vale a dire una politica di destra. Che altro dovrebbe fare? Le scelte del duo Gelmini-Tremonti da un lato puntano ad un forte contenimento della spesa sociale nella scuola pubblica, dall'altro ripropongono contenuti ideologici e valori, un'idea di scuola tipicamente conservatrice (la scuola seria d'antan, il ritorno ai voti, al maestro unico, ecc.).
E' piuttosto da sottolineare il fatto che l'iniziativa della destra va a colmare un vuoto di pensiero lasciato aperto in questi anni dalla sinistra.
Dalla riforma di Berlinguer - il riordino dei cicli, che si fondava su un idea forte di scuola (una scuola di base unitaria, il curricolo continuo, ecc.) - in poi la sinistra ha giocato di rimessa.


Docenti dell'I.C. n.9 di Bologna - 11-09-2008
Gentile Signora Ministro,

presa visione del D.L. 137/2008, sentiamo l'obbligo morale, che deriva dalla nostra professionalità e competenza docente ed educativa, di trasmetterLe alcune considerazioni, nella speranza che il dibattito parlamentare che porterà alla discussione del citato decreto possa tenere in considerazione le opinioni di chi quotidianamente opera per la formazione e l'istruzione delle nuove generazioni.

Ci limiteremo a due aspetti che riguardano il nostro ambito professionale:
• l'insegnante unico e le 24 ore nella scuola primaria (art. 4) e
• la valutazione finale nella scuola secondaria di primo grado (art.3).
Gianni Gandola - 08-09-2008
Le recenti scelte di politica scolastica del duo Gelmini-Tremonti, dettate principalmente da ragioni di carattere economico (la riduzione della spesa pubblica), vengono spesso accompagnate da considerazioni di natura culturale e pedagogica. Il Tremonti pensiero è a questo proposito di una chiarezza adamantina (esemplare l'articolo-intervento sul Corriere della sera del 22/8). Si riafferma la necessità di un ritorno al passato e di un azzeramento degli ultimi quarant'anni. Per restare in ambito numerico, l'ambito prediletto dal ministro dell'economia, 2008 meno 40 fa 1968. Occorre tornare a prima del '68, additato come data di origine di una vera e propria devastazione culturale protrattasi per un quarantennio con l'egemonia della sinistra nelle scuole, nelle università, nei luoghi di riproduzione del sapere.
Doriana Goracci - 03-09-2008
Dove si apposterà oggi a Viterbo, Berlusconi, con la sua folta squadra e scorta, per assistere al trasporto della Macchina di Santa Rosa?
La decisione del Premier ci ricorda il sindaco Giulio Marini, "nasce dal desiderio di ricordare la madre ed è la prima volta che un Presidente del Consiglio partecipa alla manifestazione. Si tratta di una scelta del tutto spontanea da parte del Presidente del Consiglio, senza che fosse sollecitata da alcuno. Il 26 marzo Berlusconi, visitando Viterbo e la tomba della santa Patrona, si impegnò sulle pagine del giornale 'Libero' a tornare in occasione del 750° anniversario del trasporto di Santa Rosa. Una decisione assunta anche dal desiderio di onorare il ricordo della madre, Rosa Bossi Berlusconi, scomparsa a febbraio. La nostra città sta vivendo questa attesa con la giusta attenzione e soddisfazione"

Dedalus - 03-09-2008
E' ormai evidente che il vero ministro ombra dell'Istruzione, o meglio l'ombra di un ministro, è Mariastella Gelmini e che la politica scolastica di questo governo la decide Giulio Tremonti. Questa non è un'affermazione pleonastica. Basta andarsi a rileggere l'articolo che Tremonti ha inviato al Corriere della Sera il 22 agosto scorso ("Il passato e il buon senso") intervenendo nel dibattito estivo aperto da Galli della Loggia, per rendersi conto che è proprio così. Così infatti si spiegano i fatti successivi, fra questi il decreto legge n.137 del 1 settembre, che tratta non a caso di voti, libri di testo e numero dei docenti per classe. Tutti temi toccati puntualmente, pardon, "anticipati" da Tremonti nel suo articolo.
Gianni Gandola - 01-09-2008
Era ora! Finalmente, dopo anni di pedagogia cooperativa e collettivista, prodotto naturale e perverso del sessantotto, nella primaria si ritorna all'insegnamento tradizionale, alla scuola seria, quella basata sul maestro unico, unico dispensatore del sapere e autorità indiscussa nella classe. Al di là dei veli e delle veline ferragostane, tra grembiuli e voti di condotta, si comincia a intravedere quello che è il vero obiettivo di una corrente di pensiero che viene da lontano e che ha sempre riposto nel conservatorismo i propri valori.
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