Gianfranco - anno scolastico 2006-2007
Gianfranco Pignatelli - 03-07-2007
C'è un tesoretto? Allora lo dilapidiamo, si sarà detto il ministro dell'istruzione Peppe Fioroni. Presto fatto, il nostro emana un provvedimento che conferisce ai docenti in ruolo gli spezzoni orari fino a sei ore e li sottrae ai precari, quelli che l'anno scorso li hanno ricoperti. Così il ministro raggiunge due risultati. Innanzitutto spreca maggiori risorse per strapagare, come straordinario, ciò che ai precari è sottopagato in ordinario. Eppoi getta nella disperazione occupazionale gli insegnanti precari. Quelli che, proprio attraverso quegli spezzoni, si sono garantiti la sussistenza professionale, prima che economica, oppure hanno visto riconosciuto il loro sacrosanto diritto al completamento dell'orario cattedra.
Gianfranco Scialpi - 29-05-2007
I sindacati si sono definitivamente "piegati" al volere del governo amico.
La "Caporetto" inizia con l'accettazione che gli aumenti partano dal Febbraio '07. Mi chiedo: i 12 mesi del 2006 e il primo mese del 2007? Regalati!!!
Altra "Caporetto" è la triennalizzazione del contratto. Se il governo amico non riesce ad " adeguare" i nostri stipendi nei due anni, probabilmente la "sperimentazione triiennale" ci riserverà altre sorprese...
Gianfranco Zavalloni - 19-05-2007
Diciamolo. Uno dei nodi fondamentali da sciogliere della scuola italiana è la situazione che vivono i ragazzi che la frequentano dagli 11 ai 14 anni. È la stagione della loro maturazione. Germina il loro corpo. Si avverte la fame di relazioni interpersonali profonde e autentiche. L'amicizia diventa la questione capitale. Si scopre la sessualità. Si vivono i primi conflitti forti con i genitori.

Il gruppo dei pari diventa il vero punto di riferimento. In tale contesto, l'attuale scuola media italiana (o secondaria di 1° grado), anello logoro e tagliente, mostra tutta la sua inadeguatezza. I contenuti restano prioritari, diventando perfino la ragion d'essere di ogni "prova di verifica".

Prima di conoscere i ragazzi, si prevedono batterie di "prove di ingresso". Gli insegnanti spesso - loro malgrado - finiscono per ridurre la loro funzione a quella di informatori. È così che la logica dei contenuti si trasforma, facilmente, nella somministrazione di nozioni e di test di valutazione, specialmente ai ragazzi segnalati dalle certificazioni.

Quale logica? Mentre i ragazzi continuano a nuotare nel mare del non-senso, la centralità dei programmi fa capolino ad ogni proposta riformatrice. La scuola media appare fondata sulla frattura fra lezioni e vita reale. I ragazzi non comprendono quale sia l'incidenza - e, dunque, l'importanza - della formazione scolastica per il loro futuro!

La centralità del ragazzo necessita di percorsi rallentati e, soprattutto, di uno spazio ben più ampio da conferire all'ambito affettivo-relazionale. Non è un caso che il cosiddetto 'bullismo' cresca a vista d'occhio e faccia seguaci principalmente nella fascia d'età della prima adolescenza e vada a colpire i più deboli.

Non abbiamo dedicato un punto esclusivo per gli alunni disabili, i giovani stranieri, i portatori di culture e religioni diverse, perché, dal punto di vista dell'inclusività, auspichiamo che tali alunni siano considerati una risorsa e parte attiva del processo educativo, il quale non può essere delegato alla sola insegnante di sostegno.
Gianfranco Pignatelli - 09-05-2007
Tra dire e fare - si sa - c'è di mezzo il mare. Se decliniamo il proverbio al presente politico del ministro dell'istruzione Fioroni scopriamo che: tra Di.Co. e faccio ci dovrebbe essere la scuola. Ma di mezzo, in realtà, c'è la CEI. Proprio così. Torniamo al proverbio, al dire: appena insediato, Fioroni, dichiarò di voler essere il ministro della scuola di tutti e per tutti, per questo provvide a ripristinare la dizione Pubblica Istruzione del suo dicastero. In mezzo: un mare di dichiarazioni su tutto ed il suo contrario, una per ogni occasione, tutte per apparire ad ogni costo. Sulla sponda opposta del fare: poco o nulla, e non tutto "confessabile".

Iniziamo dalla dichiarata volontà di manifestare contro i Di.Co., varati dal Consiglio dei ministri al quale era assente solo Mastella. La posizione di Fioroni? Diserta per un giorno la poltrona ministeriale per protestare contro se stesso e contro il governo al quale appartiene. Si dichiara, insomma, contro le pseudo non famiglie. Lo fa contro i figli delle ragazze madri, dei divorziati, di quelli che - per libera scelta - non si sono mai sposati, dei tanti bambini e ragazzi in affido temporaneo a case famiglie o single, che pure affollano la sua scuola. Quella, per l'appunto, di tutti, quella pubblica, laica e pluralista. Quella statale, ma anche paritaria e confessionale, in una parola, pubblica. Complimenti.
Gianfranco Pignatelli - 10-04-2007
Quando le pance piene decidono per quelle vuote si saziano per un non nulla. Questo è quello che è accaduto per la prevista assunzione in ruolo di 50.000 insegnanti precari, delle 150mila promesse. A leggere le dichiarazioni del giorno dopo si ha la percezione di una svolta epocale per la scuola ed i suoi precari. A plaudire sono i sindacalisti, quelli che non solo non hanno mai rappresentato i precari ma non lavorano da così tanti anni nella scuola da averne una percezione solo riflessa.
Gianfranco Pignatelli - 22-02-2007
Scuola: si salvi chi può.

Sono 55.000 gli insegnanti che anticiperanno il loro pensionamento a quest'anno. Una vera e propria fuga figlia di tante cause. Tra queste, il panico seguito alle recenti norme pensionistiche. A tener banco, inoltre, il disorientamento per le pseudoriforme volute da ministri incompetenti in cerca di notorietà a buon mercato e formulate da burocrati lontani da decenni dalla scuola militante. Riforme sempre giocate al ribasso, per risparmiare risorse, per tagliare classi e cattedre, per ridurre tempi e prospettive. Riforme vendute con etichette patinate ed accattivanti dietro le quali c'è poco o nulla. Così, in rapida progressione: i rimandi e gli esami di riparazione sono stati rimpiazzati con la promozione per tutti, col 6 nero o quello rosso; il business delle lezioni private col mercimonio dei corsi di recupero e degli sportelli didattici; il rispetto del programma con la libertà di fare di tutto e niente; a cui corrisponde il travaso delle risorse dalle attività didattiche ordinarie ai più bizzarri progetti extracurriculari, spesso utili solo al profitto dei dirigenti scolastici e dei loro protetti; e molto altro ancora.
Gianfranco Pignatelli - 16-01-2007
A Natale sono tutti più buoni.
Non è così per la Pubblica Amministrazione.
A Natale sono tutti più ricchi.
Non è così per i docenti precari.
Luoghi comuni, certo. Ma che Natale sarebbe senza le vecchie tradizioni? Così in tempi di riformismo ...
Gianfranco Pignatelli - 11-12-2006
Una lotta lunga e dura per riconquistare ciò che già si possedeva. Abbiamo vinto quanto era nostro, quanto ci apparteneva. Né una cattedra né un punto in più nelle graduatorie: solo il diritto di esistere. E' questo quanto accaduto ai precari della ...
Gianfranco Pignatelli - 20-11-2006
Tanto valgono i 296.496 precari della scuola. Se li sono raggirati e poi svenduti di comune accordo: governo, partiti di centro-sinistra e sindacati. Questo è l'amaro bilancio che emerge dal voltafaccia del governo Prodi quando, dal maxiemendamento ...
Gianfranco Pignatelli - 25-10-2006
...di razionalizzazione in razionalizzazione, i fondi per l'istruzione sono calati di 2/3 negli ultimi quattro anni mentre i precari nella scuola sono triplicano negli ultimi dieci. Intanto, all'ombra della finanziaria 2007, qualcosa di nuovo si muove. Il comma c-1 dell'art.66 vorrebbe sopprime le graduatorie permanenti nelle quali, grazie ad una pluriennale politica dissennata, si sono stipati 450.000 precari. Era questo il disegno politico per il superamento del precariato contenuto nel programma dell'unione? Oppure è solo l'amaro e inaspettato retrogusto dello Schioppa-drink?
Gianfranco Pignatelli - 12-09-2006
Ci sarà una tara bipartisan che li accomuna. Tutti reduci da irrisolti traumi infantili. Solo così si spiega l'indomabile livore col quale i nostri ministri s'accaniscono sulla scuola. Ognuno la taglia, alcuni la deturpano dando ad intendere di ...
Gianfranco Pignatelli - 01-09-2006
In matematica si legge: Fioroni sta a Padoa Schioppa, come Moratti sta a Tremonti. Ovvero, sinistra uguale destra. In politica scolastica, invece, si legge: tagli uguale tagli. Le prime indiscrezioni sulla prossima finanziaria riferiscono di una ...