Anita - anno scolastico 2003-2004
Anita - 29-08-2004
Un pò disperata e un pò stordita, vi chiedo se possibile di pubblicare questo articolo del Manifesto di oggi [28 agosto]. Come siano andate le cose forse non lo sapremo mai ed esempi di pacifisti assassinati li abbiamo già.
So che in Irak muoiono tanti che nessuno ricorda, ma quando ci si sente copliti da vicino, per affetti e storie comuni, la guerra sembra ancora più assurda e crudele.
Grazie


Grazie a te per la porta che hai aperto a domande e tentativi di risposte. I commenti sono aperti a contributi e segnalazioni in tal senso [red]


Il video scomparso, la trattativa mai partita, il sequestro misterioso

Per giorni hanno circolato versioni differenti sulla dinamica dell'agguato, sulla morte dell'autista e traduttore Garheeb, persino su un video che documentava la morte mai esistito. Eppure la verità era nota a molti.

SARA MENAFRA

Dall'inizio alla fine la storia del rapimento e della morte di Enzo Baldoni, il pubblicitario e giornalista milanese giustiziato giovedìnotte è stata circondata da misteri e versioni differenti. E anche ora che l'unico obiettivo rimasto è ottenere la restituzione del corpo di Baldoni, i dubbi rimangono.

L'agguato

Il primo è quello relativo al momento del rapimento. Per i giorni immediatamente successivi al sequestro del 19 agosto tutti, compresi gli uomini del Sismi, sembravano convinti del fatto che Enzo Baldoni si fosse diretto verso Najaf da solo con il suo autista. La Croce rossa, non ha mai smentito questa versione dei fatti. Poi, il 23 agosto, un'altra giornalista indipendente, la gallese Hellen Williams, pubblica sul sito www.eletroniciraq.net una ricostruzione di quanto accaduto. La stessa Croce rossa oggi ammette che nei fatti è la stessa versione contenuta nella relazione consegnata alla sede centrale da Paolo De Santis, il medico della Cri che aveva organizzato la missione verso Najaf.

Nel racconto della Williams Garheeb - l'autista, traduttore e volontario che guidava l'automobile su cui viaggiava anche Enzo Baldoni - si chiama Ali, ma per il resto il racconto è chiarissimo. L'auto di Baldoni è stata colpita sulla via del ritorno da Najaf venerdì mattina, mentre guidava il convoglio di ritorno da Kufa dove tutti, giornalisti e volontari, avevano passato la notte dopo essere stati a Najaf. Le automobili si trovavano tra Al Lattifija e Mahmoudija. «Fermarsi avrebbe significato di sicuro essere uccisi», racconta la giornalista. Arrivati al check point successivo l'automobile con Ali-Garheeb e Baldoni non c'è più. Eppure per giorni la storia dell'agguato è stata raccontata in modi diversi. Lo stesso De Santis, il medico che guidava la spedizione il 20 agosto, per telefono aveva spiegato. «Non vedo più Baldoni da venerdì mattina, non so dove fosse diretto». E invece De Santis non solo non poteva non sapere che Baldoni guidava il suo stesso convoglio, ma ha raccontato tutto nella relazione consegnata a Roma.


>>>continua...
Anita - 01-07-2004
Vi segnalo questo articolo di Marina Boscaino letto sul'Unità di oggi [ieri, ndr]. Il punto di domada ce l'ho messo io, perchè sono stordita. A me sono successe solo piccole "pubblicità": l'editore con gli album di figurine o il circo che fa spettacolo in zona. O il gruppo teatrale che propone cose anche belle. Non so se scandalizzarmi o no insomma. A dirla tutta non so bene mettere un discrimine. In fondo esiste qualcuno che non tira l'acqua al suo mulino?
Ciao e buone vacanze a voi
Anita


Due anni fa circa, leggendo «No logo» di Naomi Klein, rimasi particolarmente colpita dal capitolo dedicato all'invasione subdola e implacabile dei marchi nella scuola americana. Quel capitolo - Il [i]branding dell’istruzione - analizzava il lavoro minuzioso e puntuale che gli esperti del marketing americano hanno portato avanti nell’ultimo decennio per creare una breccia - che, con il tempo, è diventata un’autostrada a dodici corsie - all’interno di quel mondo, per sua natura protetto, che è la scuola; nell’ambito della quale trascorrono buona parte della propria giornata i giovani, che le multinazionali individuano come il motore delle tendenze che influenzeranno i mercati.
Il problema fu, più di dieci anni fa, come penetrare in quel mondo. La Klein analizzava le strategie attraverso le quali è stato possibile negli Stati Uniti realizzare un business di incalcolabili proporzioni: affinando tecniche seduttive nei confronti dei giovani, insinuandosi nelle mense scolastiche, promuovendo una giornata dedicata ad una delle due più famose bibite gassate, convogliando pubblicità attraverso cartoni animati, concorsi, premi annuali. Alla base dell’operazione stava un’impropria equazione tra accesso delle aziende a scuola e apertura alle moderne tecnologie: negli anni Novanta, quando le scuole - soprattutto quelle pubbliche - si trovarono ad affrontare drammatici tagli di bilancio, i costi per fornire un’educazione moderna avanzavano in modo esponenziale e diventava dunque naturale per gli istituti cercare ed accettare fonti di finanziamento alternative. D’altro canto i genitori hanno ritenuto che un computer in più nella scuola valesse bene un annuncio pubblicitario, che comunque i figli avrebbero visto sulla metro, sul giornale, in Tv. I comitati studenteschi erano impegnati a combattere contro le alte rette universitarie o a difendere altri diritti civili come l’individuazione di sanzioni rigide contro le molestie sessuali a scuola. E gli insegnanti e gli intellettuali americani, preoccupati per la propria presa di coscienza postmoderna, erano per lo più indisponibili a partecipare a discussioni politiche, che avevano come obiettivo l’affermazione della superiorità di un modello di apprendimento pubblico rispetto ad un altro, aziendale. E così gli studenti americani sono diventati vere e proprie “cavie da marketing”.


>>> continua...
Anita - 26-04-2004
Vi sottopongo una notizia saputa da poco e presente sul sito della Cisal Scuola.
Vorrei saperne qualcosa più, dal momento che non ho trovato grande eco nè sulla stampa, nè in Internet.
Qual è la data prevista?
Quale la formulazione della ...
Anita - 06-04-2004
Li abbiamo ricevuti a scuola e li giro: posso essere utili. Ciao e buone vacanze!

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BOZZA DI DELIBERA DEL COLLEGIO DEI DOCENTI SU
ADOZIONE CRITERI PER INDIVIDUAZIONE TUTOR



Il Collegio dei Docenti del Circolo didattico / Istituto Comprensivo / Scuola media statale ………………………………., nella seduta del…………………., con all’o.d.g. l’individuazione dei criteri per il conferimento della funzione tutoriale,

Vista la legge n°53 del 28 marzo 2003;
Viste le disposizioni contenute nel Decreto legislativo sulla definizione delle norme generali relative alla scuola dell’infanzia e al primo ciclo dell’Istruzione, approvato il 23 gennaio 2004,
Visti gli artt. 24, 25, 27 del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro,
Visti gli artt. 3,4,5,6 del DPR 275/ 99, Regolamento in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, che attribuisce alle istituzioni scolastiche autonomia nella definizione dei tempi dell’insegnamento e dello svolgimento delle singole discipline e attività, nell’impiego dei docenti e nelle modalità organizzative coerenti con il Piano dell’Offerta Formativa;
Vista la CM n.29 del 5 marzo 2004
Considerati i bisogni formativi degli alunni che frequentano la scuola, che è inserita in un contesto territoriale ……………………………………………… ;
Tenuto conto dei vincoli e delle risorse degli allegati al Decreto citato,

ESPRIME
parere contrario all’attivazione della figura del tutor in quanto lesiva della pari dignità professionale dei docenti ed in contrasto con la dimensione cooperativa e collegiale del lavoro nella scuola.

CONSIDERATO
- che il contratto nazionale di lavoro definisce in modo unitario la funzione docente e considera di competenza di ogni insegnante i compiti affidati dal Dlgs approvato il 23/1/04 alla funzione tutoriale (assistenza tutoriale gli alunni, rapporto con le famiglie, orientamento, cura della documentazione, coordinamento delle attività didattiche ed educative);
- che è prerogativa delle istituzioni scolastiche autonome adottare le forme più efficaci di organizzazione didattica e professionale delle attività per assicurare lo svolgimento dei suddetti compiti e funzioni

DELIBERA
di non indicare alcun criterio per l’individuazione del docente cui assegnare la funzione tutoriale e di affidare ai Consigli di classe/team docente, nella loro collegialità, la progettazione e l’attuazione delle attività previste dall’art.7 comma 5 del citato decreto legislativo.
L’espressione di voto favorevole alla presente delibera vale anche come dichiarazione di diniego a fronte di un eventuale conferimento della funzione tutoriale da parte del dirigente scolastico.

APPROVATO ……….



>>> continua...
Anita - 27-03-2004

Riporto un comunicato che ho letto su Cgilscuola.
Il Manifesto fa risalire la paternità dell'affermazione ad Enrico Panini, ma credo che chiunque, cittadino italiano, potrebbe rivendicarla.
Quelli che sono stufi delle menzogne, dei sotterfugi, dei fili del burattinaio, degli accordi sottobanco che fanno parte della politica.
E che fanno un pò comodo a tutti. Tutti.
Ho scioperato anch'io, senza grande clamore, ho semplicemente detto no.
Una giornata con i mei bambini, una specie di vacanza, che pagheremo alla fine del mese, mio marito ed io.
La seconda, per di più, questo mese, in due.
Anche se appare poco. Anche se gli scioperi minori non fanno così tanta notizia. Anche se le scelte dei singoli non fanno mai troppa notizia.
Ma sono convinta che siano le più importanti, e le più autentiche, o forse dovrei dire libere.
Quelle che danno senso a tutto il resto.


>>> continua...

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