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Autore Topic: Via 4 romeni su 10 entro luglio  (Letto 2469 volte)
aemme
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« il: 20 Giugno 2008 - 10:21:47 »

Il proclama del prefetto
"Via 4 romeni su 10 entro luglio"
I campi diventeranno luoghi di transito in cui non si potrà restare più di tre mesi

di Oriana Liso

 «Con l´approvazione del pacchetto sicurezza, a luglio, dovremmo riuscire a rimpatriare il quaranta per cento dei romeni presenti a Milano, che sono irregolari o perché hanno commesso reati, oppure perché non dimostreranno di avere lavoro. Bisogna essere chiari su un punto: è un´anomalia che si parli di nomadi quando molti di loro sono stanziali da anni. E in molti casi creano problemi non solo di ordine pubblico, ma soprattutto di sicurezza». A pochi giorni dalla visita del ministro Maroni a Milano, il prefetto Gian Valerio Lombardi, neo commissario straordinario all´emergenza rom, detta le priorità e le speranze di un piano che riguarda dodici campi nomadi autorizzati e una miriade di piccoli insediamenti abusivi.

Prefetto Lombardi, a che punto è il censimento delle presenze dei nomadi?
«Contiamo di finire entro l´anno. Con la polizia locale, le forze dell´ordine e gli operatori sociali stiamo andando a controllare tutte le presenze nei campi. A tutti i nomadi regolari stiamo dando una tessera di riconoscimento personale per poter accedere nel proprio campo: d´ora in poi, senza di quella, non potranno entrare. E quando ci troviamo di fronte a dubbi su documenti falsi o alias, procediamo alla schedatura con le impronte digitali».

E dopo, che succederà?
«Intanto stiamo procedendo con i rimpatri - finora sono una cinquantina - di chi non ha titoli per stare in Italia: e parlo non solo di extracomunitari, ma anche di romeni che hanno commesso reati. In più so che circa duecentocinquanta persone si stanno allontanando spontaneamente dal nostro territorio - alcuni tornando in Romania - , ancor prima di essere stati toccati dal censimento. Contiamo, entro l´anno previsto come periodo di emergenza, di aver definito il numero e la destinazione di tutti quelli che hanno titolo a restare».

Il ministro Maroni ha annunciato la chiusura, in prospettiva, dei campi nomadi.
«I campi non verranno chiusi, ma diventeranno luoghi di transito in cui si potrà restare non più di tre mesi. Perché non è accettabile che campi comunali, pagati dai cittadini, diventino fortini dove la legge non può entrare. Ogni giorno l´elenco dei reati commessi da stranieri è lunghissimo, ogni giorno le ferrovie hanno problemi per i furti di rame, fatti soprattutto da romeni. Quindi il progetto corre su due linee: gestire l´emergenza con regole chiare e evitare che in futuro si ripropongano situazioni come questa».

Queste regole saranno messe come condizione per restare nei campi?
«Stiamo preparando un regolamento provvisorio da far rispettare in tutti i campi, con un comitato di gestione, una sorta di "amministratore di condominio" e pensiamo anche di far pagare le bollette a chi ci vive. Sarà un tentativo concreto di responsabilizzare chi sta nei campi: perché il radicamento eccessivo, la logica dei campi chiusi è una delle maggiori fonti di insicurezza. Diciamo che il modello potrebbe diventare uno dei primi campi milanesi, quello di via Impastato, piccolo e gestibile. Devono diventare così anche via Triboniano, via Idro: campi dove sovraffollamento e totale mancanza di controllo non possono essere tollerati». 

(19 giugno 2008)

http://milano.repubblica.it/dettaglio/Il-proclama-del-prefetto-Via-4-romeni-su-10-entro-luglio/1478335
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