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Autore Topic: VI Congresso Mondiale della Pastorale per gli Zingari -1° - 4 settembre Freising  (Letto 3528 volte)
aemme
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« il: 01 Settembre 2008 - 02:16:26 »

MIGRANTI: MONSIGNOR MARCHETTO, VERSO IL CONGRESSO MONDIALE
’I giovani zingari nella Chiesa e nella societa’

(AGI) - Roma, 30 ago. - L’arcivescovo Agostino Marchetto, segretario del Pontificio consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, in un’intervista a Radio Vaticana, commenta i temi al centro del VI Congresso Mondiale della Pastorale per gli Zingari, che si terra’ dal primo al 4 settembre a Freising, in Germania, con la collaborazione della Conferenza episcopale tedesca.

Il titolo scelto per l’incontro -’I giovani zingari nella Chiesa e nella societa’- prende spunto dal messaggio di Benedetto XVI per la Giornata mondiale del Migrante e Rifugiato 2008. “I giovani di oggi”, ha detto l’arcivescovo, “sono coloro che formeranno la societa’ di domani, nelle loro mani e’ il futuro delle nazioni… Purtroppo, i giovani zingari sono di solito maggiormente soggetti alle situazioni di svantaggio e di discriminazione rispetto ai loro coetanei non-zingari. Quindi, con questo Congresso desideriamo considerare le loro le necessita’ spirituali e materiali, denunciare e sanare le situazioni di svantaggio che oggettivamente gravano su di loro, e, inoltre, individuare modi piu’ adeguati con i quali sostenere la loro formazione umana, professionale e religiosa”.

Per la Chiesa, l’accoglienza agli zingari e’ una sfida “e credo che sia in grado di vincerla”, ha proseguito, e questo grazie, in gran parte, alle persone che sono impegnate nella pastorale degli zingari, ma soprattutto grazie agli zingari consacrati. Forse non e’ a tutti noto che sono ormai un centinaio i sacerdoti, i diaconi, i religiosi e le suore di origine zingara”.

La discriminazione e il pregiudizio restano due piaghe difficili da sanare. “Basti pensare alle polemiche suscitate negli ultimi mesi da alcuni provvedimenti legislativi sfavorevoli alle popolazioni zingare. Dai rapporti che ci pervengono dalle Chiese locali costatiamo che un po’ dappertutto gli zingari sono vittime di discriminazione, disuguaglianza, e altresi’ razzismo e xenofobia”.

A volte l’impegno della Chiesa per l’accoglienza degli zingari e’ scambiato per ingerenza nelle politiche migratorie dei diversi stati nazionali. Ma “e’ l’indole propria della Chiesa essere profondamente impegnata in cio’ che riguarda la vita dei suoi figli e della societa’ in cui vivono e quindi non rimanere estranea alle questioni sociali, esercitando anche l’advocacy nella difesa dei diritti umani di tutti. La Chiesa, invece, al di sopra dei partiti, si mette dalla parte dei piu’ deboli, difende coloro che soffrono e da’ voce a quelli che non l’hanno, come diceva Giovanni Paolo II, nel rispetto comunque della legalita’ e della sicurezza. Accoglienza e sicurezza vanno insieme come abbiamo detto molte volte”. (AGI)

Com/Ral
http://www.diritto-oggi.it/archives/00034866.html
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