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Autore Topic: E' possibile espellere cittadini Ue solo se molto pericolosi  (Letto 2868 volte)
Luisa
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« il: 10 Luglio 2008 - 07:53:58 »

Pronunciamento della Corte europea sul caso di un romeno "cacciato" dal Belgio
Il diritto alla libera circolazione non impedisce di vietare l'accesso ai singoli
"E' possibile espellere cittadini Ue
ma devono essere molto pericolosi"


 
La sede della Corte di giustizia Ue
BRUXELLES - Il diritto alla libera circolazione vigente nell'ambito dell'Unione Europea non può vanificare il diritto dei singoli stati ad espellere un cittadino comunitario, purché l'espulsione sia motivata. Lo ha stabilito la Corte di giustizia europea con una sentenza destinata ad influenzare anche il dibattito italiano sulle norme del pacchetto sicurezza.

Il caso riguardava un romeno "cacciato" dal Belgio. Gheorghe Jipa era entrato nel paese il 10 settembre 2006 e il 26 novembre dello stesso anno era stato espulso "a causa della sua situazione illegale". In base all'accordo di riammissione del 1995 tra Bruxelles e Bucarest, all'uomo dovrebbe essere vietato rimettere piede in Belgio per tre anni, ma la magistratura romena si è rivolta alla Corte Ue per sapere se tale provvedimento fosse conforme al diritto comunitario.

Secondo i giudici dell'Unione, "il diritto comunitario non osta a una normativa nazionale che consente di limitare il diritto di un cittadino di uno stato membro di recarsi nel territorio di un altro stato membro", specie nel caso di una "situazione illegale". Un ragionamento che la Corte subordina però al fatto che "il comportamento personale" del cittadino espulso rappresenti "una minaccia reale, attuale e sufficientemente grave da pregiudicare un interesse fondamentale della società".

Per questo motivo la sentenza non è entrata nel merito della vicenda, rinviando la decisione sulle sorti di Jipa ai giudici romeni. Dovranno essere loro ad eseguire una "valutazione specifica" sulla pericolosità dell'individuo, evitando di dedurla semplicemente dal fatto che il Belgio ha ritenuto di espellerlo.

(10 luglio 2008)

http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/cronaca/sicurezza-politica-11/sicurezza-politica-11/sicurezza-politica-11.html
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