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Autore Topic: La scusa del censimento è falsa i rom sono già schedati  (Letto 2136 volte)
aemme
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« il: 27 Giugno 2008 - 05:17:04 »

«La scusa del censimento è falsa i rom sono già schedati»

Professor Palidda, docente di Sociologia delle migrazioni, della devianza e del controllo sociale all'Università di Genova, che cosa ne pensa delle impronte digitali prese ai bambini rom? E' grave che nessuna alta autorità intervenga per fermare questa misura, a cominciare dal Presidente Giorgio Napolitano.

E' vergognoso quello che sta accadendo in Italia, queste pratiche cominciarono un tempo a danno degli ebrei e degli stessi rom. E' chiaramente una schedatura razzista e fascistoide, fatta con l'intento di terrorizzare i rom e soddisfare la minoranza rumorosa e razzista. Perché sono convinto che soltanto una piccola parte degli italiani approva tutto questo. Peraltro già il centrosinistra aveva fatto la sua parte contro i rom, è chiaro che la destra deve superarlo.

Per il ministro Maroni c'è bisogno comunque di un censimento dei rom. E' così?

La scusa del censimento è falsa. Da vent'anni gli immigrati, i rom e i marginali sono le persone più schedate del Paese. Il 95% degli schedati dalla polizia italiana sono loro. E poi non diciamo fesserie, non confondiamo la schedatura con il censimento. Il censimento va fatto dall'Istat o dagli enti locali utilizzando personale civile, non in divisa.

Secondo il centrodestra, la schedatura servirà a proteggere i bambini dall'accattonaggio. Come risolvere questo problema?
Si tratta di una copertura demagogica, anche i fascisti dicevano che volevano proteggere gli ebrei.

Esistono comunque migliaia di rom senza documenti e senza diritti. Come trovare una via di uscita?

Di certo non è colpa dei rom ma dello Stato italiano che non ha mai garantito questo diritto. Se ogni regione creasse dei campi regolari, i rom avrebbero risolto il problema dei documenti.

Moltissimi rom, però, non vogliono vivere nei campi. Non può esserci una alternativa?
Ci dimentichiamo che molti rom sono perfettamente integrati e che però alcuni preferiscono ancora vivere nelle case mobili, come la famiglia del sinti Giorgio Bezzecchi a Milano. Ciò che chiedono è la libertà di movimento, come peraltro garantito dalle norme europee, mai applicate in Italia.

Dobbiamo capire dove fanno a finire i fondi che l'Unione Europea stanzia per l'integrazione dei rom, temo che vengano utilizzati per la sicurezza e cioè contro i rom stessi.

E dobbiamo insistere per avere la certezza del diritto: le leggi italiane sull'immigrazione, invece, fanno di tutto per dare incertezza.

L'Udc vorrebbe estendere la schedatura anche ai «nostri bambini», ma su base volontaria. Cadrebbe così il razzismo? Ciò dimostra una cosa: ogni volta che si approva una misura cosiddetta emergenziale diretta ad una minoranza, inevitabilmente questa misura viene estesa anche ad una parte degli autoctoni. Non dimentichiamoci che tra le tante sciagurate decisioni del centrosinistra esiste anche la carta di identità con dati biometrici.

Eppure nessuno ha mai sollevato obiezioni al fatto che siamo tutti iperschedati.

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