il principe e il convivio 
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Mario Amato
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Poesia amichevole
 
Ascolta, amica mia
Come fossimo seduti
E discorressimo in confidenza
Sul margine del mio fiume
E parole fluenti e indolenti
Come stille da sorgente pura
Scorressero
Dall’anima rasserenata
Da brezza lieve di primavera
Heidelberg è per me la città del cuore
Albe inondate dal profumo del pane
Dal suono dello sferragliare delle biciclette
Un tempo sui vicoli di selciati
Trovai l’incanto
Traversare il ponte
Guardare la taverna che leggenda
Altera di paese narra
Ospitale ad antichissimi crociati
Ascolta, amico mio
Come seduti in familiarità
Sulle pietre del castello
A gustare l’amaro della birra
Sulla riva del mio fiume
Inventai la prima fiaba
Scandita dal mormorio
Dalle luci prime della sera
Riflessi tremolanti di desideri
Narrare a te vorrei
L’essenza che muta
Insieme all’ora
Il profumo inebriante dei dolci
Nelle solatie mattine
Acre della senape al meriggio
Immaturo dell’assenzio nelle giovani notti
Santo della vendemmia
Dai vitigni sacri sulle colline
Sparsi
Invasi da canti di donne
Suoni struggenti di sogni

"A lungo ti ho amato, te / la più paesana / di quante vidi città della patria (...)Sul ponte mi prese l'icanto/nell'ora che ci passavo (...) Fontane appresentavi al passeggero" A Heidelberg F. Hölderlin