supplici e amazzoni - da Eschilo a Diodoro Siculo 
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Romolo Runcini
 
PREFAZIONE
 
Entrare nella complessa prospettiva di un mondo arcaico di poeti e artisti che generarono i fermenti e le basi della nostra cultura occidentale significa riandare alle radici stesse delle parole e delle immagini in cui siamo immersi. È un viaggio di ricerca attraverso suoni e figure che hanno costruito nel tempo l’asse e le modalità del nostro sentire, vedere e comunicare.
Con Diodoro Siculo e la sua Storia Universale, pubblicata in età preromana, ha inizio –secondo Cardamone- la grande avventura della ricostruzione mentale con prospettiva storica del mondo in cui viviamo. Diodoro riferisce una tale avventura alle origini di una cultura umana che riesce a svincolarsi dalle stigmate caratteriali di una generale evoluzione di razze (animali) solo attraverso la memoria circostanziale degli eventi accaduti nel passato.
Dal culto lunare delle Danaidi, legato al popolo dei Pelasgi, al culto di Ermes itifallico, che giunge fino all’età romana; dalla venerazione della vacca sacra alla glorificazione di Prometeo, il quale strappò a Zeus il dominio del fuoco donandolo agli uomini che lo utilizzarono socialmente, si dipana il lungo percorso della nostra storia di civiltà. Di qui la necessità e l’importanza di raccogliere e testimoniare la presenza dei diversi focolai di cultura civile, religiosa e artistica sorti nell’area originaria afro-europea. In quest’orbita di idee e immagini ormai classificate quali pilastri dell’ingegno umano troviamo certamente: Le opere e i giorni, di Esiodo, l’ Odissea, di Omero e le Storie, di Erodoto, che qualificano la cultura greca come somma delle esperienze sociali e intellettuali del mondo allora conosciuto.
Il lavoro a tasselli modulari fungibili a livello storico-letterario viene composto e sviluppato qui in una scrittura leggera non nozionistica, aperta a riferimenti e comparazioni di tono colloquiale, assai utile a un primo approccio a una materia così densa, articolata e carica di metafore nonché di complessità lessicografiche. Questa via alla conoscenza di un patrimonio culturale che riflette l’origine dei nostri nuovi linguaggi possiede l’indubbio merito di ricordarci chi siamo: persone che parlano di persone, nell’intesa di partecipare a un viaggio verso lidi antichi, sepolti nelle remore della memoria, ma sempre vivi e reali nella ricostruzione ben calibrata di una prospettiva storica.