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Alessandro Adriano
 
DAMA VIOLATA
 
non era il corpo che l’ambasciava
era ancor bella, soda la carne
neri i capelli fluenti
forti e rotonde le natiche alte.

quelle 3 volte
in posti diversi
li ricordava stupendi.

tutto quel tempo trascorso in silenzio
senza un suo cenno uno scritto un saluto.
sì l’ho scordato, ma adesso ricordo.
spasimi e voglie, consulti notturni
le mie fantasie di lascivie
l’odore di maschio avvertito a distanza,
quegli occhi vogliosi pungenti sfacciati.

già lo sapevi quando chiedesti
(o accettasti?)
il passaggio
dalla campagna in città.

fu sul calesse l’abbraccio furente,
poi la radura
il prato un po’ duro ma asciutto.
dopo lo spasmo iniziale
la sua dolcezza impaziente.

nessuno dei due chiese niente
vi offriste.
ci offrimmo in silenzio
il piacere avvolgeva i due corpi incrociati.

quando matilde
violata 3 volte
seppe che lui ritornava
svelta riaccese i contatti
di una memoria svanita.

prese a incipriarsi le guance
a improfumarsi le cosce
sciolse i capelli
strinse il corpetto
tese per bene le calze.

quelle 3 volte
in posti diversi
furono belle.